paura e confusione

CONSULTI PER BAMBINI ADOLESCENTI E FAMIGLIE

Buongiorno Dottore, le scrivo per chiederle un parere sul comportamento del mio bimbo.
Il piccolo ha 30 mesi è sempre stato un bimbo coccolone sorridente e sereno.
È nato da un parto naturale senza nessuna complicazione e allattato al seno fino a 17 mesi, svezzamento a 6 mesi circa veloce senza nessun problema e traguardi nella norma, ha camminato a 13 mesi.
Prima parola papà a 8 mesi .Oggi il linguaggio è molto indietro dice mamma, a volte acca ( acqua) a volte cucco ( ciuccio),babà (papà),su e giù. E "no" che pronuncia spesso e volentieri.
Ha dormito nel suo lettino fino a un anno ( al mio rientro a lavoro) poi lettone. Mentre io e il papà siamo a lavoro viene curato dai nonni.
Poi rimango incinta del fratellino quando lui ha 15 mesi e rimango a casa da lavoro e lui sta sempre con me.
Fino a quando un giorno al settimo mese di gravidanza vado a fare una visita di controllo e accompagno quindi il piccolo dai miei genitori.
La visita purtroppo rileva un deficit di accrescimento per un malfunzionamento della placenta. Vengo ricoverata e
il bimbo nasce con un cesario d' urgenza il giorno dopo.Peso 710gr.
Da qui purtroppo inizia un periodo un po' particolare.
Il piccolo è in condizioni critiche in una terapia intensiva e il grande ( che è stato piccolo fino al giorno prima) viene curato dai nonni tutto il giorno e sette giorni su sette.
Io faccio avanti e indietro dall' ospedale e vedo il mio grande solo la sera. E anche il papà si divide tra lavoro e ospedale.
Il bimbo non sembra risentire molto della situazione,noi gli abbiamo sempre spiegato cosa stava succedendo.
Il piccolo rimane in ospedale per 100 giorni.
E noi genitori alterniamo stati di depressione, sconforto,paura, ansia....
Al ritorno a casa il grande è molto felice per l' arrivo del fratellino, ma iniziano mesi molto duri per tutti perché il piccolo piange spessissimo, non è semplice consolarlo.
Noi genitori siamo stanchi e frustrati e litighiamo spesso anche davanti al grande che vede i suoi genitori impazzire .
Soprattutto io , la mamma.
Occupandomi molto del piccolo ho trascurato molto il grande.
Inoltre dall' arrivo a casa del piccolo, abbiamo trascorso i 4/5 mesi successivi senza mai uscire di casa se non per andare a fare qualche visita e pochissime volte qualcuno veniva a trovarci,perché il piccolo andava protetto da virus e altro.....
Il grande passava le sue giornate gurdando molta tv e giocando spesso da solo, ma interagisce con me.
Circa un mese fa ho notato dei comportamenti un po' ossessivi come sistemare le tende in modo particolare....quindi mi sono imbattuta in " segni di autismo" su Internet ed è iniziato un altro inferno.
Il giorno dopo aver letto questo, ho tolto la tv al bimbo e anche il ciuccio ( che aveva sempre in bocca) e ho iniziato a osservarlo.
Chiaramente non mi guardava, non risponde se chiamato, muove le macchinine avanti e indietro focalizzandosi sulle ruote, era infastidito dal mio contatto....insomma PANICO totale.
L ho portato in una ludoteca per vedere se interagiva con i bimbi , ma ne sembrava spaventato e un po' infastidito.
Intanto anche la comunicazione sembrava compromessa ( non parla un linguaggio comprensibile) ma non parlava più neanche in arabo,muto.
Crisi di pianto e ansia. Non potevamo andare avanti cosi.
Io e il papà ci siamo calmati e abbiamo portato il bimbo da un neuropsichiatra che,sentita tutta la storia ci dice che secondo lui il bimbo è ipostimolato. Soluzioni bisogna stimolarlo e inserirlo in un contesto di asilo. Ci tranquillizziamo un po' e anche il bimbo lo fa .
Ora è sempre fuori di casa, lo porto al parco e tra qualche giorno inizierà l' asilo. Ma notiamo comunque che non sempre risponde se chiamato,guarda spesso perso, a volte difficile contatto visivo, al parco non cerca gli altri bimbi,ama stare sull' altalena, sembra disinteressato a tutto, muove le macchinine avanti e indietro, guarda dalla finestra e lo farebbe per ore e ore, gli piacciono macchine e moto,ma le fissa senza interagire molto,anche se gli proponiamo degli altri giochi non sembra interessato , e se per caso se ne interessa dura poco.
Fa movimenti ripetivi con le mani. Quando è sdraiato per cambio pannolino sempre.
A volte sembra impaurito,spaventato,senza motivo.
Ci abbraccia se vuole lui,indica col dito soprattutto figure perché vuole che le nominiamo.
A volte fa carezze anche al fratellino e se dobbiamo uscire lo indica perché vuole che lo porto in macchina.
Se fortemente stimolato gioca anche a far finta di cucinare,ma per poco. Gli piace disegnare ,conosce i colori. Se canto le sue canzoncine preferite e sereno e se mi fermo mi dice " acco" per dire ancora.
Sono consapevole di averlo trascurato molto,ma può tutta la situazione aver scatenato questi comportamenti che prima non aveva? Rideva sempre ed era sereno ora qualcosa lo turba.
Secondo lei cosa dobbiamo fare?
Qualche giorno fa abbiamo visto un altro neuropsichiatra....Il bimbo no l ha guardata e si è preso una macchinina per fare il solito movimento, solo a fine colloquio le ha portato un pennarello perché voleva disegnare, e poi è venuto in braccio per un po' di coccole. Lei diceva che nonostante alcuni atteggiamenti da " spettro autistico" non può sbilanciarsi, che il bimbo è piccolo, e che ha un passato particolare e ci ha consigliato di limitare i comportamenti negativi in cui tende a isolarsi, stimolarlo e inserirlo al nido. Tra qualche tempo vedrà anche una psicoterapista e una logopedista.
Lei cosa ne pensa? Grazie mille

