Spettro o fantasma che infesta l'animo? Chiedo aiuto per mio figlio: 35 mesi.

CONSULTI PER BAMBINI ADOLESCENTI E FAMIGLIE

Cordialissimo Dott. Benedetti, Le scrive una mamma estremamente preoccupata per il proprio bellissimo bimbo di quasi 35 mesi. Sono spaventata perchè mio figlio registra un notevole ritardo del linguaggio. Intorno ai 13 mesi iniziò a dire MAMMA, PAPA', PAPPA, CAFFE'...giusto qualche parolina, poi verso i 20 mesi, (periodo in cui è rimasto quasi ogni giorno solo con la nonna paterna perchè noi genitori eravamo impegnati in un trasloco, -abbiamo cambiato tre case da che è nato il piccolo-), si è come arrestato. All'arrivo nella nuova casa sembrava il solito sorridentissimo e simpaticissimo bimbo, quello che è sempre stato, ma poi coi giorni ho iniziato a notare che il suo vocabolario anzichè ampliarsi si era "fermato". Così ho fatto caso ad altri dettagli: il bimbo non indicava, non salutava con la manina, ci mostrava le sue esigenze portandoci lì dove era suo interesse. E' sempre stato un bimbo dolcissimo, allegro, pieno di vitalità. Però ecco...sembrava sordo ai nostri comandi, anche i più semplici e lo splendido rapporto che aveva avuto con me fino a qualche mese prima s'era come freddato. A.è sempre cresciuto bene, molto più alto e robusto dei bimbi della sua stessa età, il suo sguardo è sempre stato vispo ed il contatto oculare con tutti sempre presente. Ad ogni modo, seppur contro l'opinione di mio marito e dei miei parenti che hanno sempre ritenuto che nulla ci fosse di anomalo in mio figlio, ho chiesto il parere della sua pediatra la quale, da subito, mi ha detto di dormire sonni tranquilli, perchè A. secondo lei era solo traumatizzato dai traslochi, dall'allontanamento da me, che non aveva assolutamente nulla di patologico e che dovevo mandarlo al nido per aiutarlo a socializzare ed a sbloccarsi. Così ho fatto, però solo dopo l'eastate e solo dopo aver sottoposto il bimbo ad una visita presso una neuropsichiatra infantile. La dottoressa in questione si è detta certa che il bambino fosse solo in ritardo col linguaggio e che bisognava seguire il consiglio della pediatra e mandarlo al nido. A Settembre quindi, (A. aveva 26 mesi), lo abbiamo iscritto al nido spiegando tutta la situazione al personale, il quale subito si è mostrato collaborativo ed attento. Nel corso dei mesi successivi la situazione è molto cambiata: il piccolo ha iniziato ad indicare, a salutare con la manina, a socializzare...c'è da dire che prima di allora mio figlio era stato sempre e solo tra gli adulti, mai aveva visto un bimbo. Al nido ci hanno sempre assicurato che A. sta con tutti, è ubbidente, giocherellone, "gioioso, ce ne fossero tanti di bimbi come il suo, signora", intanto però la "parola" non arrivava, ma la comprensione sì. E quindi, ancora preoccupata, lo faccio visitare a Dicembre da un ennesimo NPI che conferma quanto detto dalla collega a Luglio: "Ritardo semplice del linguaggio". Trovo un pò di pace ed aspetto l'evolversi degli eventi. A Gennaio finalmentente le prime parole nuove, e da lì una serie continua, ha aggiunto verbi, articoli e sostantivi. Chiede tutto ciò che vuole, canticchia, si fa capire e capisce tutto. Il linguaggio è ancora decisamente primitivo e spesso molto poco chiaro, ma sembra in evoluzione. Saluta tutti, vuole sempre uscire di casa, chiede le cose agli esercenti dei negozi, al parco fa tutte le giostre ed a modo suo socializza e parla con i bimbi. Mangia da solo, ma non sta fermo un attimo, scende e sale dalla sedia in continuazione. Beve il latte dalla tazza, l'acqua dal bicchiere, usa la cannuccia per i succhi di frutta. Ha imparato a soffiare, (però se la pappa è calda o fredda lui dice sempre e comunque che SCOTTA), la lingua la usa spesso per pulirsi la bocca sporca, insomma...non credo abbia una forma di disprassia verbale, però se gli chiedo di farmi la linguaccia non lo fa, pur sapendola fare. Ha accettato immediatamente la sorellina nata a Febbraio, l'accarezza, la bacia, dice che è CAIA E BELLA, (la R la pronuncia come la I), l'altro giorno ha preso un fazzolettino e le ha pulito le manine. Usa i giochi bene, fa gioco simbolico, tipo fingere di cucinare, fare lavori domestici o guidare l'automobile. Ha una memoria fuori dal comune: basta che veda una strada o una persona una sola volta e la seconda la ricorda perfettamente. Mi ha letteralmente scioccato scoprire che ricorda la casa che abbiamo lasciato quando lui aveva solo sette mesi! Eravamo in strada e passammo di lì e lui, alzando lo sguardo verso il balcone ed indicandolo, mi disse: MAMMA, CASA! Non facevamo quella strada da che traslocammo, circa 20 mesi prima.

