Aggiornamento in seguito al colloquio con maestre

CONSULTI PER BAMBINI ADOLESCENTI E FAMIGLIE

Proseguo qui il consulto iniziato nel vecchio portale. Ho letto la sua risposta sull’ecolalia e ne sono molto confortata. Oggi abbiamo avuto il temuto incontro con le maestre e coordinatrice dove velatamente hanno dichiarato che per loro sussiste un problema dello spettro autistico. Dicono che il bimbo all’asilo non partecipa, si dimostra poco propenso ad ogni attività e lo disturba il contatto con gli altri bimbi. Quando deve dare la manina ad una maestra o ad un altro bimbo la tiene chiusa, non aperta, cosa per loro molto indicativa. Indicativa di cosa esattamente? Certo, per noi significa che non ha fiducia, è impaurito in quel contesto che per lui è nuovo non avendo mai frequentato il nido. A noi la manina aperta la dà eccome, idem alla nonna, a tutte le persone che conosce da tempo. Non risponde al “come ti chiami” (ripete la domanda)con noi invece si, risponde correttamente, idem quanti anni ha, come si chiama mamma, papà, nonno, zio è così via. Resta in disparte e gioca sempre sotto il tavolo con uno dei suoi giochi preferiti (treno, giraffa, dinosauri ecc..) oppure durante assemblea gira in tondo nello stesso modo circolare (per loro cosa molto indicativa)A casa no, glielo garantisco e nemmeno dalla nonna o allo spazio che frequentavamo anno scorso insieme ad un’altra mamma con un figlio timidissimo. Gioca con tutto, macchinine, trenini, cubi, uova incastro, puzzle semplici. Gioco simbolico presentissimo: l’altro giorno ha svuotato la scatola giochi, è entrato e ha fatto finta di essere nella vasca a lavarsi i capelli. Fa abbaiare cani di pezza, dà da mangiare ai pupazzi, gli prova febbre, finge di passare aspirapolvere con la spada giocattolo. Non vuole fare il trenino coi compagni e loro dicono che lo fa per evitare contatto: a casa ci chiede di farlo e mette manine sui nostri fianchi, canta le filastrocche, ci fa sedere come in assemblea anche se là non vuole farlo. Non disegna perché teme di sporcarsi le manine e non gioca con pasta modellante.Ha fatto il girotondo ieri per video scolastici ma dicono che non dava manina aperta ma la teneva chiusa. Secondo le maestre giocando sempre da solo non sviluppa nessuna competenza didattica e pertanto l’asilo non gli serve per entrare in società quando andrà alle elementari (è al primo anno di materna!!!!!) La coordinatrice dice che è ora che partecipi: ma lo decide lei se mio figlio è pronto? È evidente che non lo è e che là nonostante non pianga si sente non sicuro. Ultima Cosa grave per loro:non si rende conto che avvicinare un bimbo con le mani ,e fargli male (non con cattiveria ovviamente)e vederlo piangere non va bene perché lo rifà e non chiede scusa, pertanto per loro manca di empatia. Ovviamente poi ecolalia per chiudere la lista dei sintomi su cui indagare. Io davvero sono allibita. Sono molto insicura io, per 2 anni mi sono letta di tutto e mi spaventavo e loro stanno incarnando tutti i miei incubi. Il papà del bimbo trova tutto molto assurdo, non vede problemi perché per lui un bimbo è autistico sempre, non solo all’asilo e tutto questo è spiegato solo dal fatto che non ha mai frequentato bimbi, è stato sempre con noi in 3 anni. Vogliono che faccia progressi ma non so come fare a forzarlo a collaborare, vacillo a metà strada tra paura e invece razionalità. So solo che quando ero io bimba negli anni 80 nessuno avrebbe mai ipotizzato problemi su un bimbo come mio figlio che è assolutamente presente e attento al mondo e guarda tutti negli occhi,chi sbaglia allora? Di lei io mi fido molto

Commenti

Purtroppo in questi anni le insegnanti sono state 'sensibilizzate' al tema dell'autismo da continui corsi di aggiornamento e pressioni a mandare bambini ai centri (privati, perchè quelli pubblici sono sempre intasati)... Come dare una pistola in mano a persone che non la sanno usare: ne vengono dei pericoli pubblici che invadono spesso la vita delle famiglie creando talvolta anche gravi danni.. Cercate di sopportare e resistere e date retta ai vostri occhi e al vostro giudizio.

