Ecolalie differite a 2 anni e 5 mesi

CONSULTI PER BAMBINI ADOLESCENTI E FAMIGLIE

Gentilissimo dr. Benedetti
Le scrivo dopo aver trovato il suo sito sul web e aver letto alcune richieste di diagnosi e consulenza da parte di genitori preoccupati come ad oggi sono io.
Mio figlio Francesco ha due anni e cinque mesi e da un po' di tempo presenta delle ecolalie differite molto frequenti.
È nato a termine con parto naturale, io avevo 37 anni, la gravidanza è stata serena e senza intoppi, il parto indotto dopo 24 ore dalla rottura delle membrane senza contrazioni. Il travaglio si è innescato già dopo la prima induzione ed è stato veloce e regolare.
Francesco è stato allattato al seno per 15 mesi, con introduzione di alimentazione complementare (semolino, creme di cereali, frutta, omogenizzati etc) dal 6 ° mese. Dopo la fine dell'allattamento al seno ha iniziato a prendere il latte dal biberon, senza particolari intoppi.
Ha gattonato dal 7° mese e iniziato a camminare dal 14°.
Ha fatto la cd. Lallazione dal 5° mese, le prime paroline dopo i 16 mesi circa e dopo aver compiuto due anni ha iniziato a parlare e formulare piccole frasi (apri la porta, mi prendi il libro, accendi la luce etc).
Ama molto i libri e vuole che gli si leggano, conosce l'alfabeto e riconosce i colori, le lettere e i numeri.
Non va ancora a scuola perché benché avesse dovuto iniziare a settembre 2020 per via del covid io e mio marito abbiamo deciso di posticipare.
Purtroppo non ci sono molte occasioni per stare con i parenti e soprattutto non ha molto scambio con altri bimbi. Vuole sempre giocare con me o suo padre ma per tempi limitati gioca anche da solo in autonomia, poi ricerca la nostra compagnia.
È un bambino affettuoso con entrambi noi genitori (ci abbraccia, bacia, ci dice "ti amo mamma/papà) ama molto correre e giocare a palla, ha una buona coordinazione motoria e equilibrio, si arrampica dappertutto ma ama altresì giocare seduto con colori, pennarelli, lego, pongo etc. Fa gioco d'imitazione soprattutto ama della frutta finta di legno che si compone.
È un po'capriccioso ogni tanto, soprattutto negli ultimi mesi, cosa che ho imputato ai CD. Terribili due, al fatto di essere figlio unico e allo stress di uscire molto molto poco.
Ama molto la musica, ha delle canzoni preferite e chiede di poterle sentire a volte a ripetizione continua. Ovviamente ama anche guardare la TV anche se cerchiamo di limitare molto il tempo di visione. È attratto da tablet e smartphone ma questi sono assolutamente off limits, tranne che in casi eccezionali (tipo l'attesa per il vaccino poiché riconosce il luogo e scalpita per non entrare in ospedale!).
Tutto ciò premesso
Ciò che ci preoccupa è l'ecolalia. In particolare, ripete frasi di libri e cartoni animati a volte in contesti perfettamente corretti altre volte mentre gioca . Ama ripetere alcune frasi e ne ricorda perfettamente la struttura, tuttavia a volte le cambia sostituendo i personaggi con "mamma e papà". Ad esempio ha un libro di Bing dove i personaggi hanno un alterco e vi è questo passaggio "ora anche Sula è molto arrabbiata e scoppia un bisticcio" . Ebbene, se io o suo padre lo rimproveriamo lui dice "ora anche mamma e' molto arrabbiata".
Oppure dopo il bagnetto dice sempre "scusa mamma ho fatto troppa schiuma" proprio come Bing in un episodio del cartone animato dice all'amico Flop.
Questi episodi inizialmente mi facevano sorridere, oggi invece mi preoccupano un po' soprattutto dopo aver ceduto a Google e letto cose terribili a riguardo.
Tra i numerosi siti, l'unico che mi ha convinto è il suo e per questo oggi sono qui a scriverle nella speranza di un suo parere.

In cuor mio so che mio figlio è molto intelligente ma non voglio trascurare nessun segnale.
Certa di un suo riscontro
La ringrazio per il tempo che dedicherà a rispondere.

Commenti

Guardi, l'ecolalia in sé non ha il minimo significato patologico. E' solo una fase dello sviluppo del linguaggio, che può essere brevissima e quasi inavvertita o lunga, così come altri aspetti, ad esempio la seconda o terza persona invece della prima, o le cosiddette 'stereotipie' motorie o del linguaggio ecc. Può darsi che l'avere una fonte prevalente di parole e frasi come la televisione ( con cui non si dialoga e interagisce ma si può solo ascoltare e imitare) possa favorire questo fenomeno, che mi sa che in questo periodo di isolamento si è un po' accentuato .
Per il resto appunto il bambino non sembra avere difficoltà di sviluppo.
Vi proporrei come possibile aiuto a passare questo periodo di usare con vostro figlio il metodo "guardami parlare", di cui si parla nella pagina omonima in colonna destra, e magari di aggiornarmi fra qualche tempo. Al momento non vedo altre necessità.