Commenti

"Ok", penserà Lei..."e quindi?" E quindi c'è che non tutti i giorni è così...alcune volte torna a casa e sembra nemmeno accorgersi della presenza della sorella o mia, i capricci che fa per ottenere qualcosa sono terribili: si butta a terra, da calci e schiaffi, urla con un tono di voce cupo e rauco, non vuole aspettare il suo turno nei bar o nelle pizzerie...se lo sgridiamo piange e si copre il viso con le mani, all'improvviso getta i giochi per aria, sbatte le porte dicendo DEVO CHIUDERE! E' iperattivo ed inizia a correre per casa prendendo tutti i suoi giochi e portandoli dalla sua cameretta al soggiorno, dove siamo mio marito ed io. Risponde raramente alle nostre domande, ma so che capisce cosa gli chiediamo, anche perchè se per esempio vogliamo sapere da lui cosa vuole risponde sempre. Ha imparato solo da qualche settimana a rispondere alla domanda COME TI CHIAMI? E se gli si chiede QUANTI ANNI HAI? Risponde UNO, o magari SETTE, ma mai DUE o TRE com'è realmente. Ripete le parole solo se lo vuole lui, mai a comando. Ed ultimamente mi preoccupa molto un atteggiamento che ha assunto: capita che chiami me o altre persone intorno a lui col nome della sua maestra. E comunque parlotta spesso da solo, anche ad alta voce, come se raccontasse quello che gli capita a chissà chi e lo fa anche in mezzo alla gente. Fargli lo shampoo è una vera e propria missione impossibile: piange ed urla terrorizzato ripetendo di continuo BASTA, ECCO FATTO, FINITO! Inoltre ci sono due o tre parole che non si decide a modificare nel modo corretto, cioè mesi fa imparò a dire MIMO MIMO per indicare le automobili e GEGE per dire PIGIAMINI, il suo cartone animato preferito, e niente...seppur tantissime altre cose le ha aggiunte al suo vocabolario ed altre le ha corrette da solo, (es: POPO è subito diventato PRONTO e KIKI subito KINDER), per queste parole qui non c'è nulla da fare, non le modifica, come se si fosse "impallato". Spesso fa una sorta di ecolalia, ripete le ultime parole di una frase che ha sentito da noi, poi però d'improvviso utilizza quelle stesse parole in un giusto contesto. "Racconta" cosa gli succede in modo assai strano e confuso, per es: MAMMA, MICHELE, SCUOLA...TORTA PERCHE' FFFF, (simulando il soffio della candelina). Capisce perfettamente tutto ciò che gli diciamo ed esegue le nostre richieste, anche complesse, sempre che ne abbia voglia. Spesso gli chiedo di fare delle cose per me mentre è assorto a guardare i cartoni animati o a giocare col cellulare e sorprendentemente fa ciò che gli chiedo, pur continuando a fare quello che stava facendo. Quindi è chiaro che comprenda eccome. Certe volte sembra molto più avanti della sua età, molte altre terribilmente indietro. E'altalenante, ecco cosa mi preoccupa, mentre sembra in costante evoluzione si arresta o torna indietro, almeno in apparenza. Non sa aspettare, se vuole una cosa dev'essere immediatamente, altrimenti apriti cielo! Non ha stereotipie, almeno non mi pare, in passato quando si arrabbiava batteva la fronte, ma sono mesi che non lo fa più. Non è molto affettuoso, o meglio non spontaneamente, se gli chiedo un bacio me lo da pure, senza schiocco eh, ma devo chiederglielo io, di sua iniziativa non se ne parla se non in rarissime occasioni e non sembra accorgersi se piango, nel senso che mi osserva in silenzio, ma non fa nulla, nè mi si avvicina. Ogni cosa è tutto un E' MIO, E' MIA...sua nonna, mia madre, è scomparsa il mese scorso e non mi ha mai chiesto di lei, però la riconosce in foto. Fosse per lui non rincaserebbe mai, appena voltiamo l'angolo che porta al viale di casa inizia a piangere disperatamente ed a gridare NO NO, ANDIAMO DI LA', indicando un'altra strada. Cosa altro posso dirLe..ah sì, dunque...quando mamma scomparve, mio padre e mia sorella vennero a stare da me qualche giorno ed il bimbo ne fu molto felice. Quando andarono via, per alcuni giorni il bimbo, tornando a casa dall'asilo, continuava a chiamare ZIA...NONNO, anche dal balcone, come se fossero stati ancora in casa, e se suonava il citofono lui subito prendeva ad urlare felice NONNO! NONNO! Ecco...questi sono i comportamenti che, associati a questo linguaggio carente e comunque dal punto di vista espressivo quasi completamente assente, (non mi ha mai detto TI VOGLIO BENE, per dirne una), a farmi preoccupare non poco. Poi d'improvviso lo sento contare fino a 10 da solo, dire i colori, affermare BELLO IL MAIE, (mare), con uno sguardo tutto sognante.
Carissimo Dottore è vero, sono estremamente apprensiva e probabilmente depressa per varie ragioni, però vorrei chiederle il suo egregio parere su quanto le ho appena raccontato e su mio figlio. Vorrei chiederle se ritiene che possa recuperare il gap, se ho motivo di preoccuparmi, se devo fare qualcos altro per aiutare mio figlio e, nel caso, cosa secondo Lei devo fare. Sto distruggendo la serenità del mio matrimonio con un marito ed un padre esemplare, non trovo più motivi per sorridere e sto trascurando anche la neonata perchè sono sempre triste ed angosciata. La fine di mia madre ha peggiorato il tutto, sono a pezzi. So cosa pensa Lei dello spettro autistico e di tutto ciò che viene detto in merito...però io il terrore ce l'ho, è questa la verità. Mi aiuti, La prego. Le allego il questionario sullo sviluppo psico-motorio. La ringrazio per la cortese attenzione, attendo fiduciosa una Sua risposta. Cordialmente, Anna.

