Bambina di 29 mesi ritardo sviluppo

CONSULTI PER BAMBINI ADOLESCENTI E FAMIGLIE

Salve Dottore, sono il Papà di una bambina bellissima, ma molto vivace e testarda, sembra quasi impossibile tenerla ferma.

Le scrivo perché ci hanno indicato che la bambina ha uno ritardo nello sviluppo, e siamo un po’ preoccupati perché ci sembra che parli poco.

Le spiego come siamo arrivati a tutto questo:

A dicembre 2018, la bambina aveva 23 mesi, la pediatra ci fa fare il test M-CHAT, come se fosse un esame di routine, noi genitori non sapevamo neanche cosa fosse per cui lo facciamo senza farci troppe domande.
Il test da ranking 4, la pediatra non ci fa fare il test di follow-up (ho scoperto solo dopo che per quello score il protocollo del test lo prevedeva) ma ci invia a consulto da NPI.

Per non attendere l'ASL andiamo da una NPI privata consigliata dalla pediatra.

L'NPI diagnostica un ritardo globale dello sviluppo con natura da determinare e ci indica di fare degli approfondimenti in una struttura specializzata.
La bambina in quel periodo piangeva se degli estranei provavano ad interagire con lei, voleva stare solo con mamma e papa, si lamentava anche quando qualcuno veniva in casa,
nei centri commerciali invece (li frequentiamo spesso) non aveva problemi con estranei.
Ora sembra che questo aspetto sia andato via, lo fa solo sporadicamente e in maniera selettiva, come se andasse a pelle con le persone, qualcuna gli va bene altre no.

Comunque cosi come consigliatoci dalla NPI privata a febbraio 2019 facciamo una settimana di osservazione in ricovero presso la "Stella Maris" di Pisa, viene vista da un’educatrice,
una psicomotricista e una psicologa, sotto il controllo dell'NPI che gestisce il reparto.
Fanno anche un prelievo per fare esami genetici (ci dicono che per i risultati ci vorrà circa un anno)
In sostanza confermano la diagnosi e anzi ci fanno fare altri test, classificano la bambina come a rischio "moderato-severo" di rientrare in futuro nello spettro autistico
Ci consigliano esame udito.
Ci indicano di fare terapia psicomotoria.
Ci consigliano inserimento a scuola.

Successivamente verso inizio marzo 2019 facciamo visita con NPI dell'ASL che ci dice sostanzialmente che la bambina "basta a sé stessa” osservandola mentre giocava con una cucina, non menziona rischi di autismo, ne parla di ritardi.
ci indica di imporci per dare regole e farla stare più con i coetanei anche lei suggerendo l'inserimento a scuola.
Inizialmente è restia a inserirci in lista per terapia psicomotoria, ma su richiesta dei noi genitori la inserisce comunque.

In generale siamo un po’ pentiti dell'esperienza ospedale, in quanto, tranne nel caso della psicomotricista:
- gli ambienti erano estremamente piccoli, la bambina voleva solo scappare cercando di aprire la porta.
- la metodologia di osservazione attuata a nostro avviso è stata un po’ frettolosa.
- ci ha dato molto fastidio l'atteggiamento della NPI che gestiva il reparto, alle nostre osservazioni in merito alle cose che la bambina faceva e sapeva fare lei ci risponde con testuali parole
"voi osservate il bicchiere mezzo pieno noi quello mezzo vuoto, e ci meravigliamo di come non vi rendiate conto delle difficoltà della bambina", rispondiamo che le cose che non fa può impararle in fondo ha 2 anni no? gli segnaliamo come esempio che non saliva e scendeva le scale, l'ha imparato in ospedale.
Addirittura parlano già di un eventuale sostegno a scuola, e lì ci irrigidiamo ulteriormente, è possibile per una bambina di 2 anni pensare già al sostegno? manco deve fare ancora l'asilo.

Per tutto il tempo dell'ospedale la bambina ci ripeteva continuamente "casa" battendo le mani contro le finestre delle scale che davano sul giardino, sembrava volesse scappare,
credo che sia stato questo a spingerla ad imparare a salire e scendere le scale, era costretta a farlo per arrivare alle finestre che davano sul giardino.

Comunque, chiedo scusa per il mio piccolo sfogo.

La bambina ha attualmente 29 mesi, abbiamo notato diversi miglioramenti da quando la questione è stata intenzionata,
riteniamo grazie alla scuola ed ai nostri maggior stimoli e maggiori frequentazioni con altre persone, siamo pero ancora molto preoccupati.

Nel complesso la nostra preoccupazione più grande è data:
- dal ritardo nel linguaggio che mostra (dice diverse di parole, ma non compone frasi e alle domande risponde principalmente con sì/no)
- dalle sue reazioni di innervosimento quando non gli facciamo fare ciò che vuole.

La pediatra insiste nel spingerci a fare la terapia psicomotoria, noi genitori siamo un po’ titubanti tra la terapia e un approccio più attendista.

Nel passato ci sono stati un po’ di litigi in casa, dove il tono della voce è salito un po’ troppo, a volte anche con la bambina davanti,
attualmente va meglio, cerchiamo sempre di non alzare la voce, ma a volte in casa si respira molta tensione principalmente a causa delle preoccupazioni per la situazione.

Siamo molto confusi e indecisi, non sappiamo più che pensare, vorremo un parere generale ed
un consiglio sull'avvio della terapia psicomotoria da subito (anche privatamente) o se attendere ancora un po' per vedere se lo sviluppo del linguaggio migliora.

