Bambini con l'etichetta

CONSULTI PER BAMBINI ADOLESCENTI E FAMIGLIE

E' il titolo dell'ultimo libro del prof Michele Zappella, neuropsichiatra infantile a Siena, noto per il suoi libri e la sua attività nel campo dell'autismo e della neuropsichiatria infantile. Il libro, di cui si può vedere online una presentazione in dialogo fra l'autore e il dr Daniele Novara - pedagogista e autore di diversi libri, ultimo 'i bambini vengono sempre per ultimi' - si aggiunge e dà rilievo e visibilità alle denunce fatte da più parti sull'evoluzione negativa in corso nell'assistenza all'infanzia.
In particolare mette a fuoco, fin dal titolo, la crescente tendenza visibile nelle scuole, fin dai nidi, ed esplosa negli ultimi anni, di etichettare molti bambini con diagnosi neuropsichiatriche errate e non attendibili che molto spesso creano una nuova emarginazione fra bambini cosiddetti normali e bambini con etichette, oltre che gravi effetti negativi alle famiglie coinvolte. La scuola è in prima fila nella corsa alle etichette diagnostiche. Un'effetto preoccupante di questo furore diagnostico è che gli insegnanti molto spesso, di fronte a un bambino con qualche difficoltà, invece che cercare di capirlo e aiutarlo utilizzando la loro esperienza e gli strumenti della scuola, si limitano a segnalarlo ai servizi sanitari delegando la sua gestione agli specialisti e facendo spesso anche pressioni indebite sulle famiglie. Queste spesso dopo la diagnosi sono abbandonate se stesse e vanno incontro a situazioni difficili anche con reazioni depressive gravi dei genitori, come si è visto purtroppo nell'episodio di Treviso.
Sta quindi passando un pericoloso cambiamento nella cultura dei servizi sanitari e scolastici, da un ottica di integrazione a un’ottica di subdola esclusione. Si dividono in questo modo i bambini e, anche se si predica l'inclusione, si va in realtà verso nuove emarginazioni. Il rischio a lungo andare è anche che si torni alle scuole speciali e alle classi differenziali, trent'anni dopo la loro abolizione.
Il libro affronta in particolare certi tipi di diagnosi, che sono aumentate a dismisura nell'ultimo periodo, come quelle di autismo, o spettro autistico, di dislessia e altri disturbi dell'apprendimento, di iperattività. In realtà queste diagnosi sono rilasciate con eccessiva faciloneria dai servizi sanitari pubblici e privati e sono alla base di un crescente business di centri diagnostici e terapeutici e di 'offerte' terapeutiche che si sono moltiplicate.
L'autore critica in particolar modo, sul piano tecnico, l'abbandono del metodo clinico, osservativo, per la conoscenza del bambino e del suo ambiente familiare, e il passaggio a metodi basati quasi esclusivamente su test spesso proposti in modo meccanico ed asettico, che valutano solo le prestazioni di un dato bambino, senza valutare i tanti fattori che possono condizione i risultati. Sono aspetti che hanno trasformato negativamente il modo di lavorare di gran parte degli specialisti odierni, che non si prendono più cura dei bambini e delle loro famiglie ma si limitano appunto a dare etichette diagnostiche emarginanti e inviare poi gli interessati a centri separati che stanno moltiplicandosi in modo incontrollato per gli interessi crescenti che vi sono connessi.

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AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.