ritardo del linguaggio?

CONSULTI PER BAMBINI ADOLESCENTI E FAMIGLIE

Buongiorno dottore, sono la mamma di un bimbo di 29 mesi (è nato l' 8 Agosto 2016). Le scrivo perchè sono ormai in uno stato di preoccupazione e sconforto da circa un anno, ovvero da quando il bambino avrebbe dovuto cominciare a parlare (cosa che invece non è avvenuta). Le riporto i dati salienti:

composizione familiare: mamma (30 anni) babbo (34 anni) Francesco (29 mesi)

problemi in gravidanza: mi fu riscontrata una toxoplasmosi contratta in epoca precedente alla gravidanza o perinatale per la quale ho seguito cura antibiotica in gravidanza, fatto amniocentesi (negativa) e follow up alla nascita del bambino per il primo anno (tutto negativo)

NASCITA
a che settimana 40+9.
Parto naturale
alla nascita : peso 3,910 kg, altezza 53 cm, circonferenza cranica 35 cm
curve di accrescimento epoche successive: sempre crescita nel terzo percentile

PRIMI MESI
allattamento: materno a richiesta
inizio pappine, minestrine, a 6 mesi (nessun problema con il cibo, il bambino mangia di tutto senza problemi)
Il distacco dal seno è stato lungo, ha mantenuto la modalità di addormentarsi al seno fino ai 27 mesi, attualmente non ha nè ciccio nè poppa
ritmo sonno veglia: il bimbo ha avuto fin da subito orari bilanciati, dormiva la notte e anche alcune ore durante il giorno
persone che lo accudivano: mamma principalmente con aiuto delle nonne
eventuale ritorno al lavoro della mamma: ho ripreso il lavoro quando aveva 7 mesi ma lavoravo solo alcune ore (2ore) il pomeriggio, poi ai 18 mesi del bambino ho ripreso il lavoro la mattina e lui è stato inserito al nido (solo la mattina).

EPOCA SUCCESSIVA
alimentazione: il bambino mangia da solo e di tutto; sonno: dorme spesso nel letto con noi (se riesco ad addormentarlo in braccio lo metto nel suo lettino, ma raramente) il pomeriggio dorme spesso (due ore circa, da solo) tempo video: attualmente guarda poco la tv, gli piacciono solo alcuni cartoni, di più le canzoni dello zecchino d'oro (era più attratto dalla tv da piccolo)

- SVILUPPO PSICO-MOTORIO:
dove veniva tenuto preferenzialmente dopo i primi mesi, da sveglio: in braccio e poi libero di muoversi quando ne è stato capace (9 mesi circa)
seduto da solo a che età 6-7 mesi
primi spostamenti a che età e come: rotolando e strisciando 8-9 mesi
primi passi da solo: 12 mesi
capacità motorie attuali: corre, salta, si arrampica, fa le scale con il mio aiuto
controllo sfinterico (pipì e popò nel vasino/wc): ha ancora il pannolino

- SVILUPPO RELAZIONALE
RELAZIONE e COMUNICAZIONE nel primo anno di vita
primi sorrisi: pochi mesi (3 mesi)
curiosità verso oggetti e persone, attenzione,seguire con lo sguardo: il bambino è sempre stato molto curioso e attento, lo sguardo è vivace e furbo, contatto oculare sempre presente
Modi di comunicare e richiamare l'attenzione: fino ai 24 mesi ha usato il pianto per comunicare e poco la gestualità (ci portava per mano dove voleva)
Successivamente: comparso il pointing a 26 mesi, attualmente indica emettendo un suono: aaa, talvolta dice no, per chiamarmi a volte maaa mamm ma possono passare anche dei giorni in cui non mi chiama vocalmente
facilità a capirlo e interagire: si fa capire bene e interagisce con gli adulti
facilità al pianto e facilità a consolarlo: piange facilmente ma si fa consolare sia da me che dalle nonne o dalle maestre del nido
reazione di fronte a persone e ambienti nuovi: è un bambino diffidente e un po' timido ma quando poi ha preso confidenza si apre
modalità di accudimento: forse troppo protettivo, un po' viziato

FIGURE PRINCIPALI: mamma babbo nonni (al nido bimbi e tate)