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QUESTIONARIO SULLO SVILUPPO PSICOMOTORIO SIMBOLICO-LINGUISTICO E RELAZIONALE

composizione familiare; età dei componenti .....; altre notizie ( bilinguismo, immigrazione, ecc.):
Mamma e Papà di 35 anni entrambi

età della bambina: 29 mesi

problemi in gravidanza: Nessuno

NASCITA
a che settimana: Età gestazionale 39 settimane
Parto: naturale
alla nascita : peso: 2620 gr, altezza 48cm , circonferenza cranica 31cm
(eventuali curve di accrescimento epoche successive): prima su curve basse, ora dovrebbe essere intorno all' 85-esimo percentile sia per peso che altezza.
indice di Apgar: 1'8 / 5'9
durata del ricovero in ospedale: 2gg

PRIMI MESI
allattamento: materno normalmente ogni 2 ore, solo di notte una porzione artificiale per far riposare la mamma, nessuna difficolta in generale.

inizio pappine, minestrine, ecc...
svezzamento (DISTACCO DAL SENO, o dal biberon, se allattamento artificiale), età ……… facile ... difficile ....
eventuali difficoltà… :

Svezzamento a 5 mesi, ha avuto un problema di perdita di peso circa 700g, poi recuperato nei due mesi successivi, coinciso con lo svezzamento per il quale sono stati svolti una serie di esami senza nessun riscontro,
la pediatra ha concluso con un "non avrà accettato subito lo svezzamento", secondo me non sapeva neanche lei il vero motivo.
Comunque la situazione è rientrata poco dopo quindi non ci siamo preoccupati più di tanto.

ritmo sonno veglia nei primi mesi, orari, difficoltà:
Ritmo direi normale, nessuna difficolta, si svegliava solo per il latte, ma in generale dormiva

persone che lo accudivano:
Solo la mamma durante la settimana, papà nei WK e nei giorni in cui era presente.

eventuale ritorno al lavoro della mamma: a quanti mesi?... reazioni del bimbo?
La mamma non lavora

EPOCA SUCCESSIVA
alimentazione..., sonno ...., orari e modalità (dove dorme, come si addormenta, ecc):

Alimentazione molto varia, di norma mangia tranquillamente (anche a scuola) anche se a volte fa capricci e non vuol mangiare, talvolta riusciamo comunque aiutandoci con la visione di cartoni.
Ama la pizza la magia da sola con le mani, frutta, merenda o yogurt la magia da sola con il cucchiaio.

Con le variabilità del caso:
- colazione con latte e qualche biscotto tra le 7:30-9:30 (in funzione di quando si sveglia e/o se deve andare a scuola)
- dopo circa 1 o 2 ore frutta
- tra 12:30-13:30 pranzo
- verso le 14:30-15:30 merenda (yogurt o altre merende)
- tra le 19:00-20:00 cena
Poi quasi sempre resta a tavola con noi sulla sedia o nel sediolone mentre ceniamo e mangiucchia qualcos'altro, tipo pane, pezzetti di formaggio, o la pizza (circa mezza pizza indipendentemente se prima abbia cenato o no)

Intorno alle 21:30-22:00 prende circa 250 ml di latte accompagnato a volte da qualche biscotto.

Dorme regolarmente la notte, si agita o a volte si alza se deve fare pipi, la portiamo su WC nel sonno/veglia e poi la rimettiamo in culla e normalmente continua il sonno in tranquillità.
Molto sporadicamente capitano episodi di pipi a letto ma tendenzialmente solo se non ci accorgiamo dei due segnali sopra indicati.

Prima di gennaio, la facevamo addormentare nel sediolone, e lei si lamentava non poco cercando di divincolarsi dallo stesso fin quando presa dalla stanchezza dormiva.
Ora la facciamo addormentare nel letto con uno o entrambi noi genitore e quando addormentata la spostiamo nella culletta e devo dire che va molto meglio,
in quanto anche se è vero che quando non è stanca impiega un po' per addormentarsi lo fa molto più serenamente.
Normalmente la mettiamo a letto intorno alle 21:30/22:00.
In genere nel giro di 30 min / 1 ora si addormenta a meno che non ha sonno e vuole giocare, ma normalmente non andiamo quasi mai oltre la mezzanotte.
In realtà molto dipende dalla durata del riposino pomeridiano che in genere fa dopo la merenda, tendiamo a svegliarla quando non lo fa spontaneamente per non farlo durare oltre le 2,5 ore.

abitudini (ciuccio, biberon, orsacchiotto, copertina, ecc) ..... :

Il Ciuccio, di norma non lo porta durante il giorno, lo usiamo solo per calmarla quando si innervosisce troppo o ha sonno e quindi per farla addormentare.
Stiamo applicando questo pattern da gennaio scorso, questo perché prima metteva molte cose in bocca, in realtà da subito dopo la visita con NPI (la quale sosteneva che era il suo modo di esplorare dovuto al suo ritardo).
Ci siamo imposti per non fargli mettere le cose in bocca e ci siamo riusciti anche se ultimamente lo fa con atteggiamento di sfida (facciamo finta di non vederla e lei ci cerca per mostrarci che lo fa, poi sgridata scappa a volte anche ridendo)
Inoltre pensiamo che con il ciuccio non favoriamo lo sviluppo del linguaggio quindi proviamo ad evitarlo il più possibile.

Prende il latte dal biberon, e beve dalle bottigliette, usa poco il bicchiere/tazza sa bere ma siccome a volta a mo’ di gioco si rovescia il liquido addosso tendiamo a farglielo usare poco non lo sa usare ancora bene nel senso che a volte si versa il liquido addosso.

tempo video: televisione, telefonini, tablet...
Prima forse abbiamo un po’ abusato dei cartoni, poi data la situazione e anche perché aveva un’insolita reazione di irrigidimento in alcune scene (sembrava che si sovreccitasse) abbiamo ridotto al minimo l'uso.
Li usiamo solo per calmarla, per tenerla un po' ferma, per aiutarci quando non vuol mangiare, ma in genere controlliamo che nel complesso il tempo video non sia mai superiore alle 1 o 2 ore al giorno.
Ultimamente li guarda con meno attenzione, allontanandosi e poi ritornando anche nel bel mezzo di un cartone, per cui siamo più permissivi nel farglieli vedere, inoltre abbiamo notato che ha imparato alcune parole dai alcuni cartoni.

