crisi in prima media

CONSULTI PER BAMBINI ADOLESCENTI E FAMIGLIE

Gentile dottore
sono la mamma di una bambina di 11 anni,..., che frequenta la
classe prima media.
La diagnosi è "Epilessia generalizzata primaria, con Assenze tipiche
dell'infanzia".
Il primo EEG mostrava attività di fondo a 10/11c/s di medio voltaggio,
instabile, irregolare, simmetrica e reagente. Potenziali evocati a 3-4
c/s di ampio voltaggio prevalenti posteriormente ed a destra su cui si
inseriscono elementi aguzzi. In Iperpnea maggiore irregolarità del
tracciato. Non modificazioni con S.L.I.
Da 4 anni è in cura con depakin, 500 mg al giorno, per le crisi di
assenza che non si sono più ripetute e i tracciati successivi hanno
mostrato una netta normalizzazione del tracciato EEg .
Il suo "piccolo male" si manifestava con assenze di circa dieci
secondi e fino a gennaio di quest'anno non ha mai avuto problemi a
scuola.
Non ha mai mostrato disturbi di apprendimento o lentezze
nell'apprendere, ma come dicevo prima, da dopo le vacanze di Natale la
situazione è precipitata. Ho dato la colpa purtroppo al suo essere un
pò svogliata in quel periodo così come hanno fatto le professoresse.
Avevo evitato di dire della sua patologia visto che era da pochi mesi
alle medie e non ne avevo necessità visto che era sempre stata
regolare nell'apprendere.
Nel momento in cui ho realizzato che ci potesse essere qualcosa che
non andava ( studiava il doppio e non riusciva a trattenere le
informazioni acquisite fino al giorno dopo) e vedendola deprimersi, ho
telefonato al neuropsichiatra che mi ha detto che probabilmente il
depakin doveva ricevere un aggiustatina nel dosaggio. A quel punto ho
parlato con le prof della sua patologia e al posto di comprendere mi
hanno proposto la bocciatura. Oggi per l'ennesima volta e l'ennesima
incazzatura mi sono ritrovata a combattere per il diritto di
inclusione di mia figlia. Mi sono sentita rispondere che forse "per il
suo bene" era meglio ripetesse l'anno sottovalutando il fatto che io
continuavo a ripetere che si stava deprimendo per questo e essendo già
abbastanza chiusa in sè e insicura, poteva esserci il rischio di fare
qualche danno ulteriore a livello psicologico, considerando anche che
il ridosaggio del farmaco sicuramente le permetterà di riprendere le
redini della sua memoria. Ora le chiedo: E' normale proporre la
bocciatura in casi in cui si viene a conoscenza di patologia
epilettica? Inoltre su mia insistenza hanno deciso di accettare una
relazione anche su base psicologica delle conseguenze di una
bocciatura che non si tratta di svogliatezza e che bocciare non solo
non servirà, perchè potrebbe ripresentarsi questa situazione anche
l'anno venturo ,ma andrà ad incidere sulla bassa autostima e facendo
così c'è la possibilità che creino problemi a livello di accettazione
della malattia e quindi di se stessa.
Può aiutarmi con una relazione di questo tipo per far capire alle
insegnanti che anche se non c'è una disabilità mentale in questa
subdola malattia , può capitare durante il ridosaggio del farmaco che
perde la percezione delle parole dell’insegnante o quelle dei compagni
di scuola e può quindi essere vittima di rimproveri che la colpiscono
psicologicamente in quanto egli stessa non è la causa della
disattenzione e non sa spiegarsi il motivo del perché ciò accada? Mi
aiuti dottore, mia figlia si sta scoraggiando parecchio dopo la parola
bocciatura pronunciata dalle insegnanti.
La ringrazio anticipatamente

Commenti

Ho il dubbio che l'epilessia e il farmaco non c'entrino per nulla, o molto poco, visto che prima la bimba non aveva avuto problemi a scuola. Molto male ha fatto il npi a dare una valutazione per telefono e senza valutare bene tutta la situazione. Ha fatto forse precipitare la situazione che invece andava affrontata diversamente, a livello più ampio.
Ora se vuole mi dia più informazioni sulla situazione allargata, non solo concentrata sulla malattia della bimba, seguendo la falsariga del questionario qui nella colonna a sinistra. Vediamo se possiamo capire meglio le cause di questa crisi che possono essere tante. Spesso il primo anno di una nuova scuola, coi cambiamenti, nuovi insegnanti, nuovo contesto, nuovi compagni ecc, è critico e i bambini possono risentirne, magari se c'è qualche altro fattore ambientale, altri cambiamenti, ecc.