REAZIONI AL DISTACCO: l'inserimento al nido è stato positivo, in alcune occasioni il bambino ha pianto ma si è lasciato consolare dalle maestre

INTERESSE E CURIOSITÀ VERSO LE PERSONE : curioso verso gli altri bambini ma non sempre

CONDIVISIONE: con la mamma è sempre stata presente con gli altri si è aperto da poco, attualmente gli piace condividere interessi (porta giocattoli, mostra libri, batte le manine, chiede le coccole o i bacini, se ha pura si rifugia in braccio)

- SVILUPPO SIMBOLICO - LINGUISTICO
LINGUAGGIO (età di inizio dei vari punti indicati):
lallazione, gorgheggi: 7-8 mesi
prime parole a 12 mesi mamm, bu (lo usava per dire no), aua (acqua detto alcune volte, ora non lo dice più), brum (macchinina)
due parole insieme mai
uso del no e del sì : fa no con la manina o con la testa, vocalmente lo dice raramente
frase minima (verbo e sostantivo ) mai
capacità di dialogo ì: interagisce senza parole
INTERESSE E CURIOSITÀ PER GLI OGGETTI
USO DEI GIOCHI e degli oggetti: gli piace giocare con le macchinine (le fa viaggiare correttamente) con alcuni pupazzi (li abbraccia, gli da da mangiare, li mette a nanna)gli piace farsi leggere i libri e lui indica i personaggi che conosce, gioca con le costruzioni (fa la torre); gioca con gli incastrini e li mette correttamente
DISEGNO SPONTANEO
scarabocchio, linee, cerchi, ultimamente prova a fare la faccia e la macchinina

ATTENZIONE nelle varie attività: se l'attività lo interessa mantiene l'attenzione anche a lungo altrimenti è più breve

COMPRENSIONE DELLE COSE E DELLE RICHIESTE : la comprensione è buona, migliorata molto da settembre, esegue tutte le richieste (se non lo fa è perchè è stanco o stressato ma capisce)es: portami la palla.. prendi l'acqua... chiudi la porta etc

COMUNICAZIONE DEI SUOI BISOGNI E DESIDERI : butta le braccia se vuole essere preso, indica cosa vuole, se ha sonno imita il verso di fare la nanna, se ha fame indica la cucina o il frigo

- COMPORTAMENTO
GENERALMENTE tranquillo se lasciato libero di giocare con quello che vuole, talvolta diventa capriccioso e tollera poco i no.
adesione a regole, orari, limiti: segue abbastanza bene le regole a volte facendo capricci
obbedienza agli adulti: si
reazione a divieti, frustrazioni: piange e talvolta si butta in terra
capricci, bizze: si dal secondo anno particolarmente
paure: ha paura di alcuni personaggi dei cartoni

- SCOLARIZZAZIONE
asilo nido a 18 mesi.
comportamento: le maestre dicono che è poco interessato agli altri bambini e che tollera poco i no

RAPPORTI SOCIALI: frequentiamo per la maggio parte adulti (nonni, amici dei genitori)

- SITUAZIONE AMBIENTALE E FAMILIARE
la mattina il bimbo è al nido il pomeriggio a casa con me o le nonne se io devo assentarmi (capita una volta a settimana circa), quando torna dalò nido è stanco e spesso si addormenta, poi fa la merenda e giochiamo. Se è bel tempo usciamo in centro (lui sta buono nel passeggino) oppure andiamo in giro in macchina o a fare la spesa. La sera torna il babbo e gioca con Francesco mentre la mamma prepara la cena. Dopo cena guardiamo un po' di tv ma a Francesco non interessa molto, lui guarda i libri o colora.

- EVENTI PARTICOLARI,
cambiamenti, trasferimenti, nascite, lutti, malattie di familiari, difficoltà,NO
Visite mediche, ospedale: ABBIAMO FATTO IL FOLLOW UP PER LA TOXOPLASMOSI FINO AI 12 MESI poi visite dal pediatra di routine
Eventuali esami fatti e referti (Udito, vista, eeg, rmn,...) i referti indicano tutto nella norma (udito e vista, e npi fino al 1 anno)

