Bambino di 3 anni, disregolazione emotiva e segni sotto soglia per spettro autistico

CONSULTI PER BAMBINI ADOLESCENTI E FAMIGLIE

Buongiorno, esponiamo la storia del nostro bambino, che ha appena compiuto tre anni di età. Mamma: 41 anni, Papà: 42 anni
Il bambino è nato nell'agosto del 2020, a termine (39+1) e con parto cesareo, a causa dell'induzione, per diabete gestazionale, non andata a buon fine. Pesava 3,740 kg; Lunghezza: 53 c; Circonferenza cranica: 37,2 cm; Apgar 1': 8; Apgar 5': 10. Non essendosi attaccato al seno, il bambino è stato alimentato con latte artificiale e, in modo residuale, ed essenzialmente per i primi due mesi, con il latte materno tirato.
Si precisa che la madre assumeva metformina durante la gravidanza.
Eravamo in piena pandemia e durante il primo anno di vita il bambino è rimasto a casa con noi genitori in isolamento quasi totale (esclusa la sporadica, ma gradita, frequentazione con i nonni paterni).
Considerato che entrambi i genitori lavoravamo da casa e che non potevamo contare sull'aiuto di nessuno, il bambino ha trascorso molte ore del giorno davanti alla tv, anche perchè sembrava molto felice ed emotivamente molto coinvolto nel seguire, in particolare, Masha e Orso, e, in misura minore alcuni classici Disney.
Il bambino già a due mesi e mezzo giocava rispondendo ed imitando i vocalizzi emessi dai genitori, sorridendo e comprendendo il gioco, e teneva il biberon da solo. All'età di 6 mesi circa, il bambino "rispondeva" alla domanda se volesse il latte con ampi sorrisi e gesti di approvazione.
Lo svezzamento è iniziato, con successo immediato, al compimento dei 4 mesi a causa dei frequenti episodi di rigurgito, anche se lo stesso non sembrava essere patologico. Ancora oggi, ha una alimentazione molto varia e non ha mai mostrato segni di selettività alimentare, anche se comunque esprime le sue preferenze. Si è trattato di uno svezzamento misto in quanto oltre alle pappe al bambino venivano offerti gli stessi cibi che mangiavamo noi genitori tagliati in modo sicuro e lui con molta curiosità li manipolava e li portava alla bocca.
Da un punto di vista motorio, anche in conseguenza dei lunghi tempi di permanenza a casa, il bambino è stato lasciato libero a terra dal momento che sin dai primi mesi ha mostrato padronanza nella gestione del suo corpo nello spazio; strisciando si spostava per raggiungere i giochi da cui era fortemente attratto per suoni e colori. A 5 mesi era capace di sedersi, iniziava a tentare di alzarsi in piedi e manipolava gli oggetti correttamente. Poco tempo dopo si è messo in piedi e camminava lungo il perimetro del letto o appoggiandosi ai divani, alle sedie, ecc. All'età di circa 9 mesi riusciva a evadere dal lettino con grande maestria e scendeva dal letto matrimoniale raggiungendo il bordo e poi voltandosi e scendendo di spalle e in piedi.
Ha sempre mostrato sicurezza e prudenza nell'esecuzione dei suoi movimenti, anche quando si trattava di arrampicarsi, scavalcare, ecc., ragion per cui lo abbiamo lasciato libero di muoversi.
Nell'estate in cui ha compiuto un anno di età abbiamo frequentato un lido, il bambino ha mostrato un approccio con il mare molto positivo, e anche giocare con la sabbia gli era molto gradito; in particolare in acqua ha cominciato a muovere i primi passi, e compiuto l'anno ha imparato a camminare con padronanza.
In questo periodo, essendo diminuita la preoccupazione per l'emergenza pandemica, il bambino ha frequentato talvolta il cuginetto di un anno più grande, mostrandosi molto affettuoso con lui, e anzi molto fisico, rincorrendolo (gattonando), abbracciandolo e accoccolandosi a lui.
Fino a quel momento - forse anche in conseguenza del fatto che si trattava del primo figlio - non abbiamo avuto alcun tipo di sospetto o di dubbi sulla sua crescita.
In questo periodo il bambino si relazionava con noi genitori - entrambi molto presenti - senza distinguere in noi alcuna diversità di ruoli, mentre nei mesi immediatamente successivi ha iniziato a vedere nella madre il ruolo di genitore che accudisce e nel padre il ruolo di compagno di giochi.
Quanto ai giochi ha mostrato interesse per i libri, ma li sfogliava in modo energico e veloce, non dandoci il tempo di commentare le illustrazioni; talvolta questa irruenza provocava lo strappo accidentale di alcune pagine, circostanza che lo lasciava comunque indifferente. Noi genitori, invece, eravamo frustrati da questo comportamento e a volte persino disincentivati a giocare con lui.
Con gli altri giochi (che erano tanti e tutti a alla sua portata) aveva invece un comportamento quasi esclusivamente caotico, in quanto li colpiva con le mani e li disperdeva ovunque.
In occasione del bilancio del primo anno il pediatra dopo averci posto alcune domande (che poi si sono rivelate essere quelle dell'M-Chat, cosa che noi all'epoca non conoscevamo) ha mostrato grande preoccupazione.
In effetti il bambino ancora non indicava, non ci mostrava oggetti, non attirava l'attenzione sugli stessi, raramente si voltava se chiamato, non faceva i versi degli animali; prendevamo quindi coscienza di non avergli dedicato abbastanza tempo e di non avergli fornito determinati stimoli (ad esempio, nessuno di noi aveva mai tentato di insegnargli i versi degli animali).
Probabilmente anche il nostro atteggiamento era condizionato e compromesso dalla sua caoticità, infatti, i momenti di maggiore scambio genitore - figlio avvenivano nei momenti del pasto, quando lui fisicamente era seduto nel seggiolone e quindi costretto all'immobilità.
A dicembre 2021 scopriamo la seconda gravidanza.
Nello stesso mese chiediamo un consulto ad un altro pediatra, il quale ci rassicurava sul bambino, constatando in lui la presenza di gesti preparatori e di altri comportamenti idonei all'età, e ci consigliava di iniziare al più presto l'asilo, attendendo soltanto che finisse l'inverno, dato che in quel periodo l'emergenza pandemica era nuovamente preoccupante e in considerazione dello stato di gravidanza della madre.
Nel frattempo noi genitori ci siamo dedicati maggiormente al bambino e in particolare io, il padre, sono riuscito a farlo giocare con alcuni giochi piuttosto che agitarli e basta, ad esempio il bambino iniziava a impilare tutti gli anelli nella torre (all'inizio senza alcun ordine preciso, poi seguendo il corretto ordine per dimensione), mentre con altri giochi, in particolare con le costruzioni morbide, si rifiutava di impilare i cubi, e anzi se lo facevamo noi aveva l'impulso immediato di smontarle, al punto che si innervosiva se tentavamo di impedirglielo.
Le volte che lo portavamo al parco o a passeggiare sul lungomare sembrava avere uno sguardo smarrito, come se il non avere dei confini visivi lo disorientasse. Se incontrava dei bambini, accorreva verso di loro e in modo molto fisico li abbracciava, li accarezzava e gli sorrideva, per poi lanciarsi nelle numerose attività presenti in un parco per bambini, scivoli, altalene. Erano situazioni in cui mostrava tutta la sua felicità.
Nell'aprile del 2021 (all'età di 1 anno e 7 mesi) il bambino iniziava l'asilo (privato), con un inserimento veloce e sereno, e nonostante noi stessi avessimo informato la direzione sui dubbi e sulle preoccupazioni legate allo sviluppo del bambino, le maestre riferivano una attiva partecipazione alle attività e non ci hanno mai segnalato alcuna problematica.
La frequentazione dell'asilo è stata tuttavia compromessa dai continui contagi tra bambini e, in considerazione dello stato di gravidanza di mia moglie, che si ammalava contagiata dal bambino, abbiamo deciso di interromperla dopo appena due mesi circa.
Pur constatando timidi progressi (se motivato ad esempio dall'offerta di un biscotto, si girava se chiamato; esprimeva delle richieste, anche se non verbalmente; faceva alcuni versi di animali), la nostra preoccupazione aumentava ma decidevamo di procrastinare eventuali accertamenti a dopo la nascita del fratellino.
La situazione è peggiorata quando iniziò a ribaltare frequentemente gli oggetti e a buttare a terra tutto ciò che trovava a portata di mano, causando estremo nervosismo e frustrazione in noi genitori. Era come se fosse colto da un impulso distruttivo e noi genitori avevamo difficoltà a fermarlo.
Così nel mese di settembre 2022, poco dopo la nascita del fratellino e poco dopo il compimento del secondo anno di età, abbiamo consultato una npi, la quale riscontrava la presenza di segnali di allarme riconducibili allo spettro autistico.
In particolare riscontrava l'utilizzo strumentale dell'adulto (per esempio ci portava il telecomando per chiederci di accendere la tv oppure ci prendeva per mano e ci conduceva verso un oggetto di suo interesse che non poteva raggiungere autonomamente), il ritardo nel linguaggio (all'epoca essenzialmente diceva solo "acqua", mentre "papà" e "mamma" solo come lallazione), la circostanza che non si girava se chiamato, e infine caoticità e irrequietezza.
La stessa npi, tuttavia, pur precisando che già a quella età in altri casi aveva fatto diagnosi di autismo, nel nostro caso registrava anche elementi che portavano ad escluderlo.
