5 mesi e il terrore degli estranei

CONSULTI PER BAMBINI ADOLESCENTI E FAMIGLIE

Salve dottore,
Le scrivo per avere una sua opinione in merito al mio bimbo.
Fin dalla nascita è stato un bimbo difficile da decifrare per me:ha sempre pianto molto (e lo fa tutt'ora) per ragioni a me sconosciute nonostante si dica che una mamma sa sempre perché (per questo motivo è stato visitato da due pediatri, che non hanno riscontrato nessun problrma e entrambi credono che sia semplicemente il suo temperamento..ma io leggo ovunque che i bimbi della sua età dovrebbeeo essere sereni la maggior parte del tempo), non ama altra sistemazione che non sia fra le mie braccia o quelle del papà, i giochini da bambini non lo interessano a lungo (mentre gli piace molto di più osservare le persone).

Da qualche settimana si è aggiunto un elemento preoccupante per me: ha il terrore degli estranei.
Se qualcuno che conosce poco (compresi i nonni che non vede molto perché abitano in un'altra regione) lo prende in braccio o semplicemente gli fa un complimento, scoppia a piangere disperato e non si calma finché non lo prendo e lo coccolo un pò.
Non mi spiego questo terrore, e mi preoccupa anche molto, anche perché so che la paura dell'abbandono dovrebbe arrivare più avanti.

Allo stesso tempo cerco di tranquillizzarmi perché con me e il papà è molto affettuoso, ci guarda negli occhi, ride, cerca il nostro contatto.

Cosa ne pensa?

Commenti

Penso che per qualche motivo anticipa la paura dell estraneo che di solito compare verso i sette otto mesi, oltre che essere inquieto come descrive.

Datemi qualche notizia in più su gravidanza nascita e questi primi mesi, sulla vostra organizzazione, gestione , modalità di accudimento ecc. Forse vi sono aspetti di puericultura, pedagogici da perfezionare, purtroppo i genitori sono abbandonati a se stessi dopo la dimissione dal parto e non sempre è facile trovare la strada

Salve dottore, grazie per la sua risposta.
Mi sono un po allarmata perché altri suoi colleghi su un altro sito hanno suggerito una valutazione presso neuropsichiatra infantile.
La gravidanza è stata fisiologica, nessun problema, così come per il parto.
Il bimbo è allattato con latte artificiale, l'ho allattato al seno fino a 3 mesi poi il mio latte è finito. Cresce bene e senza problemi.
Ci occupiamo di lui sia io che mio marito, ma non abbiamo altri parenti vicino con cui lui possa interagire se non raramente.
Dorme sempre a contatto con me, altrimenti non riesce a lasciarsi andare al sonno.
Che altre informazioni possono servirle?

Una descrizione della vostra vita col bambino iln questo.mesi.
Ha reagito al passaggio da seno a biberon?

Forse anche il bambino, come Lei, ha difficoltà a decifrare il mondo in cui è arrivato e il suo funzionamento.
Non è facile a volte, intendersi, reciprocamente.

C'è stato qualche elemento di stress, oltre al grande cambiamento di per sé dell' arrivo di un bambino...?

Direi che la nostra vita è decorsa abbastanza tranquillamente in questi mesi, nessun evento particolare, sicuramente non posso nascondere di essere una persona molto ansiosa e di aver vissuto qualche momento di ansia e tristezza di troppo.
In più dove abitiamo siamo soli, perché i nostri amici e parenti sono tutti lontani, il che non ha aiutato perché non possiamo contare su nessuno per darci una mano.
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Il passaggio seno/biberon è stato molto facile, prendeva già qualche aggiunta di latte artificiale e non ha avuto problemi.

Forse la sua prima frase nel primo post (Fin dalla nascita è stato un bimbo difficile da decifrare per me:ha sempre pianto molto (e lo fa tutt'ora) per ragioni a me sconosciute nonostante si dica che una mamma sa sempre perché ...) descrive uno stato d'animo preoccupato che crea un po' di tensione.
Forse è stanca, teme di non essere all'altezza, tutte cose che molte mamme provano nei primi mesi e anche dopo. E certo non tutti i bambini sono uguali, qualcuno è più difficile..

Nel complesso non sembrano esserci patologie, dovrebbe bastare il pediatra, senza andate dagli specialisti che oggi è molto pericoloso...
Pazienza e resistenza , forza e coraggio e un po' di buon senso dovrebbero bastare.

Mi aggiorni se vuole in futuro.

La ringrazio!
Io Sicuramente non mi sento all'altezza del ruolo e la mia componente ansiosa non aiuta..probabilmente i suoi primi tre mesi in cui ha pianto tanto senza che io capissi perché e potessi aiutarlo hanno ulteriormente minato le mie sicurezze. Speriamo sia solo questo.

Un'ultima cosa..Lei consiglia di stimolarlo nella relazione con gli altri facendolo cullare/giocare (soprattutto coi nonni quando abbiamo occasione di vederli) o è meglio non forzarlo?

Dimenticavo di aggiungere..fra qualche mese andrà al nido..purtroppo è una scelta obbligata dato che io devo necessariamente tornare a lavoro. Mi rendo conto che sarà sicuramente un po traumatico per lui che è abituato ad avere sempre e solo la mamma vicino ma mi chiedevo se secondo lei potesse essere anche un'occasione di crescita e di apertura verso gli altri.

Grazie ancora per la sua rapidità e cortesia nelle risposte!

Non bisogna mai forzare i bambini, ma lasciar loro il tempo necessario.
Quanto al nido cercate di organizzarvi per ridurlo al minimo e ritardarlo il piu possibile, per pochi mesi si rischiano traumi ben più lunghi.
Ai bambini piccoli fa bene stare a casa, in famiglia,...
Tutte le mamme si sentono inadeguate... È anche questione di fortuna

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AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.