Questa è la descrizione secondo le informazioni da lei richieste, quello che come mamma mi preoccupa è l'assenza del linguaggio, il bambino è stimolato (al nido e anche a casa), cerco di dedicargli tempo e attenzioni e mi impegno molto ma mi sembra di non essere sufficiente. Mi chiedo se non abbia bisogno di un altro tipo di aiuto. Emette suoni e vocalizzi ma non tenta mai di ripetere, sembra che proprio di parlare non gli importi. Quello che mi preoccupa sono alcuni comportamenti: se è molto felice comincia a saltellare su posto e apre e chiude le manine come per afferrare qualcosa (lo faceva anche da piccolo), da un mese circa ha cominciato a dondolarsi in avanti su un piede quando fa un gioco che gli piace. Sono cose che fa quando è molto preso e contento.. sono stereotipie? io li ho considerati un suo modo di esprimere le emozioni ma non so..

Le cose che mi fanno stare tranquilla invece sono il modo in cui gioca, il fatto che guarda sempre negli occhi, capisce tutto (è intelligente) e è molto sensibile quindi mi viene da credere che sia solo un po' indietro nel linguaggio. Tuttavia essendo la madre non sono obiettiva e passo dei giorni infernali torturata dai dubbi. Se può gentilmente darmi una sua opinione le sarei moltop grata, ho letto le sue risposte alle altre mamma e mi ha molto rincuorata in questi mesi. Purtroppo è difficile trovare dei medici che non facciano terrorismo psicologico (già l'ho subito in gravidanza) e vorrei evitare al mio bambino un iter inutile se non ce ne è bisogno, se invece occorre farò tutto ciò che può aiutarlo. Attendo una sua gentile risposta. Cordiali saluti

Commenti

Salve dottore, vorrei aggiornarla dopo un bel po’ di tempo. Il nostro bambino adesso ha 5 anni appena compiuti, è un bimbo molto dolce e sensibile, si commuove per una scena alla tv o per la storia di un libro ma anche se vede qualche bambino che a parere suo subisce un’ingiustizia. Si relaziona bene con i pari, gioca volentieri ma non è disposto a accettare tutto pur di giocare, nel senso che è abbastanza selettivo e preferisce bimbi tranquilli e gentili. Il linguaggio è pienamente recuperato e tutte le capacità cognitive sono in linea con l’età anche a parere delle maestre. Si chiederà a questo punto perché le scrivo, il motivo sono le stereotipie motorie unico aspetto che è rimasto invariato nel tempo. In realtà ci sono periodi in cui sembrano sparite e altri in cui ci sono dei picchi, ma ci siamo accorti che non sono legate a momenti particolari (stress o difficoltà) anzi ultimamente ci sono nei momenti in cui il bimbo è sereno e si rilassa. Per farle degli esempi: guardando il l’ultimo libro comprato può cominciare a sfogliarlo poi improvvisamente si mette a correre e mugolare, l’espressione del viso è divertita, il bambino è presente e interrompe la cosa se viene chiamato ma appunto poi riprende come per finire il suo gioco. Lui dice che sta giocando e sta pensando a una storia, se chiediamo di raccontarla a volte lo fa e sono anche storie molto fantasiose e ricche di dettagli. La stessa cosa può succedere se gioca con un pupazzetto, magari alterna momenti di gioco “normale” a questi mugolii. Io so che lui fa così perché nella sua fantasia sta creando una sorta di sogno a occhi aperti ma sono sempre molto combattuta sul da farsi. Se lo interrompo a volte mi dice che vuole farlo o va in una stanza diversa per non essere disturbato se lo lascio fare temo che prenda l’abitudine di giocare così sempre. Vorrei fargli capire che a casa può giocare come vuole ma fuori potrebbe dare fastidio alle altre persone, ma non so se è chiedere troppo a soli 5 anni. Inoltre non vorrei farlo sentire sbagliato. Ho letto molte storie sul gruppo Facebook sul csm che lei consigliava e vedo che ogni storia è diversa e con esiti diversi. Speravo che queste stereotipie si estinguessero ma comincio a pensare che facciano parte di lui proprio come il fatto di avere gli occhi azzurri o neri, perciò sono combattuta su come comportarmi. Mio marito vive la cosa più serenamente, dice che va lasciato stare perché effettivamente è un gioco per lui e uguale altre persone vicino a noi mi dicono di non assillarlo che queste stereotipie non sono così insolite nei bambini. Mi piacerebbe avere un suo parere visto i preziosi consigli passati. Un caro saluto

