Dubbi sul comportamento di mia figlia

CONSULTI PER BAMBINI ADOLESCENTI E FAMIGLIE

Buongiorno dottor Benedetti, vorrei un consulto riguardo ad alcuni comportamenti di mia figlia.
Ha quattro anni ed è sempre stata una bimba estremamente vivace ed attiva, da neonata era ipersensibile, faticava ad addormentarsi e piangeva per molte ore al giorno, nonostante mangiasse e crescesse adeguatamente e ai controlli pediatrici non sia mai stata rilevata alcuna patologia. Crescendo la situazione è migliorata, ma le è rimasto un temperamento particolare: di giorno è in movimento perenne, fatica molto a stare seduta per più di qualche minuto, è piuttosto agile e ama i giochi di movimento, anche se ancora non riesce a pedalare in bicicletta, mentre si stanca subito di disegnare e colorare e di conseguenza disegna ancora poco più che scarabocchi, fa fatica a giocare da sola e richiede quasi sempre la mia presenza, in casa i suoi giochi preferiti sono i giochi di ruolo, in particolare le piace interpretare fiabe o cartoni animati con le sue bambole oppure facendo lei stessa la protagonista, mentre io devo recitare gli altri personaggi.
Ha iniziato a parlare presto e possiede un linguaggio molto avanzato per la sua età, che però talvolta utilizza con poca consapevolezza, nel senso che ha un bisogno estremo di parlare in continuazione e a volte pur di farlo dice frasi a vanvera, il suo tono di voce è sempre squillante e a volte urla senza apparente motivo, soprattutto verso sera quando è più stanca.
Inoltre ha una memoria di ferro, ricorda con precisione anche episodi accaduti molto tempo fa e memorizza in un baleno tutto ciò che vede o sente.
La nostra situazione famigliare è particolare in quanto il padre non l'ha riconosciuta ed è completamente assente dalla sua vita, fino a un anno fa mia sorella viveva con noi per darmi una mano e la accudiva mentre io ero al lavoro, ma poi si è dovuta trasferire per motivi di lavoro e adesso la vede circa una volta a settimana, ogni tanto mi chiede quando viene la zia e credo che per lei sia stato un cambiamento difficile da elaborare.
Adesso mentre io lavoro lei sta con una tata, che è una persona a mio parere molto dolce e paziente e alla quale piano piano si sta legando molto, oppure con i miei genitori, ai quali è molto affezionata, ma che abitando lontani non possono occuparsi di lei tutti i giorni.
In generale io apprezzo molto il suo carattere: è una bambina estremamente dolce e affettuosa, che si sveglia sempre allegra e di buon umore, che ama la compagnia degli altri, le feste e il divertimento, che non sa cosa sia la timidezza, né con i coetanei né con gli adulti, che affronta le novità con grande entusiasmo e partecipazione, che chiede scusa senza problemi e non porta mai rancore per una sgridata o un castigo, ma dopo 5 minuti se n'è già dimenticata...
Tuttavia verso di me ha un attaccamento che ritengo eccessivo, in quanto oltre a richiedere la mia costante presenza vuole sempre starmi in braccio, mi richiede e mi dà continuamente baci e coccole, io cerco di essere paziente e di assecondarla, ma a volte questa richiesta eccessiva mi sfinisce al punto che arrivo a rimproverarla o a punirla, sentendomi poi in colpa per questo.
Non so se a torto o ragione, ma tendo ad attribuire questo suo bisogno eccessivo al fatto che le manchi una figura paterna che possa controbilanciare il nostro legame, probabilmente io per lei sono l'unico punto di riferimento e questo la porta a riversare tutto il suo amore, ma anche le sue ansie e paure, su di me; a volte mi chiede dov'è il suo papà e io le rispondo sempre molto serenamente che il suo papà ha deciso di non vivere con noi, ma in un'altra casa, perché ognuno è libero di scegliere dove vuole stare... le ho detto come si chiama e le ho mostrato una sua foto e per ora queste semplici spiegazioni le sono bastate, non sembra apparentemente turbata dalla situazione.
A settembre ha iniziato la scuola materna, che ha affrontato con molto entusiasmo il primo mese, mentre poi ha avuto una crisi tardiva, con pianti quando la lasciavo per alcune settimane, poi è migliorata, ma tuttora non ci va molto volentieri, spesso mi chiede di poter rimanere a casa e quando la lascio il momento del distacco è sempre difficile, mi chiede di rimanere, mi bacia in continuazione e a volte la maestra la deve staccare da me fisicamente, anche se mi viene riferito che appena me ne vado inizia a giocare serenamente con gli altri e non manifesta segnali di disagio. A colloquio le maestre mi hanno riferito un po' gli stessi comportamenti che noto io, difficoltà a stare ferma e a concentrarsi sulle attività proposte, nonostante l'entusiasmo iniziale, un vulcano di energie che sembra non esaurirsi mai, a volte di pomeriggio non riesce ad addormentarsi e disturba gli altri bambini svegliandoli. Con i compagni e le maestre è molto affettuosa, come lo è con me a casa, cerca moltissimo il contatto fisico attraverso baci e carezze, ma spesso è troppo irruenta nel manifestarlo e spintona o pizzica i bambini, che di conseguenza la allontanano o la ricambiano con la stessa moneta ( a volte torna con segni di graffi, calci o morsi e quasi sempre le maestre mi riferiscono che le ha prese perché ha iniziato lei a stuzzicare...), le maestre mi hanno quindi consigliato, per queste sue difficoltà a relazionarsi correttamente con gli altri e per questa sua iperattività, di farle frequentare da settembre un corso di psicomotricitá.