QUESTIONARIO SULLO SVILUPPO PSICOMOTORIO SIMBOLICO-LINGUISTICO E RELAZIONALE

composizione familiare: Papa, mamma e sorellina. età dei componenti: papà 33 anni, mamma 36, sorellina 3 mesi; altre notizie ( bilinguismo, immigrazione, ecc.)

età del bambino/a: 35 mesi.

problemi in gravidanza: nessuno.

NASCITA
a che settimana: 39+2.
Parto ( naturale, cesareo - eventuali motivi-, difficoltà): cesareo per rottura sacco amniotico.
alla nascita : peso Kg 4.145, altezza cm 52, circonferenza cranica cm 35.

indice di Apgar: 1' 7./ 5' 8. durata del ricovero in ospedale: 3 giorni.

PRIMI MESI
allattamento: materno ……. artificiale ……… a orario o a richiesta: esclusivamente materno fino al compimento del 3° mese, poi misto fino al 6°, poi esclusivamente artificiale.
inizio pappine, minestrine, ecc.: ha iniziato a sette mesi e subito ha accettato tutto, nessun problema.
svezzamento (DISTACCO DAL SENO, o dal biberon, se allattamento artificiale), età: a 20 mesi gli abbiamo tolto il biberon senza problemi, da allora prende il latte in tazza. Facilissimo, in meno di tre giorni.
eventuali difficoltà....
ritmo sonno veglia nei primi mesi, orari, difficoltà: faceva delle vere e proprie nottatacce i primi tre mesi, poi si è tranquillizzato ed a partire dal 4° mese ha dormito ogni notte anche 7 ore di fila.
persone che lo accudivano: mamma e papà, qualche volta la nonna paterna.
eventuale ritorno al lavoro della mamma: a quanti mesi?... reazioni del bimbo? La mamma non ha mai lavorato dopo la nascita del bimbo.

