Sostegno a scuola

CONSULTI PER BAMBINI ADOLESCENTI E FAMIGLIE

Buongiorno Dottore, sono la mamma di un bambino che a dicembre farà tre anni a cui è stato diagnosticato un ritardo del linguaggio. Il bambino ad oggi dice una ventina di parole e va due volte a settimana dalla logopedista.
Non ha frequentato il nido e a settembre ha cominciato la scuola materna, in classe sono molto bambini con due insegnanti e una di sostegno. Sin dalla prima settimana le insegnanti hanno mostrato difficoltà a rapportarsi con mio figlio, definendolo non scolarizzato e poco avvezzo alle regole. Su loro richiesta il bambino non frequenta ancora la mensa, dopo due ore e mezza lo vado a riprendere tre volte la settimana, gli altri due giorni invece va a logopedia. Mio figlio è molto vivace, molto affettuoso, ed è abituato ad essere sempre al centro dell’attenzione dato che in casa è sempre stato il “principino”, per questo all’asilo mostra difficoltà dovendo dividere l’attenzione delle insegnanti con altri bambini. Non è un bambino “semplici”, ha poche regole, colpa nostra che gli abbiamo sempre concesso tutto e subito, accetta difficilmente il no, sempre colpa nostra, e non parlando si approccia ai coetanei in maniera molto fisica. per questi motivi le insegnanti ritengano che il bambino abbia bisogno di un sostegno durante l’orario scolastico. Ora noi a inizio ottobre abbiamo fatto un incontro con una neuropsichiatra che, dopo aver osservato il bambino e parlato con noi genitori, ha diagnosticato solo un ritardo del linguaggio. Mio figlio ha mostrato interesse per i giochi nella stanza, che ha condiviso con il padre e dopo poco con la dottoressa. L’intenzionalità comunicativa è apparsa spiccata e manifestata attraverso il canale mimico gestuale. Il bambino ha utilizzato il canale gestuale anche per tentare di organizzare un racconto. La comprensione è stata valutata positivamente . La dottoressa ha notato una certa immaturità delle prassie Orali.
Lo sviluppo globale è apparso positivo in rapporto all’età. Ci è stato consigliato di aumentare la logopedia a due volte la settimana e di rivederci a febbraio. Ora questa richiesta da parte della scuola ci manda un po’ in confusione, temo che le maestre possano vedere qualcosa in mio figlio che noi genitori non riusciamo a vedere. ultimamente abbiamo notato che il bambino quando torna da scuola è molto nervoso e la mattina piange per andare, una volta ha finto anche di stare poco bene per non entrare..In tutto ciò da poco gli è nata una sorellina con cui deve ora “condividere”le nostre attenzioni.
Con mio marito ci stiamo chiedendo se davvero ci possa essere la necessità di un sostegno e se questo ritardo del
Linguaggio possa in qualche
Modo risolversi positivamente solo con la logopedia.
grazie dell’attenzione.

Commenti

Mi sembra che il parere della npI sia che il bambino abbia solo un ritardo del inguaggio e d'altronde per avere un sostegno è necessaria la certificazione di handicap sec la legge 104. Non mi sembra proprio il caso. Ormai le maestre vogliono solo bambini facili e già 'scolarizzati'... E che ci stanno a fare, allora, a insegnare la fisica quantistica ai bambini?
Sulle difficoltà del bimbo ad andare a scuola può incidere sia la nascita di una sorellina da poco, sia una accoglienza non proprio ottimale a scuola. In entrambi i casi mi sembra che sia da aver pazienza e aspettare che il bimbo 'digerisca' un po' alla volta i bocconi pesanti che ha dovuto ingoiare, per così dire...
In generale non credo che la logopedia serva molto in questi casi, se non ai genitori in mancanza di altri punti di riferimento ...

Grazie mille Dottore. Noi lo abbiamo iniziato a mandare a logopedia su consiglio della nostra pediatra e poi aumentato a due volte la settimana dopo la relazione della npi. Le insegnanti mi hanno richiesto di far venire la logopedista a scuola per farle vedere quali sono secondo loro le difficoltà che ha in classe mio figlio.Per loro il bambino andrebbe fatto seguire singolarmente da una insegnante perché ha difficoltà ancora ad accettare i divieti e le regole. Considerando che la scuola è iniziata da un mese e che tra inserimento, influenza, orario ridotto e logopedia mio figlio ha frequentato in tutto 40 ore, mi sembra presto ed eccessivo chiedere il sostegno..La nascita della sorellina è stata per lui, inoltre, un bel cambiamento..In pochi mesi ha dovuto affrontare l’arrivo della sorellina, l’asilo e l’inizio della logopedia e secondo me tutto questi fattori hanno aumentato in lui un senso di frustrazione che magari emerge di più all’asilo dove è inserito in un grande gruppo. Lei per il ritardo del linguaggio cosa può consigliarci per aiutarlo?grazie infinite