Lieto dell'evoluzione positiva.
Sembrerebbe proprio trattarsi di stereotipie motorie complesse, accompagnate da intensa attività immaginativa ( cioè fantasie e sogni ad occhi aperti), senza disturbi dello sviluppo globale. Credo che le maggiori informazioni su questo argomento relativamente nuovo e poco conosciuto si trovino proprio sul sito americano dove molti genitori confrontano le proprie esperienze. ( penso abbi già visto la pagina, nella colonna qui a destra). Le indicazioni che sembrano venirne è di non ostacolare o stigmatizzare i bambini, e sembra che generalmente crescendo imparino a controllarle per lasciarsi andare a farle solo quando sono in casa. Per loro sembra una attività gradita, che d'altronde non ha su di loro alcun effetto negativo. Quindi è solo da avvisarli che all'esterno varie persone, e anche i compagni potrebbero reagire male, e quindi da cercare di trattenersi in pubblico, anche se non è una cosa sbagliata o disturbante. Potrebbe essere utile informare le insegnanti che non si allarmino e in modo da avvisarle che non si creino situazioni di prese in giro e bullismo.
Comunque la cosa più utile mi sembra leggere i commenti dei molti genitori che scrivono su quel sito, anche molti dall'Italia,
Cordiali saluti

Buongiorno dottore, le scrivo in seguito al colloquio avvenuto con le maestre di mio figlio (ultimo anno di scuola materna). Lo scorso anno ci eravamo salutate con un clima positivo poiché mio figlio era ben inserito e partecipava alle varie attività. Quest’anno invece loro riportano che mio figlio partecipa volentieri solo alle attività a lui gradite (ad esempio laboratorio teatrale e lavori con pasta di sale) mentre alle attività di circle time (momento in cui tutti i bimbi vengono messi seduti in cerchio a ascoltare ciò che le maestre dicono) non vuole stare seduto. Il problema è che spesso nel corso della giornata c’è questo momento e loro mi hanno detto che lui si alza continuamente per andare a giocare o per fare i suoi movimenti stereotipati mentre racconta una storia (cosa che fa anche a casa per giocare). Loro dicono che se lo interrompono per riportarlo al gruppo si arrabbia molto fino a piangere e disperarsi. Mi hanno quindi chiesto, in quanto mamma come mi comporto a casa quando fa così. A casa ho spiegato che cerco sempre di prevenire le stereotipie lasciandolo libero di farle in certi momenti della giornata che lui sa e così non arriviamo al limite. Tuttavia io lo distraggo con attività di suo interesse mentre a scuola si trovano nella condizione di dover interrompere una cosa a lui gradita per farlo partecipare a una cosa che lo annoia. Le maestre sapendo che lavoro come psicoterapeuta mi hanno chiesto indicazioni ma sono stata molto combattuta in quanto io sono la mamma! Io le ho rassicurate sulle stereotipie spiegando che per lui sono un gioco e che possono interromperlo senza timore, mi sembra pericoloso lasciarlo libero di fare ciò che vuole mentre la classe fa un’attività specifica perché così si perde cose utili da imparare e poi gli arriva il messaggio che lui può fare ciò che vuole o peggio che non è considerato in grado di fare tutto come gli altri. Ho detto tutto ciò alle maestre, loro dicono che quest’anno lui è più sicuro di se e per questo si rifiuta rispetto allo scorso anno. Io invece lo vedo molto turbato ultimamente dalla nascita del fratellino (4 mesi) è più nervoso, a casa molto capriccioso e regredito sotto alcuni aspetti. Ho fatto presente anche questo. Sostanzialmente noi a casa stiamo cercando di rassicurarlo e di dargli tutte le attenzioni possibili. Mi dispiace molto perché lo vedo che soffre molto di questo cambiamento e non so se anche a scuola stia cercando un po’ di testare il limite per vedere fin dove può arrivare. Gradirei tanto la sua opinione perché non so se sto facendo la cosa migliore per lui.

