qualche problema o no?

CONSULTI PER BAMBINI ADOLESCENTI E FAMIGLIE

Salve dottore sono la mamma di un bambino di tre anni fatti a dicembre fin da piccolo mio figlio e' stato sempre con un bel caratterino definito da alcuni un tipo "dominante". Da settembre ha cominciato ha frequentare la materna all'inizio sembrava tutto bene poi le maestre hanno notato dei comportamenti che non andavano bene quindi mi hanno chiesto di farlo controllare per vedere se si tratta di disturbi del comportamento o solo capricci quindi ho chiesto loro di farmi una relazione sul comportamento e queste sono le parole: Il bambino arriva a scuola a due anni e mezzo viene inserito in una classe eterogenea di 15 bambini. Nelle prime settimane vive l'inserimento con tranquillità inserendosi apparentemente bene, interagendo in modo positivo con i coetanei e le insegnanti. Ha un'ottima padronanza del linguaggio e buona capacità comunicativa verbale che lo fa sembrare più grande della sua età, indossa ancora il pannolino a livello psicomotorio ha raggiunto un livello buono in base agli obiettivi scolastici preposti. Da metà ottobre si iniziano a verificare situazioni particolari che si ripetono quasi giornalmente.Il bambino ha instaurato un forte legame con l'insegnante di classe e in tale periodo comincia a pretenderne un "uso" esclusivo al punto da rendere il suo lavoro a volte impossibile, influenzando l'attività dell'intera classe. Quindi comincia ad avere comportamenti che non aveva presentato prima quali: Difficoltà nel rispettare anche semplici regole come stare seduto ascoltare e comprendere fare il trenino ecc pretendere determinati oggetti con insistenza es giochi, bottiglietta d'acqua,ciuccio ecc per poi utilizzarli in modo superficiale e per pochi attimi. Sentimenti di collera,sfida o rifiuto nel rispettare le regole proposte dall'insegnante. Accusare gli altri dei propri errori e del proprio comportamento,però dopo pochi attimi ammette di essere stato lui(a volte parla in 3persona). Passare dall'essere arrabbiato a momenti di estrema dolcezza dove ricerca il contatto con l'insegnante. Nei momenti di rabbia tende a lanciare oggetti verso chiunque. Fare dispetti ai compagni distruggendo ciò che essi hanno costruito. Gironzolare in punta di piedi correre nella classe e uscire dall'aula pretendendo di rimanere fuori ribaltare le sedie fare pernacchie. Inoltre a volte tenta di dare morsi alzare le mani e dire parolacce, nel caso in cui viene rimproverato tende a guardare in un'altra direzione facendo finta di niente o finge di ascoltare. A questo punto inizia a piangere urlando per deviare l'argomento di discussione per poi passare a ridere. Nel mese di aprile il bambino presenta numerosi comportamenti aggressivi che si concludono con attacchi fisici verso compagni ed insegnanti. Questo e' il contenuto della relazione per tutti questi motivi le maestre hanno consigliato di non portarlo più a scuola. Io aggiungo che molti di questi comportamenti li ha anche a casa cioè vorrebbe fare tutto quello che dice lui . Ogni volta prima di addormentarsi o per rilassarsi vuole toccare i capelli principalmente della mamma. Spero cHe si possa recuperare. attendo risposta grazie in anticipo

Commenti

In effetti sembra aver messo alle strette la pazienza e la capacità delle maestre. L'alternativa fra 'capricci' e 'disturbi del comportamento' non ha senso: il problema è solo quantitativo. Sopra un certo livello gli adulti sono in difficoltà a gestirlo e allora la situazione diventa più problematica. Il tutto comunque è indizio di un disagio del bambino che disturba la sua evoluzione ed è opportuno cercare di approfondire.
Per cercare di capire meglio avrei bisogno di notizie sulla storia del bambino nella sua famiglia, seguendo come spunto il questionario bambini, nella colonna qui a sinistra.