La ringrazio per la risposta celere.
Effettivamente non sono stata molto precisa nello scrivere prima in quanto il suo non aver avuto mai problemi prima a livello scolastico era riferito al livello di insufficienze, ma solamente di lentezza.
In famiglia siamo in tre;mamma (40) papà (41) e figlia in questione
Non ho avuto problemi in gravidanza, nascita a termine con parto spontaneo.
NASCITA
indice di Apgar: 1'.. 8./ 5'..9.. durata del ricovero in ospedale 2 gg

PRIMI MESI
allattamento: materno.
inizio pappine, minestrine, svezzamento età 6 mesi facile.
ritmo sonno veglia nei primi mesi molto regolari
persone che lo accudivano mamma, papà e nonni
eventuale ritorno al lavoro della mamma: all'anno di età con reazioni del tutto normali, visto che l'accudiva la nonna.

EPOCA SUCCESSIVA
alimentazione normale per quantità e varietà, sonno regolare per orari e modalità
abitudini ( ciuccio mai preso), dormiva con una sua bambola.

SVILUPPO PSICO-MOTORIO, molto precoce
veniva tenuta preferenzialmente dopo i primi mesi, da sveglio:
sul tappeto, libero di muoversi, e nel seggiolone.
seduta da sola intorno ai sei mesi
primi spostamenti intorno all'anno
primi passi da sola intorno ai 15 mesi
capacità motorie attuali normalissime
controllo sfinterico (pipì e popò nel vasino/wc) ai 24 mesi

RELAZIONE e COMUNICAZIONE
rispetto al movimento il linguaggio è stato leggermente posteriore,
prime frasi semplici (soggetto, verbo, oggetto) intorno ai due anni e mezzo, curiosità verso oggetti e persone fin da piccolissima, attenzione e capacità di seguire con lo sguardo ciò che le interessava.
due crisi convulsive a dieci mesi.
reazione di fronte a persone e ambienti nuovi : non ha mai mostrato diffidenza o pianti da allontanamento
modalità di accudimento: tranquillo, sicuro ...

CONDIVISIONE cerca di condividere interessi e attività pur
prediligendo il gioco individuale, non ricercava l'attenzione delle
altre persone, avrebbe giocato anche ore da sola, se non partecipasse un familiare o altri bimbi , molto indipendente che "sembrava non ci fosse"

INTERESSE E CURIOSITÀ PER GLI OGGETTI
USO DEI GIOCHI e degli oggetti ( gioco funzionale,imitativo e rappresentativo )
all'asilo le suore mi dicevano che al gioco di gruppo ad esempio
predilegeva il DISEGNO SPONTANEO facendo
scarabocchio , linee, cerchi... omino-testone ... figure, casetta.

ATTENZIONE nelle varie attività e interessi: breve, si annoiava
facilmente, si mostrava più matura della sua età, più responsabile e tranquilla, tanto che mi consigliarono di iscriverla come
anticipataria alle elementari dove le maestre mi dicevano che era
solitamente predisposta a lavorare da sola, e solo se sollecitata
interveniva. intorno ai sette anni Iniziano a notare la sua distrazione alle attività scolastiche e lentezza nello svolgere compiti assegnati.
l'apprendimento risulta adeguato ma incostante.
Fino a che non notano un episodio in cui si è letteralmente bloccata con lo sguardo perso nel vuoto e mancanza di risposta al richiamo vocale.
Di li gli accertamenti che mostrano le modificazioni del tracciato eeg.

COMUNICAZIONE DEI SUOI BISOGNI E DESIDERI adeguati per l'età.

COMPORTAMENTO tranquillo, adesione a regole, orari e limiti,
obbedienza agli adulti .

