La mia modalità di lavoro, un approccio ecologico.

CONSULTI PER BAMBINI ADOLESCENTI E FAMIGLIE

Opus in fieri

In questi giorni la propaganda pro sistema autismo sembra aver raggiunto livelli massimi, su giornali e TV, con il messaggio battente di fare diagnosi sempre più precoci e interventi sempre più precoci e pervasivi.

La mia preoccupazione va ai bambini sempre più piccoli che sono accalappiati con i loro genitori in queste reti a maglie sempre più strette, trasformando anche minime difficoltà di evoluzione in marchi indelebili di autismo, con le conseguenze che sappiamo.

Più che cercare di controbattere alle teorie sulle cause e le terapie dell'autismo, cui pure non mi sono sottratto, nel mio libro e nei siti web che curo, il mio impegno clinico è volto a cercare di sottrarre bambini e famiglie a quella rete, evitando loro se possibile di entrare nel tunnel di accertamenti e interventi a senso unico e proponendo, invece che una batteria di test, una valutazione basata sull'osservazione del comportamento spontaneo insieme ai genitori. Oltre alla raccolta della storia evolutiva sia del bambino che della famiglia, con gli eventi e le esperienze che hanno caratterizzato gli anni di vita del bambino. Questa storia e le esperienze vissute sono ricostruite ipoteticamente da un questionario che propongo ai genitori che non mira solo alle classiche tappe dello sviluppo ma alle modalità e al contesto in cui si sono realizzate, basandosi sull'assunto che lo sviluppo è il risultato dell'incontro fra le competenze del bambino e le esperienze ambientali. Che vanno valutate entrambe.

L'osservazione del bambino con i genitori, che ora faccio prevalentemente a distanza, in consulti online e per videotelefono, permette di mettere a fuoco sia gli aspetti di sviluppo del bambino che le modalità interattive e pedagogiche dei genitori e la stessa organizzazione e 'architettura' familiare, con la distribuzione di spazi e posti che possono essere più o meno a misura di bambino. Si entra letteralmente nell'intimo della casa e delle relazioni fondamentali, con la possibilità di vederle in atto.

Il risultato è una specie di 'radiografia a infrarossi' non solo del livello di maturazione del bambino, delle sue competenze, e degli aspetti armonici e disarmonici del suo sviluppo nel tempo, ma anche dei possibili fattori favorevoli e sfavorevoli allo sviluppo presenti nell'ambiente.

Ne viene quasi sempre una valutazione interlocutoria, non definitiva. C'è la possibilità di cogliere le difficoltà di maturazione delle competenze in relazione a esperienze , eventi e aspetti che rendono conto delle difficoltà del bambino, anche in rapporto agli eventuali aspetti valutabili con esami medici, audiologici, metabolici o genetici o per immagini se la situazione clinica lo suggerisce.
Si ottiene non una diagnosi capestro, ma piuttosto se vogliamo una diagnosi funzionale del bambino nel suo ambiente

Da tutto ciò esce solitamente un'ipotesi di lavoro sulla base della quale propongo di effettuare, con una modalità esplorativa, non dogmatica, dei cambiamenti nell'organizzazione, nel funzionamento e nell'interazione familiare, là dove sembrano consigliabili, di cui valutare gli effetti a breve distanza. Si aggiunge l'indicazione di adottare giornalmente la modalità di stare col bambino che viene chiamata 'guardami giocare' (watch me play in origine, Wakelin), o anche 'gioco libero autogestito' (Tribulato) - che ricordano la visione montessoriana dello sviluppo del bambino - come la più adatta a facilitare il rapporto e la conoscenza reciproca fra genitori e figlio. Una forma di auto-terapia, se vogliamo, del rapporto genitore-figlio spesso disturbato anche dalle indicazioni sbagliate ricevute, con l'obbiettivo di liberare la spinta evolutiva del bambino e le risorse positive dei genitori.

Non si tratta quasi mai di un' unico incontro, di un'unica valutazione, ma di una sequenza di contatti che permette di vedere l'evoluzione nel tempo e può seguire il bambino anche per anni. La cadenza degli incontri è a volte più ravvicinata, all'inizio, settimanale o mensile, altre volte mi vengono mandati aggiornamenti al bisogno, a distanza temporale maggiore, di mesi e talvolta anche di anni.

In pratica l'evoluzione del bambino e della famiglia è accompagnata per un tempo lungo con l'ottica di liberare le spinte evolutive maturativa frenate da aspetti ambientali.

E bene ricordare che questo approccio vale anche per bambini con anomalie genetiche o malattie neurologiche, come epilessia, paralisi infantili, ecc, in aggiunta a eventuali terapie specifiche, in cui spesso le inevitabili ricadute ambientali complicano ulteriormente lo sviluppo.

A volte le famiglie vengono seguite anche con vari altri interventi e si può talvolta collaborare, altre volte invece evitano di rivolgersi ai centri della loro zona e devono resistere a pressioni anche molto forti e stressanti.

Difficile avere dati statistici sugli effetti, per la dispersione di molti casi, ma molti bambini hanno evoluzioni positive e molte famiglie esprimono la loro soddisfazione per l'aiuto avuto e l'ottica diversa usata.

Riflettendoci questa modalità di lavoro potrebbe definirsi un approccio 'ecologico', per l'intento di liberare le spinte evolutive innate spontanee del bambino e preservare o ricostruire un ambiente naturale favorevole allo sviluppo psichico del bambino e della famiglia.

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AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.