- SVILUPPO PSICO-MOTORIO:
dove veniva tenuto preferenzialmente dopo i primi mesi, da sveglio: in braccio, nel lettino, nel box, sul passeggino, sul tappeto, libero di muoversi ecc. ....:
In braccio, lettino, box, tappeto e passeggino

seduto da solo a che età:
Intorno a 4/5 mesi

primi spostamenti a che età e come: rotolando, strisciando, uso del girello:
Non abbiamo usato il girello, i rotolamenti già dal 7/8 mesi, ma non ricordiamo esattamente

primi passi da solo:
12/13 mesi
capacità motorie attuali:
Ha un buon equilibrio, solo che soprattutto corre
Sale (un piede su un gradino e l'altro sul successivo) e scende (un gradino alla volta) le scale da sola se ha appoggio, ma normalmente per questioni di sicurezza lo fa tenuta per mano
Gli piace arrampicarsi, ha imparato da poco a salire e scendere dalle sedie, con il divano invece lo fa da tempo.

controllo sfinterico (pipì e popò nel vasino/wc) a che età:
Pannolino tolto intorno ai 18 mesi, dice cacca o cacca-cacca per indicare che deve fare sia la pipi che la cacca, non distingue fra le due.
Prima con l'uso del vasino, da 4/5 mesi ormai WC
Sporadicamente episodi di pipi addosso, a volta ha provato a dirlo ma non è riuscita a trattenere, altre era distratta da tv o giochi.
A scuola le maestre ci segnalano che non lo dici ma la portano di loro iniziativa.

A volte lo dice in maniera strategica per scappare da situazioni che non vuole (stare seduta, giocare a un gioco che non vuole in quel momento, etc.)
Altre volte la sua pronuncia si confonde con acqua (dice quacca o acca per indicare che vuol bere)
Queste due cose ci inducono a portala in bagno anche se non ne ha veramente bisogno e lei non ci vuole rimanere.

- SVILUPPO RELAZIONALE
RELAZIONE e COMUNICAZIONE nel primo anno di vita
primi sorrisi: Dai subito direi
curiosità verso oggetti e persone, attenzione,seguire con lo sguardo: curiosa, osservava persone e cose
Modi di comunicare e richiamare l'attenzione: Principalmente pianto e lamento

Successivamente:
facilità a capirlo e interagire...
facilità al pianto e facilità a consolarlo, coccolarlo, ecc ...

Fino ad un paio di mesi fa:
Non indica con il dito, tende ad all'allungare la mano per fare da sola, si lamenta e si arrabbia se non riesce,
alza le mani per essere presa in braccio, talvolta cerca di attirare la nostra attenzione e di condurci dov'è vuole

Ad oggi:
A volte indica con il dito ma non accompagna il gesto con parole o gesti
Ci conduce do vuole per esempio verso la sua cucina o trascina il papa, a volte dicendo "siede"

reazione di fronte a persone e ambienti nuovi (diffidenza, paura, pianto...):

Fino ad un paio di mesi fa:
diffidenza, si lamenta e si butta con la testa all'indietro, nella settimana dell'ospedale e per un po’ dopo si dava schiaffi in testa.
Generalmente non ha difficolta con i cambi di luoghi ma con le persone che incontra in essi.

A oggi:
Questo comportamento è si presenta solo raramente, talvolta dipende dai giorni e dalle persone che incontra,
sembra che vada un po’ a pelle, con qualcuno reagisce così con altri no, a volte con le stesse persone una volta si e l'altra no.
In realtà da dopo l'ospedale abbiamo aumento le occasioni per stare in mezzo agli altri, e riteniamo che sia stato questo a farsi che il comportamento quasi sparisse.

A metà maggio è entrano in un nuovo ambiente scolastico, ha fatto primi capricci iniziali, ma adesso ci va tranquillamente .

modalità di accudimento: apprensivo, preoccupato da parte della madre, preoccupato anche da parte del padre da quando siamo entrati in questa sorta di tunnel

FIGURE PRINCIPALI cui è attaccato............ i bambino è abituato a vedere altri adulti, parenti, amici?
Attaccato a Mamma e Papà, un po’ cuginette di 8 e 5 anni e zia (sorella madre) e nonna materna, ma crediamo perché ultimamente le frequenta di più.

REAZIONI AL DISTACCO dai genitori:
Variabile a volte piange altre no, ultimamente quando il Papa rientra da lavoro se non ha giocato almeno un po’ con lei se pure scende per buttare i rifiuti piange.
È sempre stata contenta del rientro da lavoro del Papà
È molto contenta del rientro da scuola con la Mamma

INTERESSE E CURIOSITÀ VERSO LE PERSONE .... adulti ...... bambini.....
Non si interessa ancora spontaneamente ai bambini, talvolta li osserva, da qualche mese gioca con loro se la coinvolgono (principalmente le cuginette)

CONDIVISIONE cerca di condividere interessi, attività, stati d'animo cercando l'attenzione delle altre persone, magari per farsi battere le mani, o dire bravo, ecc?
Attivamente.... Solo passivamente .... Non è interessato a condividere ...

Cerca di condividere principalmente con noi genitori le emozioni e stati di animo, gli piace farsi lodare si dice brava da sola

- SVILUPPO SIMBOLICO - LINGUISTICO
LINGUAGGIO (età di inizio dei vari punti indicati):
lallazione, gorgheggi: non ricordiamo
prime parole: intorno al 18 mesi, ha iniziato con mamma e papà, ma non ricordiamo precisamente
due parole insieme: dai 24 mesi in poi ma in pochi casi
uso del no e del sì: da un 2/3 mesi ben contestualizzati entrambi
frase minima (verbo e sostantivo ) papà cacca, mamma pappa, solitamente coppie di sostantivi, raramente ha usato una forma verbo + sostantivo, ad esempio voglio pappa
capacità di dialogo
Quasi nulle allo stato attuale, le risposte si limitano a sì e no e talvolta ad una parola se la sottoponiamo ad una scelta