Gentile dott. Benedetti
Le riscrivo oggi a distanza di qualche mese per aggiornarla circa la situazione di mio figlio.
F oggi ha 2 anni e otto mesi, ha ancora episodi di ecolalia seppur ridotti e differenti rispetto ai precedenti e comunque sempre riconducibili a libri o cartoni animati letti o visti molto tempo fa o a qualche gingle pubblicitario che lo fa ridere particolarmente (esempio: unieuro batte forte sempre). Spesso recita (nel vero senso del termine) una puntata di un cartone animato che non vede da moltissimo tempo ma che sembra piacergli moltissimo e chiede di poter vedere (ma noi non lo accontentiamo). Spesso utilizza frasi sentite dire a me o suo padre in maniera funzionale cambiando qualche parola.
Dal punto di vista dei rapporti sociali ha fatto molti progressi rispetto ai mesi scorsi, ama andare dai nonni o dagli zii e solo con la zia "preferita" o con la cuginetta cerca il contatto fisico (abbracci, baci). Non mi faccio un cruccio ne mi stupisco del fatto che non sia espansivo coi parenti in quanto purtroppo baci e abbracci sono stati banditi per via della pandemia quindi non mi aspetto diversamente.
Dice cosa vuole e in genere si fa capire in tutto, a modo suo ovviamente con frasette molto semplici ma ha una conoscenza delle paroline ottima (conosce il nome di tantissime cose, animali, persone etc)!
Lo porto spesso al parco e ama moltissimo i giochi presenti, si arrampica fin troppo facilmente e, benché non spicchi per sociovolezza, non allonta altri bambini anzi li guarda con curiosità.
Ama giocare con le macchinine, costruzioni, colorare (mi chiede di disegnare la frutta e lui la colora e cerca di restare nei bordi), dipingere...anche se vuole sempre il mio aiuto
Parla ancora in terza o seconda persona, non usa gli aggettivi possessivi ma dice "di mamma" "di Francesco " etc...quando lo chiamiamo non sempre si gira, in particolare se impegnato a fare altro o stanco. Alle domande risponde quasi sempre ma se capisce di essere in un certo modo interrogato si tacita.
Con gli estranei non parla o si limita a ciao se spronato.
A parte l'uso della 2/3 persona e il perpretare il linguaggio ecolalico accanto a quello spontaneo non riscontro atteggiamenti diversi da quelli di un bambino di quasi tre anni.
Certa di un suo riscontro La saluto cordialmente.

Bene, mi sembra che ci sia un'evoluzione positiva. Cercate di non 'interrogarlo' nè 'testarlo' o 'dargli ordini', e in genere di evitare gli 'errori comuni dei genitori' ( veda nella colonna a destra). Parlategli spontaneamente non per esercitarlo, ma per comunicare cose reali, vere. E non fategli domande, se non per cose appunto vere, reali, non per finta. Idem per 'chiamarlo'...
Mi mandi comunque dei video, e anche il 'questionario' di colonna sinistra, che finora non ho visto.