EPOCA SUCCESSIVA
alimentazione: mangia di tutto senza problemi, predilige dolci e formaggi. sonno: tranquillo, se si sveglia nel cuore della notte capita esclusivamente perchè non si sente bene. orari e modalità (dove dorme, come si addormenta, ecc): al nido dorme dalle 13 alle 15 insieme agli altri bimbi, a casa si addormenta verso le 22:30 nel suo letto, nella sua cameretta, non sta più in camera dei genitori nè in culla da che è nata la sorellina, si addormenta tranquillamente in una mezz'oretta, ma vuole la compagnia della mamma o del papà per prender sonno.
abitudini ( ciuccio, biberon, orsacchiotto, copertina, ecc): ha usato il ciuccio dai 2 mesi ai 23, poi gliel'abbiam tolto senza troppe difficoltà, il biberon lo ha preso fino ai 20 mesi. Non ha mai avuto un attaccamento particolare a qualche oggetto.
tempo video: televisione: massimo un'oretta al giorno; telefonini: durante la giornata in totale un'ora e mezza al massimo, lo usa per guardare i cartoni animati; tablet:mai.

SVILUPPO PSICO-MOTORIO:
dove veniva tenuto preferenzialmente dopo i primi mesi, da sveglio: in braccio, nel lettino, nel box, sul passeggino, sul tappeto, libero di muoversi ecc: in braccio, un pò nella sdraietta oppure nel box, sediolone...come capitava in base alle esigenze.
seduto da solo a che età: con sostegno a 3 mesi, senza alcun sostegno a 6 mesi.
primi spostamenti a che età e come: 4 mesi circa, rotolando. Ha strisciato fino ai 10 mesi, poi ha iniziato ad alzarsi in piedi reggendosi ed a fare i primi passi con la mano o con un appoggio.
primi passi da solo: 13-14 mesi.
capacità motorie attuali: corre, saltella,(ancora non su due piedi), sale e scende le scale con l'appoggio o senza, dipende da come gli gira al momento, fa tutte le giostre del parco da solo, anche quelle per bimbi grandi e si arrampica con agilità, anche sulle corde.
controllo sfinterico (pipì e popò nel vasino/wc) a che età: porta il pannolino, ma avvisa quando sta per fare la cacca o la pipì.

RELAZIONE e COMUNICAZIONE nel primo anno di vita
primi sorrisi: prima dei 3 mesi.
curiosità verso oggetti e persone, attenzione, capacità di seguire con lo sguardo: presente a partire dai 3-4 mesi, sempre stato molto comunicativo con lo sguardo e curioso.
cerca di comunicare e richiamare l'attenzione: continuamente, in ogni modo.
facilità a capirlo e interagire: da qualche tempo è piuttosto facile capire le sue necessità, interagisce perfettamente.
facilità al pianto e facilità a consolarlo, coccolarlo: non piange facilmente, più che altro si lamenta spesso e per cose da poco, basta un NO, oppure una merendina diversa da quella che voleva. Generalmente riusciamo a calmarlo in pochi minuti.
reazione di fronte a persone e ambienti nuovi (diffidenza, paura, pianto...): adora i posti nuovi, corre, li esplora. Uguale con le persone nuove, timido e diffidente in principio, subito socievole e direi "buffoncello" poi. Non piange e non ha paura nè degli ambienti nuovi nè delle persone.
modalità di accudimento: ansioso, apprensivo, preoccupato, tranquillo, sicuro: da qualche mese piuttosto ansioso ed apprensivo da parte della mamma, più tranquillo e sereno da parte del papà.

CONDIVISIONE cerca di condividere interessi, attività, stati d'animo cercando l'attenzione delle altre persone, magari per farsi battere le mani, o dire bravo, ecc: cerca sempre l'approvazione di chi ha intorno, con lo sguardo, con i movimenti. Attivamente: sì. Condivide i suoi giochi ed i suoi interessi con genitori, amichetti d'asilo e maestre, parenti.

