bimbo 5 anni

CONSULTI PER BAMBINI ADOLESCENTI E FAMIGLIE

Buongiorno,
sono una mamma di un bimbo di 5 anni e 4 mesi che frequenta l'ultimo anno della scuola dell'infanzia.
Sono una psicologa, ma non mi sono mai occupata di età evolutiva; attualmente non lavoro e avrei pensato di intraprendere il percorso per diventare insegnante di sostegno per le scuole superiori.
Mio figlio ha avuto a mio parere uno sviluppo "nella norma", raggiungendo le tappe evolutive nei tempi consueti (i dettagli nelle risposte al questionario). I "problemi" sono insorti qualche mese fa, a Novembre, quando un giorno mi hanno chiamato da scuola in quanto la maestra non riusciva a gestire mio figlio, in preda ad una crisi di rabbia incontrollata. Sono andata a prenderlo e l'ho visto come mai in vita mia: rosso in viso, si era tolto le scarpe e le lanciava, ad ogni tentativo di avvicinamento scappava nascondendosi sotto i tavoli e rovesciando le cose. Dopo una mezz'oretta siamo riuscita a calmarlo con la maestra, "distraendolo" parlando di un lavoretto fatto a scuola che avremmo potuto replicare a casa. A casa poi ha giocato tranquillamente, senza ulteriori strascichi. La crisi era scaturita, a dire della maestra (il bimbo non ne ha voluto mai parlare), da un litigio con i compagni, al quale il bambino ha reagito scappando fuori dalla classe e nascondendosi in un angolo; alla richiesta della maestra di tornare in classe (non lo poteva lasciare incustodito), ha avuto la reazione di cui sopra. Ad un colloquio successivo con le maestre, cui abbiamo partecipato con il mio compagno, ci hanno riferito che il bimbo è molto geloso di un suo compagno e quando questi non vuole giocare con lui, spesso si arrabbia. In più occasioni hanno dovuto distrarlo, in genere spostandolo in un'altra classe. Un altro comportamento emerso, è stato il suo rifiuto di partecipare a volte alle attività (ma l'asilo è molto "libero", non lo costringono, e può fare altro in classe), ma soprattutto il rifiuto di partecipare senza "capricci" alla vita di comunità (ad esempio, estenuanti convincimenti per andare a mensa, rifiuto di partecipare alle esercitazioni anti-incendio, rifiuto di uscire dall'asilo; due o tre volte sono dovuta entrare io per convincerlo, in genere rassicurandolo sul fatto che il suo lavoretto, disegno o costruzione non sarebbe stato smontato o buttato ma messo da parte per poterci poi giocare il giorno successivo). Altri comportamenti problematici si sono avuti un paio di volte in occasione delle uscite, in cui il bambino non voleva partecipare alle attività (yoga, museo) ed ha iniziato a correre e e nascondersi dietro i mobili, le maestre hanno dovuto sudare sette camicie per calmarlo, ma non mi hanno chiamato per andare a riprenderlo, mi hanno riferito tutto a fine giornata (sottolineo che le uscite si sono svolte a partire dalla fine del secondo anno di infanzia, in quanto precedentemente non si era organizzato nulla causa covid). Ci sono state comunque altre uscite tranquille e senza intoppi (in biblioteca, a vedere Babbo Natale, giochi esterni all'asilo).
Aggiungo che il periodo corrispondente all'episodio di rabbia è stato un periodo difficile per noi genitori, caratterizzato dalla perdita di una gravidanza alle prime settimane, con conseguente progressivo abbandono dell'idea di un secondo figlio, a causa di problemi di salute del mio compagno (che è invalido, affetto da una forma di artrite ma autonomo, nonostante i suoi problemi), e anche per eta' e perdita del lavoro da parte mia. In seguito a questi comportamenti del bambino e ai difficili eventi di vita, ho contattato una pedagogista per avere qualche dritta su come gestire il bambino (consigli che stanno funzionando, tipo faccine sorridenti se si comporta bene a fine giornata e richieste più dolci per chiedergli le cose), nonchè la mia terapeuta per riprendere il mio percorso personale. Abbiamo cercato di trascorrere maggior tempo di qualità con il bambino (più passeggiate nella natura ed in città, gioco, meno televisione di cui avevamo abbondato nel periodo precedente, a volte anche tutto il pomeriggio, maggior numero di ore di sonno). Sembrava le cose andassero meglio, ma a Gennaio vengo richiamata dalle maestre perchè il bimbo un giorno vuole per forza buttare un oggetto dalla finestra e inizia a battervi con la mano contro, non smettendo neanche dopo più di un quarto d'ora. Al mio arrivo era ormai tranquillo, aveva abbandonato il suo intento. Ma da lì, diciamo il "baratro": mi sono davvero preoccupata, ho ripescato il mio bravo DSM e ho riguardato i criteri diagnostici di DOP, ADHD e Spettro autistico, senza in realtà trovare particolari corrispondenze. Il mio errore è stato però quello di effettuare ricerche su internet, imbattendomi in dettagliate descrizioni dei comportamenti di bambini con ADHD e soprattutto, sindrome di Asperger (che neanche esisterebbe più). Nei gruppi, blog e quant'altro, emergono dettagli non menzionati nei criteri diagnostici