WEBINAR autismo una visione diversa , con M Zappella, E Tribulato, D Novara e G Benedetti
PSEUDO-AUTISMO: DIFFICOLTÀ DELLO SVILUPPO REATTIVA TRANSITORIA
WATCH ME PLAY-GUARDAMI GIOCARE un intervento per genitori e bambini in difficoltà e una modalità di interazione consigliata per tutti .
GRUPPO GIADE di genitori per condivisione, confronto e auto-aiuto
'LA BOLLA DELL'AUTISMO . Il libro per evitare la TRAPPOLA DELL'AUTISMO.
gbenedetti
Dom, 25/04/2021 - 12:01
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Io non ho più un rapporto
Io non ho più un rapporto diretto con le scuole e gli insegnanti, ma molti genitori mi riferiscono crescenti difficoltà e atteggiamenti rigidi e giudicanti da parte di insegnanti e educatori. Da varie parti, ultimi il libro di Zappella 'Bambini con l'etichetta' e quello di Novara 'I bambini sono sempre gli ultimi', si segnala un cambiamento negativo nell'atteggiamento della scuola. Rispetto ai tempi dell'inserimento nelle classi normali anche dei bambini con handicap vari ( e 'veri') e dell'aiuto che tutto il gruppo classe, sia adulti che coetanei, davano all'integrazione del bambino con gli altri, oggi sembra esserci invece una spinta a rendere 'diversi' i bambini che presentano qualche difficoltà ed 'etichettarli' con diagnosi di fantomatici disturbi neurologici. Invece che aiutarli a inserirli e cercare di affrontare le eventuali difficoltà con gli strumenti pedagogici che la scuola dovrebbe avere (alcune scuole in passato, ad esempio quelle del movimento pedagogico dei CEMEA, rifiutavano persino il sostegno esterno per affrontare con i loro strumenti tutte le difficoltà), oggi la scuola si limita a segnalare qualsiasi problema e richiedere l'intervento dei servizi sanitari, delegando così ogni problema e attribuendolo subito al bambino. In questo modo introduce di nuovo una separazione, un'esclusione: i bambini sono etichettati come 'diversi', con varie tipologie, handicap (L 104/92), DSA (Disturbi di Apprendimento), Bisogni educativi speciali (BES). Le difficoltà dei bambini, che possono essere dei più svariati motivi, come in ogni campo, vengono subito attribuiti a malattia o anomalie genetiche, individuali, delegate agli 'esperti', e vengono scotomizzati tutti i possibili fattori di gruppo e di organizzazione della scuola rispetto al disagio del bambino. Specialmente verso i bambini piccoli ( nido, scuola materna) il cambiamento è stato macroscopico, da ambiente accogliente e simil-familiare dove il bambino sperimenta un ambiente extrafamiliare comunque protetto, facendo un'esperienza molto utile al suo sviluppo, la scuola si è trasformata mi sembra in un ambiente più distaccato, attento più ai programmi didattici e alle prestazioni, fin dai primissimi anni, che ai bisogni del bambino. Giustamente il pedagogista Daniele Novara denuncia la sparizione della pedagogia dalla scuola italiana. E da molte parti si comincia a temere che ci sia una spinta a emarginare e ricostituire classi e scuole speciali, come era fino agli anni 80 e come è tuttora in molti paesi, dove i bambini sono selezionati e separati fin dai primissimi anni differenziando fin dall'inizio le loro carriere scolastiche e le loro aspettative vitali, lavorative e sociali.
Pescara123
Sab, 08/05/2021 - 18:29
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Buonasera caro dottore,
Buonasera caro dottore, scrivo questo aggiornamento più che altro per informare altri genitori inconsapevoli che possono trovarsi nelle stesse nostre situazioni così sgradevoli con i propri bambini.
Ho avuto un colloquio online con le maestre di mio figlio, sono stati usati termini come " dobbiamo contenerlo" e "ubbidisce agli ordini" che a me non sono piaciuti per niente. La scuola dell'infanzia pubblica è diventata questo? I nostri figli in che mani stanno?
E pensare che, come avevo scritto, mi sembrava (e in realtà ci era stato detto dalla stessa maestra) che andava tutto bene, che il bambino aveva tante doti...invece siamo arrivati adesso a dover sentire certi termini e certe cose che mi preoccupano....Io, a differenza delle esperienze passate, sono ben consapevole del fatto che il bambino non ha alcun problema, anzi, è molto più maturo della sua età.... quindi non capisco perché ci sia stato questo cambiamento di opinione da parte di queste maestre (che poi si sono contraddette più volte, una delle due ha detto che il bambino gioca con tutti i compagni, l'altra invece ha detto il contrario) ...ho il timore che dietro ci sia un gioco dettato dal fatto che questa sua sezione dispone di ben 4 insegnanti di sostegno (non si sa per quale ragione) e che inventino problemi inesistenti per giustificare la loro presenza... non vorrei cambiare la scuola al bambino perché ha fatto amicizia con i suoi compagni e può nonostante tutto giocare all'aperto (motivo per cui l'avevo scelta), però in realtà sono molto preoccupata anche perché lui non ci va più volentieri come prima e noto in lui la mattina prima di andare una certa agitazione...temo che queste maestre lo sgridino continuamente e non sanno né capirlo né mettersi minimamente nei suoi panni di bambino di 3 anni e mezzo...a questo punto non so se semplicemente per incompetenza o per altri motivi .
gbenedetti
Dom, 09/05/2021 - 11:17
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Bisogna comunque guardare
Bisogna comunque guardare caso per caso. Dei 'problemi' possono crearsi anche senza 'disturbi' più o meno diagnosticati. Le direi di cercare di sapere cosa sta succedendo, perchè mi sembra che il bimbo mostri segni di disagio e quindi bisognerebbe capire meglio e affrontare le difficoltà. Questo però direi nel blog del consulto.