SVILUPPO SIMBOLICO
LINGUAGGIO (età di inizio dei vari punti indicati):
lallazione, gorgheggi: intorno ai 3 mesi.
prime parole: mamma, papà, biscotto, pappa, caffè sui 12 mesi, poi si è arrestato.
due parole insieme: sì.
uso del no e del sì: entrambi con cognizione di causa a partire dai 20 mesi.
frase minima (verbo e sostantivo): sì, sempre dopo i 20 mesi.
capacità di dialogo: comunica a modo suo, dice frasi anche molto lunghe chiare, altre meno lunghe e meno comprensibili. Noi genitori lo capiamo quasi sempre, ovviamente gli altri meno. Chiede ciò che vuole usando verbo e sostantivo, spesso anche l'articolo...es: "Papà voglio il panino". Spesso parlotta da solo o ripete frasi dei cartoni, canticchia.
INTERESSE E CURIOSITÀ PER GLI OGGETTI
USO DEI GIOCHI e degli oggetti ( gioco funzionale ....imitativo .....rappresentativo ), descrivete come usa giochi e oggetti: usa bene i giochi, lancia la palla con piedi e mani, fa correre le macchinine, fa torri con le costruzioni, all'improvviso però decide di lanciarli in terra così, senza un apparente motivo...imita molto i genitori, finge di cucinare, guidare l'auto, spazzare i pavimenti...balla, vuole che gli corriamo dietro e che giochiamo a nasconderci oppure vuole saltare sul divano.
DISEGNO SPONTANEO
scarabocchio , linee, cerchi... omino-testone ... figure, casetta: linee, cerchi, figure strambe.

ATTENZIONE nelle varie attività e interessi:dipende dal momento, può passare da un gioco all'altro in 5 minuti oppure andare avanti per mezz'ora sempre con lo stesso gioco.

INTERESSE E CURIOSITÀ VERSO LE PERSONE: Saluta tutti, scruta le persone e se non le conosce cerca l'approvazione dei genitori con lo sguardo, dialoga con loro, chiede cose, ringrazia...

figure principali cui è attaccato: papà, mamma, zia materna e nonno materno, maestra del nido ed un paio di amichetti.

REAZIONI AL DISTACCO dai genitori: piange molto per qualche minuto, anche mezz'ora, poi si calma. Non sempre però.

RAPPORTO CON LE PERSONE: ha con tutti un buon rapporto, socializza tanto. Al parco cerca di giocare con gli altri bimbi e chiede l'aiuto degli adulti, sorride sempre.

COMPRENSIONE DELLE COSE E DELLE RICHIESTE: capisce tutto ed esegue qualsiasi comando, anche all'asilo. Ovviamente deve averne voglia, ma la comprensione c'è, non ci sono dubbi a riguardo.

COMUNICAZIONE DEI SUOI BISOGNI E DESIDERI: Chiede tutto ciò che vuole e si fa capire a parole sue, ma sa cosa vuole. Spesso però se il suo desiderio non viene mmediatamente esaudito va in escandescenze: urla, tira calci...

COMPORTAMENTO
(iperattivo, capriccioso, tranquillo, ecc): a casa e con noi genitori iperattivo e molto capriccioso, a scuola e con i nonni ubbidiente e tranquillo.
adesione a regole, orari, limiti: Al mattino reclama molto per alzarsi dal letto per andare al nido, è però vero che per necessità dobbiamo svegliarlo alle 6:30, fa capricci per fare colazione, poi si calma e va a scuola col papà. Fa storie eccessive solo ai limiti imposti per l'uso del cellulare.
obbedienza agli adulti: alle maestre totale, a noi genitori parziale e spesso accompagnata a capricci.
reazione a divieti, frustrazioni: dipende dalla situazione. Generalmente se gli viene vietato qualcosa a cui tiene molto fa bizze a non finire.
capricci, bizze: Urla, si butta a terra, da schiaffi o calci...mentre lo fa ci guarda per osservare la nostra reazione.
paure, fissazioni: non mi pare abbia paura di qualcosa, forse dell'acqua negli occhi, fargli lo shampoo è una guerra...piange, si dimena e divincola, appena finito si calma. Fissazioni: vuole uscire spesso per andare al centro commerciale o alle giostre.

SCOLARIZZAZIONE
asilo nido: sì. A che età: 27 mesi. Reazioni eventuali: dopo qualche giorno di spaesamento si è abituato perfettamente e ci va molto contento.
Scuola materna …………….. eventuali difficoltà di inserimento, ambientamento............
Successive scuole ....... apprendimento ........ comportamento .........

RAPPORTI SOCIALI, amicizie, attività extrascolastiche, occasioni di incontri con altri........ ...

