Bambino di 3 anni e mezzo DSA e BES

CONSULTI PER BAMBINI ADOLESCENTI E FAMIGLIE

Buongiorno dottore, sono approdata sul suo sito perché mio marito ed io non ne possiamo più e desideriamo un parere autorevole per mettere a tacere alcune insinuazioni provenienti dalle insegnanti di nostro figlio. X ha 3 anni e mezzo, è un bambino bellissimo, dolce, curioso, vivace, sempre sorridente, ma con un caratterino intraprendente che spesso vuol fare di testa sua, e di fronte al no a volte reagisce con la bizza.
In famiglia per noi tutto questo è normale, anche perché il bimbo non sembra avere particolari atteggiamenti "patologici", mangia con appetito, dorme regolarmente, gioca in maniera normale, si relaziona con gli altri senza problemi. Ha 2 sorelle più grandi (figlie solo mie) di 17 e 12 anni di età, che vivono con noi, ma per circa 4/5 mesi l'anno ( intervallati) vivono con il loro padre, tornando a casa da noi solo il fine settimana.
Ecco, questa credo che sia l'unica situazione anomala che il bambino viva, nonostante venga vissuta da noi adulti nella maniera più serena possibile,
Premesso questo vengo al dunque: il bimbo ha frequentato il nido da settembre 2017, senza nessun tipo di problema per l'inserimento, è sempre andato volentieri e le educatrici non hanno mai avuto niente da dire, se non qualche momento di bizza, riconducibile ai periodi in cui le sorelle non erano a casa con noi.
Finito il nido, per esigenze lavorative lo abbiamo iscritto all'asilo estivo ed anche lì non ci sono stati problemi di inserimento, nonostante l'ambiente diverso e nuove educatrici.
L'asilo estivo è durato dai primi di Luglio fino alla settimana dopo Ferragosto.
A Settembre 2018 (quindi il bimbo aveva 32 mesi), ha iniziato la scuola dell'infanzia, in una classe con pochi bimbi e quasi tutti anticipatori come lui.
Anche qui nessun problema di inserimento, nuove maestre e nuovo ambiente, ma il bimbo ha continuato ad andare volentieri.
Dopo il primo mese, quindi ad Ottobre, c'è stato un primo incontro con le insegnanti le quali dissero che il bambino con i compagni era un po' prepotente e a volte anche manesco, e che spesso dovevano metterlo ad un banchino da solo a farlo riflettere su come si era comportato.
Io e mio marito restammo molto male, confermando che a volte anche a casa, se c'era qualcosa che non gli andava bene, tendeva ad avere reazioni un po' forti, però noi gli abbiamo sempre spiegato che invece di alzare le mani o scaraventare oggetti, doveva provare a dire quale era il problema. A casa questo modo di educarlo sembrò funzionare, a scuola hanno continuato ad isolarlo per riflettere. Inoltre, dato che a Ottobre non parlava ancora bene, le insegnanti cominciarono a suggerirci di stimolarlo leggendogli storie, filastrocche e forse però una logopedista avrebbe aiutato.
Inizia il tarlo che il bimbo possa avere qualcosa che non va, poiché i suoi coetanei parlavano già molto bene e, a detta delle maestre, l 'unico indisciplinato era il nostro. Soprattutto, ogni volta che lo andavamo a prendere il pomeriggio, c'era sempre da rimarcare qualcosa di negativo in lui. "X non ascolta, non pone attenzione durante le attività, se si legge una storia e tutti devono ascoltare, lui si alza e girella nella stanza, oppure comincia a fare rumori per disturbare, oppure va a dare una spinta ad un compagno. E noi dobbiamo metterlo al banchino".
Premetto che con le mie figlie non avevo mai vissuto una cosa simile, pur comprendendo che ogni figlio ha il proprio carattere, ma la cosa ha iniziato a farmi stare veramente male. A casa si comportava bene, ogni tanto qualche bizza, ma sempre arginabilissima. A scuola invece non andava mai bene niente, anche quando c'erano delle cose positive (ad esempio ha sempre mangiato tutto, o assaggiato cibi nuovi della mensa), le maestre hanno sempre messo in risalto che lui non ascoltava, non obbediva, faceva come gli pareva e che secondo loro c'era da capire come mai. Compiuti i 3 anni cominciarono a dire che erano preoccupate perché non ascoltava, che non conosceva il pericolo perché nel giardino della scuola si arrampicava e saltava, che a pranzo mangiava tutto con le mani, che se gli veniva chiesto di mettere a posto i giochi lui si rifiutava gridando. Insomma, un teppista. E insistevano ogni volta nel dire che a livello cognitivo era molto avanti, ma che erano molto preoccupate per il fatto che non ascoltasse.