La famiglia e' composta da papà 31anni, mamma 32anni e il bambino 3anni. Alla fine della gravidanza la preclampsia quindi e' stato fatto il cesareo alla settimana 39+1. Alla nascita il peso e' 2660kg, altezza 47,9 e circonf.cranica 34,6. Indice di apgar 1=9 \5=9. Nove gg di ricovero per stabilizzare la mia pressione. Allattamento artificiale, ancora prende il bibero, i primi mesi si svegliava spesso pel la poppata lo accudivano i genitori. Nell'epoca successiiva alimentazione nella norma svezzamento circa 5 mesi. Sonno anche nella norma si addormenta toccando i capellli alla mamma, papà o eventualmente di chi e' accanto a lui, prende ancora il ciuccio, guarda la tv e guarda video nel cellulare solo se interessato. Dopo i primi mesi veniva tenuto sul passeggino, seggiolone o box qualche volta in braccio, i primi spostamenti intorno a 6 mesi gattonando. I primi passi a 16 mesi per paura nostra che potesse cadere. Adesso si muove normalmente, ha ancora il pannolino e al momento della cacca tende a stringere il culetto come se non volesse farla uscire. I primi sorrisi subito già a 4 mesi. Buona capacità di seguire con lo sguardo tutti i movimenti di persone e cose. Vuole molta attenzione su di se e la cerca anche disturbando. Si fa capire benissimo e parla benissimo. Piange quando non gli riesce un gioco o qualcosa o vuole fare qualcosa che non può, ma nel giro di pochi minuti parlando gli passa tutto, si fa coccolare quando vuole. La lallazione avviene attorno ai 4 mesi. Di fronte a persone e ambienti nuovi all'inizio e' timido ma appena prende confidenza e' molto sociale e si scatena. L'accudimento e' stato sempre un po' ansioso e apprensivo. Quando gioca cerca di farsi notare e fare vedere tutto ciò che fa e noi battiamo le mani e diciamo che e' bravo. La prima parola intorno ai 7 mesi già ad un anno e mezzo si faceva capire bene, adesso dialoga bene e parla tanto. Gioca tanto con le macchinine e come disegni fa scarabocchi e linee, i cerchi se gli viene chiesto. L'attenzione sulle varie cose e' sempre stata breve tranne in alcuni casi in cui mostra più interesse. Le figure a cui e' particolarmente attaccato sono mamma, papà e nonni materni. Al nostro distacco che avviene raramente piange ma dipende chi rimane con lui si consola subito, a scuola all'inizio piangeva poi no. Il rapporto con persone e bambini e' molto amichevole e confidenziale. Comprende le cose che gli vengono richieste e comunica quello che vuole. Il comportamento e' iperattivo e capriccioso per questo mi e' stato chiesto di non portarlo a scuola. Non ubbidisce sempre alle regole. Alla materna e' andato a quasi 3 anni all'inizio comportamento tranquilli poi ha manifestato le problematiche sopra descritte. Sta tutto il giorno con la mamma e la sera anche con papà. Dorme nel letto con i genitori vuole fare tutto ciò che dice e molte volte gli viene concesso , nei rari casi in cui non e' possibile fargli fare quelli che vuole si arrabbia alza le mani urla e dice parolacce. Attendo risposta grazie mille

Meraviglia che una scuola dica di non portare un bambino perchè dà problemi. Nemmeno le scuole private possono più fare così, penso. E' vero però che a volte le scuole non riescono ad affrontare proprio i problemi comportamentali di bambini che appunto non rispettano le regole e non sentono l'autorità degli adulti.
A quanto dite anche a casa le cose vanno bene se il bambino fa quello che vuole, altrimenti "si arrabbia, alza le mani, urla e dice parolacce". Cioè si comporta come se comandasse lui, come un padrone tirannico. Lei scrive "le rare volte che non è possibile fargli fare quello che vuole"... Temo che il problema sia qui: il bambino non si è abituato a sentirsi dire dei no, è abituato a fare quello che vuole e pretende che il mondo funzioni così anche fuori della famiglia. Ma non è così. Bisognerà che impari e sopporti che non può comandare lui.
Questo dipende dai genitori a casa e dagli insegnanti a scuola, che devono cercare di collaborare per 'domare' un po' alla volta il cavallino che non vuole la sella... Non sarà facile ma non c'è alternativa.
Non si tratta di malattia o disturbi vari ( anche se oggi una diagnosi di un qualche 'disturbo' non si nega a nessuno...), ma di un'abitudine che il bambino ha preso e che è bene cambiare al più presto, perchè altrimenti i problemi possono aumentare crescendo. Ho visto situazioni simili in casi in cui i padri erano assenti per lavoro e tutto il peso educativo gravava sulla mamma.
Bisognerà che cominciate a cambiare delle cose nel funzionamento familiare, cominciando anche dal posto a dormire, è bene che il bambino dorma nel suo letto, salvo eccezioni, e non 'comandi lui' anche nel letto dei genitori.
Ci vorrà calma e pazienza - non è 'colpa' del bambino - ma anche fermezza e determinazione.

Grazie tante per le sue tempestive risposte vedremo il da farsi al più presto grazie ancora

_________________________

AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.