SITUAZIONE FAMILIARE
altri conviventi (nonni, parenti, ecc):no.
Organizzazione familiare per l'accudimento (orari dei genitori, nonni, baby sitter, ecc: descrivete come siete organizzati, la giornata tipo del bambino e della famiglia): al mattino noi genitori lo svegliamo alle 6:30, lo laviamo e gli facciamo fare colazione. La mamma poi lo veste e gli lava mani e dentini. Alle 7:15 scende di casa insieme al papà che lo accompagna al nido, dove arriva verso le 7:40. Il papà va a lavoro alle 8 e rientra verso le 17, va a prenderlo al nido e lo riporta a casa. Il bimbo pranza al nido e fa il riposino lì. Quando torna a casa, la mamma lo sveste, lo lava, gli da lo spuntino e poi escono tutti insieme, o vanno alle giostre, o al supermercato, o a fare una passeggiata. Rientrano ad ora di cena, il bimbo cena con loro verso le 20:30, dopo giocano un poco, il bimbo o guarda i cartoni animati o usa il cellulare. Verso le 22 la mamma lo prepara per andare a dormire e si mette a letto accanto a lui, finchè non prende sonno, poi lo lascia in cameretta. La mamma resta tutto il giorno in casa con la sorellina di 3 mesi, fino all'arrivo del papà e del bimbo. Fa le faccende, esce a fare la spesa, porta in giro la neonata...
modalità educative (permissive, ferme, severe, variabili, orari di sonno, dove dorme, chi 'comanda': adulti o bimbo: come ho detto prima dorme da solo nel suo letto nella sua stanza, la mamma è decisamente più rigida e severa, il papà assolutamente più permissivo ed accondiscendente. Comanda la mamma, il papà meno. Il bimbo impone molto la sua volontà, ma si cerca di tenerlo sotto controllo.
tempo video (cioè passato alla televisione, video-giochi, telefonino ecc): in totale, tra tv e cellulare, massimo un'ora e mezza al giorno.
EVENTI PARTICOLARI,
cambiamenti, trasferimenti, lutti, difficoltà, malattie di familiari, ecc: due traslochi nell'arco di 20 mesi, il bimbo sembra cambiato da quando siamo arrivati in questa nuova casa. La mamma ha perso la propria mamma un mese fa e da allora è molto giù di morale e depressa.
Visite mediche, ospedale, altro: lo scorso settembre è stato ricoverato per circa due settimane a causa di una grave forma di laringite.
Eventuali esami fatti e referti (Udito, vista, eeg, rmn,...)Tutto nella norma.

Il bimbo mi sembra solo capriccioso e bizzoso con i genitori. Strano che non abbiate messo in relazione il suo 'cambiamento' oltre che con i traslochi anche con la gravidanza e poi arrivo della sorellina. Spesso è un cambiamento scombussalante, come quando un nuovo passeggero sale su una barca: crea delle scosse che a volte fanno perdere l'equilibrio a qualcuno...
Vedo alcuni aspetti critici nella situazione ambientale. Uno è il lutto della mamma che comprensibilmente l'ha un po' scossa, sembra, e forse contribuisce a farle vedere tutto nero...E' stato una cosa improvvisa o attesa?
L'altro è l'organizzazione familiare, forse poco a misura di bambino: il sonno del bimbo , dalle 10 di sera alle 6:30 è troppo poco. La conseguenza può essere l'iperattività che spesso è dovuta a mancanza di sonno. Se possibile dovreste organizzarvi per farlo accompagnare all'asilo dalla mamma o da qualcun altro in modo da lasciarlo dormire di più e risvegliarsi con calma. Tenete poi conto che l'arrivo della sorellina non è ancora stato assorbito, quindi il bambino ha bisogno di più attenzione, forse, per elaborare questo grande cambiamento. Ci vuole tempo.
Non capisco poi da dove sia venuto il pensiero dell'autismo, se ne liberi, per favore. Non ha nulla a che fare con la vostra situazione. Lo sviluppo del suo linguaggio non ha nulla di strano, molti bambini fanno allo stesso modo e poi parlano senza problemi. Insomma credo che dobbiate darvi una regolata voi adulti per stabilizzare la barca. Il bambino non mi sembrerebbe avere altri problemi.