Grazie mille dottore, quindi avendo letto tutti i comportamenti del bimbo all'asilo del commento sopra, mi conferma che non siamo noi a casa che non vogliamo renderci conto di un problema, ma è che all'asilo invece fanno troppo caso al carattere chiuso e testardo di nostro figlio? Il problema è che a casa sembra un'altra persona, come possiamo fare per aiutarlo ad integrarsi? si sbloccherà da solo coi suoi tempi immagino

Quelli del bambino sembrano segni di disagio e di non essersi ancora ambientato. Una volta le maestre avrebbero cercato di aiutarlo, ora mi sembra cercano spesso solo di avere una diagnosi di malattia per affidarlo a una maestra di sostegno, temo. Non è il modo migliore di affrontare un problema. Forse non siete capitati bene come scuola...

Noi non riscontriamo problemi così grossi dottore, ripeto che un bimbo che io sappia è dentro al famoso "spettro" sempre, anche a casa, non solo quando si trova all'asilo. Credo che tutti questi sintomi che loro vedono sia una caccia al "ha questo, questo no, questo sì" e se cerchi trovi sempre se hai letto qualcosa a riguardo. Io stessa l'ho fatto da due anni a questa parte paragonando il mio bimbo spesso agli altri e questo mi ha molto influenzata nel rapporto con lui. Mea culpa. E' un bimbo sereno, curioso, a casa non ha davvero problemi di relazione, anche se entra un estraneo in casa nostra ci gioca . Ha 3 anni e l'unica cosa che possiamo dire è che immaturo più degli altri, per tante cose è piccolino ancora (linguaggio soprattutto) ma vorremmo dargli i suoi tempi per crescere in modo armonioso, senza pressioni. Non è un "cuor di leone", di carattere è un bimbo un po' "fifone" ma devo dire che i geni non aiutano visto che io e suo padre siamo piuttosto ansiosi. Quello che attualmente temiamo sono le pressioni dell'asilo. Le maestre non sono cattive e non crediamo sia una persecuzione contro il bimbo, ma sono certamente mosse dalla volontà di aiutarlo, ci provano anche insistendo a coinvolgerlo loro, mandando altri bimbi a chiamarlo e cose così. Ma facendo così lui non collaborerà mai, lui non ha fiducia là con loro e lo dimostra con la manina chiusa quando deve dargliela. Imparerà stando là, pian piano. Che lei sappia possono obbligarci a fare visite che non riteniamo necessarie? Posso imporci un'insegnante di sostegno? non vogliamo assolutamente, ci sono casi di handicap che ne necessitano davvero e sarebbe a parere mio un insulto. Inoltre io credo che alimenterebbe insicurezza nei confronti del nostro bimbo. Possiamo secondo lei dire chiaramente all'asilo di smetterla con le pressioni e lasciarlo stare? Si aprirà lui, coi suoi tempi. Al primo anno della materna non credo ci sia una pagella di competenze, o sbaglio? Cambiare asilo potrebbe essere una soluzione? Mi faccia se può sapere il suo pensiero, grazie come sempre

