Autismo? Iperattività? O altro?

CONSULTI PER BAMBINI ADOLESCENTI E FAMIGLIE

Buongiorno,
sono un pò preoccupata per mio figlio di 10 mesi e mezzo.
Sono tanto tanto confusa perché su internet ho trovato di tutto, ma anche tante informazioni discordanti.
Io ho sempre avuto la sensazione che mio figlio fosse diverso, complice forse una gravidanza durissima che ha lasciato in me molta ansia.
Vorrei riportarle nel modo più oggettivo possibile cosa fa mio figlio per capire se devo realmente preoccuparmi o se sono atteggiamenti che possono avere a questa età.

Mio figlio ha raggiunto tutte le tappe motorie nei tempi stabiliti, non precocemente, ma comunque nella normalità..
Ha tirato su la testa a 2/3 mesi, ha afferrato gli oggetti a 3/4 mesi, si è girato a pancia in giù a 4 mesi e ha rotolato a 5/6 mesi.. seduto senza sostegno a 7 mesi, seduto da solo a 8 mesi e ha iniziato a gattonare a 9 mesi. Adesso si tira in piedi attaccato ai mobili.
A livello cognitivo e di interazione è stato un po' più lento, ma per ora ha raggiunto tutte le tappe: ha sorriso a 2 mesi, ha vocalizzato a 5 mesi (un pò tardi) e ha iniziato a lallare a 7 mesi. Ad oggi ancora non parla, ma ha una lallazione piuttosto articolata (ma-ba, ba-ma, ta-da, ghie, etc).

Le cose che mi preoccupano sono:
- Movimenti stereotipati: non li fa sempre, ma spesso. Li fa prevalentemente a sedere sul seggiolone e a sedere per terra.
Si tratta di agitare le braccia e roteare le mani (credo sia una specie di sfarfallio), sbattere le gambe. Si pizzica spesso le mani, se le strizza e se le torce, si tira i capelli o gratta la testa e si stuzzica le orecchie.
Quando seduto a volte si dondola avanti e indietro e fa urletti. Lo fa spesso mentre sta mordicchiando qualche giochino.
E da circa due settimane ha iniziato a girare intorno da seduto, non in continuazione, un solo giro su se stesso, ogni tanto...
Ho pensato che potrebbe essere una sorta di ipereccitazione continua, ma come distinguere questi atteggiamenti da delle stereotipie preoccupanti... Consideri che non li ha in particolari orari della giornata (es. dove è più stanco), ma in modo variabile lungo l'arco dell'intera giornata; a giorni più frequentemente di altri.

- Può essere un pò aggressivo o manesco, nel senso che normalmente è piuttosto dolce e coccoloso, ma a volte se lo prendiamo in collo ci fa pizzichi o tira qualche botta... più che altro sono i pizzichi al collo e alle braccia.. e mentre ha questi atteggiamenti assume un'espressione quasi di rabbia (non saprei spiegarlo diversamente).

- Non indica, ma tende il braccio con la mano aperta (mano che a volte la tiene tesa ed altre la apre e la chiude verso la cosa di suo interesse).

- Non parla. Questa so che è un'area estremamente variabile ma non posso fare a meno di confrontarmi con i bimbi del corso preparato che dicono già tutti (alla stessa età) almeno mamma e papà... qualcuno anche qualche parolina in più...

- Non ha mai passato la fase della paura degli estranei... ride con tutti e andrebbe in collo a tutti.
Anche la paura dell'abbandono è stata davvero poco presente. Ci sono state due settimane intorno ai 9 mesi in cui se uscivo dalla sua visuale piangeva, ma è durato poco.

Le cose che mi rasserenano un pochino sono:
- Riconosce i membri della famiglia e manifesta estrema gioia quando li vede (mamma, babbo e nonni).
- Si gira se lo chiamo (quasi sempre).
- Anche se non indica con il dito, credo ci sia triangolazione dello sguardo (se ho capito bene cosa è).
- Batte le manine e fa ciao ciao (sia muovendo il braccio che aprendo e chiudendo la mano, a seconda di come lo saluta l'altra persona).
- E' un bambino suuuuuuuuuper attento, osserva qualsiasi cosa!! sia in casa che sul passeggino.
- Mi cerca per giocare. Ad esempio se giochiamo a rincorrersi (gattonando) e lui scappa, ogni tanto si ferma per assicurarsi che lo stia ancora rincorrendo. Poi quando lo prendo si gira e inizia a rincorrermi lui.
- Se ha qualcosa in mano spesso lo allunga verso di me per farmelo vedere.
- Sta iniziando a fare alcune piccole cose che gli chiedo, anche se non lo fa sempre, tipo fare il verso del leone o farmi vedere dove è il babbo o il gatto.
- Riesce a mangiare da solo (si porta il cibo alla bocca), ma non beve da solo.