Infine prescriveva 3 mesi di psicomotricità, seguiti da 3 mesi di logopedia; chiedeva di rivedere il bambino dopo 6 mesi, stavolta in un contesto di gioco.
Questa visita, infatti, si era svolta per molti versi in modo anomalo e particolarmente stressante per il bambino: a causa di una mancata annotazione dell'appuntamento siamo stati costretti ad attendere circa un'ora e mezza per essere ricevuti, in uno studio privo di giochi; il bambino, già molto provato e nervoso a causa della lunga attesa, non si è voltato all'unico richiamo per nome fatto dalla npi; il bambino è salito in braccio alla npi tentando di prendere una penna sulla scrivania, ma quest'ultima ha ravvisato in questo comportamento solo un uso strumentale dell'adulto; non vi sono state altre interazioni tra npi e bambino, e la prima, per giunta, per tutta la durata della seduta si è rifiutata di togliersi la mascherina; la stessa npi concludeva la seduta consigliandoci paradossalmente di non far frequentare al bambino persone con la mascherina; il bambino, esasperato, raggiungeva la porta, faceva e diceva "ciao" alla npi, con nostro stupore, e tentava di girare la maniglia e aprire la porta per andare via.
L'esito di questa visita ha avuto notevoli ripercussioni sulla nostra famiglia, in particolare su mia moglie, la quale si aspettava che l'esito del consulto si sarebbe concluso con una diagnosi di possibile ADHD e, invece, la possibilità che si trattasse di autismo l'ha gettata nello sconforto più totale. E se già era complicato giocare con il bambino lo divenne ancora di più, perchè il rapporto madre - figlio perdeva naturalezza, era un continuo scrutare la presenza o meno di segnali d'autismo... e purtroppo ancora oggi è così.
A questo punto, mia moglie si confrontava con un'amica che aveva vissuto le stesse problematiche e che le ha suggerito una psicologa che era riuscita a "sbloccare" sua figlia, seguita da anni e con successo dalla stessa. Così fissavamo un incontro con questa psicologa che ci ha dedicato moltissimo tempo e che ha osservato il bambino mentre giocava. Dalla valutazione comportamentale risultava che il bambino passava da un gioco all’altro molto velocemente non concentrandosi su un gioco per più di 1 minuto, ma che il contatto con la nuova figura c'era stato, l'aggancio dello sguardo era presente, e anche fisicamente il bambino cercava il contatto. Parimenti, registrava che se al bambino veniva negato l'accesso a un gioco, egli reagiva con frustrazione e fuga verso noi genitori.
La dottoressa a conclusione dell'incontro ci suggeriva delle azioni da intraprendere sia nella prevenzione sia al verificarsi dei comportamenti "problema", e proponeva delle sedute, inizialmente di un'ora a settimana, e poi due ore a settimana suddivise in due giorni.
Così, inconsapevolmente, abbiamo sottoposto il bambino ad una terapia ABA, poichè all'inizio non avevamo idea di che cosa si trattasse.
Constatavamo subito incredibili miglioramenti, sin dalla prima seduta. Il bambino, oltre ad avere ridotto sensibilmente il comportamento problema del ribaltare gli oggetti, per la prima volta riusciva a svolgere insieme a noi genitori delle attività seduto sul tappeto, prestando attenzione, e giocava correttamente con alcuni giochi come se gli si fossero aperti gli occhi per la prima volta. A lungo avevamo provato a proporgli dei giochi di incastro, mostrandogliene il funzionamento e sembrava ignorarci; all'improvviso scoprivamo che autonomamente era in grado di fare quegli stessi giochi.
Questa attenzione sfociò ben presto in una intensa curiosità e voglia di conoscere.
Questa volta sfogliavamo i libri pieni di figure ed era lui stesso ad afferrarci il dito puntandolo verso le figure perchè voleva che nominassimo quello che vedeva.
Appassionatissimo di animali, in pochissimo tempo imparava i nomi di animali anche poco conosciuti come ad esempio il lemure e lo stambecco, tra l'altro distinguendoli da altri relativamente simili (come ad esempio lo scimpanzè o il cervo). Iniziava a nominarli e se noi gli chiedevamo di indicarceli nella figura lui lo faceva. La velocità di apprendimento era elevatissima, con nostro stupore e anche della terapista; spesso quest'ultima ci riferiva che lui apprendeva e raggiungeva degli obiettivi più velocemente di quanto si fosse prefissata. E così, in poco tempo e con pochissime sedute (considerato che durante la stagione invernale il bambino spesso si ammalava) il bambino conosceva più di 100 animali e discriminava colori, forme, parti del corpo, i numeri da 1 a 20 (fino a 10 anche in inglese), tutte le lettere dell'alfabeto, frutta e verdura.
A proposito dell'alfabeto, l'interesse verso questo era incontenibile e l'abbiamo sfruttato a nostro favore. Abbiamo stampato l'iniziale del nome di cose, animali o persone accompagnandola con l'immagine (come se fosse una flashcard di apprendimento) e così lui motivato dal dire la lettera, ne imparava il nome (ad es. abbiamo messo la foto della zia in corrispondeza della Z e lui diceva "Zeta - Zia"). Dalle lettere siamo poi passati alle sillabe con lo stesso meccanismo per cui diceva "NA - Nano, LU - Luna", tra l'altro distinguendo senza problemi la consonante dalla sillaba (nel senso che diceva "enne - nano", se era raffigurata la consonante N, e "na - nano" se era raffigurata la sillaba NA).
Addirittura la psicologa ci ha riferito che abbinando due sillabe come ME - LA, il bambino, senza alcuna immagine di accompagnamento, diceva la parola "mela". Praticamente iniziava a leggere. Anche noi in un paio di occasioni abbiamo constatato la stessa cosa, ma si verificava saltuariamente, come se non fosse un'abilità di fatto acquisita.
Ad oggi l'interesse verso l'alfabeto è scemato e di recente gli abbiamo proposto raramente questo gioco perchè comunque insegnargli a leggere non è certo la nostra priorità.
Probabilmente appagato dai nostri elogi ancora oggi spesso ci mostra o indica oggetti nominandoli per mostrarci che ne conosce il nome e i giochi di matching sono tra i suoi preferiti.
Nel fratttempo aumentavano notevolmente anche le richieste accompagnate finalmente dal pointing e oggi indica e chiede tutto quello che desidera.
L'attenzione migliorava ma lasciando ancora ampi margini di miglioramento.
Noi genitori incentivati da questi miglioramenti eravamo sempre più disponibili e sereni nel gioco e nel tempo dedicatogli. Le maestre nel frattempo riferivano grande partecipazione alle attività; in effetti, nelle fotografie spesso lo vedevamo mettersi "in prima fila" durante lo svolgimento delle stesse e anche nelle occasioni più "conviviali" come il festeggiamento di un compleanno spesso si metteva accanto al festeggiato, mentre gli altri bimbi erano seduti. Notavamo spesso che il bambino, invece, aveva difficoltà a rimanere seduto. Inoltre, le maestre ci riferivano un mancato interesse nei confronti degli altri bambini, con cui condivideva gli spazi pacificamente, anche a stretto contatto, ma senza alcuna intenzionalità relazionale.
A gennaio 2023 iniziavamo le sedute di neuropsicomotricità, una volta a settimana. Anche questa volta ci venivano riferiti importanti problemi di attenzione. Ma, allo stesso tempo, dopo poche sedute, la dottoressa ci informava di notevoli miglioramenti (per esempio ha imparato a saltare, a soffiare, ad utilizzare la pinza), al punto che il bambino entrando nella stanza si dirigeva al tavolo dove fanno le attività e si sedeva composto in attesa delle istruzioni. Ad oggi il bambino durante la sedute riesce a fare attività per 30-40 minuti mantenendo l'attenzione. Stessa cosa avviene durante le sedute di terapia comportamentale.
Ad aprile 2023 iniziavamo le sedute di logopedia. La logopedista tra i punti di forza del bambino ci ha spesso sottolineato l'ottima capacità imitativa che ne favorisce l'apprendimento.
Il bambino progrediva di giorno in giorno, sotto il profilo delle performances i progressi erano veramente notevoli, invece, nelle relazioni con i pari rimaneva assolutamente carente.
Decidevamo, quindi di consultare un noto npi che dopo 40 minuti di osservazione, riscontrava degli elementi sui quali noi genitori che conosciamo bene nostro figlio eravamo concordi e altri in cui, a nostro avviso, stava descrivendo un altro bambino e questo evidentemente ci ha lasciato ancora più disorientati.
Il bambino esibiva un "profilo comportamentale atipico associato ad un disturbo della comunicazione verbale in espressione e decodifica ed a spiccata disregolazione emotiva". La diagnosi è stata la seguente: "disturbo del neurosviluppo con segnali sotto soglia per spettro autistico".
Anche questa volta l'angoscia e lo sgomento spazzavano via l'entusiasmo della madre per i progressi fino a quel momento conquistati, mentre io francamente constatavo la superficialità della modalità di svolgimento della visita; peraltro, la definizione "sotto soglia" ci appariva alquanto ambigua.
Nel frattempo all'asilo si era verificato un fatto rivelatosi poi traumatico per il nostro bambino: un contagio di pidocchi nel mese di febbraio ci aveva costretto a rasare i suoi capelli, a cui lui teneva tantissimo, perchè amava accarezzarseli per rilassarsi e per addormentarsi.