INTERESSE E CURIOSITÀ PER GLI OGGETTI
USO DEI GIOCHI e degli oggetti ( gioco funzionale ....imitativo .....rappresentativo ), descrivete come usa giochi e oggetti.
Gli piace giocare con la sua cucina e con gli oggetti della stessa, pulisce l'insalata e mette la pasta nel pentolino,
ruota le manopole del forno, fino a poco fa non riusciva a ruotarle perché dure, allora chiedeva al Papa di farlo prendendolo per mano e portando la mano del Papa alla manopola
Mette le forme più semplici in una casetta o nella cucina, talvolta la aiutiamo a individuare il contenitore della forma corretta, se non riesce dopo un po’ tende ad arrabbiarsi e desistere.
Stappa e Attappa i pennarelli
Impila gli anelli
Dà la pappa a Mamma e Papà con il cucchiaio, o da bere con il bicchiere, o il latte con il biberon, talvolta su nostra richiesta lo fa anche con una bambola
Gioca con gli occhiali, li vuole sempre afferrare, la sgridiamo per questo
Gioca a nascondino con il Papa
Gioca a palla lanciandola con una mano
Gioca a fare canestro con palline piccole in un cestino
Gli piace rispondere al citofono portando la cornetta all'orecchio e premendo il tasto per aprire o accendere la telecamera
Gioca con un telefonino giocattolo parlante, anche portandolo all'orecchio e talvolta dicendo pronto (per essere precisi onto)
Preme i numeri sulla fattoria, talvolta contiamo e lei pronuncia il 3 (dicendo tre-tre)
A volte uno dei genitori (principalmente il Papa) finge di addormentarsi sul divano o letto, e lei corre a svegliarci dicendo la parola "sceta"
crediamo che lo abbia sentito dal nostro dialetto (napoletano) in quanto c'è una parola molto simile che indica la stessa cosa (scetet che sta per svegliati)

DISEGNO SPONTANEO
scarabocchio , linee, cerchi... omino-testone ... figure, casetta, ecc ...
Scarabocchia, usa pennarelli e pastelli o gessetto su una lavagnetta per fare piccole line o li batte per fare punti
Preferisce scarabocchiare su muri e mobili

ATTENZIONE nelle varie attività e interessi: breve ... lunga .... ...
sì attenziona per poco tempo ad un’attività poi tende a passare ad un'altra
e una delle cose su cui stiamo cercando maggiormente di lavorare.
Preferisce attività di movimento, al parchetto predilige gli scivoli

COMPRENSIONE DELLE COSE E DELLE RICHIESTE ....
Sembra comprendere quel che gli viene detto, ma è restia ad obbedire, per esempio quando viene beccata a fare qualche pasticcio e sgridata, scappa e ride.
Oppure quando le viene detto di non andare in uno specifico posto, capisce ma fa finta obbedire, aspettando che i genitori si distraggo per riprovare a fare quel che vuole.

COMUNICAZIONE DEI SUOI BISOGNI E DESIDERI ....
Per andare in bagno dice cacca o cacca-cacca
Talvolta dice pappa per il cibo, altre si avvicina da sola per aprire il mobile dei biscotti
A volte quando vuole il latte la sera dice "tardi"

- COMPORTAMENTO
(tranquillo, iperattivo, capriccioso, ecc)....,
adesione a regole, orari, limiti, ....
obbedienza agli adulti .....
reazione a divieti, frustrazioni ....
capricci, bizze ...
paure, fissazioni....

Ci sembra molta attiva, in verità non si ferma un attimo e difficile tenerla ferma, talvolta molto irrequieta, quando si innervosisce o incapriccia, butta a terra qualunque cosa si capiti a tiro
Non è molto incline a seguire regole ed essere obbediente
La reazione a divieti e frustrazione spesso è l'innervosimento con comportamento come prima descritto (butta cose a terra)
Cerca spesso di avere qualche oggetto in mano
E' spericolata ed in genere sembra non avere percezione del pericolo
Non ci sembra paurosa, ad esempio ama gli scivoli alti e si mette sul ciglio a volta vorrebbe scendere con il viso in avanti dallo scivolo ma glielo impediamo

- SCOLARIZZAZIONE
asilo nido ………. A che età ……………. Reazioni eventuali ………….
Scuola materna …………….. eventuali difficoltà di inserimento, ambientamento............
Successive scuole ....... apprendimento ........ comportamento .........

A marzo scorso, aveva 26 mesi abbiamo tentato un inserimento al nido (ci è stato suggerito dal pediatra e npi che l'anno vista), primo giorno ok, è stata tranquilla ed ha fatto pipi dicendolo alla maestra,
Nei giorni successivi a cominciato ad essere irrequieta, prima di andare a scuola la mattina a casa ripeteva le parole "io" "brava" "casa" e poi ha cominciato a farsi la pipi addosso a scuola.
Abbiamo sospeso la scuola dopo circa 10 gg ed ha ripreso a casa il normale comportamento.

A metà maggio l'abbiamo inserite in una scola che adotta parzialmente il metodo montessoriano,
i primi giorni un po’ di capricci ora tutto ok, un paio di episodi di pipi addosso ma in generale ci va tranquillamente.

RAPPORTI SOCIALI, occasioni di incontri con altri, parenti, amicizie, ambiente extrafamiliare ........ ...

- SITUAZIONE AMBIENTALE E FAMILIARE
altri conviventi (nonni, parenti, ecc) ………… inserimento sociale della famiglia (emigrati, trasferiti, ecc).... contatti sociali...
Organizzazione familiare per l'accudimento (orari dei genitori, nonni, baby sitter, ecc: descrivete come siete organizzati, la giornata tipo del bambino e della famiglia).......
modalità educative (permissive, ferme, severe, variabili, orari di sonno, dove dorme, chi 'comanda': adulti o bimbo? ecc .....).........,
tempo video (cioè passato alla televisione, video-giochi, telefonino ecc)

Non ci sono altri conviventi.
Abbiamo una situazione un po’ conflittuale con la nonna materna che vorrebbe seguissimo le sue tendenze religiose.
Come modalità educative cerchiamo di avere il giusto mix tra modalità permissive e severe.

La giornata tipo della bimba dopo la scuola è con la mamma talvolta in casa, talvolta in giro con la nonna materna e zia (sorella madre)
Alla sera, di solito non prima delle 19, rientra il papà e si mette subito a giocare con lei
Nel WK cerchiamo di uscire e portarla in giro, parco, centri commerciali, parenti (di rado amici), ultimamente cerchiamo situazioni con presenza di altri bimbi coetanei.
Tempo video ridotto al minimo, uso solo per calmarla o aiutarci nel farla mangiare

- EVENTI PARTICOLARI,
cambiamenti, trasferimenti, nascite, lutti, malattie di familiari, difficoltà, ecc....
Visite mediche, ospedale, altro......