rispetto alle caratteristiche dei disturbi succitati: ingenuità, goffaggine motoria, linguaggio con "frasi fatte", sguardo un pò sfuggente, tendenza ad essere un pò pedante con gli altri bambini per il rispetto delle regole, difficoltà relazionali (non solo isolamento che nel nostro caso non è presente, ma anche "troppa confidenza" o attaccamento eccessivo ad alcune persone, che mio figlio ha con l'amichetto, la maestra ed in precedenza con una educatrice del nido). Aggiungo che ha subito presentato il gioco simbolico, ma adora anche mettere in fila oggetti, raggruppandoli spesso per forma e per colore, e a volte si arrabbia se li rimettiamo via senza dirglielo. Per ultimo, aggiungo che presenta dei movimenti stereotipati (sfarfallio delle mai) soprattutto quando è eccitato o annoiato, nonchè Movimenti con Intensa Attività immaginativa (di cui ho letto qui sul sito), interpretando scene, cartoni, fantasie. Non mi sono mai preoccupata più di tanto di questi ultimi perchè appunto ne avevo letto qui e il mio compagno mi racconta che lui era uguale da piccolo, ma appunto su internet impazzano i genitori di ADHD che hanno questi comportamenti. Nelle ultime due settimane il bimbo è stato male, quindi a casa da scuola, mi sembra che tutte queste sue caratteristiche siano aumentate a dismisura; il mio compagno, al corrente delle mie preoccupazioni, mi rimprovera dicendo di non essere più spontanea con mio figlio, essendo a caccia del sintomo, ed è vero, e cerco di tenere a bada questo mio atteggiamento che non mi permette di godere dei momenti con lui, divertendomi, come in realtà ho sempre fatto prima di questo ultimo terribile periodo. Aggiungo infine che ultimamente ho deciso di coinvolgerlo e responsabilizzarlo di più per favorire la sua autonomia (lo sprono a vestirsi da solo, spesso dice "non lo so fare", ma non è vero; lo coinvolgo nella preparazione dei vestiti per l'asilo, nella preparazione della cena, nel preparare il bagnetto da solo, ovviamente con supervisione).
Non so se sto facendo bene o sto passando dall'essere un pò lassista (prima pensavo "imparerà da sè senza troppe imposizioni") al richiedere troppo (mi dice "mi chiedi troppe cose"). Mi scuso per la lunghezza, la mia preoccupazione attuale è per l'anno prossimo con l'inizio della primaria: troverò maestre comprensive o maestre a caccia del sintomo come sono diventata io negli ultimi tempi? Sarà necessario un sostegno, una diagnosi e tutto quel che ne consegue? Gli asperger e ADHD degli anni passati avrebbero avuto una vita migliore beneficiando di un sostegno a scuola, o è stato meglio "cavarsela" da soli senza etichette stigmatizzanti?
Il mio compagno al momento si rifiuta di portare il bambino da uno psicologo per un consulto, dice che se emergeranno problemi l'anno prossimo, allora si vedrà.
Allego il questionario.
QUESTIONARIO SULLO SVILUPPO PSICOMOTORIO SIMBOLICO-LINGUISTICO E RELAZIONALE
composizione familiare......;
42 mamma, 54 papà, altre notizie (mamma originaria di un paese del sud a 400 km, vive nella città del papà)
età del bambino/a (data di nascita)
5 anni e 4 mesi, 6 anni a novembre 2023
problemi in gravidanza
Nessuno
NASCITA
a che settimana
41+1
Parto
Parto naturale senza difficoltà 
alla nascita : peso, altezza, circonferenza cranica ...
Peso 3,680 kg, altezza 49 cm, circonferenza 34 cm.
Apgar un minuto 9, 5 minuti 10,
Ricovero 2 giorni
Allattamento materno esclusivo, qualche difficoltà solo la prima settimana perchè non ha preso peso, poi ben avviato a richiesta. Svezzamento (autosvezzamento intorno ai sei mesi con cibo simile al nostro, primi pasti completi a 10-11 mesi). Svezzamento senza problemi, ha mangiato di tutto fino ai 2 anni circa, poi un pò più selettivo. Ora mangia tutto ma poca frutta e verdura, adora dolci e cibi poco sani che cerchiamo di limitare ma non sempre con successo. Svezzamento definitivo dal seno a tre anni, ma dai 18 mesi lo prendeva solo per addormentarsi e ai risvegli notturni.
ritmo sonno veglia nei primi mesi, orari, difficoltà...
Nei primi mesi dormiva nella sua culletta a fianco al lettone, poi vari pisolini durante il giorno, non ricordo particolari difficoltà, si addormentava al seno; dal quarto mese ha iniziato a svegliarsi solo una volta a notte per la poppata, ma nel tempo le cose sono cambiate. A nove mesi si svegliava ogni 10 minuti e pertanto ha iniziato a dormire nel lettone (con pochissimi risvegli, terminati poi con il distacco dal seno)fino alla settimana scorsa, quando dopo aver letto alcuni dei suoi consigli, l'ho messo nel suo letto a fianco al nostro (a cui si è adattato bene, pare) in attesa del passaggio in cameretta.
persone che lo accudivano...
Principalmente la mamma, ma si è sempre trovato bene con la nonna materna, che però vedeva ogni due mesi per un week end, ed in estate per un mese. Con il papà il rapporto si è rafforzato da grande, ma nei primi mesi cambiava qualche pannolino, lo faceva giocare, ma non era in grado di calmarlo.