Il culmine è stato raggiunto la settimana scorsa, alla consegna dei lavoretti di tutto l'anno. Mi sono sentita dire che forse il bimbo ha qualcosa che non riesce a sfogare, che ci sono delle associazioni per la psicomotricità, che questi problemi di comportamento sono secondo loro dei campanelli d'allarme, che il bimbo nel rapporto uno a uno con l'adulto è molto bravo, ma che nel gruppo presenta grossi problemi, e che se continua così per l'anno prossimo dovranno prendere provvedimenti. Al che io ho veramente sbroccato, mi passi il termine, chiedendo loro cosa intendessero per provvedimenti. Forse un'insegnante di sostegno? Visto che il bimbo da solo con un adulto era completamente gestibile? Al che mi sono sentita dire se sapevo cosa fossero DSA e BES, ed io che non sono una stupida e mi informo sempre quando leggendo trovo cose che non conosco, sapevo bene di cosa mi stavano parlando. Sono rimasta allibita, quali sarebbero i campanelli d'allarme che rivelano che a 3 anni e mezzo un bimbo potrebbe essere dislessico o avere Bisogni Educativi Speciali? A me e mio marito sembra che semplicemente il bambino non sia entrato " nelle grazie' delle insegnanti, che forse pretendono dei soldatini che obbediscono ad ogni cosa che dicono. Ci sarebbero ancora tante cose da dire, credo che le invierò anche il questionario in modo da darle tutto il quadro completo dello sviluppo del bimbo.
Intanto la ringrazio per la pazienza che avrà nel leggerli.
Cordiali saluti

Commenti

Sembra che le maestre abbiano avuto difficoltà nel gestire il comportamento del bambino, che si poneva fuori dal gruppo in modo anche provocatorio rifiutando di aderire alle indicazioni degli adulti. In parte anche a casa avete notato comportamenti analoghi, che però non vi hanno posto problemi di gestione. Forse le maestre avrebbero dovuto esplicitare meglio le difficoltà per chiedere un aiuto ad affrontarle, non tanto ipotizzando diagnosi non di loro competenza. Fra l'altro DSA vuol dire sia Disturbi Specifici dell'Apprendimento ma anche Disturbi dello Spettro Autistico, che oggi va per la maggiore in tutte le scuole.
Intanto il bimbo ha passato un anno di scuola non troppo positivo, come esperienza nella comunità. Invece in precedenza non erano state segnalate difficoltà?
Penso che bisogna correre un po' ai ripari, per evitare che il persistere della situazione critica crei ulteriori problemi. Prima di tutto è da capire cosa può disturbare il bambino per portarlo a esprimere in quel modo un suo possibile disagio. Aspetto il questionario.

Gentilissimo Dottore,
mi scuso innanzitutto per il ritardo con cui le rispondo, ma ho impiegato molto tempo nella compilazione del questionario, cercando di essere esaustiva il più possibile. Impegni di lavoro mi hanno però tenuta bloccata per diversi giorni, quindi riempivo il questionario a singhiozzi e perdevo un po' di vista le cose importanti da scrivere.
Oggi finalmente ho potuto riprendere in mano il tutto e spero di aver scritto in maniera adeguata e comprensibile tutte le informazioni di cui ha bisogno.
La ringrazio ancora enormemente per l'attenzione che dedicherà alla lettura. Attendo sua cortese risposta. Grazie

QUESTIONARIO SULLO SVILUPPO PSICOMOTORIO SIMBOLICO-LINGUISTICO E RELAZIONALE
composizione familiare; età dei componenti Madre 44 anni, Padre 49 anni, Sorelle 17 e 12 anni.....; altre notizie ( bilinguismo, immigrazione, ecc.)