A parte il ricovero in ospedale e l'osservazione della NPI, nessuno.

Eventuali esami fatti e referti (Udito, vista, eeg, rmn,...)
Altre osservazioni ……….

Abbiamo fatto un esame impedenzometrico per l'udito senza particolari evidenze se non presenza di catarro un orecchio, poco dopo ha avuto un’otite.
Comunque non riteniamo che non ci senta perché in genere si gira quando sente un rumore nella direzione della sorgente del rumore.

Commenti

Avete avuto una pessima esperienza. Mi sa che siete caduti nelle grinfie dei cacciatori di autismo che imperversano dovunque come una volta i cacciatori di marziani o altri alieni o fantasmi. Questi moderni ghostbusters stanno rovinando la vita a una quantità di famiglie e probabilmente disturbano lo sviluppo di molti bambini, invece che aiutarli, trasformandoli in malati da curare con terapie fasulle.
La vostra bimba mi sembra nei limiti della norma come capacità generali, è in contatto, comunica, comincia a usare il linguaggio. Ha forse qualche aspetto iperattivo e oppositivo che magari può anche rallentare un po' lo sviluppo, ma mi sembra che ciò sia in relazione alle modalità ambientali di accudimento che forse in passato non sono state ottimali ( troppa tv, richieste educative forse eccessive e contraddittorie come togliere il pannolino a 18 mesi, addormentarsi sul seggiolone, poca frequenza di persone extrafamiliari, stress familiare...). Penso che l'asilo iniziato, specie se veramente usa almeno in parte modalità montessoriane liberando i bambini da costrizioni inutili e favorendone l'esplorazione e la sperimentazione delle cose e dell'ambiente, potrà essere utile. Vi consiglierei di leggere il libro montessoriano indicato nella colonna qui a destra ( bambini fino a tre anni), e se volete la pagina sugli 'errori frequenti dei genitori, stessa colonna.
Nessuna malattia da curare, e nessuna sedicente 'terapia' ( nessuna di queste cosiddette 'terapie' è dimostrata realmente utile e necessaria), quindi, ma forse maggior attenzione alle modalità di trattare la bambina, come mi sembra avete iniziato a fare recentemente.

Ho visto i filmati della bimba. Questa sta benissimo, è vispa, capisce, interagisce, ecc. Tutto quello che deve fare alla sua età. Invece per favore smettete voi di intralciarla e interferire con le sue attività. Lasciatela libera di fare quello che le interessa. A un certo punto lei stessa dice un NO forte e deciso alla mamma che continua a dirle cosa deve fare. E' totalmente sbagliato: non dovete insegnare niente, i bambini imparano da sè, da quello che fanno e che sperimentano e che sentono e vedono. Infatti spesso le prime parole che dicono sono parolacce: non gliel'hanno certo insegnato volutamente! Gli insegnamenti degli adulti fino a tre anni e oltre sono solo intralci. Per carità la state solo disturbando. Non occorre parlarle in continuazione, ma solo quando c'è qualcosa di reale da dire, o da rispondere alle sue richieste. E carcate di capirla, comunque lei comunichi. Il linguaggio verrà per conto suo. Osservatela per capirla e scoprire quello che sa fare, e ne vedrete di belle, ogni giorno. Limitatevi a mettere le regole e i limiti essenziali per la sicurezza e i diritti di tutti, e poi lasciatela fare. Vedrete che diventerà anche meno oppositiva e ribelle: ci si ribella ai divieti ingiusti!
Ancor più mi convinco che in quel posto dove siete andati non hanno capito nulla. Statene alla larga, da quello e da posti simili...

Grazie tante Dottore, i suoi consigli sono preziosi e ci sono di conforto, in realtà abbiamo la senzazione di stressarla troppo per via delle nostre preoccupazioni, è difficile non farlo, farmo il massimo sforzo per non richiedergli più prestazioni, che alla fine servono più a noi per tranquillizzarci che a lei.

Grazie, ancora la terremo aggiornata su i suoi sviluppi.

Salve, dottore sono qui ad aggiornarvi sulla situazione e nel contempo chiedere i suoi preziosi consigli.

Sono passati circa 6 mesi da quando ci siamo sentiti l'ultima volta, la bimba ha compiuto 3 anni il 22 gennaio, devo dire che ha fatto diversi progressi, ora dice diverse cose ma con parole, frasi proprio non ne vuol sapere, se non qualche episodio ogni tanto.
Anche sul piano comportamentale è migliorata, segue molto di più con lo sguardo, adesso gioca con le costruzioni (anche se poco), la torre, va in bici anche se con i piedi attera, non pedala ancora, esegue piccoli comandi come chiudi l'armadio o la porta quando rientro a casa, o prendi il tuo zainetto quando andiamo a prenderla a scuola.

Abbiamo cambiato scuola, prima frequentava una privata con metodi parzialmente montessoriani, ora da Settembre l'hanno preso alla pubblica, anche se un po' titubanti ci siamo convinti a farla andare la'.

Inoltre data la ns preccupazione sul linguaggio a novembre abbiamo consultato una logopedista privata che ci ha detto che tutto sommato un seme di linguaggio (circa un ottantina di parole) la bambina lo aveva, tra l'altro lei risponde con SI/NO alle richieste (solo che sembra farlo quando vuole), tra l'altro abbiamo notato che adesso ogni tanto risponde anche con parole coerenti con il contesto.
In sostanza ci ha detto che però sarebbe bene fare la logopedia, ma che dato che la bambina è poco attentiva e tende a gironzolare al momento lei nn poteva ancora lavorarci, bisognava fare prima un po' di psicomotricità finalizzata a migliorare le capacità di concetrazione e poi riaggiornarci dopo qualche mese.

