Potrebbe essere un disturbo...

CONSULTI PER BAMBINI ADOLESCENTI E FAMIGLIE

Buongiorno dottor Benedetti, mi chiamo ... e sono la mamma di ..., un bimbo nato nel novembre del 2016. Ho trovato spesso qua e là il suo nome su internet perché ho spulciato tanto il web, cercando notizie e informazioni. C'è stato un periodo in cui ero convinta che mio figlio fosse autistico. Aveva circa due anni e giocava a fare ruotare tutto ciò che gli capitava a tiro, aveva paura delle giostrine per bambini, se passavamo da un parco pubblico e rallentavamo gridava di terrore, avevo l'impressione che non ci guardasse negli occhi e presentava, allora come oggi ecolalia. In realtà penso col senno di poi che all'epoca avessi dei timori esagerati, riguardando i video in realtà il bambino giocava con noi, ci guardava, non ha mai avuto stereotipie motorie, crisi, attaccamenti a rituali e routine. Anzi ama le novità, l'avventura, le gite fuori porta e le giornate organizzate così all'improvviso. Aveva due anni e mezzo e se andavamo al parco con annesso bar, lui preferiva sedersi e voleva fare l'aperitivo anziché andare ai giochi e questo mi preoccupava. Era spesso restìo a rispondere alle domande e fino a 3 anni non era capace di usare il sì nelle risposte. Rispondeva solo No, o ripeteva la domanda per farmi capire che la risposta era sì. Ha sempre avuto un'intelligenza brillante, a due anni e mezzo sapeva fare puzzle, fare i giochi interattivi, sapeva usare il cellulare quasi meglio di me. Una volta aveva circa un anno e mezzo e mi lasciò senza parole perché prese di nascosto il cell del padre e per sbloccarlo inserì un codice di 5 cifre che mio marito usava come blocco schermo, aveva visto il padre mentre lo sbloccava e aveva imparato il codice. A due anni andammo in un bar e fece lo spelling in inglese delle lettere scritte sul bancone. È sempre stato molto precoce a un anno diceva centinaia di parole e ha sempre capito tutto ciò che gli diciamo. Ora le cose che mi preoccupano sono l'ecolalia, abbastanza forte in passato, ora abbastanza ridotta e quando ripete cose sentite dire agli adulti sono cose che magari l'hanno fatto sorridere. Tipo "non mangiare i cioccolatini che c'è il liquore" e quando gli chiedo chi dice così lui ridendo dice magari " la zia dice così". Oppure in momenti in cui si annoia ripete cose sentite in TV. Ma ora sempre meno. Ma ad esempio si sveglia la mattina ed è capace di rispondere al mio buongiorno, ma lui non si sveglia salutandoci, si mette su e magari parte dicendo: Alexa suona negramaro