Le sorelle sono figlie di un altro padre.
età del bambino/a 3 anni e mezzo
problemi in gravidanza............. pressione alta.Tiroidite. Percorso gravidanza a rischio.
NASCITA
a che settimana ………….37 settimane + 2
Parto ( naturale, cesareo - eventuali motivi-, difficoltà)…………… Naturale
alla nascita : peso, altezza, circonferenza cranica ...peso: kg 3,090, lunghezza cm 48 circ.cranica cm33, circ,toracica cm 32
(eventuali curve di accrescimento epoche successive)……...
indice di Apgar: 1'…10…./ 5'…10…….. durata del ricovero in ospedale…3 giorni…..
PRIMI MESI
allattamento: materno solo 20 giorni ……. artificiale dal 21° giorno fino a 4 mesi e 1/2……… a orario o a richiesta... difficoltà...Inizialmente allattamento materno, ma problematico perché il bimbo si attaccava poco e male. Continui controlli in ospedale dopo le dimissioni a causa di ittero neonatale. Livelli di bilirubina sempre alti.Calo di peso del bimbo. Iniziato allattamento artificiale dopo circa 20 giorni dalla nascita.Trovato subito il tipo di latte adeguato, scomparsa dell’ittero e calo della bilirubina. Il primo mese è stato molto stressante con i continui test in ospedale per verificare i livelli di bilirubina.
inizio pappine, minestrine, ecc...
svezzamento (DISTACCO DAL SENO, o dal biberon, se allattamento artificiale), età ……… facile ... difficile ....Svezzamento a partire dai 4 mesi e mezzo su consiglio della pediatra, che ci parlò di un periodo “finestra” tra i 4 ed i 6 mesi in cui si possono introdurre gradualmente tutti i cibi riducendo i rischi di allergie ed intolleranze future nel bambino. Effettivamente non ci sono stati problemi ed il bambino si è abituato da subito ad assaggiare tutto, senza nessun tipo di ripercussioni sulla sua salute.
eventuali difficoltà....
ritmo sonno veglia nei primi mesi, orari, difficoltà...Il ritmo sonno veglia si è regolarizzato subito. Il bambino ha sempre dormito regolarmente senza farci fare nottate.
persone che lo accudivano...Madre e Padre
eventuale ritorno al lavoro della mamma: a quanti mesi?... reazioni del bimbo? Io e mio marito lavoriamo insieme nella nostra attività. Sono rientrata a lavoro quando il bimbo aveva 1 mese e lo abbiamo portato sempre con noi. Abbiamo creato uno spazio riservato in negozio, dove potevo accudire il bambino, allattarlo, cambiargli il pannolino, etc..
EPOCA SUCCESSIVA
alimentazione..., sonno ...., orari e modalità (dove dorme, come si addormenta, ecc)
abitudini ( ciuccio, biberon, orsacchiotto, copertina, ecc) ..... tempo video: televisione, telefonini, tablet...
L’alimentazione del bambino è abbastanza varia, anche se adattata al nostro modo di mangiare, nel senso che noi ad ogni pasto prepariamo un solo piatto, o il primo o il secondo, e poi mangiamo la frutta, uno yogurt o una fetta di dolce fatto in casa. Il bambino mangia le stesse cose che mangiamo noi, tranne rari casi (se preparo una pasta con sugo piccante, a lui la condisco col sugo di pomodoro semplice) Il bimbo beve acqua naturale e molto raramente succhi di frutta.
E’ comunque sempre pronto ad assaggiare nuovi piatti. La mattina fa regolarmente colazione con latte e biscotti, oppure fette biscottate, pane con la marmellata oppure dolce fatto in casa.
Per quanto riguarda il sonno ha mantenuto la regolarità di quando era piccolo. Sottolineo che non lo abbiamo mai fatto dormire nel lettone, ha sempre dormito nella culla in camera con noi fino a circa 6 mesi, poi lo abbiamo spostato nel lettino in camera con le sorelle. Si addormenta da solo, dopo cena (dopo essersi lavato i denti e messo il pigiama) va a letto da solo, si accende la lucina, a volte gli leggo una storia, altre volte preferisce sfogliare il libro da solo e poi si addormenta. In ogni caso gli do la buonanotte con un bacio ed esco dalla camera mentre lui è sveglio.