A novembre quindi abbiamo iniziato psicotricità con una terapista privata (sembra brava dice di avere 22 anni di esperieza), dopo le prime sedute ha comicianto letterlamente a riprendere noi genitori x ns atteggiamenti errati e ci ha dato una serie di consigli da mettere in pratica, ne elenco alcuni:
- non essere di troppe parole, ovvero nn dare troppe spiegazioni alla bambina quando gli si nega qualcosa, in quanto a suo avviso la bambina si perde. In sostanza essere meno prolissi ma più semplici e diretti nel linguaggio.
- mostrare autorità con poche parole decise e determinate, ma senza arrabbiarsi
- ignorare le sceneggiate e/o comportamenti negativi, in reazione ai NO, e non concedere ai capricci, ma ignorarla al fine di comunicare il messaggio che non è cosi che può ottenere quello che vuole.
- sottolineare i comportamenti positivi, tipo quando la bambina sta seduta, ferma e tranquilla.

Devo dire che la bimba ci va molto con piacere, ed ha imparato a chiamarla quasi subito.

Ora ci hanno chiamato dall'ASL in quanto avevamo fatto richiesta a suo tempo della psicomotricità, ci hanno dato il posto in un centro convenzionato.
Il primo approccio ci è sembrato buono, anche qui ci dicono, il linguaggio è povero ma c'è, la bambina ha questa esigenza di muoversi di continuo, dobbiamo concentrarci sul migliorare i tempi attentivi, etc.

Inizia questa settimana, quindi dobbiamo valutare, speriamo che la bambina ci vada con piacere, anche perche pensiamo che se lei ci va con piacere non è controproducente, quindi ci siamo convinti che tutto sommato non è del tutto un male fare psicomotricità, sempre che non si ci sia un eccesso, io la chiamo di "problemizzazione", nell'ingigantire oltremodo le difficoltà della bimba.

Sia la psicomotricista del centro che la privata sostengono che non è positivo farla seguire da entrambe, xche la bimba si confonderebbe e sarebbe cmq troppo stressante, quindi adesso diminuiremo gradualmente la privata.

Ora alla scuola pubblica, come temevamo, a gennaio le insegnanti hanno iniziato le prime pressioni per il sostegno, ci hanno convocato settimana scorsa con un atteggiamento davvero irritate, le spiego:

Hanno esordito con "dobbiamo mandare la segnalazione all'ASL", come se noi nn sapessimo che siamo noi genitori a decidere se richiedere o no il sostegno, erano pronte la' con un relazione scritta da loro su quello che hanno osservato (un 3 mesi di asilo in tutto ) e si aspettavano la ns firma, al mio comunicare che nn avremmo firmato in quanto dovevamo spiegarci xche stavano chiedendo il sostegno cosi presto, hanno cominciato a cambiare atteggiamento, meno assertive ma più "amiche di famiglia", in realtà abbiamo subito capito che dato che la bimba è un bel terremoto e sta poco ferma, vogliono un aiuto per gestirla, quindi ci è sembrato che stiano pensando più ad esigenze loro che della bimba.

Cosi siamo entrati nel merito della relazione che avevano fatto:
- assenza completa di linguaggio, e noi ma guardate che a casa parla, poco, con singole parole, ma parla, ci dice "cacca" per andar in bagno, "sete"/"bere"/"acca" se vuole bere, ed altri esempi, e loro no ma qua non comunica, se per esempio vuole l'acqua va a prendere la bottiglietta e c'è la porta per farcela aprire, e noi scusate ma questo voi come lo chiamate non è comunicare, in una forma non verbale, ma è comunicare per noi.
- pur non avendo il pannolino la bambina non controlla gli sfinteri, e noi ma se in 3 mesi di asilo ci saranno stati una decina di episodi, e loro si ma lei nn lo dice, la portiamo noi in bagno agli orari stabiliti o quando captiamo qualche segnale, e noi scusate ma nn portate tutti i bimbi ad orari prestabiliti (ci chiediamo in una classe di 21 bimbi, di cui solo 4 anticipatari e dell'eta di ns figlia, il resto tutti sopra i 4 anni, in quanti avrebbero episodi del genere o perche distratti o perche non sentiti se nn li portassero in bagno ad intervalli regolari).

Cmq più parlavano più capivamo che volevano semplicemente un aiuto nella gestione, e sincermente noi nn siamo daccordo, pensiamo cmq che sia troppo presto, e che sia controproducente xche tutto sommato la bambina riesce a stare in classe, a volte anche ferma e seduta, l'abbiamo vista qualche volta quando andiamo a prenderla.
In sostanza gli abbiamo risposto che al momento non se ne parla, in quanto ci siamo già attivati con interventi al di fuori della scuola e che preferiamo aspettare e dare un po' di tempo alla bimba.
Ma sappiamo già che torneranno alla carica, persino da centro convenzionato ci avevano avvisato preventivamente, dicendoci siate pronti ad un battaglia con la scuola, ma dico io possibile che siamo in questo stato in questo paese.

Cmq chiedo scusa per lo sfogo, vi metto a disposizione dei nuovi video (reinoltro la mail con il link), vorrei qualche parere sull'evoluzione della bimba, e sulle ns preccupazioni.

Nello specifico qualche consiglio su due atteggiamenti che abbiamo difficoltà a rimuovere:
- premetto che abbiamo da qualche mese rimosso completamente il ciuccio, pero la bimba ha il vizio di portare gli oggetti alla bocca o leccare cose, tipo sedie e/o vetri
se la sgridiamo, smette x 5 min e poi ricomincia, oppure ci sfida cercando ancor più di farsi vedere mentre lo fa

- dall'ultima quindicina di gennaio ha preso il vizio di gridare, corre ed emette dei gridolini di felicità, abbiamo difficoltà a fargli capire che non è l'atteggiamento corretto da tenere per esprimere felicità, anche qui sgridarla serve a poco, ma anche ignorarla come ci suggeriva la prima psicomotricista

Cmq in entrambi i casi, ho notato da qualche giorno che se gli lo dico con calma a voce più pacata sembra ascoltarmi, la mamma invece va più di ramazina sgridandola, ma in entrambi i casi non sempre otteniaimo.