Bisognerebbe innanzitutto sottrarsi alla trappola del autismo-sì o autismo-no ( spettro-sì spettro-no), che rischia di coinvolgere anche voi oltre alle maestre, per vedere invece quali possono essere i motivi per cui il bambino si comporta così e vedere come aiutarlo a superarli.
Le difficoltà di un bambino ad adattarsi all'asilo quali possono essere in genere? Se la fase di inserimento è stata graduale e non traumatica, e se l'ambiente dell'asilo è normalmente accogliente e le persone abbastanza sensibili e disponibili, di solito il problema riguarda l' abitudine del bambino all'ambiente familiare e non a quello esterno, con un attaccamento eccessivo alle persone e ai modi cui si è abituato e la sua volontà di non abituarsi a quelli dell'asilo. Il bambino è come se accettasse solo per forza di dover restare nell'ambiente estraneo ma fa resistenza e si chiude come in uno scafandro per aspettare che passi il tempo e tornare a casa dove si toglie lo scafandro. Ma non vuole interagire con le persone dell'asilo, adulti e bambini. A volte dei bambini si chiudono nel silenzio ma interagiscono senza parlare, e si è dato il nome a questo comportamento di 'mutismo elettivo'.
Di solito è perchè il bambino sente asilo e casa come troppo diversi, separati da uno scalino troppo alto per lui, e quindi si rifiuta di farlo. Spesso succede in situazioni in cui fra la famiglia e il mondo circostante c'è una separazione eccessiva, come a volte in famiglie immigrate, o per altri motivi. Il modo per cercare di superare l'ostacolo e facilitare il passo al bambino è di collaborare fra scuola e famiglia per creare una maggior vicinanza, magari permettendo che un familiare resti per un po' a scuola, e quello di aumentare le uscite del bambino da casa, insieme a qualche familiare, per conoscere e familiarizzarsi con il mondo circostante, invitare persone esterne a casa, in modo che fra casa e fuori ci siano strade più aperte e facili. Ci vuole tempo e pazienza.

Gent.mo dottore, io vorrei parlare con lei a voce se fosse possibile (ovviamente come consulto a pagamento), vorrei descrivere bene la situazione perché sto iniziando a perdere obiettività e lucidità e mio marito è molto in contrapposizione con me a riguardo. Come posso fare per richiedere un colloquio telefonico con lei su appuntamento?

Ieri abbiamo fatto la festa di Natale all'asilo con i genitori. Siamo arrivati e ho visto che lui mentre gli altri erano seduti, vagava ancora per la classe, poi una maestra l'ha preso per mano e si è seduto. Siamo entrati, appena ci ha visti è corso da noi e ci ha chiesto di andare a casa. Noi lo abbiamo tenuto in braccio davanti a noi per assistere al video dove c'era anche lui che faceva gitotondo coi bimbi e appendeva la pallina sull'albero di Natale. Lo abbiamo più volte esortato a sedersi con gli altri, si è anche convinto ed è andato per un po' a sedersi di fianco ai compagni', poi però si è alzato improvvisamente ed è andato alla scatola dei giochi lego a cercare qualcosa e siamo dovuti andare a riprenderlo e tenerlo con noi seduto in braccio per non disturbare. E' arrivato poi un signore vestito da Babbo Natale e lo abbiamo esortato ad andare a vederlo, cosa che ha fatto con curiosità, poi è tornato da noi. Il signore vestito da Babbo Natale consegnava delle caramelle ad ogni bimbo chiamandoli per nome, è arrivato il suo turno ed è scoppiato a piangere, sono andata con lui in braccio a prenderle ma piangeva e chiedeva di andare via. Finito ciò abbiamo fatto le palline di natale come laboratorio, lui era seduto con me ovviamente e ci siamo seduti a fianco del bimbo che lui cerca sempre e con cui si fa spesso dei dispetti (spintoni, mette dita negli occhi..). Gli ho detto in segno di pace di fargli carezza e l'ha fatto, gli sorrideva anche teneramente tanto che gli ho detto di giocare con lui, ma si vedeva che non sapeva proprio come fare a giocare con lui, si limitava a stargli vicino, sorridere e fargli carezze. Gli ho detto anche di giocare con un altro bimbo che conoscevamo prima dell'asilo anche se non ci ha mai giocato insieme e lui effettivamente c'è andato ma anche in questo caso lo seguiva, lo imitava e faceva le cose che faceva lui, non era proprio capace di giocarci. Finalmente siamo poi andati a casa dopo il rifresco, al pomeriggio era tranquillo e giocava coi suoi soliti giochi a casa (libri, trattori, trenino, tappeto musicale, suonato la chitarrina), Siamo poi usciti per accompagnare il nonno paterno al cimitero (lo vede solo 1 volta al mese), là ha raccolto fiorellini, sassolini, saltava sulle scale, giocava con le foglie, era tranquillo e alla fine il nonno che gli ha chiesto di dargli un bacino e lui sorridendo lo ha fatto per salutarlo. Lui con noi è piuttosto ubbidiente, tranne quando non ne ha voglia (ma ha 3 anni). Non capisco perché all'asilo si senta così un pesce fuor d'acqua, si vede proprio che è "in prestito", forse è per questo che poi non vuole partecipare alle attività proposte. Non capisco perché là non faccia il trenino che invece a casa fa, non ubbidisca e stia seduto e non sappia relazionarsi coi bimbi, mi preoccupo molto. Le maestre dicono che è entrato a settembre e non ha fatto progressi e sono davvero in ansia. Non vuole nemmeno disegnare perché teme di sporcarsi le manine. Stanotte a mezzanotte ha fatto una cosa che non aveva mai fatto: si è messo a piangere per 10 minuti ed era inconsolabile e non rispondeva se gli chiedevo se aveva paura per incubo o altro, non sapeva nemmeno lui cosa volesse perché voleva il ciuccio, poi non lo voleva più, poi lo richiedeva…finalmente ha poi chiesto di tornare a nanna e ha dormito tutta la notte e stamattina era tranquillo. Dottore sono davvero in ansia. Sono segnali davvero preoccupanti?? Mio marito ha detto che aveva sicuramente fatto un incubo oppure non stava tanto bene visto che ha molto raffreddore e tosse. Lui è sempre tranquillo riguardo a questa cosa, io invece no e sto perdendo lucidità lo ammetto. Temo che venga tutto sottovalutato e non ho più un rapporto spontaneo o sereno con lui perché cerco sempre conferme. Ha anche ecolalia come Le ho già detto, risponde con frasi fatte ma per mio marito è solo immaturo e imparerà…