La lunga assenza da scuola fino al completo debellamento dei pidocchi, unito al taglio dei capelli, vissuto come uno sfregio, hanno determinato un cambiamento delle sue abitudini, ragion per cui al rientro all'asilo il bambino ha cominciato a far capire che non era più disposto a trattenersi anche fino al pomeriggio, come aveva fatto prima senza alcun problema, e si sono verificati anche degli episodi di aggressività verso i compagnetti, apparentemente senza motivazione alcuna.
Secondo le maestre al bambino dava fastidio il sentire il lamentìo e il piangere degli altri bambini (la classe era composta da 20 bambini) al punto da reagire con un morso, una tirata di capelli o un graffio. Anche il momento del pasto era diventato critico in quanto si opponeva fermamente al fatto che venisse imboccato e messo sul seggiolone, al punto che reagiva dandosi delle botte e piangendo.
La psicologa è andata a scuola per osservare il bambino in quel contesto e intuendo che era proprio la costrizione fisica a scatenare il comportamento problema ha fatto sì che il bambino mangiasse seduto al tavolino con gli altri bambini e in modo autonomo: da allora al momento del pasto non c'è stato più alcun problema e il bambino ha dimostrato di essere assolutamente capace di mangiare da solo. Il bambino a casa mangiava autonomamente da diverso tempo, anche se non aveva ancora piena padronanza dell'uso del cucchiaio, posata principale utilizzata all'asilo.
Questo mese il bambino ha ricominciato a frequentare l'asilo e si è verificata una sola volta un episodio di aggressività (un morso): ragion per cui vi è già stato un ulteriore sopralluogo per cercare di individuare le cause scatenanti dell'aggressività ma durante l'osservazione non si è verificato alcun episodio.
Ci preme sottolineare che durante il mese di agosto, l'unico in cui non ha frequentato la scuola, il bambino è stato molto sereno; ci è evidente quindi che, in effetti, il rapporto con i pari lo stressa parecchio.
Ma va anche detto che proprio dal mese di agosto, avendo iniziato lo spannolinamento (con ottimi risultati), il bambino sembra non soffrire più di stitichezza (che lo portava talvolta a defecare una volta ogni 5 o più giorni), e quindi la ritrovata serenità potrebbe dipendere in tutto o in parte anche da questo.
Il rapporto con gli adulti, invece, appare molto più presente: capita che saluta le persone spontaneamente e che risponda ad alcune domande che gli vengono poste: "come ti chiami?", "quanti anni hai?", "dove vai a scuola?", "di che colore sono i tuoi occhi?".
Nei giorni scorsi ho proposto un nuovo gioco: sono riuscito a fargli dire il nome di una terapista chiedendogli chi gli dice una determinata frase (ma soprattutto con un determinato tono) e lui si è molto divertito a indovinare; da circa 1 mese risponde alle domande anche con il "sì", mentre in precedenza o rispondeva "no" oppure rimaneva in silenzio o al massimo sibilava in caso affermativo.
Come detto abbiamo iniziato con successo lo spannolinamento: il bambino ha il controllo degli sfinteri, solo raramente è successo che si bagnasse. Anche di notte non mettiamo il pannolino. L'unica difficoltà è che non sempre dice di dovere fare i suoi bisogni, ma siamo noi a doverlo chiedere o comprendere osservandolo.
Il nostro bambino è estremamente sensibile ed empatico, a volte troppo.
Di recente ho potuto notare che spesso in condizioni in cui è emotivamente provato, come un forte rimprovero o un categorico NO (cui si oppone sempre con forza), evoca le stesse parole che probabilmente all'asilo gli vengono dette in analoghe circostanze, in modo molto frustrante, quindi comincia a farfugliare "Bastaaaaa, Te l'ho dettooo, Cattivooo". Addirittura, capita raramente che pronunci il suo stesso nome e dica "non andare là". Frasi che non diciamo noi genitori. Ovviamente non ci preoccupano i rimproveri ma la risposta emotiva del bambino, come se ne fosse traumatizzato.
Quasi sempre quando è provato da un forte rimprovero si abbraccia da solo, chiede "pace" e di recente dice anche "scusa mamma" e "scusa papà".
Manifesta ancora episodi di "abbandono" nel proprio mondo, con il suo parlottare apparentemente senza senso (il npi ha detto che non si tratta di ecolalia ma di gergolalia) e in questi frangenti spesso non risponde se chiamato; tuttavia, possiamo facilmente distoglierlo da questi pensieri e dialoghi proponendogli noi stessi qualcosa di suo particolare interesse (ad esempio canticchiando una canzone dei cartoni, proponendogli un gioco che gli piace tanto, ecc.).
Col passare del tempo e con il miglioramento del linguaggio sono riuscito a decifrare alcune di queste frasi apparentemente senza senso e ho constatato invece che si tratta sempre di dialoghi o battute di cartoni animati o di canzoncine (che conosco benissimo anch'io), ad eccezione della ripetizione dei rimproveri di cui ho già scritto.
Fino a poco tempo fa gli capitava spesso di chiamare "Orso" di Masha e Orso, addirittura come se chiedesse il suo aiuto quando voleva ribellarsi a qualcosa anche di banale, come essere vestito da noi genitori; di recente questi episodi sono diminuiti drasticamente, ancora oggi qualche volta lo chiama, ma non come se si aspettasse un suo intervento nel mondo reale, ma come un modo di immaginarsi forse nella realtà virtuale del cartone.
Il bambino ama scherzare in vari modi, ad esempio fingendo di un essere un animale ("sono un orso") e facendone il verso, aspettando così una nostra replica ("non sei un orso! dove sono i peli?") e ridendo di gusto; oppure, dopo aver correttamente nominato una verdura e aver incassato il suo "bravo", comincia a indicare la stessa verdura e dire piselli, carote, pomodori, ecc., sorridendo e facendoci capire chiaramente che sta solo scherzando e che vuole essere smentito con qualche risposta divertente.
Questo tipo di gioco lo rivolge anche alla madre, dicendole ad esempio che lei è Biancaneve; mia moglie ne ha approfittato per approfondire il gioco, facendogli dire che lui è il principe e che quindi devono baciarsi, e quindi si baciano. Per poi aggiungere che papà è Brontolo o Pisolo (su suggerimento della madre) e il fratellino è Cucciolo (per sua associazione).
Il bambino ama giocare con i peluches (il suo preferito è Orso) cui da vita e se ne prende cura: dà loro da mangiare, gli lava i denti, li mette seduti sul seggiolone, li fa scivolare dallo scivolo, o li mette sopra i cavalcabili. È molto affettuoso con loro, spesso li stringe a sè e li bacia. E spesso fa la stessa cosa mettendoli a contatto tra loro.
Al bambino piace moltissimo che la madre gli legga i libri e insieme descrivono le illustrazioni. È un momento in cui si rilassa e spesso così si addormenta.
Infine, al bambino piace moltissimo cantare. Spesso è lui stesso che chiede ad Alexa di riprodurre una determinata canzone. Ne ha di preferite che associa a momenti di affettività con noi genitori.
A questo punto mi sembra opportuno riferire quelli che sono i comportamenti attuali, sia positivi che negativi.
Il bambino è molto attivo, in alcuni giorni anche troppo, e vorrebbe fare tanti giochi, alcuni di questi li fa in autonomia, soprattutto con gli animali, che prende da un contenitore e li pone su un tavolino oppure a terra. Spesso alterna momenti in cui ce li mostra e li nomina, di fatto vantandosi di conoscerli tutti ad altri momenti in cui dà vita agli stessi animali, muovendoli uno contro l'altro, o insieme, altre volte sembra che metta in scena qualcosa visto nei cartoni, ad esempio facendo saltellare il cavallo e dicendo "galoppa, galoppa, galoppa", come dice Masha in un episodio; infine, dopo aver giocato a lungo, si rilassa sdraiandosi e tenendo in mano i suoi animali preferiti, l'orso e la tigre, che sono anche i protagonisti (Baloo e Shere Khan) della lotta finale ne Il Libro della Giungla.
Nei giochi di matching preferisce la mia compagnia e non appena mi vede prenderne uno dice “seduto”, anticipando la mia richiesta e subito si siede a terra, sul tappeto, pronto a giocare con me.
Altri giochi ancora li fa soltanto se glieli propongo e se gioco insieme a lui.
Per quanto riguarda i colori è molto felice di colorare, ma colora sempre in modo energico, danneggiando i colori stessi, non rispettando mai i margini, e se il foglio è pieno anche estendendo l'attività al tavolo (in passato colorava perfino i muri).
Tuttavia, mentre nei setting delle terapie che segue (psicomotricità 1 ora a settimana, terapia comportamentale 2 ore a settimana, logopedia 1 ora a settimana) segue le istruzioni e riesce a mantenere l'attenzione, la stessa cosa non sempre avviene a casa, perchè, come notato anche dalle terapiste, con noi ha un comportamento molto oppositivo, spesso di sfida. Dunque, capita che gli proponiamo un gioco dandogli determinate istruzioni e lui si rifiuta categoricamente di seguirle, in particolare modo con la madre, che tra i due genitori è quella più permissiva.