P.S. per ultimo ho visto che state organizzando un associazione, e che qualcuno chiedeva supporto "informatico", visto che sono del settore, se volete vi do la mia disponibilità personale a supportavi su questioni tecniche.

Grazie di tutto.

Grazie per la disponibilità.
Ho visto vari filmati. La bimba mi sembra non avere problemi nello stare nei diversi ambienti, usare i giochi, ecc. Presente, guarda, curiosa, interessata a varie cose. Mi sembra invece che le vostre comunicazioni verbali non le interessino, almeno nei filmati. Come già vi dicevo l'altra volta, anche a me sembrano poco interessanti, 'finte', non espressione di una comunicazione 'vera'. Le osservazioni che vi ha fatto la logopedista mi sembrano giuste, le condivido.
Non mi sembra per nulla una bambina handicappata che ha bisogno del sostegno altrimenti non puà andare a scuola ( questo è il significato del sostegno, secondo la legge 104/92). Cambiare tante scuole, tante pesone, tanti ambienti, non è stato molto utile, temo. La bambina non si è ambientata da nessuna parte, forse, e resta un po' diffidente verso tutti. Penso che debba fare ersperienze interessanti insieme a voi, però lasciando a lei l'iniziativa, non bombardandola di parole. Le parole servono se c'è da comunicare qualcosa, non solo per fare una colonna sonora. Devono essere vere, non fatte per 'stimolare', ecc. Il rischio degli interventi in voga oggi, educativi e di addestramento, è a mio avviso di non interessare i bambini e farli reagire diventando ancora più diffidenti verso le persone. Cosa penserà la bambina di quello che avviene intorno a lei, delle persone che le si rivolgono. Che impressione avrà? Bisogna sforzarsi di pensare dal punto di vista dei bambini..., forse si capirà di più perchè si comportano in un certo modo.
Comunque il problema principale mi sembra quello della comunicazione e del linguaggio. Bisogna forse sfrondare il campo da tante parole inutili e vuote e lasciare spazio alle comunicazioni vere. Cercate di fare esperienze con la bambina che siano interessanti per lei, che le piacciano, e di viverle insieme a lei, veramente, e allora verranno le comuniczioni e le parole vere, spontaeem non forzate e artificiali, che hanno l'effetto contrario, temo. Dovete essere veri e spontanei con lei, non finti e artificiosi, come sembra un po dai filmati, forse perchè i video falsano un po' le cose. Cercate di considerare la bimba come una persona con cui avere a che fare, con le sue particolarità e le suepreferenze, da rispettare, non come un robot da programmare, o un pappagallo cui far ripetere le parole, che purtroppo è quello che succede dopo lediagnosi di autismo, che mettono per così dire i bimbi in una bolla e non si vedono più come sono veramente. Bisogna liberarla da quella bolla in cui volenti o nolenti è stata rinchiusa. Invece che insegnargli i modi corretti per esprimere le emozioni, cercate di condividerle con lei, forse dovete liberarvi anche voi da certi modi corretti che rischiano di essere finti e falsi, per cui la bambina forse non capisce più nulla...

Grazie tante dottore, cercheremo di mettere in pratica quanto più possibile i suoi preziosi consigli.
Le volevo chiedere una altra cosa: la psicomotricista del centro ci ha detto che la bambina ha una bassissima tolleranza alle frustrazioni, in quanto appena non fa quello che vuole o non ottiene cio che desidera, ha crisi di pianto, ieri voleva scappare dalla stanza.

In effetti anche a noi sembra che non riesca bene a gestire le frustrazioni, anche se devo dire che è molto migliorata nell'accettare dei NO rispetto a prima.

Ora il problema è che la psicomotricista ci ha detto che lei puo procedere in due modalità, la prima più tranquilla con un approccio più lento e paziente, e la seconda più drastica premettendoci che la sentiremmo piangere per un po', ha inoltre aggiunto che questo approccio comporta una fase di ulteriore peggioramento per poi avere il miglioramento atteso e che lei propende per questo.

Ora partendo da fatto che ovviamente non abbiamo conoscenza di queste ipotetiche tecniche, approcci, nn so neanche come chiamarli, la ns sensazione e che questo approccio come dire "duro" per come è fatta la bimba (molto oppositivia e testarda) a ns avviso potrebbe arrecare più danni che benefici. Siamo preoccupati che lei possa alzare ancora più muri e diventare ancora più diffidente.

Ho fatto un po' di ricerche per contestualizzare il tema ed ho trovato indicazioni che confermano la nostre sensazioni, in particolare mi sembra molto valido l'approccio citato in questo articolo http://www.ritagiaquinta.it/home/index.php/approfondimenti/37-il-bambino..., che poi mi condotto all'autore del lavoro, Dr. Ross Greene http://drrossgreene.com/the-explosive-child.htm, pensavo di acquistare il libro.

Ci sarebbe di grosso aiuto e conforto il suo parere in merito.
Grazie

P.S. per quanto riguarda la disponibilità che le ho dato la vs scorsa la rinnovo, mi contatti pure in privato se e quando ne ha bisogno ( [email protected] )

Grazie, al momento sono occupato con il libro, al bisogno mi ricorderò.
Temo di poter dire poco su quello che mi dite. Non conoscendo la psicomotricista non so se fidarmi o meno: dipende dalle persone, non dalle tecniche. Temo che la bimba possa avere intorno un po' di confusione e che servirebbe invece chiarire un po' le cose e darle un ambiente stabile. Con le informazioni scritte mi sembra che si capisce poco. Come dicevo dai filmati mi sembrava una bambina normale, solo con un ritardo del linguaggio. Se volete possiamo fare un incontro via videotelefono ( tipo skype), per vedere la bimba e voi e parlare contemporaneamente. Per fissare se volete crivetemi per email, come indicato nella pagina dei consulti privati.

Grazie, come sempre dottore gentilissimo.
Concordo sulla questione della confusione, il fatto è che anche noi siamo in confusione.

Proviamo a fidarci delle psicomotricista e vediamo che succede.
Cerchermo di stare un pò più tranquilli, più razionali e meno ansiosi. Ci rendiamo conto che in casa si respira un clima di tensione troppo alta e dobbiamo riuscire a stemperare quella, comportandoci con maggiore disinvoltura senza fissarci troppo su ogni cosa.