Un'altra preoccupazione riguarda il rapporto con gli estranei. Se dovessi ragionare con tranquillità direi, come dice la sua pediatra che si tratta di un bambino selettivo, decide lui quando e con chi parlare. Ma mi spaventa la sua estrema timidezza. Raramente risponde a una domanda posta da un estraneo. A tre anni lo portai a una festa di una compagna di classe e mentre tutti rispondevano e partecipavano ai giochi con l'animatrice lui assumeva atteggiamenti bizzarri, non rispondeva alle domande che faceva la ragazza e se lei gli porgeva il microfono, lui fingeva di volerlo mangiare. Non so spiegarle. Oppure c'era un gioco che consisteva nel fare canestro con una pallina e lui era come se non capisse la dinamica, voleva rubare la palla e scappare. All'asilo un disastro, mentre gli altri bambini imparano canti e balli con le maestre, lui balla per conto suo, non vuole svolgere attività, non gioca con gli altri, non guarda né risponde alle domande. Quest'anno causa covid non l'ha neanche iniziata la scuola, ma l'anno scorso è stato davvero un disastro. Le maestre dopo un paio di mesi mi presentarono un prospetto nel quale dipingevano un bimbo che non sa mangiare da solo, non gioca né partecipa alle attività, non capisce lo stimolo di pipì e cacca (all'epoca portava ancora il pannetto e lui, come già immaginavo sarebbe andata, sarebbe morto piuttosto che dire alle maestre di aver fatto i bisogni nel panno), nei giochi psicomotori seguiva a tratti, si allontanava dal gruppo, stava per i fatti suoi e magari cantava, ripeteva cose sentite ai cartoni o alla TV. Allora limitai ancora di più l'uso di TV e cellulari. Un bambino completamente diverso da come è a casa. Anzi quando lo feci notare alle maestre loro mi consigliarono di farlo valutare per evidenziare eventuali problemi o un alto quoziente intellettivo. A scuola facevano il gioco delle espressioni, dovevano infilare il viso in una sagoma di cartone e fare le espressioni indicate dalle maestre, ovviamente lui di partecipare neanche a parlarne. Con me a casa lo faceva, lo dissi alle maestre e una delle due mi disse che il fatto che non lo facesse su richiesta loro poteva denotare un disturbo. E questo ha acuito le mie preoccupazioni.
Ha una memoria eccezionale, sa tantissime canzoni, è appassionato di musica. Sente l'inizio di una canzone e magari sa titolo e cantante. A volte ricorda cose accadute quando aveva due anni o i regali ricevuti dagli zii due anni fa. A farmi spaventare Sono state soprattutto le maestre che mi hanno fatto domande e ho capito che volevano andare a parare all'autismo. Mi hanno chiesto se con noi gioca, interagisce, ci guarda negli occhi. e in effetti a casa è un gran giocherellone, c'è contatto visivo, ha senso dell'umorismo, capisce i nostri umori, è molto sensibile. Con canzoni particolarmente dolci si commuove. A sei mesi si è commosso per la prima volta con una canzone. Durante il lockdown guardava una trasmissione nella quale si parlava del fatto di non poter vedere i nonni e lui si commuoveva. Abbiamo cercato di non fargli pesare la situazione, ma nonostante ciò ha avuto degli sfoghi sul corpo durati un paio di mesi, diversi dermatologi, compresa la sua pediatra li hanno attribuiti allo stress della quarantena. È molto sensibile, se lo rimprovero piange finché non gli dico che non sono arrabbiata con lui. Fino ai 3 anni è stato molto difficile gestirlo perché è molto testardo, fa scherzi, dispetti e la fase dei terribili due anni è stata abbastanza pesante. Spesso per incoraggiarlo ad assumere atteggiamenti positivi devo usare frasi positive, se uso toni proibitivi, tipo non fare questo, non dire quello, lui lo fa subito, tende a fare l'opposto di ciò che gli viene imposto. Ma non lo definirei oppositivo, comunque è un bimbo gestibile, specie ora che è più grande. Ora è tutto sommato ubbidiente anche se a giorni, è sempre in fermento, raramente sta seduto e fermo. A preoccuparmi è l'atteggiamento con gli estranei. Capita che andiamo all'area giochi del centro commerciale e non ci vuole andare, altre volte ride nel vedere i bimbi che fanno cose buffe, altre ancora chiede tranquillamente all'animatrice di scrivere, disegnare, ecc, altre ancora ignora gli estranei grandi e piccini. Durante le videochiamate a distanza con le maestre vedo gli altri bimbi essere intraprendenti con le maestre mentre lui si distrae, non pensa a quello che dicono, le ignora, non vuole rispondere alle domande. Spesso quando qualcuno gli chiede qualcosa risponde solo dopo che gli ripeto la domanda oppure gli dico che tizio gli ha fatto una domanda ed è giusto rispondere. A volte mi sembra che sia cresciuto così tanto, ma poi vedo gli altri bambini della sua età fare discorsi profondi, fare tante domande anche significative ai genitori fare discorsi articolati, oppure avere amici del cuore, voler stare con gli amichetti. E lui mi sembra così indietro emotivamente. Sembra che non se ne importi di nessuno. Anzi fino a qualche mese fa pensavo non ricordasse neanche i nomi dei compagni, poi mi sono accorta che sa nomi e cognomi perché vedendoli in foto me li indicava, ma sembra abbastanza indifferente. Se vai a una festa, lui preferisce stare vicino a noi, difficilmente si interessa a spettacoli di marionette, anzi cerca magari di capire cosa ci sia dietro quelle tende. Quando un estraneo gli dà direttive su qualcosa da fare è un po' imbranato impacciato, sembra con la testa tra le nuvole e sfugge lo sguardo.
Dunque a preoccuparmi sono l'ECOLALIA, che oggi comunque è abbastanza ridotta, mi sembra più un gioco che fa quando si annoia; il limitato sviluppo del LINGUAGGIO, in quanto ci espone tutti i suoi bisogni, è simpatico, fa anche battute, ma sempre molto limitato, non si riesce ancora a fare un vero botta e risposta con lui, a volte confonde un po' i pronomi, salvo correggersi da solo quando glielo faccio notare, oppure faticare ad esprimere i suoi sentimenti, devo sempre spronarlo a farlo e fargli domande precise per avere risposte; la chiusura verso gli ESTRANEI, anche se a volte ci sono persone con le quali pur non conoscendole è un po' più aperto e socievole.

