Fobia dell'autismo

CONSULTI PER BAMBINI ADOLESCENTI E FAMIGLIE

Bisognerebbe parlare di fobia dell'autismo per descrivere la situazione in cui cadono in questo periodo molti genitori. E parlarne molto di più di quanto si faccia.
Molto spesso infatti mi contattano genitori di bambini sempre più piccoli, ormai anche di pochi mesi, presi dal terrore perché vedono nel proprio figlio o figlia, i "segnali di autismo" che hanno letto in internet. Come altre epidemie isteriche conosciute nella storia della medicina, anche questa è una vera e propria epidemia che viaggia su internet ma anche nei contatti quotidiani fra le persone, la cui causa scatenante è legata alle informazioni incaute e false che vengono diffuse ovunque.

In alcuni genitori, spesso già sensibilizzati se non traumatizzati da precedenti esperienze, le preoccupazioni e le ansie diventano incontrollabili fino a modificare il loro stato generale e il loro comportamento, e si sviluppano sintomi evidenti di tipo fobico e ossessivo, oltre che depressivo, con aspettative terribili sul futuro loro e del figlio. Recentemente ci sono stati episodi di suicidio e uccisione del figlio che retrospettivamente sono da attribuire a questa sindrome. Le conseguenze possono essere quindi molto gravi, anche se non arrivano per lo più a questi estremi, ma possono complicare gravemente lo sviluppo del bambino e la vita di queste persone.

Ma la fobia dell'autismo non è riconosciuta, in gran parte coperta dal battage pubblicitario dell'autismo che in questo periodo domina e confonde tutto e tutti.

È noto d'altronde che possono esistere condizioni ansiose e depressive nei genitori, specialmente le madri ma non solo, nei primissimi anni di vita dei figli. Si parla di depressione post partum, che può avere livelli diversi di gravità, dal 'post partum blue', cioè la tristezza post partum, abbastanza comune, a veri e propri stati psicotici pericolosi per genitore e figlio, che richiedono in quei casi un'assistenza e una sorveglianza stretta per genitore e figlio.

La fobia dell'autismo dovrebbe essere considerata come una variante di queste condizioni, meritevole di attenzione e assistenza particolare, e cercata in ogni situazione di famiglie che si presenta ai servizi con preoccupazione che il figlio possa essere autistico e con segni e sintomi comportamentali come quelli descritti.

Generalmente invece questo non avviene. Viene raccolta solo la richiesta di fare una diagnosi delle condizioni del bambino, mentre non viene data attenzione a quella dei genitori. Spesso e volentieri poi la diagnosi conferma (erroneamente a mio avviso) le paure dei genitori, spesso aggravandole, per le modalità moderne di gestire quelli che vengono considerati solo disturbi del cervello (del bambino). I genitori sono per lo più lasciati soli, abbandonati ai loro vissuti. Le conseguenze come si è visto possono essere catastrofiche.

In questi casi invece è molto importante riconoscere uno stato di alterazione psichica nel genitore, ed occuparsi di lui, dandogli ascolto, senza trascurare ovviamente il bambino. Ma non inviando separatamente quel genitore da uno psicologo o uno psichiatra, salvo casi eclatanti. In tal modo si ottiene spesso solo di etichettare anche il genitore.

Il modo migliore di farlo è quello di intervenire su tutta la famiglia, con un intervento che è al contempo di approfondimento della situazione del bambino e di contenimento delle preoccupazioni e delle ansie. L'intervento consiste nell'osservare insieme ai genitori il bambino e il loro rapporto con lui e condividere con loro nel contempo quello che emerge dall'osservazione, compresi i loro vissuti e le loro motivazioni. In questo modo si può restare su un piano di realtà ed affrontare gli aspetti che emergono ed evitare invece o diminuire il rischio di essere travolti da paure e ansie collegate spesso ad elementi irreali e incontrollabili.

Purtroppo tutto ciò generalmente è ben al di là da venire e dominano gli interventi solo sul bambino, spesso inutili se non dannosi. Bisognerebbe che almeno, in mancanza di meglio, si permettesse anche ai genitori di presenziare alle sedute del bambino.

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AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.