eventuale ritorno al lavoro della mamma: a quanti mesi?... Orario?.....
Mamma è ritornata a lavoro ai 2 anni del bimbo. Il bambino è stato iscritto al nido a 11 mesi quasi compiuti, dalle 9 alle 14, si è ben adattato, affezionandosi in particolare ad una educatrice, ma quando questa è stata assente per diversi mesi non ci sono stati particolari problemi. Quando mamma è tornata al lavoro (anche se già abituato al nido) e gli orari si sono fatti più lunghi, ci sono state delle mattine di pianto, ma poi il bimbo si calmava.

EPOCA SUCCESSIVA
alimentazione..., sonno ...., orari e modalità Nessun problema di alimentazione, è diventato più selettivo a partire dai due anni (mangia poca frutta e verdura, ma comunque mangia quasi tutto: pasta, riso, carne, uova, poco pesce, pizza, legumi pochi ma li mangia, ovviamente dolci)
Dopo il distacco dal seno ai tre anni, si addormentava con le storie (per una settimana durante il distacco si è addormentato davanti la tv, perchè non sapevo come fare per non dargli il seno senza pianti, ma poi abbiamo iniziato con le storie lette nel lettone). Ha dormito nel lettone dai 9 mesi fino ad una settimana fa, leggendo qualche storia prima di addormentarsi. Dopo i problemi all'asilo, abbiamo impostato orari più rigidi per la nanna (ora fra le 21-21,30 e le 8, prima si addormentava anche alle 22-22,30)
abitudini ( ciuccio, biberon, orsacchiotto, copertina, ecc) .....
Niente ciuccio e biberon o oggetti particolari 
tempo video: televisione, telefonini, tablet...
TV molta soprattutto dal lockdown in poi, l'unica regola era che la mattina non si poteva accendere. Nel tempo abbiamo cercato di diminuirla e, a parte un periodo difficile in cui veniva accesa dalle 4 del pomeriggio (ma poi si annoiava e andava via riguardandola a intermittenza), attualmente vede la tv per circa due ore al giorno dalle 19 (quando cena, in genere prima di noi) alle 21 (e poi si va a nanna). Quando riusciamo a cenare tutti insieme intorno alle 20(a volte non ha fame alle 19), la tv resta spenta, così anche durante il pranzo (che avviene sempre insieme nel week end).
Quando era molto piccolo, vedeva sporadicamente alcuni video sul cellulare, ma dopo che un pomeriggio ha avuto una crisi di pianto quando tolto (aveva circa un anno), ora non puo' vedere video sul cellulare, al massimo uno sporadicamente (tipo una volta al mese). No tablet.

- SVILUPPO PSICO-MOTORIO:
dove veniva tenuto preferenzialmente dopo i primi mesi, da sveglio: (in braccio, nel lettino, nel box, sul passeggino, sul tappeto, libero di muoversi ecc.) ....
I primi mesi in braccio, al massimo un quarto d'ora nella sdraietta o palestrina. Poi tappetone, e braccio.
Fuori qualche uscita con marsupio, ma maggiormente nel passeggino senza problemi.
Intorno ai due anni non ha più voluto il passeggino, preferisce camminare.
Seduto da solo e senza sostegno intorno ai 7 mesi
primi spostamenti a che età e come: (rotolando, strisciando, uso del girello) ...
Primi spostamenti intorno agli undici mesi, gattonando con una gamba che strisciava. ha iniziato a camminare a 14 mesi e mezzo. Non ricordo quando ha iniziato a rotolarsi, ma sempre un pò dopo i bimbi nati con lui, tipo un 15 giorni-un mese dopo(rispetto ai racconti delle mamme del corso pre parto)

capacità motorie attuali....
Un pò goffo, a volte inciampa. Non sa pedalare, si arrampica sullo scivolo al contrario, sale le scale senza problemi, non vuole dondolarsi da solo sull'altalena (se gli dico come lo sa fare, ma sembra proprio non voglia farlo), va sui gonfiabili, corre, salta, ma non è molto coordinato, non fa sport.

controllo sfinterico (pipì e popò nel vasino/wc) a che età.....
Vasino/wc a 2 anni e 7 mesi; di notte restava asciutto già prima, qualche incidente fino ai tre anni circa, solo un paio di incidenti con la cacca, molti di più con la pipì.
Avevamo provato a togliere il pannolino un paio di mesi prima, ma si vedeva che non era pronto (tipo 20 pipì per terra in un pomeriggio!). Dopo due mesi, riprovato ed è andata meglio.
Appena tolto, ho cercato di dargli delle routines per fare pipì (appena svegli, prima di pranzo, prima di dormire), ma da un certo punto in poi queste si sono trasfrormate in una estenuante lotta perchè non voleva farla "a comando"; allora l'ho lasciato più libero, ricordandoglielo solo prima di andare a dormire. Ancora oggi glie lo ricordo, lui in prima battuta rifiuta, ma poi chiedendogli ad esempio di lavare pipì e manine insieme lui dice "no, solo pipì", ma dopo un attimo si corregge e dice "va bene, anche manine". Lo lascerei più libero di gestirla come dice il mio compagno, ma a volte è capitato che non abbia fatto pipì dalle 17 del pomeriggio e fino al mattino successivo, temo non sia salutare (a parto il rischio di pipì a letto, successo un paio di volte)

- SVILUPPO RELAZIONALE
RELAZIONE e COMUNICAZIONE nel primo anno di vita
primi sorrisi ...
Primo sorriso a 2-3 mesi
curiosità verso oggetti e persone, attenzione,seguire con lo sguardo
Molto curioso, sguardo sveglio e attento

Modi di comunicare e richiamare l'attenzione.
Ha iniziato molto piccolo ma non ricordo quando ma sicuramente a 4 mesi ho delle foto in cui faceva dei sorrisi enormi e si divertiva, sicuramente a 7 mesi ci divertivamo con il gioco del cucù, ho un video.
Molto tranquillo, stava in braccio a tutti, smorfie e risate con tutti, in caso di confusione si addormentava e non piangeva.
Al nido interagiva, aveva anche un amichetto preferito.
Sempre molte interazioni con gli adulti, ha cugini adolescenti e adulti che vede circa una volta al mese con cui gioca e scherza. Ha sempre interagito e giocato con amici di famiglia (anche questi, circa una volta al mese, in estate di più). Nell'ultimo anno è diventato più timido e diffidente, non interagisce più di tanto con gli adulti che vede poco, non saluta le persone (ad esempio, i vicini di casa, con cui prima chiacchierava). Qualche giorno il farmacista che non conosce gli ha rivolto la parola, e lui non ha risposto, ma si è dato dei colpi sulla testa.
Ha un solo cuginetto di 8 anni che adora e chiama fratello; si vedono solo in estate e giocano tanto, dormiamo da mia madre e sembrano più fratelli che cugini (tutto il giorno insieme, gelosie, litigi). A volte è permaloso, si arrabbia mentre sta scherzando con qualcuno (ad esempio, i cugini grandi, il cuginetto, o a quanto pare anche all'asilo) e va via piangendo, si rifugia sul letto e dopo un pò di distrazioni gli passa e ritorna a giocare e scherzare.