La sua descrizione mi sembra di un bambino che non si è ancora abituato all'asilo, alle sue regole e non ha ancora imparato le prestazioni e i comportamenti che gli vengono richiesti. Lui vorrebbe essere ancora libero di fare quello che vuole, come a casa, più o meno, e capisce poco quello che vogliono gli adulti. I giorni di festa a scuola per molti bambini piccoli sono in realtà più stressanti e faticosi dei giorni normali. Le insegnanti sono nervose e agitate, c'è un sacco di gente sconosciuta, si devono fare cose diverse dal solito. L'ambiente quasi non è più riconoscibile. Per un bambino di tre anni può essere troppo e può voler scappar via, con i genitori a casa, o da solo ai giochi che conosce.
Non vedo niente di patologico in ciò, ma solo una reazione del bambino di fronte a richieste forse eccessive per la sua età, o comunque per il suo livello di maturazione.
L'episodio di pianto notturno con un risveglio più o meno parziale viene chiamato 'pavor nocturnus' ( paura notturna in latino) ed è una manifestazione abbastanza comune nei bambini fra 3 e 5 anni. Mostra la presenza di una certa tensione, ma non è in sè segno di nessuna cosa preoccupante. Il bambino è alle prese con il distacco da casa e l'abituarsi ad un ambiente diverso, fase che non ha ancora ben digerito, probabilmente per motivi diversi in sè non patologici. Bisogna fare in modo che non sia un peso eccessivo per lui, aiutandolo a sopportarlo, se le insegnanti sono accoglienti e sensibili, o riducendo e graduando di più il tempo all'asilo, come scrivevo in qualche post precedente. Se vuole un colloquio telefonico mi scriva pure per email per fissare un appuntamento.