Ha tenuto il ciuccio principalmente per addormentarsi fino ai 2 anni, poi lo ha tolto ed ha preferito tenere un piccolo cencino tra le mani. Attualmente tiene nel letto due cagnolini peluche, ma se non ci sono si addormenta ugualmente.
Quando va a casa della nonna paterna (dal pomeriggio fino al dopo cena) si addormenta sul divano, ovviamente dobbiamo svegliarlo per portarlo via in auto, ma poi una volta arrivati a casa si riaddormenta subito nel letto, nonostante le manovre per spogliarlo e mettergli il pigiama.
La televisione la guarda circa 2 ore al giorno (non consecutive), circa quattro volte alla settimana, cioè quando non lo tiene la nonna e dobbiamo portarlo in negozio con noi.Preferibilmente guarda film della Disney (Toy story, Pinocchio, Dumbo) La nostra attività è di laboratorio e servizi informatici, spesso quindi non siamo nelle condizioni di dargli l’attenzione che merita e quindi per farlo star buono gli mettiamo un film Disney. Siamo consapevoli che il negozio non è il luogo ideale per far stare il bambino, ma purtroppo non possiamo affidarci ad una baby sitter, i nonni materni sono ultraottantenni e l’unica persona in grado di accudirlo, oltre noi, è la nonna paterna che pure ha superato i 70 anni, quindi non può tenerlo sempre.
Quando va a lavoro solo mio marito (raramente, perché per lo svolgimento dell’attività siamo necessari entrambi), io resto a casa con il bambino, gioco con lui, facciamo i puzzle insieme oppure gli leggo un libro. Però poi devo dedicarmi anche alla casa quindi cerco di coinvolgerlo in piccole mansioni, come ad esempio caricare la lavatrice con i panni da lavare, oppure aiutarmi a riordinare in casa. Il bimbo è molto bravo, gli piace molto rendersi utile. Ovviamente cerco di fargli fare cose non pericolose per lui, sempre sotto il mio controllo.

- SVILUPPO PSICO-MOTORIO:
dove veniva tenuto preferenzialmente dopo i primi mesi, da sveglio: in braccio, nel lettino, nel box, sul passeggino, sul tappeto, libero di muoversi ecc. ....Nei primi mesi da sveglio stava molto nel lettino oppure sul tappeto, a lavoro con noi stava nel box, in giro con la nonna sul passeggino,
seduto da solo a che età .....6 mesi
primi spostamenti a che età e come: rotolando, strisciando, uso del girello ...rotolando e strisciando, non ha mai usato il girello
primi passi da solo........12 mesi compiuti
capacità motorie attuali....corre, salta, sale e scende le scale da solo, va sulle giostre, spinge una sedia contro il mobile della cucina per poterci salire ed aiutarmi quando preparo da mangiare.
controllo sfinterico (pipì e popò nel vasino/wc) a che età.....Avevo iniziato verso i due anni e mezzo (coadiuvata dalle educatrici al nido) a mettere i pannolini mutandina in modo che potesse cominciare ad usare il vasino, ma senza mai forzarlo. Il pannolino è stato tolto definitivamente a Novembre/Dicembre scorso, cioè prima che il bambino avesse compiuto i tre anni. La cosa è stata piuttosto stressante per lui e per noi, questo spannolinamento è stato fortemente spinto dalle insegnanti della materna, di cui parlerò più accuratamente nella sezione dedicata alla scolarizzazione. Attualmente è completamente autonomo nel fare la pipì, quando fa la cacca ugualmente va da solo in bagno, ma chiama per essere pulito e lavato.
- SVILUPPO RELAZIONALE
RELAZIONE e COMUNICAZIONE nel primo anno di vita
primi sorrisi ...
curiosità verso oggetti e persone, attenzione,seguire con lo sguardo
Modi di comunicare e richiamare l'attenzione.
Successivamente:
facilità a capirlo e interagire...
facilità al pianto e facilità a consolarlo, coccolarlo, ecc ...
reazione di fronte a persone e ambienti nuovi (diffidenza, paura, pianto...) ...
modalità di accudimento: ansioso, apprensivo, preoccupato, tranquillo, sicuro ...