Gentile.mo dr Benedetti
A distanza di tempo sono nuovamente qui a chiedere il suo parere in merito al comportamento del mio bambino.
Lui si accinge a compiere 4 anni e sebbene molti miglioramenti (ha smesso di usare la 3 persona, di e correttamente "io", "tu") si avvale sempre di linguaggio ecolalico, affiancandolo al suo linguaggio spontaneo. Spesso ripete funzionalmente parole sentite in TV, alle volte cambiandole in parte. Altre volte queste ripetizioni non sono funzionali ma fini a sé stesse, soprattutto in situazioni di noia e stress.
Ha molta difficoltà a lasciarsi andare a relazioni con parenti e amici, gioca con una cuginetta, ma non è particolarmente interessato alle coccole di nonni o zie. Anzi, ne sembra quasi infastidito. In particolare con i nonni e zii paterni (che vede molto poco) non riesce a intrattenere alcuna conversazione, nemmeno lì guarda se loro gli parlano.
Abbiamo trascorso delle giornate di villeggiatura al mare condividendo casa con una coppia di amici (che normalmente vivono in un altra regione) con un bambino di pari età (15 gg più grande). Siamo rimasti senza parole di fronte alla spigliatezza, allegria e capacità di linguaggio di quest'ultimo. Cercava continuamente nostro figlio per giocare, per abbracciarlo, a volte con prepotenza. Nostro figlio i primi giorni lo evitava. Successivamente ha iniziato a considerarlo. Tuttavia aveva molta difficoltà a comunicare con lui. Di fronte alle sue domande non rispondeva quasi mai. Ugualmente in spiaggia quando una bambina gli ha proposto di giocare e chiesto il nome, lui l'ha del tutto ignorata.
Spesso lo ritroviamo a leggete le targhe delle auto e ci chiede come si leggono i numeri in ordine di centinaia. Conosce i numeri fino a cento e vorrebbe capire come proseguire nella numerazione (ad esempio mi chiede "mamma come si legge 265?").
Inoltre nostro figlio ha iniziato a leggere tutto da solo da circa sei mesi, quindi a 3 anni e mezzo. Lui ha sempre amato molto lettere (a nemmeno 2 anni sapeva l'alfabeto) e numeri, libri e storie. Legge ogni cosa: insegne, titoli di libri, scritte in TV.
C'è da dire che benché ami lettere e lettura non può dirsi un interesse esclusivo, quanto una preferenza. Ama fare tanti giochi, anche di imitazione (cucinare, lego, colorare, dipingere etc).
Non pedala ancora e non vuole provarci, tuttavia ama giocare a palla e nuota bene coi braccioli. Ama arrampicarsi dappertutto. Ama cartoni animati che guarda quotidianamente ma per tempo limitato, e cellulare, tuttavia ne fa un uso sporadico ed estremamente limitato a rare occasioni come quando siamo al ristorante.
Frequenta la scuola d'infanzia, ha avuto difficoltà di inserimento per circa 15 gg ha pianto all'ingresso. Dopodiché si è risolto positivamente. La direttrice inizialmente visti i problemi di inserimento e la scarsa socialità mi aveva suggerito di fare delle sedute con una psicologa. Abbiamo fatto una seduta dove mio figlio si è limitato a giocare e rispondere a ogni sua domanda. Lei mi disse che le sembrava tutto ok e che avrebbe voluto rivederlo, io ho preferito non proseguire e dare tempo al bambino.
In effetti ha superato i problemi di inserimento. Adesso va a scuola serenamente, l'insegnante mi riporta che è un bambino bravo, fa tutte le attività ma tende a giocare da solo.
Non so cos'altro aggiungere anche se sicuramente dimentico qualcosa.
Mi chiedo se ho fatto bene a interrompere le sedute con la psicologa. Come posso aiutarlo a migliorare la sua socialità e i rapporti coi nonni e gli zii. Questo suo disinteresse ai familiari e il linguaggio ecolalico e stereotipato sono le mie maggiori preoccupazioni.
La ringrazio anticipatamente.

Voi pensate chiaramente all'autismo, mi sembra, a quello ad alto funzionamento, una volta chiamato sindrome di Asperger, da cui si dicono affetti molti personaggi famosi, recentemente. Se avete letto quello che ho scritto, sul sito, nel mio libro e nel gruppo Facebook 'liberare i bambini dalle diagnosi', dovreste sapere che appunto ritengo sbagliate e dannose queste diagnosi, in quanto prive di qualsiasi dimostrazione dell'esistenza di queste entita'. Invece che cercate diagnosi che ritengo fasulle ritengo meglio occuparsi dello sviluppo dei bambini e delle loro eventuali difficoltà e degli aspetti educativi ambientali che possono a volte ostacolarlo. Per questo chiedo sempre il questionario e dei filmati per avere un'idea del bambino nel suo ambiente.

La ringrazio per la risposta
A breve, al rientro dalle ferie le invierò il questionario compilato e dei video.
Ci tengo a dirle che nonostante ricercando su google alcuni dei comportamenti attuati da nostro figlio molti di questi rientrano nei sintomi del cd autismo ad alto funzionamento o Asperger che dir si voglia, io non credo che il mio bambino versi in tale condizione. Se il mio bambino mi vede piangere si rattrista e mi chiede di sorridere, se mi vede soffrire soffre con me, spesso mi domanda se è tutto a posto e se "litighiamo" (quando di fronte a un comportamento sbagliato lo rimprovero più aspramente) mi chiede di fare pace, un abbraccio o una carezza. Non credo che tali comportamenti siano compatibili con l'autismo, anche se sono rivolti esclusivamente a me e al papà.
Proprio per questa mia convinzione temo fortemente una visita neuropsichiatrica. Temo il fatto che un medico possa frettolosamente (o interessatamente) atichettare il mio bambino, temo una sentenza senza possibilità di appello.
D'altra parte, però, mi rendo conto che lui vive con difficoltà alcune situazioni e alcune relazioni e di fronte a tale suo disagio mi chiedo se sia giusto lasciare che il tempo faccia il suo corso o se forse sarebbe meglio intervenire con un supporto psicologico che dia anche a noi genitori indicazioni su come comportarci o terapie comportamentali che gli consentano di crescere più sereno e più forte.
Sono questi tutti i dubbi che attanagliano me e mio marito.
La ringrazio per il suo tempo.
Le invierò presto il questionario e video.
Con gratitudine e stima,

Attendo il questionario e i filmati. Più che parlare di autismo, ha più senso domandarsi se ci sono difficoltà di sviluppo e a cosa queste siano eventualmente imputabili e come possano essere affrontate.

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AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.