facilità al pianto e facilità a consolarlo, coccolarlo, ecc ...
Non è mai stato un bimbo che piangeva tanto, solo un periodo a tre anni appena iniziato l'asilo, piangeva tanto dopo il risveglio dal riposino, e ci voleva anche un'ora per calmarlo in braccio. Ma a parte quel periodo durato circa un mese, in corrispondenza del progressivo abbandono del seno, in genere con qualche coccola in braccio alla mamma si calmava (o al massimo alla nonna).

reazione di fronte a persone e ambienti nuovi (diffidenza, paura, pianto...) ...
Da piccolo poteva venire con noi dappertutto, se troppa confusione si addormentava. Andava in braccio a tutti, scherzava e rideva con tutti., non piangeva. Crescendo, in ambienti nuovi fa in genere più capricci (ad esempio, in estate è faticosissimo convincerlo a fare qualsiasi attività anche amate, come andare al mare, al lago, e poi per tornare stessa cosa, ricordo convincimenti estenuanti per tornare dalla spiaggia, qualche volta anche culminati in arrabbiature forti da parte di noi genitori). Attualmente, vedo che funziona meglio spiegargli come si svolgerà la giornata e le attività prima di svolgerle, rimarcando che quando sarà ora di andare via glie lo ricorderò e poi potremo andare a casa a fare qualcos'altro di divertente. In questo modo non fa alcuna resistenza (ieri ad un compleanno è venuto via in 5 minuti)


modalità di accudimento: ansioso, apprensivo, preoccupato, tranquillo, sicuro ...
Io mamma sono un pò apprensiva, ad esempio alcuni giochi li ho banditi il più possibile fino a qualche tempo fa (ad esempio gonfiabili, capriole, o giochi troppo fisici perchè temevo si facesse male, ora un pò mi pento). Compagno preoccupato più per motivi di salute, visto le sue problematiche.

FIGURE PRINCIPALI cui è attaccato............
mamma, papà, nonna materna anche se la vede poco
bambino è abituato a vedere altri adulti, parenti, amici?.....
Vediamo i parenti circa una volta al mese, anche meno (pranzo di famiglia). Anche la nonna materna circa una volta al mese (prima andavamo più spesso, ma non interagivano molto, lui adorava giocare con i suoi soprammobili e ninnoli).
La nonna materna viene a trovarci ogni due mesi per un week end, poi ad agosto stiamo 20 giorni da lei, e lì la situazione in casa è decisamente più dinamica: zie che vengono a trovarci, bisnonna, nonno materno, vicini di casa...anche con loro però nell'ultimo anno interagisce meno, preferisce decisamente la compagnia dei bambini che degli adulti.
Amici di famiglia un paio di volte al mese, ma mentre prima interagiva con gli adulti ora a mala pena li saluta e poi corre a giocare in camera sua o a vedere la tv.