Vorrei un parere da lei su cosa pensa del comportamento di mia figlia, se pensa che possa derivare da un disagio per la mancanza del padre, o che invece siano semplicemente caratteristiche innate legate al suo temperamento che necessitano solo di paziente attesa, o ancora se ritiene che possano essere sintomi di qualche disturbo del comportamento (tipo ADHD o altro...). Inoltre vorrei sapere cosa ne pensa della psicomotricitá e se ritiene che possa esserle d'aiuto... la ringrazio molto e allego il questionario conoscitivo.

composizione familiare; età dei componenti: mamma single di 36 anni

età del bambino/a. 4 anni appena compiuti

problemi in gravidanza.......nessuno....

NASCITA
a che settimana …37….
Parto ( naturale, cesareo - eventuali motivi-, difficoltà)……naturale eutocico………
alla nascita : peso, altezza, circonferenza cranica ...peso 2800gr, altezza 47, cc
indice di Apgar: 1'…10…./ 5'…10……..
durata del ricovero in ospedale……3 giorni..

PRIMI MESI
allattamento: materno a richiesta, con sporadiche aggiunte serali di latte artificiale nei primi mesi

svezzamento iniziato a 5 mesi, proseguimento allattamento fino a un anno e mezzo, la bimba richiedeva il seno con molta frequenza, anche solo per consolazione o per addormentarsi.

ritmo sonno veglia: molto difficoltoso per più di un anno, la notte risvegli frequenti anche ogni ora, il giorno molta fatica ad addormentarsi, solo con il seno o dondolando a lungo e in modo molto vigoroso il passeggino, ma si svegliava facilmente al minimo rumore.

eventuale ritorno al lavoro della mamma: a 7 mesi, qualche pianto, ma complessivamente bene, la bimba rimaneva con la zia che viveva con noi

EPOCA SUCCESSIVA
alimentazione..., sonno ...., orari e modalità (dove dorme, come si addormenta, ecc) mangia abbastanza e quasi tutto, comprese frutta e verdura,
è piuttosto golosa.
Si addormenta e dorme con me nel lettone, dopo avere letto insieme una fiaba
abitudini ( ciuccio, biberon, orsacchiotto, copertina, ecc) ..... tempo video: televisione, telefonini, tablet... non ha mai voluto il ciuccio e non usa il biberon, dorme con una bambola che sceglie la sera. Ama molto la tv ed è attratta dalla tecnologia in generale, le concedo circa un'ora di cartoni animati al giorno, niente cellulare né pc anche se a volte me li chiede.

SVILUPPO PSICO-MOTORIO:
dove veniva tenuto preferenzialmente dopo i primi mesi, da sveglio: in braccio, nel lettino, nel box, sul passeggino, sul tappeto, libero di muoversi ecc. ....in braccio oppure su un tappeto
seduto da solo a che età ....6 mesi.
primi spostamenti a che età e come: rotolando, strisciando 9 mesi gattonando
primi passi da solo.....13 mesi...
capacità motorie attuali....molto agile, ama l'acqua, adora correre e arrampicarsi, non riesce a pedalare in bici.
controllo sfinterico (pipì e popò nel vasino/wc) a che età....a due anni e mezzo.