Ho paura che possano essere sintomi di un qualche disturbo, magari anche corrigibile prima dell'ingresso alle elementari. Ho paura di etichettare come semplice timidezza quello che in realtà è un disturbo che può diventare irrecuperabile da grande.
Una mia amica insegnante, mi ha consigliato di rivolgermi a una psicologa per capire se ci sia un disturbo alla base della sua eccentricità oppure per aiutarlo ad aprirsi un po' verso gli altri.

Di seguito, le risposte al questionario.

Grazie infinite per l'attenzione

QUESTIONARIO SULLO SVILUPPO PSICOMOTORIO SIMBOLICO-LINGUISTICO E RELAZIONALE

Figlio unico, entrambi i genitori abbiamo 36 anni

Il bambino ha compiuto 4 anni a novembre 2020

Rischio di diabete gestazionale, tenuto sotto controllo con alimentazione regolare, rischio di parto pretermine a 31 settimane.

NASCITA
Con riposo assoluto il bambino è nato a 38 settimane con parto naturale abbastanza difficile ( il bambino aveva una mano sulla testa e questo rendeva difficile l'espulsione), episiotomia e uso della ventosa
alla nascita : peso 3610 gr, altezza 51 cm, circonferenza cranica 35 cm
(eventuali curve di accrescimento epoche successive)……...
indice di Apgar: 1' 8/ 5' 9
durata del ricovero in ospedale dimessi al terzo giorno

PRIMI MESI
allattamento: materno a richiesta, il bambino soffriva di reflusso e dunque mangiava spessissimo. Non abbiamo avuto alcuna difficoltà.
Inizio svezzamento a 5 mesi perché il bambino mostrava interesse per i nostri cibi e si disinteressava al latte, fino ad abbandonare di colpo l'allattamento al seno a 10 mesi. Mai avuti problemi alimentari, anzi a circa un anno mangiava con noi le nostre stesse pietanze, che preferiva alle sue. Ma non è stato mai propenso alla sperimentazione, anzi anche prendere un biscotto lo infastidiva perché si sporcava le mani.
Ha sempre dormito poco, i primi mesi agitatissimo, dato l'allattamento al seno e il reflusso, poi via via più regolare, ma ancora oggi si addormenta tardissimo e dorme al massimo 7 ore per notte, ma dorme tranquillo
I primi mesi è stato accudito esclusivamente dalla mamma e papà, poi quando M. Aveva 3 mesi, la mamma è rientrata al lavoro e ancora oggi i nonni materni o la zia materna ci aiutano mentre siamo a lavoro. Svolgiamo un lavoro serale, lo portiamo dalla nonna il pomeriggio, lui si riposa, cena, gioca coi nonni e andiamo a riprenderlo intorno alle 22. Essendo piccolissimo non ha manifestato difficoltà al distacco. Poi intorno ai 22 mesi abbiamo provato l'inserimento in un nido vicino casa. Una catastrofe: per una settimana, le tate lo prendevano dalle nostre braccia all'ingresso, lui piangeva e non si calmava una volta dentro. Quando andavo a riprenderlo aveva gli occhi gonfi di pianto e tremava e non si staccava dalla mamma. Di conseguenza cominciò a piangere e disperarsi anche quando doveva restare dai nonni. Problema risolto facendo venire i nonni a casa nostra, che è sopra la nostra attività. Oggi resta volentieri dai nonni, a volte piagnucola perché dice che vuole tornare da noi, altre volte vuole restare dai nonni quando noi dobbiamo andare via

