Dove va la neuropsichiatria infantile?

CONSULTI PER BAMBINI ADOLESCENTI E FAMIGLIE

Riprendiamo dal vecchio sito:
" La domanda ormai viene sempre più forte nel vedere l'esperienza di molte famiglie che accedono ai servizi, agli ospedali, alle strutture universitarie e, come dicono, iniziano iter interminabili, cominciando da liste d'attesa estenuanti per entrare poi spesso in tunnel senza vie d'uscita.
La moda politica della multi-professionalità, per cui un bambino deve essere visto separatamente da ognuna delle professioni presenti nel servizio, npi, psicologo, logopedista, psicomotricista, educatore, analista comportamentale, ecc ecc. ha portato da molte parti alla frammentazione delle valutazioni e delle risposte, che invariabilmente portano alle stesse conclusioni e alle stesse indicazioni per tutti, entro certe età.

Ad esempio fino ai 6-10 anni ( che copre i tempi del nido, scuola materna e poi scuola elementare) invariabilmente c'è la terna Psicomotricità-Logopedia-ABA cui va aggiunto il sostegno scolastico ottenuto con certificazioni di handicap spesso falsificate per ottenerlo aggravando i sintomi. 'A fin di bene' secondo loro: tutto da discutere ma inevitabilmente un falso in atto pubblico, fatto con una leggerezza incredibile, come falsificare un certificato di handicap per far avere la pensione di invalidità a un poveraccio non invalido.

Nell'epoca della scuola elementare interviene poi la questione dislessia e consimili malattie inesistenti, che però sono documentate da 'attestazioni' seriali, prodotte da veri e propri centri certificatori che non fanno altro.

Con l'inizio dell'adolescenza e dei problemi comportamentali spesso connessi, inizia l'epoca degli educatori e specialmente dei farmaci ormai prescritti sempre più a iosa.

Sembra essere venuto meno il modo di lavorare tipico in npi fino a qualche decennio fa, improntato alla 'presa in carico' del bambino o ragazzo e insieme anche della sua famiglia, intervento che cercava innanzitutto di comprendere il sintomo o il ritardo in un'ottica allargata, coinvolgendo l'ambiente nella valutazione sia dei possibili motivi che dei possibili rimedi.
Bambino e famiglia venivano per così dire accompagnati alla ricerca della strada evolutiva più adeguata e possibile per loro: indipendentemente dalle diagnosi che potevano essere poste, bambino e famiglia erano accolti e accompagnati nella loro strada evolutiva.

Il concetto era di occuparsi dello sviluppo, del bambino e del suo ambiente, e non, come è venuto a imporsi oggi, del suo 'disturbo'. L'ottica del 'disturbo', ipocrita sostituto del termine 'malattia', ha portato a un radicale cambiamento del modo di lavorare in neuropsichiatria infantile. Ora importa la 'diagnosi' di categoria, fatta a colpi di test e check list, con la semplice compilazione di fogli prestampati, elenchi e gradi di sintomi e punteggi e diagnosi aritmetiche, per così dire, che dipendono dalla somma dei punti ottenuti.
Si parla in particolare del test ADOS, ormai terrore delle famiglie con bimbi non 'perfetti' per qualche aspetto nel loro sviluppo. Ci sono ormai specialisti di tali test, che praticamente non fanno altro, non sono in grado di fare osservazioni e valutazioni cliniche e sfornano risultati di test a ritmo continuo.
Così come ci sono specialisti di determinate tecniche riabilitative o 'terapeutiche', imparate spesso in corsi di pochi mesi( penso all'ABA, ovviamente...), che passano ad applicarle metodicamente, meccanicamente e acriticamente ai bambini loro assegnati dai centri pubblici ma più spesso privati. E a questi operatori con scarsa formazione e scarsa esperienza spesso sono praticamente affidati i bambini, visto che i neuropsichiatri infantili di solito li vedono molto poco, addirittura pochi minuti stando alle comunicazioni di molti genitori, e vedono solo i test e poi i resoconti loro mandati dai terapisti. Affideremmo i denti dei nostri bambini non a dentisti ma a, senza offesa, igienisti dentali o altri tecnici? Probabilmente no, e affidiamo invece i nostri bambini a persone simili? Fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio, specie in cose così importanti.
Sembra indubbiamente essersi formato in pochi anni un 'nuovo mondo', cui corrisponde anche una 'neolingua' pseudo-scientifichese che si può apprezzare leggendo la documentazione sempre più pletorica che accompagna tali attività e copre la mancanza di conoscenza delle situazioni reali.
La diffusione a macchia d'olio di questa metodologia e di questa impostazione, e il coinvolgimento di nidi asili e scuole in famigerati corsi di aggiornamento, vere e proprie fabbriche di bufale pseudo-scientifiche, ha portato alle sorprese epidemiologiche attuali : uno su dieci bambini risultano in qualche modo passati per i servizi di npi e affetti da un qualche 'disturbo'. Una società di 'disturbati' che ovviamente è un grande business che sta bloccando lo sviluppo di bambini e famiglie e delle stesse conoscenze scientifiche. E una dittatura del binomio ADOS - ABA, cui incredibilmente tutti si affidano acriticamente e imprudentemente, che dilaga in tutto il mondo e non trova finora una sufficiente opposizione.

Sembra esserci stato un decadimento culturale nella formazione e nella pratica degli specialisti negli ultimi decenni, un appiattimento sull'impostazione comportamentista e sul dogma biologicista che ha fatto tabula rasa di tutta la cultura psico-sociale precedente, quasi colonizzata dal Verbo arrivato da oltre oceano. E questo nonostante da più parti emergano ripensamenti e orientamenti che riportano in auge il modello psico-sociale, riconoscendo i limiti dell'impostazione puramente biologico-comportamentista, nella ricerca e nella pratica clinica, ad esempio in America nel gruppo di Zeanah (vedi), in Europa in centri come quello di C Gillberg ( vedi ), e persino a livello della psichiatria adulti in cui nell'ultimo congresso della Società Italiana di Psichiatria sembra venire proposto un allargamento dell'ottica puramente biologica e farmacologica nella valutazione e nel trattamento delle malattie mentali (vedi)."

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AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.