Diciamo che principalmente la cosa che mi mette più angoscia sono questi movimenti continui di braccia e mani e gambe... come se non riuscisse mai a stare fermo, anche da seduto deve sempre muoversi (dondolando o girando su se stesso).

Per completezza di informazioni, io da piccola ho sofferto di assenze, curate farmacologicamente e risolte entro la pubertà. La malattia non ha lasciato alcun segno o strascico.
Ha un cugino di primo grado di 6 anni che soffre di una forma molto lieve di epilessia (ancora in corso di indagine, quindi per il momento non è in terapia per questo) a cui è già stata fatta diagnosi di lieve ritardo cognitivo e iperattività.

Io non so che pensare, da una parte ho paura anche solo a pensare che mio figlio possa avere qualcosa e vorrei far finta di nulla e sorridere delle sue "particolarità" come fa il resto della famiglia, altre volte vorrei indagare meglio per poter intervenire il prima possibile perché so che un intervento precoce è fondamentale per questo tipo di patologie.

La ringrazio per il suo aiuto.

Commenti

Forse il suo sguardo è un po' deformato da conoscenze sue o comunque timori preconcetti, mentre i suoi familiari non lo sono, e per fortuna sorridono di quelle particolarità. Il suo sembra proprio un 'fantasma nella culla', come diceva Selma Freiberg, una 'bolla' che rischia di non far vedere più il bambino che c'è finito dentro. Forse c'entrano le ansie che le ha lasciato una gravidanza durissima, come dice, ma probabilmente deve approfondirne l'origine, e i possibili fattori implicati, senza paraocchi.
Come lei descrive, il bambino ha uno sviluppo e un comportamento assolutamente regolare per la sua età, anche se lei ci vede, sbagliando, lievi ritardi e anomalie rispetto ad altri bambini, quasi pretendendo un adeguamento alla 'normalità' intesa in modo rigido e meccanico, mentre la normalità ha un ampio margine, in tutte le caratteristiche delle persone, dalla statura al peso al colore degli occhi e dei capelli e della pelle e ovviamente alla velocità sia della corsa che dello sviluppo psicomotorio. La sua credenza che "un intervento precoce è fondamentale per questo tipo di patologie" è influenzata dalle informazioni sbagliate che oggi vengono diffuse ovunque da cattivi maestri: è per cercare di contrastarle che ho scritto il mio libro, che le consiglio di leggersi prima che sia troppo tardi ( link in alto, sotto il nome del portale).
Veniamo alle 'stereotipie'. Recentemente se ne parla molto , veda la pagina dedicata, link nella colonna qui a destra. Si è visto che non sono assolutamente un sintomo di autismo, come sembrava una volta. Diciamo che è da poco tempo che sono state messe a fuoco anche dalla ricerca, e non se ne conosce le cause, nè eventuali rimedi, non sono in sè un disturbo per il bambino, che può crescere regolarmente. Ma sono le reazioni dell'ambiente che possono invece diventare un disturbo e un ostacolo al suo sviluppo, come nel caso dei tic nervosi, ad esempio. Prima però di definire 'stereotipie' i movimenti del suo bimbo, e sgombrando il campo da fantasmi come l'autismo e l'iperattività ( per ora, nel tempo vedrà che ce ne sono tanti altri che imperversano e disturbano la vita dei bambini e delle famiglie, malattie inventate senza la minima base scientifica dimostrata), le direi di mandarmi, se vuole, dei filmati per vederle e vedere il comportamento del bimbo insieme a voi, non isolato. Veda le istruzioni nella colonna sinistra, voce 'video'.

La ringrazio molto per la sua risposta...
Purtroppo la terribile esperienza in gravidanza ha condizionato totalmente il mio modo di essere madre (è il mio primo figlio), peggiorando uno stato di ansia che comunque mi caratterizza.
Non voglio essere un danno per mio figlio... Leggerò subito il suo libro, spero davvero di riuscire a cambiare la mia visione ed il mio approccio.
Leggerò sicuramente anche la pagina dedicata alle stereotipie. La ringrazio per tutti i suggerimenti, ho davvero bisogno di informazioni serie ed aggiornate. Come le ho detto su internet si trovano le cose più disparate (da "non battere le mani è un fattore di rischio" a "battere troppo le mani è un fattore di rischio"), lasciano genitori ignoranti sull'argomento (come me) nello sconforto e nella confusione più totale.