Commenti

Purtroppo oggi il fantasma dell'"autismo" sembra impedire alla gente e anche agli specialisti di pensare e vedere le cose reali della vita. Cerco di spiegarmi: se a qualcuno improvvisamente crolla il mondo, tutti i suoi punti di riferimento barcollano, ecc. ,nessuno si stupisce che magari vada in crisi, perda interessi, vada in depressione, ecc. Si parla di situazioni 'post-traumatiche'. Se invece a un bambino di 22 mesi capita la stessa cosa, il mondo gli cambia di colpo, i genitori 'impazziscono', tutto gli viene sovvertito, ecc., sembra riuscire difficile pensare che vada in crisi, che venga disturbato nel suo sviluppo, che vada in depressione come se avesse perso il suo mondo, che è cambiato e non lo riconosce più.
Penso dunque si tratti proprio di questo. che il bimbo sia stato traumatizzato dagli eventi drammatici che ha subito. I 'sintomi' possono essere uguali a quelli definiti per le situazioni di cosiddetto autismo ( che magari spesso non vengono approfondite per vedere se ci sono eventi simili...), viene perduto interesse per il mondo, uno si rifugia in un mondo suo, perde vitalità, passione, voglia di comunicare. E ovviamente lo sviluppo ne risente, il linguaggio si ferma, l'evoluzione rallenta.
Dunque penso che bisogna cercare di correre ai ripari, ovviamente, ma che non abbia senso chiamare in causa entità fantomatiche come "l'autismo": quello che è successo basta ampiamente a capire il malessere del bambino. Il rimedio credo che sia il vedere che il suo mondo non è crollato completamente, che si può ricostruire, come dopo un terremoto. Come dopo un terremoto c'è chi si dispera e cade nell'abulia, e chi invece si mette a ricostruire, così anche fra i bambini non sono tutti uguali, e magari qualcuno viene colpito in un momento particolarmente delicato, come forse nel suo caso.
Penso quindi che bisogna occuparsi del bimbo in modo adeguato alle sue necessità. Ovviamente anche il fratellino ha le sue esigenze e necessità, ma occorre dare il giusto tempo e attenzione dei genitori anche al grande, cercando di fargli verificare, non a parole ma nei fatti, che la vita va avanti e il mondo non è crollato tutto e si ricostruisce quello che ha subito dei danni.
Non gli farei fare tutti gli accertamenti che usano oggi, test, ecc, nè gli interventi accennati, che rischiano forse di etichettarlo ancor più come un 'disturbo psichiatrico', semmai potrebbe essere utile una consulenza a voi genitori per aiutarvi a vedere bene la situazione e sistemare al meglio l'organizzazione familiare per aiutare il bambino a ripartire.
Alcuni aspetti descritti, come la sua attenzione al fratellino, mi sembrano buoni segni che la ricostruzione è possibile e la vita può riprendere.

grazie per le sue parole. Abbiamo proprio bisogno di sapere che
tutto può risolversi. Sicuramente non sarà semplice ma faremo di tutto per tornare felici come prima . La terrò aggiornato . Grazie ancora.

Vorrei chiederle un consiglio pratico su come muoverci . A parte tanta serenità nostra.
Nel concreto per lui cosa possiamo fare? La scelta di inserirlo in un asilo nido per un paio d'ore al giorno potrebbe aiutarlo? Quando si isola o quando fa quei movimenti con le manine è giusto distrarlo? che altri consigli può darci ? Grazie mille

Mandatemi qualche video del bambino insieme a voi, se volete. Può darsi di vedere qualcosa che dia qualche spunto.

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AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.