Pescara123
Dom, 09/05/2021 - 11:44
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Il bambino quando è con noi è
Il bambino quando è con noi è il bambino più sereno, più equilibrato e più socievole che esiste, è molto intelligente e amante del gioco con altri bambini e del contatto con gli adulti, quindi credo che il suo disagio dipenda dalla scuola e da nient'altro. Era solo per informare i genitori di quello che succede in alcune scuole e che mi viene raccontato da altri genitori. Perché sentir dire "ubbidisce ai comandi" da una maestra di materna onestamente mi fa rabbrividire. Ma è un cane?!?! O un bambino???
Pescara123
Dom, 09/05/2021 - 12:12
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Oppure sentir dire da una
Oppure sentir dire da una maestra "dobbiamo contenerlo perche' a volte vuole giocare con i giochi dell'altra classe ma per i regolamenti scolastici per il Covid non può farlo..."Contenere" era un termine che veniva utilizzato quando si parlava di manicomi... è questa la piega che ha preso la scuola pubblica? Allora ci deve essere il coraggio da parte delle istituzioni di dire che la scuola pubblica è finita perché parte del personale è carente e non propenso ad ascoltare i bambini e mandiamo i nostri figli tutte alle private.
Pescara123
Mar, 25/05/2021 - 11:36
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Mi scuso per scrivere qui e
Mi scuso per scrivere qui e non sul blog, comunque era per chiarire cosa ci è accaduto... praticamente nella classe di nostro figlio la lamentela ormai è generale da parte dei genitori di tutti i bambini in merito ad una delle due maestre che non si sta comportando bene e pretende di comandare su colleghe e bambini. Consiglio a tutti i genitori di fare molta attenzione alla scuola che si sceglie e di informarsi su chi ci lavora, purtroppo stiamo vivendo una fase molto brutta in Italia anche per quanto riguarda l'istruzione. E consiglio di non sottovalutare eventuali malesseri e disagi di bambini anche piccoli (dalla materna) perché possono celare qualcosa che non va a livello di ambiente e persone con cui hanno a che fare.
Pescara123
Lun, 05/07/2021 - 12:13
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Buongiorno caro dottore, non
Buongiorno caro dottore, non so se sono nella sezione giusta ma le scrivo perché sono in preda allo sconforto. Il bambino adesso sta andando al mare con i nonni perché purtroppo a causa del lavoro io e il padre siamo impegnatissimi; a parte un paio di bambine con cui gioca al mare ha poca possibilità di giocare con altri bambini. Lui adesso ha 3 anni e 8 mesi, ho notato che ultimamente siccome anche qui dove abitiamo ci sono bambini tutti più grandi di lui che tendono a trattarlo "male" (nel senso che non lo fanno giocare e gli danno anche le spinte), lui reagisce facendo dei dispetti (pernacchie, gli prende i giochi...) C'è da dire che lui fino a poco tempo fa era socievolissimo e giocava con tutti in nostra presenza.. ora però ho notato che è più permaloso e tende a chiudersi se non si sente accettato dagli altri bambini.
Ho scoperto poi che a scuola (che l'anno prossimo cambierà perché ho scoperto tante vicende sgradevoli accadute e inoltre è lontana da casa, non nel paese in cui viviamo) la maestra lo metteva spesso in punizione e un giorno è tornato a casa con i vestiti tutti bagnati perché l'ha fatto sedere, sempre per punizione, insieme ad altri due bambini su uno scivolo pieno d'acqua...e non è stato neanche cambiato.
Naturalmente io non approvo questi metodi che trovo profondamente diseducativi e che purtroppo non hanno sicuramente aiutato il bambino a maturare nel rapporto con gli altri, anzi...lei mi consiglia, in attesa di andare nella nuova scuola, di fargli frequentare un centro estivo dove possa fare attività con bambini più o meno suoi coetanei?
Poi nella sua classe nell'anno passato praticamente su 20 bambini tre (tra cui lui) avevano 3 anni, mentre gli altri erano tutti più grandi, addirittura alcuni avevano 6 anni. Secondo lei è positivo che un bambino dal primo anno di materna stia a contatto con bambini con tutta questa differenza di età, che hanno esigenze completamente diverse e tendono a sopraffare i più piccoli?
gbenedetti
Mar, 06/07/2021 - 11:57
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Mah, difficile a dire,
Mah, difficile a dire, signora, dipende proprio dalle specifiche situazioni. La Montessori sosteneva l'utilità di classi di età diverse, io non mi occupo specificamente di pedagogia e didattica. Le materne hanno subito una trasformazione negli ultimi anni che secondo molti è negativa, richiedendo già dall'inizio comportamenti e atteggiamenti e disponibilità a modalità di insegnamento che spesso sembrano assolutamente inopportune e premature per bambini in età 'prescolare', come si diceva una volta, sottolineando che la scuola, dell'obbligo, appunto, inizia a 6 anni, non prima. Molti sembrano essersene dimenticati.
Pescara123
Mar, 06/07/2021 - 14:56
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Infatti come dice lei in
Infatti come dice lei in tanti sembrano essersi completamente dimenticati di quali siano le esigenze dei bambini in età prescolare...oggi il bambino è stato contentissimo di andare al centro estivo ed ha subito socializzato con altri bambini e partecipato alle attività... speriamo di aver imboccato la strada giusta finalmente