Il bambino è sempre stato molto sorridente fin dai primi mesi, piangeva solo quando aveva fame, sonno o doveva essere cambiato. Ha mostrato sempre molta curiosità, ha sempre seguito con lo sguardo persone ed oggetti che lo interessavano.
Ha iniziato la lallazione verso il 6° mese (almeno così è annotato sul libretto pediatrico), se voleva richiamare l’attenzione a volte faceva qualche gridolino.
Successivamente si faceva capire abbastanza, indicando quello che gli interessava, oppure muovendosi direttamente nella direzione dell’oggetto ambito.
Inizialmente non è stato un bambino che piangeva spesso, e comunque è sempre stato facilmente consolabile. Dal secondo anno di vita sono iniziate le prime reazioni avverse di fronte ai no.
Nell’accudirlo non siamo particolarmente ansiosi o apprensivi, cerchiamo di essere in accordo quando diciamo no. Se abbiamo delle divergenze su qualcosa non le mostriamo di fronte al bambino, ma ne parliamo dopo quando siamo da soli.
FIGURE PRINCIPALI cui è attaccato............ il bambino è abituato a vedere altri adulti, parenti, amici?.....Il bambino è molto socievole nei confronti di altri adulti, è molto attaccato ai nonni sia materni che paterni, alle sorelle, sorride ai clienti quando sta in negozio con noi, normalmente non è timoroso nei confronti degli estranei (a volte gioca a fare il timido). Ovviamente le principali figure di riferimento sono la mamma ed il babbo.
REAZIONI AL DISTACCO dai genitori................ molto tranquillo quando viene lasciato dalla nonna, solo ultimamente (a volte) inizia a dire che non vuole andare, oppure si preoccupa se il padre esce per primo di casa (intanto va a prendere l’auto), mentre noi finiamo di preparaci..il bimbo comincia a dire “ma babbo sta andando via, non ci aspetta!”, ma io lo rassicuro spiegandogli che il babbo è solo sceso a prendere l’auto. In linea di massima comunque non ci sono e non ci sono mai state scene disperate da sindrome di abbandono o pianti alluvionali.
INTERESSE E CURIOSITÀ VERSO LE PERSONE .... adulti ...... bambini..... Il bambino è molto attratto dagli adulti, ma soprattutto, secondo me, dall’attenzione che può scatenare negli adulti. Ha sempre ricevuto molti complimenti per il suo aspetto fisico (a noi questo non piace troppo, preferiamo gratificarlo quando si comporta bene, piuttosto che solo per la bellezza). Nei confronti di altri bambini è ugualmente curioso. Nell’esperienza al nido non ha mostrato particolari disagi nello stare a contatto con i coetanei o con bambini più piccoli di lui. Sinceramente anche l’esperienza alla scuola dell’infanzia è sembrata apparentemente positiva, il bimbo rammenta spesso i suoi compagni, e loro ugualmente lo cercano.
CONDIVISIONE cerca di condividere interessi, attività, stati d'animo cercando l'attenzione delle altre persone, magari per farsi battere le mani, o dire bravo, ecc? Attivamente.... Solo passivamente .... Non è interessato a condividere ...Cerca molto spesso l’attenzione dell’adulto, esprime soddisfazione quando fa un disegno e lo mostra con orgoglio, se fa una costruzione chiama per farla ammirare. Questo succede quando è con noi, mentre a scuola le maestre ci hanno detto che spesso dopo aver finito un disegno lo scarabocchiava tutto, oppure lo strappava in mille pezzi, andando a volte a sciupare anche quello del compagno seduto vicino a lui.