anzitutto La ringrazio di cuore per la Sua rapidità nel rispondermi. Non abbiamo considerato la gravidanza come causa del cambiamento semplicemente perché la stessa è stata postuma e l'arrivo

della sorellina è invece conciso col "miglioramento" del bimbo dal punto di vista del linguaggio. Mia madre è scomparsa così, da un momento all'altro. Mi piacerebbe molto poter accompagnare personalmente il bimbo a scuola, ma quest'ultima non è raggiungibile a piedi e l'unica automobile che abbiamo la utilizza mio marito per recarsi a lavoro, la cui sede è decisamente lontana da casa. Non ho aiuti...mio padre è ammalato e mia sorella si prende cura di lui e comunque abitano in un'altra città, i genitori di mio marito lavorano tutta la settimana, praticamente non ci sono mai. Il pensiero dell'autismo deriva probabilmente dalla serie di nozioni che ho frugato da Internet. Posso chiederLe cosa pensa del fatto che il bimbo spesso mi chiami col nome della sua maestra? È una cosa che mi fa male, forse scioccamente, ma non posso controllarlo. Mi consiglia di aspettare? Di darmi una regolata in che modo? La ringrazio nuovamente.

Certo una scomparsa improvvisa è un lutto non facile da affrontare. Avrà bisogno di tempo. Non si 'offenda' per il nome della maestra, passerà in fretta, ci rida sopra col bambino. Ecco, cerchi di prendere le cose in modo non drammatico... Però provate a pensare se potete fare qualche cambiamento organizzativo funzionale al bambino, in modo che possa stare più tempo con la mamma, che altrimenti per lui è come se fosse ormai solo del fratellino ( chissà se è per questo che usa il nome della maestra...). Meglio a volte tenerlo un pò più a casa, in questi frangenti, magari con l'aiuto di una baby sitter...

mi consenta la licenza di questo complimento, fatto sempre col massimo rispetto, sia chiaro. L'idea che il bimbo tenda a chiamarmi col nome della maestra perché mi vede come di POSSESSO ESCLUSIVO della nuova arrivata, è geniale, e credo che Lei abbia afferrato in pieno il punto. Cosa che ha altrettanto fatto dicendomi di prendere le cose in modo meno drammatico. Tendo effettivamente al tragico, un po' in tutte le situazioni...è indole probabilmente. Mamma mi manca immensamente, è un dolore atroce, lacerante, sono certa di non aver mai provato una sofferenza paragonabile a questa. Evidentemente la gravidanza difficile, il parto prematuro e rischioso, (la bimba è nata 4 settimane prima del termine ed ho avuto tre trasfusioni per la perdita eccessiva di sangue), il ricovero della piccola all'età di 40 giorni per un broncospasmo risultato poi in realtà una esofagite da reflusso e la immediatamente successiva ed improvvisa dipartita di mamma, mi hanno confuso le idee molto più di quanto non lo fossero già in precedenza. E poi Le ripeto...mi trovo sola dalla mattina alla sera, ogni giorno della settimana e certo questo non mi é di aiuto. Cercherò ogni modo possibile e non per seguire i Suoi consigli e, se non Le arreca eccessivo disturbo, mi piacerebbe tenerLa aggiornata sulla situazione. La ringrazio ancora con tutto il cuore, a presto.

Nessun disturbo. Lieto di essere utile.

Buongiorno a Lei, vorrei dirLe che ho notato il bimbo rivolgersi a sé stesso utillizando la terza persona, tipo ieri cadendo disse: "A. è caduto perché pallina a terra", era inciampato sulla pallina. Ho provato a fargli dire SONO CADUTO ed a spiegargli che "si dice così", ma non ho sortito risultato. Cosa mi consiglia di fare per regolare questo atteggiamento? Ad ogni modo credo che il piccolo abbia cognizione di sé e sappia di essere A. perché, come Le ho già detto, alla domanda COME TI CHIAMI? Risponde dicendo il suo nome ed anche perché si riconosce in foto, difatti quando gli chiedo DOV'È A? Lui dice ECCOLO, puntando il dito indice sulla sua immagine fotografata. Grazie ancora per la Sua cortese disponibilità.

Non c'è niente di anormale, il nome viene prima del pronome... Lo lasci fare, senza correggerlo, a questa età i bambini imparano con l'esperienza, imitando gli adulti, non dagli insegnamenti, che rischiano invece di essere frustranti e scatenare conflitti e opposizione. L'importante è esprimersi, ed essere ascoltati e capiti, il resto viene da sè...

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AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.