Solo un chiarimento... cosa vuol dire "sono le reazioni dell'ambiente che possono invece diventare un disturbo e un ostacolo al suo sviluppo" ???

A breve le manderò anche i filmati.

La ringrazio ancora.

Già che c'e' le consiglierei di leggere la pagina sugli 'errori comuni dei genitori ', sempre dalla colonna destra, e magari il libro montessoriano sui bambini fino a tre anni, nonché la pagina 'guardami giocare'. Vedrà che spesso sono gli adulti a creare ostacoli allo sviluppo dei bambini, che poi invece vengono attribuiti a fantomatici 'disturbi ' 'neurobiologici'. Se poi vuolr leggere gli scritti della Montessori ( ad esempio La scoperta del bambino' o 'la mente del bambino' scoprirà un mondo inpensato. Aspetto i video

Buonasera Dottore,
le ho inviato i video richiesti.
Nell'attesa di un suo parere, volevo farle alcune domande.

Ho letto con interesse il suo libro "La bolla dell'autismo"; mi ha effettivamente aiutato... mi sono un pò immedesimata in quei genitori che guardano i figli con la lente di ingrandimento, attenti soprattutto a quello che fanno e non a ciò che sono... e la differenza è tanta.
Voglio impegnarmi per il bene di mio figlio a dissociarmi da questo modo di pormi nei suoi confronti, cercando di vivere serenamente la sua crescita.
Continuerò con le letture da lei suggerite, che sicuramente arricchiranno le mie conoscenze.

Ho però una domanda, più una curiosità che una reale paranoia (anche se la variabile paranoia è difficile da eliminare così rapidamente dal mio modo di pensare).
Nel suo libro parla spessissimo delle due fasi che passa normalmente un bambino piccolo: paura dell'abbandono e paura dell'estraneo.
Ho letto molto sull'argomento (anche da fonti meno autorevoli) e si parla spesso della normalità di queste due fasi, viste appunto come una tappa fisiologica nella crescita del bambino...
Si parla spesso di cosa può significare un prolungamento eccessivo di queste fasi, oppure una reazione eccessivamente forte...
Non si parla mai invece di cosa vuol dire (SE vuol dire qualcosa) il fatto che un bambino non affronti queste due fasi.
Lo chiedo perchè (come avevo già specificato nel mio post) mio figlio non ha mai passato queste due fasi, anzi.... sembra proprio l'opposto.
Cerco di essere più specifica.
Paura dell'abbandono: intorno ai 9 mesi ci sono state 2 settimane in cui se uscivo dalla sua visuale (ad esempio spostandomi in una stanza diversa) si metteva a piangere. Ma a parte questi episodi, non ha mai mostrato alcun problema se io andavo via.
Ad esempio, quando lo lasciavo dalla nonna o dalla bisnonna (che mi hanno aiutato a volte tenendomi il bambino) non ha mai fatto il minimo problema; non ha pianto, era sereno. Vedeva che andavo via e mi seguiva con lo sguardo fino alla porta... ma senza mostrare segni di disagio.
Tutt'ora è cosi...
Quando mi rivede poi mostra gioia e mi viene incontro (gattonando).
Preciso che sono stata in maternità (quindi con lui 24 ore su 24) per i primi 9 mesi della sua vita.

PAURA DELL'ESTRANEO
Questa proprio inesistente....
Mi è capitato di vedermi di recente con un'amica che non vedevo da mesi e lui si è fatto prendere in braccio senza problemi, tutto sorridente e pronto a giocare. Quando siamo sul passeggino e scrocia persone (di qualsiasi età) si butta in avanti e sbraccia e urla verso queste persone, quasi volesse farsi prendere in braccio o comunque attirare la loro attenzione... non ne è minimamente spaventato.

Ora mi chiedo... cosa può voler dire questo? Che è un bambino fin troppo socievole? Che è una fase che ancora non ha passato ma che prima o poi arriverà? Che c'è qualcosa di anomalo nel suo comportamento?
Può dirmi qualcosa di più riguardo questo aspetto??

La ringrazio molto.