EPOCA SUCCESSIVA
fin da piccolissimo è sempre stato attratto dai cellulari e dalla musica, alla TV guarda principalmente canali musicali. Da piccolo gli concedevo un maggior tempo al telefono, ma ho notato che imparava a memoria frasi di video e cartoni che guardava e lo ripeteva random mentre giocava, quindi ho ridotto al minimo. Al max un'ora al giorno.
Si addormenta con noi mentre guardiamo la TV, a volte è su di giri salta, gioca canta, balla, altre.volte è rilassato e si lascia andare..da qualche mese abbiamo comprato un lettino tutto suo che teniamo accanto al nostro, ma al mattino presto viene nel lettone

- SVILUPPO PSICO-MOTORIO:
I primi mesi era un bambino tranquillo ma frignava se steso, voleva sempre guardarsi intorno, stava in braccio a noi, ai nonni,agli zii, sulla sdraietta, sul tappetino
Non ricordo di preciso credo intorno ai 6 mesi, le tappe evolutive controllate dalla pediatra sono sempre state nei tempi previsti, anzi la pediatra mi ha sempre detto che era un po' più avanti dei suoi coetanei
Non ha mai gattonato, ma voleva camminare con noi che lo tenevano dal dorso quasi tutto il giorno a partire dai 7/8 mesi
Ha camminato la prima volta prima dell'anno, lo trovammo piangente vicino alla porta della camera da letto perché si era svegliato, era sceso dal letto e aveva camminato per un paio di metri per poi cadere. Da allora si è un po' impaurito e ha camminato bene definitivamente a 13 mesi
dopo un tentativo di spannolinamento disastroso a due anni e mezzo, siamo riusciti a togliere il pannolino definitivamente giorno e notte per cacca e pipì in un paio di giorni intorno ai 3 anni e mezzo.
Ora è un bambino molto vivace, corre, salta, pedala col triciclo, ma con la bici più grande mi sembra in difficoltà infatti non vuole mai usarla, preferendo il triciclo. È un po' timoroso, anche al parco se vede giostrine poco sicure, traballanti o rotte non vuole salire, le scale sa salirle e scenderle senza appoggi ma preferisce sempre mettere una manina sul passamano. Intorno all'anno e mezzo quando faceva qualcosa di pericoloso gridava non voglio cadereeee

- SVILUPPO RELAZIONALE
RELAZIONE e COMUNICAZIONE
Nel primo anno di vita sempre sveglissimo già intorno agli 8/9 mesi diceva tantissime parole e capiva ciò che dicevamo, era un tipo serio ma spesso sorridente, era interessato da tutto ciò che aveva intorno, era attento, seguiva con lo sguardo. Se gli chiedevo dov'è papà si guardava intorno per cercarlo. Per richiamare la nostra attenzione ci chiamava e anche prima dell'anno ci chiedeva acqua se aveva sete. Non ha mai pianto tanto però è un bimbo un po' capriccioso, da sempre. La fase dei terribili due anni è cominciata intorno ai 18 mesi con capricci e scenate che via via sono andate scemando. Anche quando si arrabbia o si fa male è facile consolarlo, è coccolone, ci abbraccia, bacia, ed è molto legato a entrambi i genitori, tantissimo al papà. Di fronte a situazioni, ambienti e persone nuovi è un po' chiuso, anzi intorno ai 3 anni lo portai al compleanno di un'amichetta e in macchina mi sembrava proprio ansioso, sospirava continuamente e chiedeva di tornare a casa. Sono sempre stata una mamma molto attenta e mi rendo conto che spesso sono stata anche ansiosa, ma cerco di lavorare su me stessa e lasciarlo libero di fare e sperimentare.

FIGURE PRINCIPALI cui è attaccato genitori, zii materni, nonni materni. Prima della pandemia era abituato a vedere e frequentare i nostri amici, ma pochi bambini, non avendo i nostri fratelli e amici bambini della sua età. Ma da piccolo era molto attratto dal figlio di una coppia di amici che per forza di cose vediamo poco

REAZIONI AL DISTACCO inizialmente tranquillo, aveva 3 mesi quando la mamma è tornata a lavoro. Dopo l'inserimento fallimentare al nido piangeva e si disperava, non voleva neanche stare coi nonni, poi via via si è abituato. Al primo anno dell'infanzia ha pianto per circa due settimane, poi ha cominciato a vomitare tutte le mattine, mi sembrava in preda all'ansia, diceva che non voleva andare a scuola, poi inventava dolori, tipo fingeva di zoppicare per convincermi a non portarlo a scuola.