Io e mia moglie abbiamo dei caratteri molto diversi; lei è molto simile al bambino, anche lei caotica e irrequieta (a suo dire probabile ADHD), molto emotiva, sensibile e affettuosa. Probabilmente anche meno "infastidita" dai comportamenti del bambino, è quindi molto più tollerante. Io, invece, sono molto più rigido, soffro la caoticità, il disordine mi destabilizza e perdo più facilmente la pazienza, sgridando il bambino. Ma essendo meno emotivo riesco ad affrontare meglio questo brutto periodo, quindi anche nel relazionarmi con lui sono più sereno, il che mi consente di ottenere migliori risultati.
Le grandi differenze caratteriali tra me e mia moglie da sempre sono state il nostro punto di forza e siamo molto uniti, anche se le preoccupazioni legate al bambino - e anche le diverse opinioni che ci siamo fatti in merito - inevitabilmente si ripercuotono sul nostro rapporto.
A tutt'oggi la nostra vita sociale, al di fuori dello svolgimento dell'attività lavorativa, è pressocchè nulla, per quanto mi riguarda esclusivamente per le difficoltà organizzative nel conciliare i vari impegni quotidiani con la presenza di due bambini piccoli, per quanto riguarda mia moglie anche perchè il suo umore risente parecchio della situazione che stiamo vivendo. Inevitabilmente, per mia moglie che è psicologicamente più fragile, l'incontrarsi con altre persone la espone ad episodi imbarazzanti e a sguardi interrogatori, che la infastidiscono ulteriormente.
Il bambino è legatissimo ad entrambi i genitori. Ha spesso iniziative di manifestazione di affetto nei nostri confronti. Abbiamo notato che è molto timido e che si imbarazza facilmente nel vedere delle scene romantiche, come avviene nei cartoni Disney.
È affettuoso anche con il fratellino, pur essendone molto geloso. Per esempio, se vede che gioca con oggetti appartenuti a lui glieli toglie e lo stesso fa con la madre quando ha il piccolo in braccio, lo spinge dicendo "è mia" o "lasciala".
Precisiamo che l'unico device a cui il bambino accede è la tv, anche se qualche volta tenta di impossessarsi dei cellulari. La guarda per circa un'ora o due ore al giorno, essenzialmente canzoncine (molto gradite anche dal piccolo), cartoni Disney su sua richiesta (Nemo, Biancaneve, Il libro della Giungla, il Re Leone o la Spada nella Roccia) e sporadicamente Masha e Orso. Negli ultimi tempi abbiamo però notato che il trasporto emotivo è più contenuto e anzichè dimenarsi in una scena di combattimento, come accadeva, resta disteso sul divano a guardare.
Come abitudini, ancora usa il ciuccio per consolazione e per addormentarsi. Alle volte, però, lo mette a mò di sigaretta, strappandolo con i denti, come per scaricare il nervosismo. Per gestire l'irrequietezza, come suggerito dalle terapiste, le maestre utilizzano gli animali come rinforzatori.
Utilizza ancora anche il biberon, senza l'uso del quale preferisce non bere il latte, anche se qualche volta invece ci imita inzuppando i biscotti nella tazza di latte.
Il sonno è tutto sommato tranquillo, anche se da quando aveva un anno come suggerito dal pediatra, data la difficoltà a cedere al sonno, diamo gocce di melatonina prima di addormentarlo. Ha sempre dormito nel suo lettino, messo a fianco della mamma.
In alcuni periodi è accaduto che si svegliasse nel cuore della notte e che per lui fosse pieno giorno. Per fortuna accade molto raramente.
Il comportamento più preoccupante e più frequente, che si verifica quando il bambino è tranquillo, rimane quello di estraniarsi dalla realtà, di vivere nel suo mondo di fantasia legato ai cartoni, di ripetere conversazioni e battute dei cartoni (ma in questi casi è facile richiamarlo alla realtà); quando invece il bambino è nervoso richiama e ripete quei rimproveri che probabilmente riceve all'asilo e, più raramente, anche quelli di noi genitori.
E ovviamente sia nell'uno che nell'altro caso rimane indifferente alle persone che lo circondano e nel primo caso sono anche un modo per fuggire dalla socializzazione con gli altri bambini.
Il bambino, inoltre, rimane ancora oppositivo, anche se ci sono stati miglioramenti di recente: difficilmente obbedisce se prima non alziamo la voce e non ci mostriamo arrabbiati, alla prima richiesta invece spesso reagisce con un sorriso di sfida, talvolta accompagnato dal gesto di battere a terra il piede e da un deciso "no".
Infine, il bambino è chiaramente iperattivo (ovviamente non uso il termine in senso tecnico), ed è capace di stare sveglio anche per 18-19 ore di fila durante una giornata se si trova in un ambiente con molti stimoli (lo scorso ferragosto siamo stati invitati in una villa con piscina e con un prato e il bambino, pur essendosi svegliato al mattino alle 5,30, si è addormentato solamente alle 00,30).
Tuttavia, solitamente il bambino sta sveglio dalle ore 7,00 alle ore 21,00 circa e, da quando è iniziato l'asilo, talvolta dorme anche nel pomeriggio, in tal addormentandosi poi molto più tardi (spesso alle 24,00)
Infine, voglio segnalare che il bambino durante l'estate al mare non ha cercato alcuna interazione con gli altri bambini ma in compenso si è dedicato moltissimo a giocare in acqua, tanto che a un certo punto mi sono reso conto che ha imparato a galleggiare (da solo, senza alcun nostro intervento o istruzione). Pretende di stare, anche nell'acqua alta senza braccioli, ovviamente in nostra presenza. Ama "mettersi alla prova" facendo delle prove di resistenza per esempio nel galleggiare o a nuotare dal papà alla mamma e viceversa. Noi siamo lì pronti a incoraggiarlo nel resitere offrendogli comunque un sostegno quando lo richiede. La sua acquaticità è veramente importante e spesso quando galleggia e si muove liberamente in acqua si lascia andare ad espressioni quali "sono felice!" o "relax!" quando si distende facendo "il morto a galla".
Questo mi ha fatto pensare che a volte non è così scontato affermare che compie determinate attività per estraniarsi, ma forse vale anche il contrario, e cioè che nel compiere con determinazione e costanza determinate attività arriva al punto di estraniarsi.
Siamo qui perchè condividiamo la preoccupazione che l'autismo sia diventata la risposta ad ogni diversità che gli npi non sono in grado di comprendere e pensiamo che nel nostro caso sicuramente i due npi consultati non sono stati in grado, non solo di inquadrare il problema, ma neanche di conoscere a malapena il bambino.
Non sono in grado di giudicare l'efficacia della terapia ABA, tuttavia ho grande stima della psicologa che è una persona veramente onesta, umana e affettuosa con il bambino, e di fatto è stata lei comunque a sbloccarlo all'inizio.
Il rapporto tra il bambino e la psicologa è idilliaco, e talvolta lui nomina lei, desiderando chiaramente di incontrarla.
Tra l'altro, se non ho capito male, nel caso di mio figlio la dottoressa ha messo in atto la terapia ABA in modo blando.
Mi sembra evidente che lei ci suggerisca il percorso di diagnosi al solo fine di consentire al bambino di avere una insegnante che possa seguirlo e aiutarlo a socializzare con gli altri bambini; similmente la logopedista, un po' più critica verso l'inclusione nell'autismo delle varie difficoltà dell'età dello sviluppo e dell'utilità dei test comunque influenzati dall'occhio dell'osservatore, pur facendoci intuire che lei l'autismo lo escluderebbe nel caso di nostro figlio, da mamma ci dice che pagherebbe il prezzo della diagnosi pur di non vedere il bambino abbandonato a se stesso tra la moltitudine della classe.
Anche la neuropsicomotricista sembra molto in gamba e riesce a "governare" il bambino, che tuttavia ama stare con lei e giocare con lei (non vede l'ora di iniziare e non vuole andare via quando hanno finito), tanto che io scherzosamente dico sempre che ha la sindrome di Stoccolma.
Il mio giudizio sui due neuro psichiatri infantili invece è pessimo.
Di sicuro, mentre le tre terapiste quando parlano di mio figlio, sia nel bene che nel male, mi dimostrano che conoscono bene il bambino e che mi stanno effettivamente parlando di lui, quando invece gli npi ci hanno parlato di nostro figlio sembravano brancolare nel buio e limitarsi a confermare le nostre peggiori paure (soprattutto quelle di mia moglie), senza valutare altre ipotesi.
Non mi dilungo più e concludo esponendo qual è in sintesi la mia grande preoccupazione.
Non è l'etichetta di autismo in sè.
Ciò che temo è che i vari esperti non comprendano il vero problema e non comprendendolo ovviamente non lo affrontino e non lo risolvino; temo che ci mandino in guerra a combattere l'autismo, con armi adatte ad affrontare l'autismo, e che invece ci ritroviamo di fronte ad un nemico diverso, con le armi sbagliate.
Siamo qui per capire qual è il problema e cosa possiamo fare per risolverlo.
Se una o più di queste terapie in realtà è sbagliata nel caso concreto e se occorre invece fare qualcos'altro.
E se vale la pena di intraprendere il percorso di diagnosi, pur di ottenere l'insegnante di sostegno.
Ovviamente sono anche pronto a sentirmi dire che l'autismo non si può escludere (se è proprio questa la guerra da combattere, la combatteremo); in ogni caso leggerò attentamente la Sua risposta, senza alcun pregiudizio.
Grazie.