Cmq per la videochiamata skype grazie per la disponiblità ne parlo anche con mia moglie e poi eventualmente ci sentiamo via mail.
Grazie ancora per tutto quello che sta facendo.
Ogni giorno leggo,sento, incontro,parlo e vedo sempre più famiglie coinvolte in questo sistema che ormai si è creato, si è perso completamente di vista il concetto di bambino che può avere delle difficoltà e va aiutato, ma è pur sempre un essere umano che cresce in funzione delle sue capacità e delle esperienze che fa nel tempo, con i suoi tempi che vanno rispettati, ormai si pensa solo a classificarli come malati, mi sembra che ci sia l'ossessione della diagnosi.
Indipendentemente dalle difficoltà che può avere mia figlia, che spero e mi auguro si risolvano per il meglio, volevo esprimerle il mio attestato di stima più sincero per quello che sta facendo, in fondo lei avrebbe potuto anche pesare tra se "ma chi me lo fa fare" e invece è qui a denunciare questa situazione e a lottare per questa causa.Grazie di cuore.

Forse può essere utile la lettura del libro dei bambini fino a tre anni, indicato nella colonna a destra. Lo sviluppo del bambino e il suo comportamento dipendono molto dall'ambiente intorno: se c'è ansia e confusione non va bene. Cercate di capire la bimba, innanzitutto, di ascoltarla, più che di parlarle, e di lasciarla libera nelle sue iniziative, per quanto possibile, seguendola nei suoi interessi e non volendola guidare nei vostri, anche se a fin di bene. Vediamo come va.
Grazie per le gentili parole.

Gentile, dott. volevo dirle che abbiamo fatto la visita con l'NPI del centro convenzionato, e sono rimasto piacevolemente sopreso di aver finalmente incontrato qualcun altro che ci ha tranquillizzato un po'.
In sostanza ci ha più o meno detto quello che lei ci ripete da mesi, ci ha detto di diffidare dagli strumenti di test e che la diagnosi per le difficoltà che ha nostra figlia è puramente clinica e basata sull'osservazione mentre invece oggi si tende a buttare tutto nel calderone dello spettro autistico abusando di questi strumenti che dovrebbero solo essere di supporto.
Cmq a suo avviso la bambina non è iperattiva ma ipercinetica ed ha un ritardo del linguaggio, per il resto rientra nella norma per la sua età, ci ha dato una serie di consigli sulle modalità di accudimento che più o meno coincidono con i suoi, poi ci ha detto che a suo avviso se ci fossero dei problemi con il linguaggio innati la bambina nn parlerebbe proprio o parlerebbe pochissimo( la bimba proprio davanti a lui ci ha chiesto di andare in bagno dicendo "cacca" e poi è venuta a portarmi un giochino e mi ha detto "grazie")

E stato il primo oltre lei che abbiamo incontrato che ha dato importanza ai fattori ambientali e alla familiariltà con noi genitori (io ero un terremoto da bambino).

Ci ha fatto capire di pensare che la restrizione del linguaggio potrebbe anche essere su base volotaria della bimba e dovuta anche alla natura oppositiva delle bimba, ci ha dato delle piccole regole da seguire per poi riaggiornarci fra 4 mesi, in sostanza:
- lasciare libera fare la bambina, priviligiando i "si" ai "no", non dando peso a comportamenti che per noi possano essere non accettabili il più possibile
- solo in caso di pericoli, o fastidi per gli altri o quando proprio nn c'e la facciamo più a tollerare, strocare il comportamento in maniera ferma,decisa e irremovibile
- il primo genitore che interviene quando si dice un no o si stronca un comportamento sbagliato, è l'unico, l'altro deve avere la paziena di tacere, per evitare che la bambina sfrutti a suo vantaggio la discordia tra i genitori (e vi assicuro che la bimba attualmente è un campione nel farlo)

Ha chiuso poi dicendo: ogni suo comportamento che voi vedete come inaccettabile, corrisponde a richieste, forse angoscie da parte sua che nn sa esprimervi quindi cercate di capirla, quello che a lei importa è solo avere il vostro amore.

Ripeto più o meno in linea a quello che ci ha consigliato lei anche in merito alle comunicazioni ricercate, ci ha detto di essere più naturali e spontanei e di nn ricercare prestazioni, pressandola per farla parlare.

Non ricordo il nome dell'NPI purtroppo, ma vedro di recuperalo.

Grazie di tutto, vi contatto via mail per la video call skype.

Bene, ottime notizie. Recuperi per favore il nome del npi, mi interessa, magari me lo comunica per email.

L'osservazione via skype della bambina insieme ai genitori mi conferma l'impressione che la bimba, ora tre anni, abbia normali capacità generali, ma che non le usi adeguatamente. Questo per una situazione di oppositività irrequietezza e iperattività derivante a mio avviso da uno scontro latente fra ambiente e bambina, che si è determinato anche per le vicende descritte, che in parte concorrono a creare una bolla di incomprensione reciproca intorno alla bambina. L'ambiente vive la bambina come 'da correggere' e 'da stimolare', mentre la piccola sembra come un animaletto in gabbia, rifiuta molte richieste ambientali, fino che può, per cui vive come costrizioni cose che invece sono da conquistare da lei liberamente e alla sua portata. Così come il parlare, in cui la bimba è un po' indietro, ma che se forzata può utilizzare, però vivendolo come un'imposizione, cosa che quindi frena lo sviluppo spontaneo. In tal modo si è forse creato anche un rapporto con la mamma a doppio taglio, per così dire, da una parte molto stretto, dall'altra conflittuale. Il mio consiglio è di cambiare atteggiamento e lasciare libera la bambina, senza correggerla nè stimolarla artificialmente, con poche regole e limiti essenziali al cui interno però sia libera di sperimentare e fare esperienze con gli oggetti e le persone. Il rapporto e la comunicazione devono essere veri, naturali, finalizzati alla comprensione reciproca con la bimba e non ad insegnarle abilità e prestazioni.

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AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.