benissimo, Le scriverò email per organizzare un appuntamento telefonico, so che adesso ci sono le feste, faremo nell'anno nuovos suppongo. Ieri il bimbo è andato a trovare la bisnonna e là c'era una parente sconosciuta con cui si è relazionato benissimo. Lei per fare amicizia gli ha chiesto come si chiamava, cosa aveva mangiato all'asilo, il nome del suo cane e cose così e lui ha sempre risposto benissimo. Gli ha fatto vedere tutti i suoi giochi ed è stato con la signora intanto che il papà preparava le medicine alla bisnonna come ogni settimana. Ha salutato tutti quando è andato a casa e ha fatto le carezze al cagnolino della parente. Anche in un negozio dove siamo stati al pomeriggio ha sorriso alla commessa che l'ha salutato e gli ha regalato una matita. Continuo a vedere elementi tutti normali in mio figlio, al pomeriggio ha giocato sul divano a fare lo scivolo, si metteva le coperte in testa e fingeva di essere sotto galleria… io alla fine mi sono lasciata influenzare dalle maestre che sostengono di avere 20 anni di esperienza e averci visto qualcosa che non va nell'atteggiamento di mio figlio, a cui servirebbe un aiuto secondo loro perché all'asilo è un pesce fuor d'acqua: non vuole fare le cose richieste e partecipare in modo attivo. In più non sa come si gioca coi bimbi, a parte imitarli, utilizzare fisicità… Ma io oggi non sono più obiettiva onestamente, sempre a caccia di conferme e ho di fianco il padre del bimbo sempre più innervosito dal mio continuo mettere sotto la lente d'ingrandimento nostro figlio che per lui non ha problemi, ma è solo immaturo.