Commenti

La inviterei, per chiarezza mia e per ritrovare i vari aspetti, a riassumermi sinteticamente nel questionario della colonna sinistra, in alto, le notizie sull'evoluzione del bambino e del contesto, e a mandarmi dei video del bambino con voi, per vedere un po' il tutto. Istruzioni ibidem.

Mi sembra che ci sia stato un abuso di TV, vi consiglierei di ridurla proprio al minimo, se non di abolirla del tutto. Ormai è noto che disturba grandemente lo sviluppo.
https://gbenedetti.altervista.org/?q=node/510

Non so se lei ha letto il mio libro, forse potrebbe esservi utile. Ne trova qui ampi estratti https://gbenedetti.altervista.org/?q=node/360

Aggiungo che i suoi dubbi su quanto gli 'esperti' stanno dicendo e facendo sono ampiamente giustificati e meritano di essere approfonditi.
La possibilità di errori diagnostici e terapeutici oggi è molto alta in questo campo e l'allarme e la consapevolezza di ciò stanno lentamente crescendo: io raccomando sempre ai genitori di guardare con i propri occhi e pensare con la propria testa, e che solo loro hanno la responsabilità di decidere, informandosi. Nulla deve essere fatto senza il loro consenso informato.

QUESTIONARIO SULLO SVILUPPO PSICOMOTORIO E SUL CONTESTO AMBIENTALE

composizione familiare: mamma 41 anni, papà 42, 3 (agosto 2020), fratellino 1 anno; mamma dipendente di una grande azienda privata, papà libero professionista; i nonni paterni vivono in prossimità di casa nostra e ci aiutano nell'accudimento dei nostri bambini; i nonni materni sono più distanti, li vediamo raramente, ma ci sentiamo tutti i giorni in videochiamata

età del bambino/a 08.2020

problemi in gravidanza: lieve diabete gestazionale curato con metformina che già si assumeva ante gravidanza, sporadiche sindromi influenzali

NASCITA

a che settimana: 39+1 ………….

Parto cesareo, per fallimento induzione come da protocollo a 39+0 per presenza di diabete gestazionale
alla nascita : 3,740 kg peso, 53 cm altezza, 37,2 circonferenza cranica ...

dal momento che non si è attaccato al seno, in ospedale ha avuto un calo glicemico e dal terzo giorno è stato dato il latte artificiale
accrescimento regolare nel corso del tempo
indice di Apgar: 1' 8/ 5' 10 durata del ricovero in ospedale 3gg.

PRIMI MESI
allattamento: artificiale a orario, presenza di importanti ma non patologici rigurgiti
inizio svezzamento con la sola frutta a 4 mesi, un mese dopo si introducono pappine
svezzamento definitivo: facilissimo sin da subito, gradiva tutto ciò che gli veniva offerto, anche nei vari formati, manipolava il cibo e lo portava alla bocca, alimentazione molto varia; utilizza ancora il biberon per prendere il latte al mattino
ritmo sonno veglia: a parte i primi due mesi in cui di notte spesso piangeva, poi non ha dato alcun problema; intorno all'anno di età, data l'irrequietezza nell'addormentarsi, abbiamo iniziato a dare melatonina su suggerimento del pediatra
persone che lo accudivano: mamma e papà (molto presenti perchè lavoravamo da casa) e i nonni paterni
eventuale ritorno al lavoro della mamma: a quanti mesi? in smart working dai 4 ai 16 mesi, poi in maternità anticipata per la gravidanza del fratellino, da novembre 2022 lavoro in presenza quasi sempre mezza giornata
persona sostitutiva: nonni paterni; il bambino era molto sereno

EPOCA SUCCESSIVA
alimentazione molto varia, seppure manifesti le proprie preferenze alimentari, sonno abbastanza regolare, assume melatonina, si sveglia alle 7.30 circa perchè va all'asilo; non è abitudinario con il riposino pomeridiano, sono più le volte che non lo fa; in questo caso verso le 21 si addormenta, quando invece non fa il riposino si addormenta verso le 24; dorme sempre nel suo lettino posto accanto alla mamma; ama addormentarsi accarezzando i capelli della mamma, leggendo un libro insieme

abitudini ( ciuccio, biberon, orsacchiotto, copertina, ecc) .....utilizza ancora il biberon per prendere il latte al mattino; il ciuccio lo richiede sia per addormentarsi sia nei momenti di nervosismo; ama i peluche e in particolare si prende cura di "Orso"

tempo video: televisione circa 2 ore al giorno, telefonini zero (anche se vorrebbe), tablet zero.

