aggiornamento inizio prima elementare

CONSULTI PER BAMBINI ADOLESCENTI E FAMIGLIE

Salve Dottore,
Siamo arrivati dopo tanti dubbi e incertezze in prima elementare! Un appuntamento che io avrei pagato per rimandare...Il bambino lo vedo ancora immaturo, con scatti di nervi, modalità strane di rapportarsi agli altri, in una sola parola DIVERSO dagli altri coetanei come è sempre stato.
Non so se ha occasione di consultare i vecchi post ma è tanto che ci teniamo in contatto e ritorno di tanto in tanto per esporle i miei dubbi.
Il bimbo sta facendo ancora terapia due volte a settimana in un centro convenzionato (1 logopedia e 1 psicomotricità) ma io e mio marito più tempo passa e più ci rendiamo conto che è un'attività inutile. Ma così ci laviamo la coscienza per non dire un domani "non ho fatto nulla"
Il bimbo è migliorato col linguaggio, comunica le sue necessità e interagisce con gli altri ancora però non racconta, non riporta il vissuto, non è capace di organizzare un discorso con connettivi e parole del tempo. In buona sostanza se gli si racconta una storia lui poi non è in grado di raccontarla di nuovo.
Ha un totale disinteresse per la televisione e i cartoni. L'unica cosa che lo interessa è il tablet dove vede e ascolta sempre in maniera quasi maniacale le stesse canzoni che ormai sa a memoria.
Se gli propongo qualcosa di nuovo va in bestia perché vuole sempre le stesse.
Riconosce solo le vocali ma non riesce a scriverle nonostante vari tentativi e spiegazioni. Non riesce proprio a realizzare il segno grafico.
Stranamente, però, se deve unire i trattini (pregrafismo) con fatica ma lo fa a volte sbavando e non sempre in modo preciso. Ha una pessima manualità insomma.
Ha da poco iniziato a colorare nei margini un disegno ma non disegna nulla. Ultimamente accenna a fare un omino con testa (un cerchio) due puntini per occhi un'asta lunga per il corpo e due orizzontali per gambe e braccia. Su richiesta mette anche due palline per le mani alle estremità e per i piedi.
Il primo giorno di scuola ha pianto un po' ma poi l'ho lasciato e l'ho ritrovato all'uscita sorridente.
La mattina vuole andare a scuola volentieri e si è già fatto tanti amici anche fra il personale della scuola. Arriva, sale le scale da solo con lo zainetto in spalla, va a dare un bacetto alla bidella e poi prima di entrare nella sua classe va a salutare le maestre della classe prima della sue (che poi sono anche le sue maestre) chiedendo bacetti e abbracci. E' un tipo affettuoso e affabile e risulta simpatico. Io stavo tranquilla.
Fatto: ieri mi reco a scuola per ritirare le cedole dei libri di testo e mi accoglie la maestra di matematica. Questa comincia col chiedermi se il piccolo ha frequentato l'asilo e io dico di sì. "E all'asilo non vi hanno mai detto nulla?" mi chiede. Io rispondo che si lamentavano a volte del fatto che era movimentato ma nulla di più.
Lei allora comincia col dire che il bambino ha delle difficoltà (solo dopo dieci giorni di scuola!), che non finisce mai il lavoro, che deve essere sempre assistito da qualcuno per svolgere i lavori, che non ha fatto proprio il pregrafismo e ha una scarsa manualità...Che a mezza mattina si mette a piangere chiedendo di me e di mio marito...Poi comincia a farmi delle domande sul fatto che il bambino ha paura di temporali e io rispondo che effettivamente due estati fa il tempo è stato bruttissimo e siccome noi abbiamo una casa da cui si vede il mare in cui cadevano i fulmini lui è rimasto molto spaventato da questa cosa. Al che lei mi dice che la collega di musica ha notato che ha paura della musica perché ha messo musica classica e si è messo a piangere dicendo che aveva paura.
Questa mi è nuova! Mio figlio adora la musica, conosce a memoria tutte le canzoni del momento...
Comunque, chiude il discorso dicendo che lo stanno osservando e che dobbiamo affrontare il discorso e che ci convocheranno per un incontro con tutto il team.
Prima di andarmene mi da una matita, una forbice e la borraccia di mio figlio dicendo che si perde sempre le cose....
Io lo so già dove vanno a parare: vogliono dargli il sostegno!
Ma possibile che alla minima difficoltà gli insegnanti per togliersi la patata bollente e il lavoro si rifugiano nelle etichette? Ma nemmeno ci provano! Minimo sforzo!
Sono esterrefatta da questa poca professionalità.
Dottore, sono sprofondata in un sconforto terribile. Mi hanno tolto dieci anni di vita.
Cosa devo fare? Io sono contraria al sostegno! Mio figlio non ha un handicap, certo ha delle difficoltà io non lo nego ma con un po' di lavoro e di impegno secondo me si possono superare. Lui va anche al doposcuola per fare i compitini e ho chiesto anche a loro e mi hanno risposto che da loro sta seduto anche due ore per lavorare!
Io e mio marito non accetteremo mai di mettere l'etichetta a nostro figlio!!!!Possono imporcelo?
Volevo mandare dei video che gli ho girato di recente per farvi un'idea del bambino ma non riesco con youtube. Io ho un account ma ho p aura di sbagliare e di mettere in pubblico i video...Posso mandare sulla mail? Grazie per la risposta.

Commenti

Buonasera. Come dicevo l'ultima volta ci si poteva aspettare quanto riferite a scuola, viste le caratteristiche del bimbo, in evoluzione ma comunque in ritardo nelle capacità simboliche linguistiche che sono quelle che ora vengono al pettine. Credo che bisogna valutare caso per caso cosa è meglio fare, se dare un sostegno a scuola, con relativo programma facilitato o differenziato a seconda dei casi, o aiutarlo all'esterno con un lavoro individuale per l'apprendimento e i compiti, come sta facendo se capisco bene al doposcuola. L'importante credo sia essere realistici, valutare le possibilità che offre l'ambiente, non perdersi d'animo e non demordere dal cercare di aiutare il bambino a continuare a andare avanti per il meglio. Andare controcorrente è sempre faticoso ma spesso poi torna utile. Bisogna sicuramente attrezzarsi a affrontare le reazioni e le pressioni di chi invece preferisce seguire la corrente. Mi mandi pure i video per email.

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AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.