INTERESSE E CURIOSITÀ VERSO LE PERSONE .... adulti ...... bambini.....
CONDIVISIONE (cerca di coinvolgere, condividere interessi, attività, stati d'animo? cerca l'attenzione delle altre persone, magari per farsi battere le mani, o dire bravo, ecc?) ....
Cerca di interagire ultimamente soprattutto con i bimbi, gli adulti meno, tranne dopo che magari ha preso un pò di confidenza (ad esempio, un' amica ospite da me, ci ha preso confidenza dopo un giorno mostrandole giochi e altro, ma prima la ignorava, dicendo di non ricordarne il nome- io credo fosse un pò geloso, visto che era la mia migliore amica che non vedevo da tempo).
Al parco gioca maggiormente con i bimbi che conosce, a volte cerca di inserirsi nei discorsi dei più grandi senza molto successo. In spiaggia cercava la compagnia di altri bimbi, e poi quando era ora di lasciarli diventava anche un pò invadente (voleva stare sotto il loro ombrellone troppo tempo, ad esempio)
Ai compleanni si butta nella mischia senza problemi, ma a volte fa dei saltelli, corsette, e inizia a sfarfallare nel suo mondo, ritornando in sè tipo dopo un minuto
- SVILUPPO SIMBOLICO - LINGUISTICO
LINGUAGGIO (età di inizio dei vari punti indicati):
lallazione, gorgheggi...
Lallazione intorno ai 4 mesi, prime parole intorno ai 7. Prime parole insieme intorno ai 18 mesi (al mare a 20 mesi associava "macchina... con i vari colori e anche altro), Prime frasi intorno ai due anni.
Ricordo che al ritorno al nido dopo il lockdown (età: 2 anni e 7 mesi) mi disse: "mamma, sono molto emozionato" e la cosa mi stupì molto sia per la frase intera, sia per il contenuto.
Quindi a tre anni frasi intere, con alcuni difetti di pronuncia. Circa sei mesi fa (poco prima dei 5 anni), ha imparato a pronunciare la "s" impura, ora pronuncia male la "V" e "B" (le scambia). Ora a 5 anni formula frasi di senso compiuto, con soggetto verbo e complemento, conosce anche i congiuntivi ma ancora fa qualche errore nei verbi irregolari (ad esempio, IO TOGLIO). Non sa usare bene i pronomi (spesso dice ancora "a me", ma poche volte "mi). Usa tranquillamente pronomi come io tu, voi..E' capace di raccontare brevi storie, ma a volte confuse, non ha padronanza completa degli avverbi di tempo (si confonde fra ieri e domani, o fra ancora e già), e le sue storie risultano confuse. Adora le barzellette ed i giochi di parole, le racconta anche contestualmente in maniera adeguata (ieri il mio compagno raccontava di essere stanco e lui ha raccontato una barzelletta inerente)
INTERESSE E CURIOSITÀ PER GLI OGGETTI
USO DEI GIOCHI e degli oggetti ( gioco funzionale ....imitativo .....rappresentativo ), descrivete come usa giochi e oggetti.
Usa giochi e oggetti in modo funzionale.
Adora mattoncini, costruzioni, lego, con cui gioca in maniera funzionale, costruendo varie cose. Gli piacciono anche oggetti della vita quotidiana (pinze da bucato, fazzoletti di carta) che però si diverte ad allineare in ordine di forma e colore. Per un periodo diceva di voler preparare la "festa" per il papà (cioè allestire al mattino una "festa" con i suoi vari giochi, disponendoli in vario modo, per poter poi giocare con il papa' al pomeriggio). Per un periodo si arrabbiava se glie la disfacevo, ora se glie lo dico posso disfare le sue cose senza problemi.
Gioca a fare finta (ad esempio, usa il calzascarpe per pescare), prepara il gelato, la pizza (per finta, ma tante volte cuciniamo insieme anche la pizza o i biscotti, quache torta)
Ama anche colorare con tempere, colori a dita, creare con oggetti di recupero.
Il disegno è ancora primitivo, testoni con le braccia e gambe, pochi dettagli. Ha imparato da qualche mese a tenere bene la penna, inizia a scrivere le prime letterine e numeri (anche se non li ricorda tutti, pur avendoli imparati al nido!), mi sembra sempre molto indietro rispetto ai compagni. Cerco però di non forzarlo più di tanto.
Ama i Puzzle, inventiamo giochi con vari pupazzi (ma vuole sempre cambiare la trama come dice lui, a volte mi devo imporre per poter fare qualcosa come dico io)
Fa molti giochi di ruolo, inscena storie nella sua fantasia e le interpreta (utilizzando a volte anche oggetti di uso comune), a volte copiando le storie dei cartoni.

ATTENZIONE nelle varie attività e interessi: breve ... lunga .... ...
Attenzione breve se il gioco non gli piace molto (ad esempio, con il gioco del memory, dopo 10 minuti si stanca). se invece disegniamo storie, interpretiamo storie, va avanti per ore con o senza di me.
COMPRENSIONE DELLE COSE E DELLE RICHIESTE ....
Capisce perfettamente tutto anche se ogni tanto mi pare con la testa fra le nuvole, a volte non trova le cose, a volte si dimentica ciò che gli avevo chiesto.
COMUNICAZIONE DEI SUOI BISOGNI E DESIDERI ....
Comunica tutto, fame, sete, andare in bagno ma anche dove vorrebbe andare e cosa vorrebbe fare.

UMORE
- COMPORTAMENTO
(tranquillo, iperattivo, capriccioso, ecc)....,
Molto oppositivo, è tutto no anche quando vorrebbe dire si.
A volte corre per casa inscenando le sue fantasie, anche davanti alla tv.
Fa capricci davanti alle imposizioni, ma chiedendogli le cose con gentilezza o promettendogli poi una attività piacevole, cede.
Se andiamo in un negozio, si stabilisce prima quante cose dovra' prendere ed il prezzo, e in genere si attiene a quanto pattuito. Anche prima di varie situazioni o uscite, se gli anticipo cosa faremo e come comportarsi quando sarà ora di andare via, allora obbedisce con meno difficoltà.
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adesione a regole, orari, limiti, ....
Anche se le conosce perfettamente la sua prima risposta è sempre un no.
Se però gli formulo la richiesta lasciandogli una possibilità di scelta (Fai pipi e lava le manine), allora dice di voler fare solo una cosa, poi ci ripensa e le fa entrambe.
Se mi spazientisco, allora sono scene, fa l'offeso, si oppone.

- SCOLARIZZAZIONE
asilo nido : si a 11 mesi, dalle 9 alle 14. Inserimento senza problemi, non ha mai pianto. Per due mesi in corrispondenza della ripresa del lavoro della mamma (lui aveva 2 anni), dalle 7,30 alle 17 (e qui qualche mattina ha pianto) Poi lockdown.
Ora va alla scuola dell'infanzia, dai tre anni. orario dalle 9 alle 16. Si è inserito senza problemi, tranne un periodo dopo le feste natalizie del primo anno, in cui la mattina piangeva all'entrata.