INTERESSE E CURIOSITÀ VERSO LE PERSONE è la cosa che mi preoccupa di più. Lui tende a ignorare gli estranei, grandi, bambini, insegnanti, parenti che non vede mai. Ci sono alcune volte in cui qualcuno gli pone una domanda e risponde, oppure vede un bambino e lo segue per giocare. Altre volte abbiamo avuto ospiti a casa che non conosceva e interagiva con loro. Altre volte ancora ignora tutti, ma mi dà l'impressione che sia come un muro di difesa. Sembra non vederli e non sentirli. L'atro gg al parco ha visto una bimba piccola e lui era interessato, si avvicinava, mi diceva che la bimba è piccola, che ha il ciuccio ecc ecc ma poi c'erano bimbi più grandi che gli chiedevano di giocare e lui era come se non li ascoltasse, non li guardava neanche. Qualche giorno dopo voleva giocare con dei ragazzi a pallone, sorrideva ed era felice di vederli

CONDIVISIONE con noi genitori continuamente, giochiamo tantissimo, ci divertiamo, interagiamo, ci cerca per mostrarci qualcosa, con gli zii e i nonni anche, soprattutto con lo zio materno che vive lontano e quando viene in vacanza per nostro figlio è festa, gli sta praticamente sempre attaccato, lo segue ovunque.

- SVILUPPO SIMBOLICO - LINGUISTICO
LINGUAGGIO (età di inizio dei vari punti indicati):
3/4 mesi
7 mesi
Prima dei due anni
Uso del no prestissimo, il sì intorno ai 3 anni. Ora risponde da più di un anno regolarmente alle domande che richiedono si o no come risposta
Frase minima anche prima dei due anni.
Capacità di dialogo non molto sviluppata, non pone molte domande. Vedo suoi coetanei interrogare i genitori sulle questioni della vita, invece lui al massimo ci chiede come si chiama un cantante, dove sta un giocattolo, dove sta papà, ecc
INTERESSE E CURIOSITÀ PER GLI OGGETTI
USO DEI GIOCHI usa i giocattoli in maniera funzionale, tipo tastiera, batteria, mixer da dj, li usa per suonare, oppure inventa giochi in cui con la macchina investe un pupazzo di cerapongo, oppure mette i pupazzi in fila e fingiamo di essere a scuola. Gioca molto da solo, con noi, con gioco simbolico o funzionale
DISEGNO SPONTANEO
È restio a fare i compiti, ma non avendo frequentato la scuola quest'anno, quotidianamente svolgiamo attività e lui scaraboccia, disegna cerchi, anche figure umane, alberi, ha imparato a scrivere le lettere assolutamente da solo. L'ho trovato in camera che scriveva alla lavagna. D'altronde conosce lettere numeri animali figure geometriche in italiano e inglese da quando aveva meno di due anni

ATTENZIONE nelle attività: dipende da quanto gli piace quell'attività. Tipo per le attività scolastiche ha una soglia di attenzione bassissima, le maestre lamentavano questa sua indifferenza a tutto, non disegnava, non giocava con gli altri, non si girava se lo chiamavano e non rispondeva alle domande. Anzi mi hanno mostrato delle foto dove lui con tavoli e sedie si costruiva una barriera per impedire agli altri di avvicinarsi a prendere i giochi con cui stava giocando lui

COMPRENSIONE DELLE COSE E DELLE RICHIESTE ....se lo chiami da un'altra stanza capisce e viene, se gli chiedi di prendere qualcosa da un'altra stanza, di fare qualcosa esegue, a meno che non sia una cosa che non vuole fare tipo riordinare i giochi. Ma se gli chiedo da una stanza all'altra di prendere il telecomando che sta sul comodino, poco dopo lo vedi ritornare col telecomando

COMUNICAZIONE DEI SUOI BISOGNI E DESIDERI comunica sempre ciò di cui ha bisogno fin da quando era piccolo. Ma mi preoccupa perché ha un linguaggio ripetitivo, non molto elaborato, a volte confonde i pronomi o ripete frasi che gli sono state dette da noi adulti o che ha sentito alla TV.