- SVILUPPO PSICO-MOTORIO:
dove veniva tenuto preferenzialmente dopo i primi mesi, da sveglio: sul tappeto libero di muoversi con molti giochi a disposizione
seduto da solo a che età: 4-5 mesi.
primi spostamenti a che età e come: 5 mesi strisciava e rotolava; intorno ai 6 mesi ha iniziato ad usare il girello per circa mezzora al giorno; a circa 10 mesi era in grado di uscire dal lettino scavalcando e scivolando
primi passi da solo 12 mesi camminava autonomamente.
capacità motorie attuali cammina, corre, salta (quest'ultima cosa da poco tempo), si arrampica, galleggia e inizia a nuotare da solo nell'acqua alta, fa tuffi e va sott'acqua riuscendo a non bere; è molto acquatico; abbiamo notato però che al parco nei giochi più strutturati dove ci si deve infilare in dei buchi, per poi arrampicarsi, ecc., aveva difficoltà a capirne il funzionamento (ma non frequenta parchi da circa 6 mesi); da poco tempo mostra interesse verso i cavalcabili
controllo sfinterico (pipì e popò nel vasino/wc) a che età: spannolinamento in corso da circa un mese con buoni risultati; fa i bisogni addosso raramente, di notte non si bagna, ma occorre spesso ricordargli di farli.

- SVILUPPO RELAZIONALE
RELAZIONE e COMUNICAZIONE nel primo anno di vita
primi sorrisi: 2 mesi.
curiosità verso oggetti e persone, attenzione, seguire con lo sguardo: 2 mesi, a meno di 3 mesi mi rispondeva ai vocalizzi, dimostrava molto interesse per i giochi luminosi e sonori e anche verso la tv, già intorno ai 4 mesi seguiva masha e orso
Modi di comunicare e richiamare l'attenzione: già a pochi mesi riusciva a far capire che voleva il latte con vocalizzi e se noi gli mostravamo il biberon lui iniziava a ridere e saltellare, confermandoci che era quello che voleva; la stessa cosa con altri oggetti
Successivamente:
facilità a capirlo e interagire. a capirlo sì a interagire meno perchè soprattutto intorno al compimento dell'anno è diventato molto irrequieto
facilità al pianto e facilità a consolarlo, coccolarlo, ecc ...ama essere coccolato e consolato, fino ad oggi mi ha detto "mamma bua, morso zanzara, bacetto passa bua", gli ho dato un bacio dove aveva il morso e mi ha detto "passato"
reazione di fronte a persone e ambienti nuovi: è stato a lungo segregato a casa durante la pandemia, in totale isolamento sociale, le volte che andava all'aria aperta sembrava avere lo sguardo smarrito. Da sempre va in braccio a chiunque , oppure se incontriamo qualcuno che lo prende per mano va a passeggiare tranquillamente; ci sono volte che risponde alle loro domande, ma la maggior parte delle volte no, così come ci sono volte che incontrando qualcuno lo chiama per nome e lo saluta di sua iniziativa ed altre no
modalità di accudimento: non siamo genitori ansiosi e l'abbiamo sempre lasciato libero di esplorare il mondo circostante, tuttavia le preoccupazioni legate al suo sviluppo hanno inevitabilmente condizionato il nostro rapporto nel male e nel bene, che di fatto ha perso naturalezza. Quando siamo soli a casa siamo una famiglia veramente felice.

FIGURE PRINCIPALI cui è attaccato Mamma e Papà in modo indistinto; il bambino è abituato a vedere altri adulti, parenti, amici? vede regolarmente i nonni paterni, saltuariamente i nonni materni (e nonostante la poca frequentazione è sempre molto affettuoso), le terapiste (in particolare alla psicologa è legatissimo, si abbraccia e si emoziona quando la nominiamo), le maestre. Purtroppo non facciamo quasi mai vita sociale, perchè in particolare modo io che sono la mamma sono molto provata, a parte la situazione complicata da un punto di vista organizzativo avendo anche un altro bimbo piccolo

REAZIONI AL DISTACCO dai genitori: di norma è tranquillo; capita che al mattino soffra il distacco da me che sono la mamma, non piange ma ha gli occhi gonfi e tristi, quindi lo consolo, spiegandogli che mamma va a lavorare lui all'asilo, ma che poi staremo insieme. E' legatissimo anche al papà, che è molto presente

INTERESSE E CURIOSITÀ VERSO LE PERSONE verso gli adulti è discreto anche se non costante, con i pari è assente; di certo non ha l'iniziativa, ma se viene coinvolto da un pari non si mostra infastidito.

CONDIVISIONE (cerca di coinvolgere, condividere interessi, attività, stati d'animo? cerca l'attenzione delle altre persone, magari per farsi battere le mani, o dire bravo, ecc?) Tantissimo, continuamente ci vuole dimostrare di sapere il nome di tutte le cose e cerca l'approvazione. Gli piace giocare sia da solo che con noi. Ci coinvolge in alcune attività, per esempio prende un libro e vuole descritte le illustrazioni. oppure chiede una canzone affinchè la cantiamo insieme. Soprattutto con il papà ama fare i giochi di matching, i puzzle, l'alfabeto, colorare. Ama proprio mettersi con lui nel tappeto a fare qualsiasi cosa insieme. Esprime le sue emozioni: sono felice o sono triste. E' molto empatico ed emotivo: se viene rimproverato, chiede subito scusa perchè non sopporta di litigare con noi genitori; ne soffre parecchio.

- SVILUPPO SIMBOLICO - LINGUISTICO
LINGUAGGIO (età di inizio dei vari punti indicati):
lallazione, gorgheggi...3 mesi
prime parole ......acqua, mamma, nonno, nonna e nomi di animali ma dai due anni in poi; da allora e in poco tempo ha imparato tantissime parole conosce più di 100 animali, forme anche non comuni come l'ellisse, numeri fino a 20 e fino a 10 in inglese, parti del corpo, tantissimi colori, compresi quelli meno comuni come ciano, lilla....
due parole insieme ...da qualche mese
uso del no e del sì ....il no lo dice da diversi mesi, il sì giusto da un paio di mesi
frase minima (verbo e sostantivo )....da qualche mese
capacità di dialogo: è capace di richiedere tutto ciò che desidera, ma il dialogo ancora è molto scarso; riesce a rispondere a poche domande: come ti chiami? di che colore hai gli occhi? dove vai a scuola? quanti anni hai?. Ha iniziato, a modo suo, a raccontare. Da lupo cattivo, nonna, cappuccetto rosso e il verso del lupo ho capito che stava cercando di raccontarmi la storia di cappuccetto rosso. Oppure se vuole essere consolato: mamma bua pancia.

INTERESSE E CURIOSITÀ PER GLI OGGETTI
USO DEI GIOCHI e degli oggetti ( gioco funzionale ....imitativo .....rappresentativo ), descrivete come usa giochi e oggetti. L'uso degli oggetti è congruo. Appassionato di animali, gli dà vita e li fa interagire tra loro. Ama i peluche e se ne prende cura: gli lava i denti, gli dà da mangiare, li fa scivolare dallo scivolo, ecc. I suoi giochi preferiti che fa con noi sono essenzialmente giochi di matching, puzzle, incastri, ecc....non ama le costruzioni. Ama colorare e da poco utilizza degli album dove deve colorare come l'immagine a fianco, ma con il nostro aiuto. Infine adora i libri. Imita tantissimo, soprattutto il padre che è la sua "musa ispiratrice". sale sul divano e salta facendo il gorilla come lui, o la rana. Gli piace andare per casa indossando i nostri indumenti e le nostre scarpe. Gli piace tantissimo scherzare e fare "siparietti".

DISEGNO SPONTANEO
scarabocchi, calcando molto la mano con piena impugnatura, a volte riempie il foglio e va oltre sulla superficie, raramente disegna intenzionalmente dei numeri

ATTENZIONE nelle varie attività e interessi: breve

COMPRENSIONE DELLE COSE E DELLE RICHIESTE succede raramente che sembra non capire una richiesta; per esempio se gli chiedo "ti piace la nutella?" non risponde, ma se gli chiedo "com'è la nutella?" risponde "buona"

COMUNICAZIONE DEI SUOI BISOGNI E DESIDERI. chiede tutto quello che desidera (cibo, giochi, ninna, nonni, casa, asilo); da qualche giorno facciamo in modo che queste richieste siano accompagnate dal "voglio".