Aggiungo che a breve dovrò scegliere la scuola elementare e sono preoccupata anche rispetto a ciò. Lo segneremo sicuramente ad un tempo corto per non sovraccaricarlo troppo ma temo che se non impara adesso la regola per cui ci sono momenti in cui si può giocare ed altri in cui si deve star seduti, avrà difficoltà anche il prossimo anno. A casa i limiti ci sono e nonostante i suoi tentativi mi sembra che reggiamo bene, ovviamente a scuola è più complicato. Io credo che le insegnanti siano spaesate dalle stereotipie e dalle reazioni emotive di mio figlio difronte alle frustrazioni. È molto sensibile e piange molto con difficoltà a consolarsi quando qualcosa non va come vuole. Tuttavia con noi queste “crisi” si risolvono abbastanza rapidamente e ormai le riteniamo parte del suo essere molto sensibile. Le insegnanti invece lo vedono “disregolato”e è come se lo trattassero con le pinze cosa che io non condivido, ma anche qui mi chiedo se sbaglio io o loro.

Sono d'accordo con Lei, mi sembra che state affrontando in modo giusto la situazione che si è complicata con l'arrivo del fratellino. L'equilibrio sulla 'barca' si è inevitabilmente scosso e ci vorrà tempo perche si ristabilizzi. Nello stesso tempo il bimbo dovrà allenarsi a sopportare che non tutto può andare come vuole lui, e inevitabilmente è un'esperienza dolorosa e faticosa. Ma appunto potrà 'imparare dall'esperienza' se sarà aiutato da adulti abbastanza tolleranti, ma non troppo, e resistenti e dai limiti e dalle regole che bisogna imparare per vivere insieme ad altri. Forza e coraggio, e tolleranza e resistenza, sia a voi che alle maestre!

Nella videochiamata si è vista una delle crisi di pianto disperato di fronte a un frainteso, forse, in cui probabilmente si è sentito criticato/impedito di sviluppare il gioco degli animali cattivi che dovevano essere messi in trappola/gabbia. Sembra alle prese con tematiche di buono/cattivo, punizioni/premi, e si identifica alternatamente nel cattivo o nell'adulto severo. Si vive forse come non abbastanza bravo e sembra un po' in difficoltà a gestire questi sentimenti di colpa e inadeguatezza. L'arrivo del fratellino e i cambiamenti connessi hanno acutizzato probabilmente questi aspetti, che in questa fase forse lo rendono insicuro. Per il resto non sembrano esserci altri aspetti critici, a parte le difficoltà segnalate a scuola di adattarsi alle richieste dell'ambiente, forse poco sensibili. Nella videochiamata non ha avuto stereotipie.
Possiamo seguire l'evoluzione in questo periodo, per facilitargli la maturazione in questo versante emotivo affettivo.

Buongiorno Dottore, le scrivo per aggiornarla dopo che ho avuto il colloquio finale con le insegnanti della scuola materna. Loro continuano a ribadire che F. ha avuto un percorso alla scuola materna in cui ha durato “fatica” a adattarsi alle regole e tempi richiesti, le difficoltà che riportano sono in particolare rispetto ai tempi di attenzione e nello svolgimento di consegne. In pratica mi hanno detto che se l’attività non gli piace comincia a dire che non riesce rifiutandosi oppure si distrae ( esempio nella scrittura del nome). Secondo loro il bambino è insicuro perché si rende conto di non essere come gli altri (parole loro!). Quindi alle elementari secondo loro potrebbe avere difficoltà a gestire il tempo e le consegne delle attività da svolgere autonomamente. Per quanto mi riguarda lei sa già come la penso (ne parlammo lungamente in videochiamata) mi sembra prematuro fare una valutazione adesso di queste capacità, ma vorrei lo stesso il suo parere perché non voglio mettere in difficoltà mio figlio nel caso in cui realmente avesse bisogno di un aiuto. Per quanto riguarda il versante emotivo mi sembra un po’ più sereno, abbiamo cercato di spiegargli con storie e esempi chi sono i veri cattivi (non i bambini) e cerchiamo di rassicurarlo durante i momenti di sconforto che talvolta ha ma durano meno e sono più rari. Col fratellino è molto più sereno adesso e cominciano a interagire visto che il piccolo si avvicina all’anno.Se lei ritiene opportuno potremmo farle vedere il bambino in un contesto come il parco oppure inviarle del materiale, insomma attendo sue indicazioni.

Possiamo intanto fare una videochiamata, per rivedere il bimbo e parlarne.

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AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.