Attualmente RAPPORTI SOCIALI, amicizie, attività extrascolastiche, occasioni di incontri con altri ragazzi della sua età ci sono, ma è sempre portata allo stare da sola.
Non ha problemi a fare amicizia, frequenta una scuola di danza classica e partecipa ai saggi.
SITUAZIONE FAMILIARE
vive con mamma e papà
Organizzazione familiare per l'accudimento, ci pensa la mamma in
quanto casalinga da circa tre anni.
modalità educative abbastanza ferme, ma aperta al dialogo e a punti di vista diversi.
tempo video (cioè passato alla televisione, video-giochi, telefonino
ecc) un paio d'ore al giorno, se fosse per lei ci starebbe l'intera
giornata

EVENTI PARTICOLARI nessuno.
caratterialmente è molto dolce, materna , e fa valere le proprie idee pur non imponendole.
Dopo la prima somministrazione del farmaco non ha avuto più crisi eclatanti di assenza mentre ultimamente, in concomitanza del calo di rendimento, (si è oltretutto presentato il menarca), ha riferito di avere dei momenti "in cui si perde qualcosa". Nonostante studi insieme alla mamma e ripete benissimo al momento, dopo qualche ora non riesce a
richiamare alla memoria quanto studiato. I suoi non ricordo alle
insegnanti il giorno dopo l'hanno demoralizzata e richiusa in se stessa visto che non ha la piena comprensione di quello che
sta succedendo.
Ecco perchè anche con un tracciato leggermente peggiorato il NPI ha parlato di ridosaggio e adeguamento del farmaco visto anche lo
sviluppo fisico che ha avuto nell'ultimo anno. (più alta della media
dei suoi compagni di classe nonostante sia più piccola di età, essendo
anticipataria).
tra i vari accertamenti fatti, c'è anche una batteria di test per lo spettro autistico, che ha dato esito negativo.

NASCITA
indice di Apgar: 1'.. 8./ 5'..9.. durata del ricovero in ospedale 2 gg

PRIMI MESI
allattamento: materno.
inizio pappine, minestrine, svezzamento (DISTACCO DAL SENO, o dal biberon, se allattamento artificiale), età 6 mesi facile
ritmo sonno veglia nei primi mesi molto regolari
persone che lo accudivano mamma, papà e nonni
eventuale ritorno al lavoro della mamma: all'anno di età con reazioni del tutto normali, visto che l'accudiva la nonna.

EPOCA SUCCESSIVA
alimentazione normale per quantità e varietà, sonno regolare per orari e modalità abitudini ( ciuccio mai preso), dormiva con una sua bambola

SVILUPPO PSICO-MOTORIO, molto precoce dove veniva tenuto preferenzialmente dopo i primi mesi, da sveglio:
sul tappeto, libero di muoversi
seduto da solo a che età intorno ai sei mesi
primi spostamenti intorno all'anno
primi passi da solo intorno ai 15 mesi
capacità motorie attuali normalissime
controllo sfinterico (pipì e popò nel vasino/wc) ai 24 mesi

RELAZIONE e COMUNICAZIONE
rispetto al movimento il linguaggio è stato leggermente posteriore,
prime frasi intorno ai due anni, curiosità verso oggetti e persone fin da piccolissima, attenzione e capacità di seguire con lo sguardo ciò che le interessava.

reazione di fronte a persone e ambienti nuovi : non ha mai mostrato diffidenza o pianti da allontanamento
modalità di accudimento: tranquillo, sicuro ...

CONDIVISIONE cerca di condividere interessi e attività pur
predilegendo il gioco individuale, non ricercava l'attenzione delle altre persone.

INTERESSE E CURIOSITÀ PER GLI OGGETTI
USO DEI GIOCHI e degli oggetti ( gioco funzionale,imitativo e rappresentativo ) all'asilo le suore mi dicevano che al gioco di gruppo ad esempio predilegeva il DISEGNO SPONTANEO facendo
scarabocchio , linee, cerchi... omino-testone ... figure, casetta.