attività estra-scolastiche (sport, ecc) ....
Non fa attività extra scolastiche

RAPPORTI SOCIALI, occasioni di incontri con altri, parenti, amicizie, ambiente extrafamiliare ........ ...
Incontriamo i parenti circa una volta al mese (pranzi di famiglia). Ha cugini adolescenti. Incontriamo la nonna materna un week end ogni due mesi (viene a stare da noi). Incontriamo il cuginetto di 8 anni in estate per 15-20 giorni. Negli altri mesi qualche uscita sporadica con genitori e loro amici, al massimo una ogni due mesi.
- SITUAZIONE AMBIENTALE E FAMILIARE
altri conviventi (nonni, parenti, ecc)
………… nessuno
inserimento sociale della famiglia (emigrati, trasferiti, ecc).... contatti sociali...
Organizzazione familiare per l'accudimento (orari dei genitori, nonni, baby sitter, ecc: descrivete come siete organizzati, la giornata tipo del bambino e della famiglia).......
La mamma è originaria del sud, ma vive nella città attuale da 15 anni. Ha pochi amici, ma buoni, Ci frequentiamo sporadicamente (ogni due mesi circa). Il papa' ha più amici che vengono a casa (una-due volte al mese). Prima il bambino era più socievole, ora li saluta a mala pena, dicendo di essere timido.
Mattina sveglia intorno alle 8, colazione, la mamma lo accompagna all'asilo fino alle 16. All'uscita parco, giro in città a volte nonna paterna. Poi verso le 18 a casa, un pò di gioco da solo o con papà, poi cena (in genere da solo davanti alla tv), poi un altro pò di tv con papa' fino alle 21-21,30.
La mamma non lavora, il papa' fa l'insegnante (di sostegno, alle superiori).

modalità educative (permissive, ferme, severe, variabili, orari di sonno, dove dorme, chi 'comanda': adulti o bimbo? ecc .....)
Ultimamente abbiamo stabilito regole più rigide per gli orari della nanna, maggiore partecipazione all'organizzazione delle sue cose (mettere a posto, preparare lo zaino, preparare i vestiti).
Dicendo le cose nel modo giusto (con gentilezza, o lasciandogli la scelta di quando farlo), fa più cose.

- EVENTI PARTICOLARI,
cambiamenti, trasferimenti, traslochi, nascite, lutti, malattie di familiari, difficoltà, ecc....
L'anno scorso lutto di uno zio cui il mio compagno era particolarmente legato, e la cui casa frequentavamo settimanalmente. Periodo difficile in seguito ad una gravidanza interrotta a settembre, di cui il bimbo non sapeva nulla.

Visite mediche, ospedale, altro......
Poche visite dalla nascita, a parte quelle di routine. Non ha mai avuto problemi ad andare dal pediatra. La settimana scorsa siamo finiti in pronto soccorso perche' molto letargico in seguito ad una forte influenza (hanno poi trovato una otite). Dopo due settimane a casa e cura antibiotica tutto passato.
Eventuali esami fatti e referti (Udito, vista, eeg, rmn,...)
Tutto nella norma

Commenti

Signora, per favore si tolga dalla testa diagnosi inutili e fasulle, e cerchi di non farsene influenzare, tanto più come psicologa. Il comportamento e lo sviluppo dei bambini dipendono molto di più dalle esperienze ambientali che dai 'disturbi' attribuiti sempre a cause genetiche. Ma indimostrati.
Come vede anche Lei le turbolenze sopraggiunte negli ultimi mesi coincidono con un periodo familiare stressante per lutti diversi che vi hanno colpito. Forse il bambino è rimasto scosso da quello che sentiva circolare per l'aria pur senza saperlo. In più forse era tenuto un po' troppo a bambino piccolo. Forse la situazione all'asilo lo ha ulteriormente stressato per qualche motivo non ben chiaro.
Cercate di tranquillizzarvi tutti e di trattarlo normalmente come bambino non più piccolissimo. E di tenere voi la barra del timone della barca familiare, facendolo andare al suo posto, fuori dalla sala comandi, cioè della stanza dei genitori. Forse sente qualcosa di questo cambiamento, e cerca di resistere. Ma per crescere bisogna lasciare via via le abitudini troppo infantili, che altrimenti ostacolano e appesantiscono il cammino.

Gentile Dott. Benedetti, la ringrazio per la celere risposta che mi ha inviato mesi fa, quando le ho scritto la prima volta. Ora mio figlio ha quasi 6 anni (a Novembre) e da poco ha iniziato la prima elementare. Si tratta di una scuola nuova, scelta per esigenze organizzative, e di cui tutti parlano bene. Io non conosco nessuno, e neanche mio figlio, ma sembra che l'inserimento stia procedendo bene (vedo i compagni che lo salutano, lui dice che qualche volta giocano insieme), anche se non ricorda ancora i loro nomi e ieri non ha riconosciuto una compagna di classe che lo salutava (sono in 25). Ciò che, ad oggi, mi preoccupa, sono i movimenti stereotipati e le storie che il bambino inventa interpretandole. Mi spiego: il bambino ha sempre interpretato storie, cartoni, video e quant'altro che inscenava nella sua testa, facendo movimenti e sfarfallando con le mani, nonchè parlottando. Quello che noto è che ultimamente questi movimenti sono aumentati (ad esempio, ieri alla lezione di nuoto, mentre aspettava che gli altri bambini si tuffassero, ha iniziato a correre avanti e indietro parlottando e interpretando le sue fantasie). Quando era il suo turno, allora il bambino tornava in sè e faceva quanto richiesto. In genere, il bambino inventa queste storie davanti alla tv e nei momenti di noia; io non l'ho mai limitato, ma ultimamente questi momenti stanno aumentando (e non solo con la tv, anzi). Ieri dopo il nuoto gli ho fatto notare che in questo modo si distrae troppo e le persone potrebbero anche prenderlo in giro. Lui ha negato di farlo e si è messo a piangere.
Ho notato poi che l'altro giorno la maestra, all'uscita di scuola, gli diceva con tono fermo, ripetendo più volte (in maniera quasi aggressiva, direi): salutami e guardami, chiamandolo per nome (con gli altri bimbi non lo ha fatto), in quanto mio figlio spesso sfugge lo sguardo.
Ancora non ho parlato con le maestre, ma date queste premesse non so cosa aspettarmi, anzi mi aspetto il peggio.
A livello cognitivo il bambino mi sembra essere in linea con i compagni, ricorda le consegne, svolge i compiti senza difficoltà (anche se volendo fare veloce, a volte è poco accurato).
Seguo il canale GIADE e il suo gruppo facebook e sono molto attenta al dibattito e alle sue idee, che a poco a poco sono condivise da più persone; il problema è che la maggior parte dei genitori hanno bambini decisamente più piccoli del mio, con altri tipi di difficoltà, e spesso non riesco a confrontarmi.
La prego di darmi un suo parere rispetto a questa intensa attività immaginativa e come fare per arginarla, ora che il bambino è cresciuto e le richieste sociali e soprattutto scolastiche sono aumentate (oggi, gli ho detto che avrebbe potuto farlo a casa, ma di limitarsi in classe, altrimenti poi si distraeva e non avrebbe terminato i compiti).
La ringrazio in anticipo.
Buon lavoro.