UMORE

- COMPORTAMENTO
(tranquillo, iperattivo, capriccioso, ecc)....,, è iperattivo, difficilissimo catturare e mantenere l'attenzione per noi genitori con i quali è molto oppositivo; invece le terapiste, pur confermando le serie difficoltà di attenzione, riescono a prendere maggiore controllo
adesione a regole, orari, limiti: molto oppositivo con noi genitori; con terpiste e maestre in genere rispetta le istruzioni; ma ha difficoltà con le limitazioni, soprattutto di spazio; se si intestardisce che vuole andare "altrove" non accetta che gli venga negato e insiste nel farlo. Spesso, in questi casi, va contenuto fisicamente.
obbedienza agli adulti: poca a noi genitori e spesso ha atteggiamenti di sfida
reazione a divieti, frustrazioni ....pessima reazione ai NO, si butta a terra, protesta, grida, va in frustrazione e al contempo non sopporta che noi genitori possiamo essere arrabbiati con lui
capricci, bizze ...tantissimi
paure, fissazioni....fissazioni nessuna, inizia ad avere delle paure, come per per esempio per i personaggi negativi nei cartoni

- SCOLARIZZAZIONE
asilo nido: ha iniziato a 18 mesi ed era sereno, ma poi per le continue malattie è stato ritirato; ha iniziato a frequentarlo regolarmente; per i primi mesi rimaneva anche al pomeriggio ed era tendenzialmente sereno, poi c'è stato un periodo traumatico (dovuto alla pediculosi che abbiamo dovuto curare circa 20 gg) e da allora non è più voluto rimanere al pomeriggio.

Scuola materna: da settembre frequenta lo stesso nido, è tranquillo, resta anche due pomeriggi a settimana; ancora non si è ambientato pienamente. Con le insegnati è tranquillo, con i pari, sembrerebbe a causa dell'eccesso di pianti e rumori che lo disturbano, è capitato che desse qualche morso o graffi.

RAPPORTI SOCIALI, occasioni di incontri con altri, parenti, amicizie, ambiente extrafamiliare: vita sociale quasi nulla

- SITUAZIONE AMBIENTALE E FAMILIARE
Al mattino i bimbi vanno a scuola e noi genitori a lavorare, in genere è il papà (che ha orari più flessibili) che li lascia e prende a scuola. Il pomeriggio finora sono sempre stati con la mamma, saltuariamente vanno dai nonni. da una settimana restano a scuola due pomeriggi
modalità educative: io (la mamma) sono più tollerante e permissiva, rivedo me da piccola nel bambino: molto caotica e irrequieta, emotiva e sensibile; il papà è quello più autoritario, più rigido, più ordinato, perde più facilmente la pazienza, ma presentissimo; accudisce entrambi i bambini sia nella cura dell'igiene, nei pasti, ecc...
tempo video: tv circa due ore al giorno (classici disney, canzoncine, ormai molto raramente masha e orso)

- EVENTI PARTICOLARI,
a causa di una piccola ristrutturazione quando aveva quasi 2 anni abbiamo vissuto un mese dai nonni paterni; ad agosto del 2022 è nato il fratellino.

Abbiamo chiesto 2 consulti con 2 npi, il primo quando aveva 25 mesi con esito "a rischio spettro autistico", il secondo dopo 6 mesi con esito "spiccata disregolazione emotiva e segnali sottosoglia di spettro autistico"
Effettuata audiometria in ospedale per escludere che non ci sentisse, a causa delle otiti ricorrenti di cui soffre.

Nel primo anno di vita è stato esposto oltremodo alla tv, eravamo in piena pandemia, entrambi lavoravamo da casa e non avevamo aiuti. L'esposizione era anche incentivata dal fatto che sin dai primi mesi si è appassionato al cartone Masha e Orso, lo seguiva attivamente con molto trasporto emotivo. Lui era felice e noi riuscivamo a lavorare. Nei mesi successivi però ci è sembrato che fosse arrivato al punto di confondere la realtà con la finzione, al punto che chiamava "orso" se aveva bisogno di aiuto.

Sin dal compimento del primo anno di età il bambino sembrava parlottare senza senso e da solo, tuttavia in seguito, man mano che il linguaggio migliorava, abbiamo riconosciuto in questo linguaggio delle conversazioni di Masha e Orso e, in seguito, di altri cartoni. Questo parlottare continua anche oggi, ma le parole sono facilmente comprensibili. Ciò avviene in momenti in cui gioca da solo ed è molto rilassato, oppure quando vuole estraniarsi da qualche attività o richiesta che non gradisce.

Attualmente il bambino fa le seguenti terapie: 2 ore a settimana ABA, 1 ora a settimana psicomotricità, 1 ora a settimana logopedia.

Dopo averle inviato il questionario, volevo anche fare uno schema riassuntivo dei comportamenti del bambino.

COMPORTAMENTI "POSITIVI" DEL BAMBINO
- non ha mai avuto stereotipie di alcune genere;
- non ha fissazioni per giochi o cartoni, anzi, vuole cambiare e ha molti interessi;
- guarda negli occhi, tiene lo sguardo a lungo, cerca di capire dagli occhi se sei arrabbiato o se scherzi, e reagisce di conseguenza, rattristandosi o sorridendo;
- gli piace scherzare;
- dal punto di vista motorio corre, scavalca, si arrampica, e di recente ha imparato a saltare, immergersi, galleggiare e fare piccoli tuffi;
- se presta attenzione (ma è un grosso SE) impara in fretta qualsiasi gioco o parola o altra attività;
- gli piace cantare, imitare suoni buffi, fare i versi degli animali; non balla, ma osserva gli altri che ballano con la musica.

COMPORTAMENTI AMBIGUI DEL BAMBINO
- tavolta allinea i giochi, ma senza alcuna maniacalità; ad esempio se si tratta di animali (quasi sempre), alcuni di essi sono rivolti in avanti, altri all'indietro, alcuni a destra, altri a sinistra, inoltre non si arrabbia se glieli scombino, al massimo li sistema nuovamente, e lui stesso ben presto cambia gioco e li scombina;
- da circa 10 giorni, in certi momenti, sembra ripetere parole e frasi quando parliamo con lui, quasi a pappagallo, e non ci è chiaro il motivo, forse è un suo modo per imparare meglio le frasi, perchè in questo periodo sta facendo molti progressi nel linguaggio.

ASPETTI PROBLEMATICI DEL BAMBINO
- non socializza con gli altri bambini, non prende mai alcuna iniziativa, ma se altri bambini prendono l'iniziativa con lui, sembra gradire, ma rimane timido e passivo;
- "ci vuole una persona solo per lui", così ci hanno detto alla nursery di un villaggio turistico lo scorso agosto; il bambino in effetti non obbedisce e se non sorvegliato tenta ripetutamente di fare una cosa vietata che lo attrae; nel caso di specie si trattava di raggiungere una piscina per bambini al di fuori dell'orario consentito (e quindi senza sorveglianza);
- all'asilo quando è sotto stress può aggredire i compagni, anche in questo caso forse occorrerebbe una sorveglianza continua per impedire questi episodi;
- in spiaggia, per quanto gli vietiamo ripetutamente di allontanarsi, con le buone o con le cattive (sgridandolo), il bambino spesso si allontana ed è necessario ricondurlo indietro fisicamente; e la cosa si ripete tante volte;
- si ribella energicamente quando non vuole andare in un posto o non vuole andare via, oppure capita che vuole che gli vengano tolte le cinture in auto e si dimena in modo talmente violento, e urlando, che quasi riesce a liberarsi da solo, oppure rimane incastrato; in tutti questi casi ho notato che se viene sgridato aspramente ha un pianto liberatorio che sembra rilassarlo molto e che di fatto risolve il problema; qualche volta questi violenti capricci sono scatenati dalla negazione di un gioco o di una merendina;
- si estrania dalla realtà in due contesti e in due modi molto diversi:
1) in caso di forte stress, ad esempio dovuto a un rimprovero o ad una attività a cui vuole sottrarsi (ad esempio il taglio delle unghie), il bambino comincia a ripetere ad alta voce alcuni rimproveri ricevuti all'asilo o, più raramente, da noi stessi ("fermo", "basta", "non andare lì", "te l'ho detto", ecc.), come se rivivesse un momento drammatico;
2) in situazione normale, ad esempio mentre gioca tranquillo da solo, ripete conversazioni o frasi sentite in alcuni cartoni che conosce bene; in alternativa talvolta mette in scena alcune scene di un cartone, specialmente utilizzando i suoi animali (ne ha tantissimi), oppure semplicemente canta delle canzoni sentite nei cartoni o in video per bambini; in questi casi, essendo tranquillo, è facile riportarlo alla realtà, ad esempio distraendolo; oppure (io, il papà) posso partecipare alla sua fantasia ripetendo anch'io frasi o battute dello stesso cartone, con suo grande divertimento;
- in posti all'aperto e affollati sembra confuso e sordo, per cui si dedica a qualche attività (o semplicemente passeggia, corre, e osserva gli alberi e tutto ciò che incontra) ignorando le persone intorno a lui; ho notato che se mi avvicino e lo chiamo si volta e obbedisce, mentre da lontano è come se fosse sordo; insomma sembra che portata del suo udito sia molto ridotta in questo contesto.