Buongiorno dott. Benedetti, ci eravamo anche sentiti telefonicamente prima delle feste e ora vorrei aggiornarla.
Nel corso di queste ultime settimane stando tutti a casa il mio bimbo (ad oggi 3 anni e 2 mesi)devo dire che ha fatto una buona accelerazione linguistica: ora fa frasi più lunghe, considerazioni logiche, risponde a molte più domande, persiste ancora spesso inversione pronominale che si autocorregge a volte ed altre in cui lo correggiamo noi, ecolalia nel senso che ripete le nostri frasi (talvolta evidentemente per gioco, altre per memorizzare ed altre il perché non lo so) ed ha un tono nel parlare spesso piuttosto “preimpostato”. Non ha protestato eccessivamente quando gli abbiamo detto il weekend scorso che il ciuccio (che usava comunque solo per nanna) si è rotto e andava buttato e anche se lo cerca ancora (passati 5 gg), non fa scene drammatiche e si addormenta comunque e lui stesso ripete che si è rotto e non c’è più. Abbiamo tolto definitivamente anche il seggiolone visto che sta benissimo sulla sedia:ci ha chiesto il primo giorno dove fosse finito ma il giorno dopo era già abituato. Si è abituato anche allo sgabello che gli abbiamo comprato affinchè andasse a lavarsi da solo le manine. Non si asciuga per bene con asciugamano (è frettoloso), ma comunque quando gli si dice di lavarsi mani esegue immediatamente, così come altre richieste. Sta diventando più autonomo, o comunque cerca di fare sempre più cose da solo (tipo versare dalla bottiglia acqua nel bicchiere), prendere le cose e se non ci arriva in altezza ha imparato a dire che appunto “non ci arriva”. Ha ricominciato l’asilo lunedì, le maestre non ci hanno detto ancora nulla di rilevante, so che ha fatto un puzzle insieme ai compagnetti (li fa anche a casa) e purtroppo bisticcia ancora con il solito bimbo con cui gioca in modo troppo fisico ovvero si danno entrambi spinte, manate… purtroppo questo brutto atteggiamento lo riporta poi anche a casa dove appena alza un dito per menare ovviamente viene sgridato, spesso però non mi ascolta e continua ridendo finchè non interviene suo papà che alza la voce e allora lui si incupisce e chiede di fare la pace verbalmente e poi ci dà la manina in segno di riappacificazione. Purtroppo non funziona sempre perché è un gran testone e se non gli va di ubbidire sa essere davvero capriccioso, nonostante non lo accontentiamo mai se si comporta così. Abbiamo decisamente difficoltà a farci ubbidire come dovrebbe, è un bimbo direi un po' “anarchico”, non certo per nostra scelta, dobbiamo lavorarci molto su questo aspetto perché deve stare alle regole degli adulti senza troppe scenate.
Credo di aver assunto un atteggiamento decisamente sbagliato con lui in questi mesi, soffermandomi nervosamente sull’osservazione a livelli paranoici di ogni suo atteggiamento, spinta dalla paura che avesse qualcosa che non va. Questo ha creato un effetto su di lui perché lo sgridavo/correggevo costantemente per ogni cosa e me ne accorgo nei suoi modi di agire piuttosto imitativi dei miei (grida basta come faccio io). Mi cerca sempre quando ci sono, vuole tutto solo da me in mia presenza, quasi a cercare il conforto che evidentemente non gli ho trasmesso perché più occupata a capire segni strani in lui. Suo padre mi ha chiesto espressamente di farmi seguire da uno psicoterapeuta per togliermi questo modo ossessivo di relazionarmi con il bimbo sempre a studiarlo e ad evidenziare le cose che non sono in linea, perché così facendo invece di aiutarlo se ce ne sarà mai bisogno, lo traumatizzo di più.
In questi giorni ho modificato intanto il mio modo di interagire con mio figlio, cercando di essere più paziente e non troppo “urlante”, ma di dimostrare più affetto e comprensione che nervosismo, anche quando è necessario sgridarlo. Non abbiamo ancora intrapreso nessun percorso diagnostico per evitare di cadere in un circolo vizioso fatto di test, valutazione punteggi ed etichettare il nostro bimbo che è ancora piccolo e dargli più tempo per crescere ed imparare ciò che gli manca ancora. L’unica consulenza attualmente è la sua, online, se persisteranno problemi non escludo di fare una visita presso di lei a Firenze prima di buttarci a capofitto nei test standard per i motivi sopra citati. Trova che il nostro approccio per aiutare nostro figlio sia sbagliato? Non fa logopedia, psicomotricità e nessuna terapia comportamentale ovviamente ad oggi e le chiedo se stiamo perdendo tempo prezioso. Mio marito è dell’idea che oggi si voglia che i bimbi siano tutti uguali e si vedano i problemi notevolmente ingigantiti. Negli anni 80 quando eravamo noi bimbi nessuno aveva l’insegnante di sostegno se non bimbi con evidenti patologie anche agli occhi dei “non addetti ai lavori”: c’erano bimbi vivaci, meno attenti ed inclini alla disciplina, altri timidissimi, chi imparava prima, altri dopo ma arrivavano comunque. Da adulti erano tutte persone normalissime con il loro carattere che poi si è plasmato meglio negli anni. Ho ancora il ricordo di un compagno che ha fatto dannare genitori ed insegnati e ora è l’uomo più pacato del mondo. Perché ora non è più così? sono davvero cambiati i bambini di oggi e hanno più problemi di allora? Questo spettro che continua ad aleggiare crea solo più richieste di insegnanti di sostegno e più interventi di logopedia, psicomotricità, ABA ecc.. Prima i figli non crescevano sotto la lente d’ingrandimento. Mio figlio è immaturo e questo lo riconosciamo entrambi noi genitori, tuttavia ai nostri occhi tutti questi problemi per il fututo non li vediamo, vediamo che fa progressi, non è fermo o addirittura regredisce, anzi. Stiamo valutando di iscriverlo ad un asilo di stampo montessoriano a settembre, dove in teoria sarebbero più inclini a non stressarlo troppo se non gli piace fare una cosa e a guidarlo verso la sua maturazione senza interferire troppo, cosa ne pensa? La ringrazio per la pazienza

Il bimbo sta facendo parecchi progressi, mi sembra. Per conto suo e vostro, senza interventi esterni. Quindi va avanti, senza bisogno di spinte, sembrerebbe. Direi di pazientare per vedere se riesce ad abituarsi all'ambiente dell'asilo. Cerchi di liberarsi del fantasma dello 'spettro' in modo da essere più libera e naturale col suo bambino. Mi mandi qualche video, se vuole.

Buongiorno, aggiornamenti sulla situazione del bimbo?
sono molto interessato..grazie

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AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.