Le sue domande potrebbero forse servire se dovesse prepararsi a un esame, ma non a conoscere suo figlio. Le consiglio di cambiare disposizione verso di lui.
Invece che guardare le tabelle dello sviluppo per vedere se suo figlio segue le tappe previste, le consiglierei di osservarlo senza preconcetti e guardare cosa fa, e cercare di conoscerlo e capire il suo modo di vivere le esperienze. Quasi fosse una nuova specie sconosciuta arrivata al mondo: e in effetti è un nuovo individuo sconosciuto arrivato al mondo da poco e che cerca di conoscere il mondo. Osservandolo si possono fare grandi scoperte su di lui. Direi che gli animali (almeno alcuni...) sono più fortunati dei bambini, in questo periodo: vengono osservati senza disturbarli e si acquisiscono moltissimi elementi di conoscenza che fanno scoprire cose imprevedibii su di loro. I bambini invece vengono guardati con occhi critici e stigmatizzanti ed esaminati disturbandoli grandemente per vedere se si adeguano alle regole prestabiite per lo sviluppo che gli adulti hanno in mente. In questo modo non si conoscerà nulla del mondo del singolo bambino e del suo modo di esplorarlo e viverlo. Lasciate che sia il pediatra a badare alle tabelle, finchè non riuscirà a liberersene anche lui, e voi badate invece a cercare di conoscere vostro figlio.
Consideri anche che nessun esperto lo conosce meglio di voi, ma potrà solo al massimo accompagnarvi a conoscerlo.
I filmati mostrano il bambino sul tappeto, con la mamma vicina che gioca con lui, a rincorrersi a gattoni, a suonar la pianolina, a leggere il libro... Il bambino è curioso attento interessato sia alle cose che alla mamma, la ascolta e la guarda ma prende anche iniziative sue.... Tutto bene direi, non ho nulla da dire nè sul bambino nè sull'interazione con la mamma. Direi di continuare così cercando di lasciare più l'iniziativa a lui e di accompagnarlo, ma insomma siamo lì, mi sa, un po' come nel 'guardami giocare'.

Tutto bene direi. Si liberi la mente dai termini medici del titolo, e altri... Sarà Lei nei prossimi aggiornamenti a comunicarci le conquiste di suo figlio e le Sue scoperte su di lui, senza badare alle regole e alle tabelle. E a fare ipotesi di risposta alle sue domande, ricordando il motto che spesso " la risposta è la disgrazia della domanda".... Meglio lasciarle aperte, per esplorare gli sviluppi successivi

Buongiorno Dottore,
sono a scriverle dopo 6 mesi dal mio post.
Avevo piacere ad aggiornarla sullo sviluppo di mio figlio.
Ho fatto un grande lavoro su me stessa e sul mio modo di interagire con mio figlio, ho smesso di chiedere ed ho iniziato ad ascoltarlo e ad assecondare il suo modo di crescere e di scoprire.
Il suo libro mi ha aiutato davvero tanto a liberarmi la mente.

Oggi mio figlio ha poco più di 16 mesi.
Ha iniziato a camminare a 13 mesi e a parlare a 14… oggi dice più di 20 paroline.
Indica, comunica, ama tutti grandi e piccini…. Coraggioso, intelligente, furbo e testardo.
È un vulcano di meravigliosa energia!!!
Come dice sempre mio marito, bastava dargli fiducia e non etichettarlo come “diverso” o “in ritardo”… lasciar stare gli altri bambini, i confronti, i commenti…

Vorrei approfittarne per chiederle un parere su un atteggiamento che ha, per capire soprattutto quale è il modo corretto di affrontarlo.
Ha ormai da mesi e mesi questa brutta abitudine (se si può definire così) di pizzicare, strizzare con forza la pelle di chi lo tiene in collo… sotto il braccio, sul collo, in faccia, la bocca, le gambe… qualsiasi pezzo di pelle libera viene massacrata dalle sue mani…. Io e il babbo ci siamo abituati (e siamo pieni di lividi) ma quando lo fa sugli altri mi sento in imbarazzo.
Quando ha questi atteggiamenti fa la faccia contrita… socchiude gli occhi, storge la bocca in una smorfia di “cattiveria” (mi passi il termine)…
Onestamente non so da chi lo abbia visto, in casa non ci sono mai stati atteggiamenti di violenza… è una fase normale? Dobbiamo lasciarla correre? O c’è un perché e dobbiamo in qualche modo stopparlo…
Ovviamente gli diciamo sempre di no e che fa male… ma non serve a nulla….

La ringrazio molto (per tutto)

No, francamente non saprei che dirvi. Non è certo 'sintomo' di malattie o altro, ma direi una brutta abitudine che si è preso.
Più che dirgli di no e dargli spiegazioni, semplicemente cercate di non farvi 'pizzicare' e fare male, e cercate di prevenire che lo faccia a voi e agli altri. Sono i fatti che contano, non le parole. Un po' alla volta il bambino dovrebbe perdere questo 'vizio', anche se forse cercherà di insistere per un po'. Ma chi la dura la vince, con pazienza e resistenza e senza demordere.

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AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.