RELAZIONE e COMUNICAZIONE nel primo anno di vita
primi sorrisi ...
curiosità verso oggetti e persone, attenzione, capacità di seguire con lo sguardo
cerca di comunicare e richiamare l'attenzione?
facilità a capirlo e interagire...
facilità al pianto e facilità a consolarlo, coccolarlo, ecc ...
reazione di fronte a persone e ambienti nuovi (diffidenza, paura, pianto...) ...sempre attiva e in movimento fin dai primi giorni, perennemente vigile, con pianti frequenti e incessanti, forse legati alla mancanza del riposo necessario...
modalità di accudimento: ansioso, apprensivo, preoccupato, tranquillo, sicuro ...pur essendo io di carattere abbastanza tranquillo, i suoi pianti estenuanti, oltre a sfinirmi fisicamente, mi mettevano apprensione sul fatto che potesse avere problemi di salute o non mangiare abbastanza, per cui ho avuto momenti di crisi soprattutto nei primi mesi.

CONDIVISIONE cerca di condividere interessi, attività, stati d'animo cercando l'attenzione delle altre persone, magari per farsi battere le mani, o dire bravo, ecc? Sì cercava molto l'interazione con i membri della famiglia

SVILUPPO SIMBOLICO
LINGUAGGIO (età di inizio dei vari punti indicati):
lallazione, gorgheggi...4 mesi
prime parole . Circa 10 mesi...
due parole insieme ..circa un anno e mezzo.
uso del no e del sì ...circa due anni.
frase minima (verbo e sostantivo )...prima dei due anni.
capacità di dialogo .ama molto parlare e ha un linguaggio ricco e particolareggiato.
INTERESSE E CURIOSITÀ PER GLI OGGETTI
USO DEI GIOCHI e degli oggetti ( gioco funzionale ....imitativo .....rappresentativo ), descrivete come usa giochi e oggetti. Si stanca velocemente degli oggetti, da piccola li disordinava e li lanciava in continuazione senza giocarci realmente, ora li usa meglio, ma è sempre incline al disordine e al cambiamento rapido di interessi... ama molto i giochi di ruolo
DISEGNO SPONTANEO
scarabocchio , linee, cerchi... omino-testone ... figure, casetta, ecc ... da qualche mese ha iniziato a rappresentare le persone con testa enorme, accenno di naso occhi e bocca, braccia e gambe lunghissime attaccate alla testa senza tronco

ATTENZIONE nelle varie attività e interessi: breve ... lunga .... .in genere breve, a meno che non sia un gioco che l'appassiona molto, ovvero lettura di fiabe che le piacciono, cartoni animati, alcuni giochi elettronici, giochi di ruolo in mia compagnia

INTERESSE E CURIOSITÀ VERSO LE PERSONE ....molto curiosa di tutto e tutti, chiede informazioni e fa domande alle persone che incontra.(tipo come si chiamano o cosa stanno facendo...).............

figure principali cui è attaccato..mamma, nonni, zia..........

REAZIONI AL DISTACCO dai genitori....spesso difficoltosa e a volte con pianto, ma si calma appena esco............

RAPPORTO CON LE PERSONE... adulti ...... bambini..
curiosa, affettuosa, ma un po' irruenta con i bambini, molto allegra, estroversa e di compagnia..

COMPRENSIONE DELLE COSE E DELLE RICHIESTE ..di solito capisce bene le richieste, ma a volte non ascolta o ignora ciò che le viene detto

COMUNICAZIONE DEI SUOI BISOGNI E DESIDERI ...sa comunicare chiaramente ciò che vuole e spesso lo pretende e fa capricci se non viene accontentata.

COMPORTAMENTO
(iperattivo, capriccioso, tranquillo, ecc)....,molto vivace, impulsiva, a volte capricciosa
adesione a regole, orari, limiti, ....fatica un po' ad accettare limiti e regole, ma se presa nel modo giusto e con pazienza in genere si riesce ad arrivare a un accordo, se invece la si prende di petto finisce in un capriccio
obbedienza agli adulti ...a volte sì a volte no...
reazione a divieti, frustrazioni . In genere manifesta molta rabbia, urla e piange, poi passato lo sfogo si calma ed è come se nulla fosse successo...
capricci, bizze ...
paure, fissazioni....niente di particolare

SCOLARIZZAZIONE
asilo nido …no……. A che età ……………. Reazioni eventuali ………….
Scuola materna ……si a tre anni……….. eventuali difficoltà di inserimento, ambientamento....difficoltà al distacco da me, non ama molto frequentare........
Successive scuole ....... apprendimento ........ comportamento .........

RAPPORTI SOCIALI, amicizie, attività extrascolastiche, occasioni di incontri con altri.....piscina una volta alla settimana, spesso andiamo al parco dopo la scuola, dove ha fatto amicizia con un gruppo di amichetti della sua età che a volte invitiamo anche a casa... ...