ATTENZIONE nelle varie attività e interessi: breve, si annoiava
facilmente, si mostrava più matura della sua età, più responsabile e tranquilla, tanto che mi consigliarono di iscriverla come anticipataria alle elementari. in età scolare, alle elementari, le maestre mi dicevano che era solitamente predisposta a lavorare da sola, e solo se sollecitata
interveniva. Iniziano a notare la sua distrazione alle attività
scolastiche in seconda e lentezza nello svolgere compiti assegnati.
l'apprendimento risulta adeguato ma incostante.
Fino a che non notano un episodio in cui si è letteralmente bloccata con lo sguardo perso nel vuoto e mancanza di risposta al richiamo vocale.
Di li gli accertamenti che mostrano le modificazioni del tracciato eeg.

COMUNICAZIONE DEI SUOI BISOGNI E DESIDERI adeguati per l'età.

COMPORTAMENTO tranquillo, adesione a regole, orari e limiti,
obbedienza agli adulti .

RAPPORTI SOCIALI, amicizie, attività extrascolastiche, occasioni di incontri con altri ragazzi della sua età ci sono, ma è sempre portata allo stare da sola.

SITUAZIONE FAMILIARE
vive con mamma e papà
Organizzazione familiare per l'accudimento, ci pensa la mamma in quanto casalinga da circa tre anni.
modalità educative abbastanza ferme, ma aperta al dialogo e a punti divista diversi.
tempo video (cioè passato alla televisione, video-giochi, telefonino
ecc) un paio d'ore al giorno, se fosse per lei ci starebbe l'intera
giornata

EVENTI PARTICOLARI nessuno.
caratterialmente è molto dolce, materna , e fa valere le proprie idee pur non imponendole.
Con i coetanei si mostra da sempre chiusa, diffidente e preferisce lasciar perdere piuttosto che andare allo scontro.
Dopo la prima somministrazione del farmaco non ha avuto più crisi eclatanti di assenza mentre ultimamente, in concomitanza del calo di rendimento, (si è oltretutto presentato il menarca), ha riferito di avere dei momenti "in cui si perde qualcosa" Nonostante studi insieme a me e ripete benissimo al momento, dopo qualche ora non riesce a richiamare alla memoria quanto studiato. I suoi non ricordo alle insegnanti il giorno dopo l'hanno demoralizzata e richiusa ancora di più in se stessa visto che non ha la piena comprensione di quello che sta succedendo.
Ecco perchè anche con un tracciato leggermente peggiorato il NPI ha parlato di ridosaggio e adeguamento del farmaco visto anche lo sviluppo fisico che ha avuto nell'ultimo anno. (più alta della media dei suoi compagni di classe nonostante sia più piccola di età, essendo anticipataria).

Probabilmente il menarca e la crescita fisica richiedono in effetti una rivalutazione della terapia, specie se c'è stato un peggioramento all'EEG. Non riesco a vedere però se ci sono altri aspetti che possano complicare questa fase puberale di passaggio da bambina ad adolescente, che spesso provoca scombussolamenti. Tanto più in una bimba un po' chiusa in se stessa negli ultimi anni, forse a causa della malattia o del modo in cui è stata vissuta. Oltre quindi agli accertamenti sul versante epilessia consiglierei una rivalutazione sul versante psicologico non solo della ragazzina ma anche del contesto familiare, che forse si è chiuso intorno a lei in modo iperprotettivo, in modo da aiutarla a superare questo momento. La cosa più importante è mantenere la calma, non drammatizzare, in modo che la bimba, o meglio la ragazza veda che non casca il mondo, qualsiasi cosa capiti a scuola. Non farei particolari pressioni sulla scuola: spesso l'effetto è controproducente, alla lunga, qualunque sia l'esito. Speriamo che gli insegnanti siano abbastanza saggi nella loro valutazione. Se un bambino ha avuto una malattia che gli ha impedito di frequentare e imparare spesso viene trattenuto, senza drammi. In ogni caso non è un momento fondamentale della sua vita. La bimba non è handicappata, infatti non c'è il sostegno scolastico. Ha avuto un periodo difficile, per cause varie, che passerà e potrà recuperare per andare avanti. Avrebbe bisogno probabilmente anche di avere momenti extrascolastici, sport o altri interessi, per diminuire lo stress che le provoca la situazione.

Seguiremo il suo consiglio.
Ancora mille grazie.

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AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.