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PSEUDO-AUTISMO: DIFFICOLTÀ DELLO SVILUPPO REATTIVA TRANSITORIA
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Commenti
gbenedetti
Sab, 28/04/2018 - 20:40
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In effetti sembra aver messo
In effetti sembra aver messo alle strette la pazienza e la capacità delle maestre. L'alternativa fra 'capricci' e 'disturbi del comportamento' non ha senso: il problema è solo quantitativo. Sopra un certo livello gli adulti sono in difficoltà a gestirlo e allora la situazione diventa più problematica. Il tutto comunque è indizio di un disagio del bambino che disturba la sua evoluzione ed è opportuno cercare di approfondire.
Per cercare di capire meglio avrei bisogno di notizie sulla storia del bambino nella sua famiglia, seguendo come spunto il questionario bambini, nella colonna qui a sinistra.
Maryco
Lun, 30/04/2018 - 11:33
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questionario bambino
La famiglia e' composta da papà 31anni, mamma 32anni e il bambino 3anni. Alla fine della gravidanza la preclampsia quindi e' stato fatto il cesareo alla settimana 39+1. Alla nascita il peso e' 2660kg, altezza 47,9 e circonf.cranica 34,6. Indice di apgar 1=9 \5=9. Nove gg di ricovero per stabilizzare la mia pressione. Allattamento artificiale, ancora prende il bibero, i primi mesi si svegliava spesso pel la poppata lo accudivano i genitori. Nell'epoca successiiva alimentazione nella norma svezzamento circa 5 mesi. Sonno anche nella norma si addormenta toccando i capellli alla mamma, papà o eventualmente di chi e' accanto a lui, prende ancora il ciuccio, guarda la tv e guarda video nel cellulare solo se interessato. Dopo i primi mesi veniva tenuto sul passeggino, seggiolone o box qualche volta in braccio, i primi spostamenti intorno a 6 mesi gattonando. I primi passi a 16 mesi per paura nostra che potesse cadere. Adesso si muove normalmente, ha ancora il pannolino e al momento della cacca tende a stringere il culetto come se non volesse farla uscire. I primi sorrisi subito già a 4 mesi. Buona capacità di seguire con lo sguardo tutti i movimenti di persone e cose. Vuole molta attenzione su di se e la cerca anche disturbando. Si fa capire benissimo e parla benissimo. Piange quando non gli riesce un gioco o qualcosa o vuole fare qualcosa che non può, ma nel giro di pochi minuti parlando gli passa tutto, si fa coccolare quando vuole. La lallazione avviene attorno ai 4 mesi. Di fronte a persone e ambienti nuovi all'inizio e' timido ma appena prende confidenza e' molto sociale e si scatena. L'accudimento e' stato sempre un po' ansioso e apprensivo. Quando gioca cerca di farsi notare e fare vedere tutto ciò che fa e noi battiamo le mani e diciamo che e' bravo. La prima parola intorno ai 7 mesi già ad un anno e mezzo si faceva capire bene, adesso dialoga bene e parla tanto. Gioca tanto con le macchinine e come disegni fa scarabocchi e linee, i cerchi se gli viene chiesto. L'attenzione sulle varie cose e' sempre stata breve tranne in alcuni casi in cui mostra più interesse. Le figure a cui e' particolarmente attaccato sono mamma, papà e nonni materni. Al nostro distacco che avviene raramente piange ma dipende chi rimane con lui si consola subito, a scuola all'inizio piangeva poi no. Il rapporto con persone e bambini e' molto amichevole e confidenziale. Comprende le cose che gli vengono richieste e comunica quello che vuole. Il comportamento e' iperattivo e capriccioso per questo mi e' stato chiesto di non portarlo a scuola. Non ubbidisce sempre alle regole. Alla materna e' andato a quasi 3 anni all'inizio comportamento tranquilli poi ha manifestato le problematiche sopra descritte. Sta tutto il giorno con la mamma e la sera anche con papà. Dorme nel letto con i genitori vuole fare tutto ciò che dice e molte volte gli viene concesso , nei rari casi in cui non e' possibile fargli fare quelli che vuole si arrabbia alza le mani urla e dice parolacce. Attendo risposta grazie mille
gbenedetti
Lun, 30/04/2018 - 21:43
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Meraviglia che una scuola
Meraviglia che una scuola dica di non portare un bambino perchè dà problemi. Nemmeno le scuole private possono più fare così, penso. E' vero però che a volte le scuole non riescono ad affrontare proprio i problemi comportamentali di bambini che appunto non rispettano le regole e non sentono l'autorità degli adulti.
A quanto dite anche a casa le cose vanno bene se il bambino fa quello che vuole, altrimenti "si arrabbia, alza le mani, urla e dice parolacce". Cioè si comporta come se comandasse lui, come un padrone tirannico. Lei scrive "le rare volte che non è possibile fargli fare quello che vuole"... Temo che il problema sia qui: il bambino non si è abituato a sentirsi dire dei no, è abituato a fare quello che vuole e pretende che il mondo funzioni così anche fuori della famiglia. Ma non è così. Bisognerà che impari e sopporti che non può comandare lui.
Questo dipende dai genitori a casa e dagli insegnanti a scuola, che devono cercare di collaborare per 'domare' un po' alla volta il cavallino che non vuole la sella... Non sarà facile ma non c'è alternativa.
Non si tratta di malattia o disturbi vari ( anche se oggi una diagnosi di un qualche 'disturbo' non si nega a nessuno...), ma di un'abitudine che il bambino ha preso e che è bene cambiare al più presto, perchè altrimenti i problemi possono aumentare crescendo. Ho visto situazioni simili in casi in cui i padri erano assenti per lavoro e tutto il peso educativo gravava sulla mamma.
Bisognerà che cominciate a cambiare delle cose nel funzionamento familiare, cominciando anche dal posto a dormire, è bene che il bambino dorma nel suo letto, salvo eccezioni, e non 'comandi lui' anche nel letto dei genitori.
Ci vorrà calma e pazienza - non è 'colpa' del bambino - ma anche fermezza e determinazione.
Maryco
Mar, 01/05/2018 - 12:05
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Grazie tante
Grazie tante per le sue tempestive risposte vedremo il da farsi al più presto grazie ancora