UMORE a volte si sveglia già capriccioso, altre volte è un amore. Specie se usciamo, lui adora andare in giro in macchina ad ascoltare musica, andare al parco, al ristorante, e si comporta abbastanza bene

- COMPORTAMENTO
Capriccioso penso nei limiti, ma è un tipo molto nervoso e sempre in movimento, non sta quasi mai fermo seduto
Per ottenere l'adesione alle regole devo imporgliele con forza, altrimenti cerca sempre di deviare
Siamo arrivati però ora che ha 4 anni ad avere un bimbo abbastanza obbediente anche se dorme poco, è sempre in movimento e a volte sembra iperattivo, specie se mangia cioccolata o qualcosa di dolce il pomeriggio, diventa una trottola
Ha alcune paura tipo di alcuni programmi televisivi, mi dice che ha paura della voce che parla a striscia la notizia per esempio, del telefono cellulare di mia sorella, dice che dal telefono della zia escono i mostri, a volte anche in passato ha manifestato paura verso alcuni giochi sonori, oppure quando vedeva in carne e ossa giocattoli tratti dai cartoni animati della tv. Tempo fa aveva paura della mia borsa, la dovevo tenere chiusa nel mio armadio. Nell'indagare mi ha detto che ha sognato che un pupazzetto che era nella mia borsa era cattivo e si è tranquillizzato quando l'abbiamo buttato nella spazzatura

- SCOLARIZZAZIONE
A 22 mesi abbiamo provato inserimento al nido. Una catastrofe. A mio avviso il fatto che venisse prelevato dalle nostre braccia e portato in classe lo ha molto indispettito. In una settimana cominciò a essere nervoso, non mangiare né dormire più. Finché non decisi di non portarcelo più. Ma da allora è cambiato da così a così, è diventato più introverso, aveva paura degli estranei, se andavamo in un centro commerciale aveva paura delle commesse dei negozi, piangeva se andavamo a una festa, non ci guardava più, non rispondeva alle domande. Era sempre arrabbiato. Poi via via si è rasserenato ma è rimasto profondamente chiuso verso gli estranei e questo ha reso difficile anche l'inserimento all'infanzia. Le maestre hanno addirittura insinuato che potesse avere problemi come l'autismo, mi chiedevano se a casa parlasse con noi, se giocasse con noi ecc ecc. A scuola non c'era verso di farlo interessare a ciò che facevano gli altri, non faceva le attività sul libro, non disegnava, non pitturava, si alzava e andava a giocare da solo, coi giochi o con lo specchio ( gli piace specchiarsi mentre balla) non si girava se lo chiamavano. Le maestre mi parlavano di un bambino refrattario all'apprendimento e io cascavo dalle nuvole, M. A 3 anni conosceva i pianeti del sistema solare, sa scrivere, conosce diverse parole in inglese e spagnolo, è appassionato di musica e conosce tantissimi cantanti. Poi la scuola chiuse per la pandemia, le maestre hanno assegnato compiti da fare a casa e con me li fa, io posso dedicarmi completamente a lui, di conseguenza lui non può mollare tutto, alzarsi e andarsene come faceva in classe. Le maestre erano visibilmente sorprese di vedere come lavorava con me. A scuola non è poi tornato, non frequentiamo nessuno, se non i parenti stretti che ci aiutano a tenerlo quando siamo a lavoro.
Di lui mi preoccupa questa chiusura verso gli estranei, spesso se un estraneo gli fa una domanda, risponde solo dopo che la domanda gliel'ho ripetuta io. Oppure saluta solo dopo che gli ho detto di salutare. Mi preoccupa anche lo scarso sviluppo del linguaggio. Da piccolo sembrava avrebbe parlato benissimo molto presto, invece è come se si fosse bloccato, dice frasi semplici, fa domande semplici e spesso ripete cose che gli sono state dette da noi oppure che ha sentito alla TV, ma mi sembra sia il suo modo di intrattenersi quando si annoia o quando è in difficoltà. Anzi quando ripete qualcosa che l ha fatto sorridere, gli chiedo chi ti ha detto questa cosa? E lui mi risponde ridendo, così mi dice la zia. Vedo suoi coetanei che hanno cominciato a parlare molto dopo di lui fare discorsi anche profondi, ormai ha 4 anni.