Appunto, tanti cambiamenti possono superare la capacità di resistenza di un bambino e causare un arresto, generalmente transitorio, dello sviluppo. Non bisogna focalizzarsi sul linguaggio, che è solo la ciliegina sulla torta, bisogna vedere il tutto. Se, come sembra, il bambino è stressato da tante cose, è bene ridurre un po' lo stress, magari eliminando le cose eliminabili ( non la sorellina, quindi ....) Ma la logopedia, che non serve, forse sì, per concentrare le forze sull'adattarsi a scuola. Cercando di sostenere a casa il bambino, dandogli il suo spazio e il suo tempo in modo d capire che il suo posto è ben saldo anche se è arrivata la sorellina. Nei fatti, non a parole.
La richiesta del sostegno è assurda e sbagliata. Come se a uno che zoppica un po' per una lieve botta ricevuta si dovesse ingessare tutta la gamba per tutta la vita. Probabilmente con un po' di pazienza il bimbo si adatterà e, passato lo stress anche il linguaggio fiorirà. L'aiuto va dato al 'terreno' dove sta la piantina, per così dire, noi ai singoli fiori un po' in ritardo a sbocciare...

Grazie mille. A scuola non sono soddisfatte della relazione fatta dal npi, secondo loro dovrei portare il bambino da un nuovo npi perché sono convinte che necessiti del sostegno..stanno mettendo in discussione il lavoro di una professionista. Mi sembra che vogliano trovare a tutti i costi un problema a mio figlio. Ma la scuola senza il mio consenso può chiedere il sostegno?inoltre un insegnante può permettersi senza informare la famiglia di chiamare la logopedista che segue mio figlio?
Grazie ancora

No, nessuna delle due. Sono i genitori a decidere nel primo caso, e c'è violazione della privacy nel secondo caso. Ma ne capitano di tutti i colori, come vedete. Bisogna sapere i propri diritti e difenderli, per difendere anche il bambino da situazioni che possono disturbarlo. Pensateci e comunicate alla logopedista la vostra decisione. Avrete modo anche di valutarla dalla sua risposta. Perchè dovrebbe avere il sostegno secondo le maestre? Ha un comportamento incontenibile da loro?

Mio figlio è uno dei pochi che non frequentato il nido e in più è il piccolo della classe. È un bambino molto vivace, non abituato a fare attività al tavolino perché, forse sbagliando, anche d’inverno è sempre stato abituato a stare fuori e a fare giochi all’aperto. come le dicevo nel primo messaggio lui deve essere ancora scolarizzato e accettare i no, inoltre non parlando esprime molto le sue emozioni con il corpo..adora stare con gli altri bambini ma ancora non ha imparato a condividere i giochi e a rispettare i turni..le maestre hanno detto alla logopedista, e non a me, che il bimbo è ingestibile. Necessita del sostegno secondo loro perché non riescono a stargli dietro e fino a che non avrà il sostegno mi hanno invitata ad andare a prendere il bambino slle 11.30 escludendolo dalla possibilità di mangiare a scuola con i suoi compagni..Io Sto cercando in tutti i modi di venire incontro alle esigenze delle insegnanti ma mi sembra assurdo richiedere il sostegno e stressare il bimbo con ulteriori visite.

Non solo assurdo, è contro la legge: non è handicappato, ma solo più piccolo! Forse quelle maestre hanno sbagliato mestiere. Oppure quell'asilo e quelle persone non sono adeguate a un bambino piccolo e da scolarizzare , appunto. Sentite la direttrice. E' daa valutare il male minore fra accettare un orario ridotto aspettando che il bambino cresca o cercare un altro asilo .

Con mio marito stiamo valutando di cambiare asilo, anche perché il bambino quando torna da scuola è molto nervoso..io temo che le maestre usino il ritardo del linguaggio di mio figlio per arrivare ad avere una ulteriore insegnante in classe.La npi che lo ha visto ha detto che è solo un bambino vivace, nemmeno iperattivo, a cui vanno date delle regole(colpa nostra che soprattutto nell’ultimo periodo della gravidanza gli permettevamo di fare tutto quello che voleva).grazie mille Dottore per la sua disponibilità

_________________________

AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.