SITUAZIONE FAMILIARE
altri conviventi (nonni, parenti, ecc) …………
Organizzazione familiare per l'accudimento (orari dei genitori, nonni, baby sitter, ecc: descrivete come siete organizzati, la giornata tipo del bambino e della famiglia)....io lavoro a turni, quando non ci sono la accompagna a scuola o la va a prendere la tata e la tiene a casa nostra fino al mio ritorno... nei week end in cui lavoro va a casa dei nonni e la vado a riprendere a fine turno.
modalità educative (permissive, ferme, severe, variabili, orari di sonno, dove dorme, chi 'comanda': adulti o bimbo? ecc .....)....severa su alcune regole (quando andare a letto, quando basta tv, mangiare la verdura e stare seduta a tavola, riordinare dopo il gioco....) ma cerco di non dargliene troppe per non entrare in perenne conflitto e su alcune cose di poco conto lascio correre
tempo video (cioè passato alla televisione, video-giochi, telefonino ecc) un'ora circa al giorno, solo tv.

EVENTI PARTICOLARI,
cambiamenti, trasferimenti, lutti, difficoltà, malattie di familiari, ecc....trasferimento della zia
Visite mediche, ospedale, altro..no....
Eventuali esami fatti e referti (Udito, vista, eeg, rmn,...) no
Altre osservazioni ……….

Commenti

Mi sembra sia stata una vita abbastanza faticosa, fin dall'inizio, per entrambe, madre e figlia e forse Lei sente un po' il peso di essere l'unico genitore. A questo proposito forse bisognerebbe vedere se fosse possibile riavvicinare il padre, la bambina ne avrebbe probabilmente giovamento, anche solo nel fatto di conoscerlo e vederlo con i suoi occhi. Avere un solo genitore - sapendo che ce ne sono due - forse fa temere che possa sparire anche il genitore presente. I bambini spesso temono che sia colpa loro se un genitore se ne va. Quindi recuperare la persona paterna potrebbe tranquillizzare un po' la bimba.
Penso che tutto quanto descritto sia sintomo dell'insicurezza della bimba che forse sente l'ambiente precario. Oltre al padre, anche la zia è andata via. Chi le garantisce che non succederà anche con la mamma?
Quanto ai 'disturbi del comportamento', questi non sono 'malattie', ma espressione di disagio psichico ambientale, di solito. Stessa cosa per l'iperattività. O almeno non c'è alcuna prova del contrario, finora, checché se ne dica.
Se non si recupera il padre - a volte si riesce, ovviamente se non lo si spaventa o minaccia - penso che la mamma deve diventare ancor più paziente e resistente nell'accettare le manifestazioni della figlia, cercando di esplorare eventualmente in se stessa possibili aspetti di ambivalenza verso la bimba, per il peso che grava solo sulla mamma, in modo da gestirli bene. La bimba probabilmente percepisce a livello subliminale i sentimenti della mamma e non si sente sicura.

Quanto alla 'psicomotricità', oggi probabilmente va di moda presso le maestre di asilo, spesso la fanno infatti anche a scuola, oltre a indicarla in molti casi. Ma non è una terapia convalidata. Può essere una buona esperienza, e allora come tutte le buone esperienze è utile, ma anche no. Io penso che sia più importante cercare di mettere meglio a fuoco le inevitabili disfunzioni familiari e cercare di migliorarle.

La ringrazio molto per la sollecita risposta. Purtroppo non credo che il padre sia recuperabile, dal momento che è uscito dalla nostra vita appena ha saputo della gravidanza ed era intenzionato a tenere ben nascosta la paternità... l'errore è stato di entrambi e in tutta sincerità non ho sentimenti negativi nei suoi confronti, se si facesse vivo lui sarei ben disposta a coinvolgerlo nella vita della bimba, ma sono certa che una mia iniziativa non sarebbe accolta positivamente...
Sicuramente a volte avverto, come dice lei, il peso di essere l'unico genitore, ma soprattutto penso che lei possa soffrire in alcuni particolari contesti, tipo quando vede i bambini al parco o alle feste con i loro papà, e questo mi rattrista, anche se davanti a lei cerco di mostrarmi serena...
Secondo lei in che modo dovrei spiegarle l'assenza del padre per fare in modo che non se ne senta colpevole? Crede che potrebbe essere utile fare un percorso psicologico che coinvolga solo me, per individuare meglio le difficoltà da parte mia e eventuali strategie per farla sentire più sicura?

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AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.