- SITUAZIONE AMBIENTALE E FAMILIARE
Viviamo in casa solo noi 3, genitori e M., Prima della pandemia frequentavamo regolarmente amici e dipendenti, ora invece frequentiamo solo nonni e zii.
I nonni materni si occupano di M. mentre siamo a lavoro, in genere tutte le sere, in questo periodo di restrizioni solo nel weekend.
Al mattino ci svegliamo verso le 9 e facciamo colazione, poi M. Gioca da solo e con noi, è appassionato di musica, dunque ascoltiamo musica, balliamo, cantiamo, oppure lui fa giochi da solo con le costruzioni, con i pupazzetti, ecc. Se abbiamo commissioni da fare usciamo prima di pranzo, a volte pranziamo dai nonni o al centro commerciale per poter contemporaneamente fare la spesa. Al pomeriggio M. riposa perché comincia ad essere un po' nervoso e stanco, al risveglio facciamo un po' di compiti, ceniamo, aspettiamo che torni il papà. Quando torna, giochiamo o guardiamo la TV insieme, poi pigiama e letto. Si addormenta intorno all'una.
Lui è molto testardo e la mamma cerca di essere ferma nei no, il papà un po' meno, è più permissivo, ma comandiamo sempre noi e lui dopo un po' di storie cede o a volte ci sbalordisce adeguandosi alle regole senza fare storie. È un tipo molto caparbio ma anche un gran simpaticone, gli piace farci scherzi e mentre ci pensa su già ride e quindi capiamo che sta per fare una bravata.
Fra TV e cellulare starà davanti allo schermo al massimo un paio d'ore al giorno frazionato in più volte al giorno. Spesso quando è al cellulare ascolta musica oppure fa giochi educativi e dunque siamo un po' più permissivi

- EVENTI PARTICOLARI
Lo scorso novembre è venuto a mancare il nonno paterno. Ogni sera gli mandiamo un bacino volante, lui saluta il nonno e dice che è in cielo con Gesù. Quando l' ha scoperto e ha visto che il nonno non era più a casa ha avuto una crisi di pianto, siamo andati a fare una passeggiata e si è calmato.

Commenti

La frase del titolo mi sembra significativa della 'cultura' che si è diffusa da qualche tempo intorno ai bambini. Le maestre, le amiche psicologhe, le operatrici con cui viene in contatto la famiglia di un bambino piccolo insinuano il dubbio che il comportamento di un bambino nasconda un 'disturbo' e fanno pressione sulla famiglia per farlo vedere da qualcuno. Come se fosse qualcosa come la febbre o un altro sintomo e ci potesse essere dietro un virus ( di questi tempi...). Ma i virus esistono, danno tracce visibili della loro presenza, dirette e indirette, mentre dei 'disturbi' in realtà nessuno ha mai visto segni tangibili, tracce visibili della loro esistenza. In questi tempi di 'Evidenze' ( come recita la Medicina delle Evidenze) hanno la stessa evidenza scientifica del malocchio o del demonio, cioè sono atti di fede o alla peggio, solo superstizioni. Eppure la Scienza e l'Organizzazione Sanitaria quasi per intero mantengono questa credenza fideistica o superstiziosa come qualcosa di incontrovertibile e sono responsabili di questa cultura estremamente dannosa che si è diffusa.
Mi scusi questa premessa che mi sembrava necessaria e vengo alla vostra situazione, che ha descritto in modo così vivo.