Aspetto anche i video

Dai video il bimbo, normale fisicamente per i suoi tre anni, mi sembra presente all ambiente e in contatto con voi, risponde alle vostre domande, si fa capire... Quello che vedo è solo un ritardo del linguaggio e forse un senso di incertezza del bimbo, come se fosse un po' confuso di quello che gli succede intorno.

Dalle notizie. Mah, io direi che avete fatto il grosso errore di esporlo alla TV fin da piccolissimo, ne è stato sicuramente disturbato. Anche nei video è accesa. Vi consiglio di tenerla spenta. Ricordate Lorenz e l'imprinting?, le paperine neonate che lo seguivano perché era il primo essere visto alla nascita e lo credevano la mamma... A molti bambini capita con la televisione, quasi.
Poi forse il contesto e l'atteggiamento educativo pedagogico non è stato forse molto a misura di bambino, per Covid e vicissitudini legate. Come temo non lo sia l'atteggiamento ABA e in genere degli abilitatori che di solito è addestrativo e segue le richieste dell'adulto e non la spinta e il desiderio del bambino: l'opposto di quanto diceva la Montessori più di un secolo fa ed è valido tuttora, a mio avviso.

Insomma penso che lo sviluppo del bambino sia stato ostacolato dal contesto e dalle esperienze ambientali, e forse il bambino ha sperimentato modalità educative e interattive non adeguate, influenzati anche dal bombardamento della propaganda autistica, come la chiamerei. Voi rischiate di vedere aspetti staccati del bambino, come pezzi di un puzzle, ma non il bambino intero. I pezzi staccati non contano in sé, che conta è capire il bambino, conoscerlo, chiedersi cosa gli passa per la testa... Tutti i comportamenti comunicano qualcosa, delle sue paure, preferenze, gusti, scelte ecc, che servono a conoscerlo e aiutarlo, eventualmente, e non devono essere corretti e modificati come se fosse un robot, una macchina cui cambiare i pezzi. Bisogna vederlo invece come una persona completa, in evoluzione, ma con le sue caratteristiche. Bisogna osservarlo e cercate di capirlo per entrare in contatto con lui e dargli un ambiente e delle esperienze utili allo sviluppo, da cui gli venga il desiderio di condividere, di essere in contatto, di comunicare.

Siete, specie il padre, mi pare, ad esaminarlo e sezionarlo quasi in tanti pezzi, per vedere se sono giusti o sbagliati. È un atteggiamento sbagliatissimo. Dovete guardarlo per conoscerlo e capirlo, non per misurarlo. Forse siete stati influenzati dalle terapie. Cercate di cambiare totalmente atteggiamento. Nello stare con lui vi consiglio di adottare il modo 'guardami giocare', trovate il link in alto. E cercate di rispondere e imparare il suo linguaggio, invece che interrogarlo e fargli imparare il vostro. Imparerà spontaneamente, se lasciato libero di seguire i suoi interessi e la sua curiosità.

In definitiva penso che il bimbo non abbia malattie o disturbi ma una situazione come quella che descrivo nella pagina 'pseudo-autismo' che vi consiglio di leggere, link in alto. Forse dovreste fare una vacanza da tutte le terapie. A proposito, come è stato durante le vacanze appena finite?

Non occorre che mi mandiate altri video, se non attuali. Ho l'impressione che voi, e altri, abbiano preso per patologiche manifestazioni che invece non lo erano.
Succede se uno isola i comportamenti e ne somma i punteggi. Metodo che con le persone serve poco e fa fare errori.
Il comportamento globale di vostro figlio noni sembra così disturbato. Se volete facciamo un'osservazione di un'ora in videochiamata. Vedere le modalità in 'istruzioni'

Nei video della festa e del parco giochi non vedo nessun comportamento patologico. È sempre interessato segue i suoi interessi e motivazioni ragionevoli. Allontanarsi dalla pazza folla non è certo patologico... Non bisogna per forza stare nel.mucchio caotico...

Buonasera Dottore.
La ringrazio per la Sua attenzione e per le Sue risposte.
Nonostante io (il padre) sia una persona molto critica e difficilmente influenzabile, sono comunque messo a dura prova.
Sinceramente non ho mai pensato che mio figlio sia autistico, tuttavia i "comportamenti problema" ci sono e probabilmente la mia mente è annebbiata, non sempre perfettamente capace di distinguere un comportamento patologico da un comportamento da bambino monello o da un comportamento più che legittimo (come appunto allontanarsi dalla confusione).
E quindi ho tanti dubbi da sciogliere.
Supponiamo che dovessimo decidere di interrompere la (già blanda) terapia Aba, e così anche la logopedia e la neuro psico motricità, all'asilo comunque sarebbe importante l'intervento della psicologa per favorire la socializzazione con gli altri bambini e per impedire gli episodi di aggressione?
Sono consapevole di aver commesso degli errori, in particolare che c'è stato un abuso della televisione nel primo anno di vita (oggi invece la situazione è molto diversa, il bambino la guarda solo la sera per circa 1 ora, si rilassa con un cartone e si addormenta serenamente, spesso non riuscendo a vederne neanche metà), e ora comincio a chiedermi quali altri errori posso aver commesso, e quindi mi sorge un'altra domanda: i "comportamenti problema" di cui parlo (innanzitutto quelli aggressivi verso i compagni di scuola) rientrano semplicemente tra le sfide educative di noi genitori o sarebbe opportuno l'aiuto di un'altra figura specializzata (e se sì, quale)?

Con l'occasione Le anticipo che io e mia moglie abbiamo intenzione di effettuare la videochiamata secondo le istruzioni indicate nel sito e a tal fine vorremmo sapere in quali giorni e orari sarebbe per Lei possibile, e anche se è opportuna o meno la presenza dell'altro nostro bambino di un anno.

Ps: oggi ho iniziato e quasi finito di leggere il suo libro (mi mancano solo le appendici), e in alcune pagine mi sembra di trovare qualche risposta alle mie domande (soprattutto sulla reazione di attacco-fuga di cui parla a pag. 61, che metto in relazione al comportamento di mio figlio all'asilo).

Come mai parla in prima persona? I genitori siete due, per responsabilità meriti ed errori...

Guardi, all'asilo sono le maestre che dovrebbero gestire le situazioni, con la loro esperienza. A casa ovviamente i genitori eventualmente con qualche supporto pedagogico per evitare errori frequenti. Sono questi errori che per lo più disturbano lo sviluppo. C'è una pagina con questo nome, nella colonna qui a sinistra....
Contattatemi per email per fissare la videochiamata, dicendomi gli orari e giorni per vedervi , tutti insieme

Buongiorno, mi è capitato di scrivere il commento da solo (come sto facendo anche adesso) ma l'ho condiviso con mia moglie prima di inviarlo, per questo ho parlato in prima persona.
Se si riferisce alle colpe che mi attribuisco, in effetti con la tv ho sbagliato soprattutto io, mentre mia moglie, avendo vissuto il periodo della pandemia con una paura ben maggiore della mia, diciamo che ci ha costretti tutti a casa ed isolati più di quanto avrei voluto.
Questo giusto per chiarire, per il resto sono (siamo) d'accordo con Lei che sia nell'uno che nell'altro caso le responsabilità sono comunque di entrambi.
Per quanto riguarda il ruolo delle maestre sono altrettanto d'accordo con Lei, ma proprio in questi giorni il direttore dell'asilo - suppongo dopo aver ascoltato anche le maestre - ha avuto il coraggio di invitarci ad intraprendere il percorso di diagnosi!
Avrei voluto chiedergli "diagnosi di cosa?" per vedere fino a che punto avrebbe avuto il coraggio di giocare al dottore, ma ho preferito la via diplomatica, almeno per il momento.
Mi sembra di capire che ormai l'andazzo è questo: la maestra di sostegno è comoda, perchè stressare le insegnanti dell'asilo!?
La ringrazio ancora e ci faremo sentire per fissare l'appuntamento in videochiamata.
Nel frattempo leggeremo la pagina sugli errori che disturbano lo sviluppo.

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AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.