Quelle che lei descrive vengono chiamate appunto stereotipie motorie con intensa attività immaginativa, le consiglio di leggere la pagina che ne parla, nella colonna qui a destra, che contiene tutto quello che se ne sa ad oggi, più o meno.
Per il resto, se il bambino è in linea nell'apprendimento ed è così cercato dai compagni, sarei tollerante con i suoi modi. Piuttosto, la maestra non può e non deve imporgli niente quel modo. State in guardia.

Gentile dott. Benedetti,
La ringrazio. Puntuale, dopo 3 settimane di scuola, e' arrivata la convocazione delle maestre. Hanno fermato il mio compagno all'uscita di scuola, e davanti al bimbo che stava anche male (poco dopo ha vomitato), hanno annunciato la richiesta di colloquio. Secondo loro non regge il tempo pieno, ha sempre bisogno di stimoli, ha poca memoria, e' disordinato a pranzo e non tiene in ordine il suo materiale, poi non so che altro. Per il momento il suggerimento e' stato di farci aiutare ad apparecchiare a tavola (cosa che facevo saltuariamente, in questi giorni l'abbiamo sempre fatto). Gli ho anche insegnato a fare il caffe', preparare tutto per il bagno. Credo che siano suggerimenti per rafforzare la memoria di lavoro. Non so cosa mi diranno a colloquio, io penso che probabilmente la scelta del tempo pieno non e' stata giusta, anche perche' e' capitato in una classe con 25 bambini, c'e' anche una insegnante di sostegno. Ora, piena di sensi di colpa, mi sto gia' informando per cambiare scuola, visto che nella mia citta' c'e' una classe prima con soli 13 bambini ed eventualmente lo iscriverei li' (con vari aggiustamenti,nonche' dispendio economico, nell'organizzazione familiare). Non so cosa aspettarmi da questo colloquio, forse mi sto fasciando la testa troppo presto. Mio figlio ha una vivida intelligenza ma anche una forte immaginazione. In genere socializza, predilige i giochi di fantasia, deve essere un po' spronato nelle cose (nel senso che se si agisce con troppa autorita' si oppone). Un po' ho trovato una chiave nell'indirizzare il suo comportamento rendendo le cose piacevoli come un gioco, premiandolo quando si comporta bene (non sempre, e cmq basta anche solo un bacio come premio) . Durante i compiti che abbiamo svolto tre o 4 volte a casa, tende a fare le cose un po' di fretta e talvolta si distrae (ad es. Doveva mettere la matita a posto e ci si e' messo a giocare, ho dovuto richiamarlo sul compito). Nonostante cio', concettualmente comprendeva a perfezione il compito, e ricordava anche perfettamente la consegna. Quello che non comprendo e' se sono cose 'normali' per la sua eta' oppure davvero avendo notato lo sfarfallio delle mani tutto verrebbe ricondotto a deficit da accertare (ADHD o anche sindrome da Asperger, in quanto leggendo approfonditamente cio' che si dice di questi disturbi, mio figlio ci potrebbe rientrare). Le chiedo cosa ne pensa, certo e' che mi sento un po' in ansia, anche per l'episodio in cui la maestra gli ha chiesto di guardarla, che le ho raccontato l'altro giorno. La ringrazio sempre per il suo ascolto, buona giornata.

Ma è un bambino, in una scuola elementare, mica una caserma. E appena cominciata....
Io le direi di sopportare le maestre e continuare così, senza fare altro, lasciando in pace il bambino. Prendete tempo e dategli tempi e non stressatelo. Evitate visite e test, sono diagnosi fasulle. A scuola farà quel che potrà, penso tanto, vedremo questanno, ci sono 13 anni davanti, prima dell'Università, vedrete passate molte insegnanti mentre voi genitori rimarrete ...