Mi meraviglia che parliate di scuole materne chiuse. Qui in Toscana sono le uniche scuole rimaste aperte sempre, quest'anno scolastico, almeno finora. Certo se il bambino non ha potuto frequentare questo secondo anno, oltre che metà del primo, gli è venuta a mancare la possibilità di conoscere e fare esperienza del mondo della scuola, di adattarsi un po' alla volta e superare le inevitabili difficoltà iniziali, maggiori o minori. Queste sono rimaste invece nel ricordo come dei fantasmi che incombono quasi come una minaccia, ogni volta che entra in contatto con il mondo extrafamiliare.
Fuori e prima della scuola, il bambino è vissuto nel mondo familiare costituito quasi esclusivamente di adulti, i genitori, i nonni materni e pochi altri parenti. La televisione e gli altri schermi ( smartphone, nel suo caso), hanno avuto una grossa parte e hanno lasciato tracce in molte frasi estrapolate e in abilità particolari. Oggi si sta forse mettendo a fuoco più attentamente il pericolo di una esposizione eccessiva al mondo finto degli 'schermi', nei primissimi anni, specie se non controbilanciato da una esperienza sufficiente del mondo reale delle persone. I bambini, come vide la Montessori più di cento anni fa, assorbono quello che c'è intorno a loro, come delle spugne (vive) attivamente, e spesso gli adulti non si rendono conto di come il bambino e il suo sviluppo ne viene influenzato.
Con tutto ciò il suo bambino ora ha avuto mi pare uno sviluppo regolare delle sue capacità mentali generali, anzi sembra particolarmente dotato, come spesso i bambini che vivono in un contesto di soli adulti, è sensibile e spiritoso e socievole (con voi: capace di esserlo quindi!), ha assorbito molti aspetti positivi dall'ambiente i cui vive, ma non ha ancora imparato a affrontare adeguatamente il mondo esterno e questo lo mette in ansia. Ha imparato forse a maneggiare più i dispositivi elettronici che le persone, che infatti sono più complicate.
L'esperienza fatta, e quella mancata, mi sembra che possano rendere conto abbastanza della situazione che Lei descrive, compreso sia la cosiddetta 'ecolalia', che il dialogo poco approfondito forse. In altre parole, senza la bicicletta non si impara a pedalare, nè senza l'acqua a nuotare.
Mandate quindi dove meritano quelli che vi parlano di 'disturbi' e cercate di spostare l'altalena delle esperienze un po' di più dalla parte di quelle reali nell'ambiente extrafamiliare. Spero troviate una scuola aperta, ovviamente stando attenti non solo al virus, ma all'ambiente, specie dopo che uno si è 'scottato' già una volta, con le prime esperienze catastrofiche.
E poi ogni bambino ha le sue particolarità, come i lineamenti del viso, diverse dagli altri ed espressione delle sue esperienze, non solo del suo corredo genetico, e vanno anche riconosciute ed accettate senza volerle etichettare a tutti i costi come in un mondo di manichini. In questo campo e in questo periodo forse la ricerca delle diagnosi è più pericolosa che non la ricerca dell'ambiente adatto in cui imparare a vivere e affrontare le difficoltà di ogni giorno.
Potrebbe essere utile approfondire un po' anche l'organizzazione e il funzionamento del mondo familiare, perchè alcuni aspetti accennati (come il dormire ancora nel lettone e comunque in camera dei genitori) forse possono indicare delle possibili 'disfunzioni', cioè aspetti psico-relazionali familiari che magari frenano un po' e influenzano lo sviluppo della personalità. Cosa che capita anche nelle migliori famiglie...

La ringrazio di cuore, leggere le sue parole mi ha rasserenato. Del resto in casa sono sempre abbastanza serena perché il bambino è attivo e condivide con noi hobbies e interessi, è dal confronto con gli altri bambini, col loro modo molto espansivo di relazionarsi agli altri, che nascono i miei timori. Le scuole qui sono chiuse già da un bel po' per ordinanza regionale ...... e abbiamo deciso di non fargli iniziare a settembre questo nuovo anno. Appena possibile recupereremo il tempo perso. Per quanto riguarda il dormire in camera con noi, il fatto che il piccino si addormenti sempre così tardi ci impedisce di organizzarci per farlo dormire nella sua camera. Ma ci impegneremo a renderlo più indipendente anche in quello. Grazie di cuore

Mi sembra che ci siano alcune cose da rivedere nella vostra organizzazione familiare in modo che il bambino ritrovi spazi, tempi e ritmi più adatti alla sua età. Vi consiglio anche di trovare una scuola al più presto, per riprendere l'esperienza fuori dall'ambiente familiare, vi aiuterebbe anche a trovare i tempi e ritmi di sonno giusti. L'iperattività può dipendere dall'insufficienza di sonno. Rimandare un riassestamento dell'equilibrio può rendere più difficili le cose...

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AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.