Gentile dott. Benedetti,
Ieri abbiamo avuto un colloquio con le maestre (mio figlio fa la prima elementare). Ci hanno parlato di difficolta' di tipo visuo-spaziale (non gestisce il suo spazio, sbatte sulle persone senza accorgersene), attentive (si distrae fantasticando e giocando con il materiale, non riesce a svolgere azioni che dovrebbero essere automatiche, neanche dopo le indicazioni, tipo mettere il quaderno sotto il banco prima di uscire dall'aula), ecolalia (canticchia, ripete in momenti non opportuni), interazione non funzionale (cerca sempre lo stesso compagno assillandolo, tocca le persone, invade il loro spazio), stereotipie (sfarfalla con le mani). Ci hanno parlato anche dei suoi punti di forza che io ben conosco (e' empatico, fa pensieri profondi, buona memoria a lungo termine). Una maestra ci ha dato dei consigli per rinforzare le aree carenti, come ad esempio impegnarlo nelle attivita' che prevedono azioni in sequenza, e iscriverlo a qualche sport di gruppo per imparare a gestire relazioni, turni, spazio. L'altra maestra continuava a dirci di rivolgerci al pediatra perche' questo sono tutti segnali e campanelli d'allarme(non ha detto di cosa, ma tanto ho capito). Non sappiamo bene che fare. Io la seguo da tanto, e seguo il dibattito sulla bolla dell'autismo, che comprendo appieno. D'altro canto, mio figlio a scuola si distrae,la maestra mi ha detto che lei quando lo vede nel suo mondo gli mette una mano sulla spalla e ferma tutta la spiegazione per riportarlo in se', oltre a farlo sedere vicino alla lavagna, ma con 25 bambini la cosa e' molto difficile da gestire. Mi hanno anche detto che in un mese di scuola e' migliorato, ma per il momento si sono concentrati piu' sui comportamenti che gli apprendimenti, e cosi' credo che in futuro non riesca a stare al passo con la classe. Sono abbastanza avvilita, comunque credo che dobbiamo fare qualcosa. Ma cosa? L'unica alternativa e' neuropsichiatra-certificazione-sostegno-terapie varie? Noi ci possiamo impegnare nelle cose che ci hanno consigliato, ma bastera'? La ringrazio della sua attenzione.

Dovete resistere. Chi se ne importa se si distrae, canticchia, è sbadato, ecc: sono cose normali, se non si usano paroloni patologizzati! Sono ben altre le cose patologiche.
È intelligente e saprà cavarsela, penso, abituandosi e maturando.
Bene cercare qualche attività extrascolastica.
Non preoccupatevi, sono solo normali vicissitudini di bambini a scuola.
Difendetelo da chi vuole appiccicargli un'etichetta di patologia e diversità!
Aspettate con pazienza e resistete!

Buongiorno dottore. Il tempo e' passato, abbiamo ricevuto la prima pagella, meta' voti avanzato (ottimo), meta' intermedio (buono) e due base (sufficiente) in ed. Fisica e geografia. Le maestre mi hanno parlato in tono entusiasta di mio figlio, che partecipa con interesse alle lezioni, fa interventi pertinenti, ha un pensiero divergente. Quando fa le stereotipie lo richiamano e stop. Davvero sembra che stiano parlando di un altro bambino rispetto ai primi giorni. Anche io vedo che gli apprendimenti sono nella norma, e' integrato, partecipa agli eventi. Davvero quello che continua a preoccuparmi sono le stereotipie, e' come se entrasse in un mondo tutto suo, immagina muove le mani e parlotta. Per me andrebbe anche bene se le facesse a casa da solo mentre gioca, il problema e' che lo fa in momenti inapproprati (ad esempio, mentre si veste o fa i compiti, si interrompe per farle, oppure l'altra sera ad una cena al ristorante mentre si annoiava). Ho capito che forse sarebbe meglio accettarlo per come e', anche perche' lui inizia a sentirlo come un suo 'difetto', ma non riesce a farne a meno. Ho provato a dirgli che puo' farlo quando ha terminato i suoi impegni, ma non so se funzionera'. Insomma, sono sempre un po' combattuta, anche perche' so che anche con diagnosi, le stereotipie sono molto difficili da eliminare, anzi in realta' se non sono pericolose fanno bene al ragazzo che e' come se si ricaricasse (lo dicono i presunti autistici adulti che sono capaci di esprimere cio' che sentono). Pare pero' che in assenza di compromissioni grosse, l'unico modo per trattare l'autismo sia diagnosticarlo e spiegare bene alla persona il suo funzionamento' (parola che odio) cioe' dirgli che e' diverso, per non farlo sentire diverso (non so se mi spiego), perche' alla fine si tratta di questo, il web e' pieno di autistici che si sono scoperti tali che parlano di sofferenze indicibili perche' si sono sempre sentiti diversi, e una volta avuta la diagnosi si sono illuminati e hanno capito tutto di se'. Io con le etichette e tanto meno con i test non vado proprio d'accordo. E so anche che la sofferenza umana si cela dietro a tutti, non credo che solo gli autistici hanno sofferto da piccoli perche' si sentivano diversi, e soprattutto non credo che etichettando mio figlio da piccolo questo possa giovargli. Le scrivo per avere un suo parere ancora una volta. Mi piacerebbe anche, se per lei possibile, avere un confronto su wazzup, non tanto per farle vedere mio figlio ma piu' che altro per una discussione approfondita sull'evoluzione del suo pensiero rispetto al tema autismo. Inutile dire che ho letto tutto il suo blog, seguo giade e il gruppo fb. Mi sa che e' diventato il mio interesse assorbente! Solo che io sono adulta e non ho stereotipie evidenti, nessuno ha mai misurato le mie competenze grosso e fino motorie, ne' tanto meno il qi, eppure sono qui e faccio una vita mediamente adattata. Se non fossi cresciuta negli anni 80 qualcosa l'avrebbero trovata pure a me. La ringrazio sempre per le sue parole e il tempo che dedica a tutti noi genitori.

Lieto di un aggiornamento così positivo. Sulle stereotipie più o meno accompagnate da intensa attività immaginativa le consiglio di leggere la pagina omonima, nella colonna qui a destra, e il sito di scambio fra genitori gcui rimanda. Credo che sia la fonte più aggiornata
Quanto al resto che dice io penso, come altri colleghi esperti e anziani, che la parola autismo forse non ha più significato e sarebbe meglio non usarla più. Ormai è un'ideologia se non una religione... ne ho parlato anche nel mio libro La bolla dell'autismo, capitolo sul dibattito internazionale, che può leggere anche su questo sito.
,Se non le spiace condivido questo consulto su facebook, link in alto a destra. Può intervenire liberamente, anche con un nome non riconoscibile

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AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.