- SVILUPPO SIMBOLICO - LINGUISTICO
LINGUAGGIO (età di inizio dei vari punti indicati):
lallazione, gorgheggi...6 mesi
prime parole ......1 anno e mezzo? (non ci ricordiamo esattamente)
due parole insieme ...2 anni
uso del no e del sì ....2 anni
frase minima (verbo e sostantivo )....2 anni e mezzo
capacità di dialogo ... 3 anni
INTERESSE E CURIOSITÀ PER GLI OGGETTI
USO DEI GIOCHI e degli oggetti ( gioco funzionale ....imitativo .....rappresentativo ), descrivete come usa giochi e oggetti.Attualmente gioca molto con due pupazzi che rappresentano due personaggi di un film Disney, li fa dialogare come nel film, ma li personalizza anche facendogli cantare filastrocche o canzoncine che si inventa lui. Disegna molto, fa giochi di imitazione, con gli attrezzi fa finta di aggiustare casa, gioca a cucinare, stende il tappeto/pista e mette in fila tutte le macchinine che ha, gioca con le costruzioni di legno. Ha strumenti giocattolo (chitarra e pianola), ha giochi didattici che utilizza in autonomia (trova gli animali, riconosci i colori, trova i numeri, ripeti una sequenza)
DISEGNO SPONTANEO
scarabocchio , linee, cerchi... omino-testone ... figure, casetta, ecc ...Disegna se stesso, la mamma, il babbo, i cani (ne abbiamo due), le sorelle, i personaggi dei cartoni. Principalmente disegna persone e animali spesso anche dettagliati (orecchie, sopracciglia, ciglia) utilizzando i colori appropriati per capelli, bocca, occhi. Ad esempio io ho gli occhi verdi e lui li colora tali, non con un altro colore. Gli piace molto utilizzare le matite oppure la penna a sfera. A volte scarabocchia fuori dal foglio, sulla scrivania o sul muro, ma viene rimproverato per questo e quindi non è un’abitudine.
ATTENZIONE nelle varie attività e interessi: breve ... lunga .... ...Una cosa che non riusciamo a fargli capire è che non può parlare sopra agli altri se quello che dicono non gli interessa. Questo succede anche a scuola: le maestre leggono una storia e siccome lui si annoia inizia a parlare per raccontare una cosa lui (di solito a caso, cioè senza alcuna inerenza a ciò che stanno dicendo le maestre). A casa gli spieghiamo ripetutamente che non si fa, che bisogna aspettare quando gli altri parlano…oppure se lui ha già finito di mangiare e si è già alzato da tavola per giocare e noi invece ci tratteniamo per mangiare il gelato oppure semplicemente parlare tra noi, lui mentre gioca e fa parlare i giocattoli pian piano alza sempre di più la voce, fino a sovrapporsi completamente a noi. Quando viene sgridato per questo si zittisce, ma non sembra accusare il rimprovero più di tanto, come se sapesse benissimo che non lo deve fare e aspettasse la nostra prevedibile reazione.
COMPRENSIONE DELLE COSE E DELLE RICHIESTE ....
Comprende perfettamente tutto, sa il nome di moltissime cose, diciamo che fino ai 3 anni capiva, ma non riusciva ad esprimersi correttamente e spesso non capivamo noi. Adesso invece riesce a fare realmente conversazione con tutti noi della famiglia. Se gli chiedo di aiutarmi a fare qualcosa comprende e lo fa volentieri. Quando gli spieghiamo qualcosa e gli chiediamo se ha capito ci risponde “Ho capito”. Esprime i suoi bisogni e le sue emozioni, quando è arrabbiato o contrariato scatta la bizza, con decisione si impunta, ma noi non molliamo mai. A volte se ne va in camera sua e chiude la porta. Io lo seguo e gli spiego con fermezza che così non lo può fare, e che quando c’è qualcosa che non gli torna lo deve dire, senza fare certe scene.
Esprime con la stessa enfasi anche le emozioni positive, quando è sereno è sempre sorridente, ci abbraccia e ci dice che ci vuole bene, ci bacia con affetto, fa le cose con entusiasmo. Quando è stanco, ma tranquillo, è di una dolcezza estrema.

COMUNICAZIONE DEI SUOI BISOGNI E DESIDERI ....Dice chiaramente quando ha fame, quando ha sete, quando ha sonno, quando ha dolore da qualche parte, piange quando rimane male per qualcosa, esprime soddisfazione quando riesce in qualcosa.
UMORE E’ fondamentalmente un bambino sereno, quando è molto stanco però è meglio lasciarlo stare, perché diventa irritabile e permaloso.
- COMPORTAMENTO
(tranquillo, iperattivo, capriccioso, ecc)....,è molto attivo, si tiene sempre in attività con qualcosa, gli piace correre, quando portiamo i cani allo sgambatoio lui vuole sempre venire con noi così può correre libero. Parla continuamente, racconta mescolando episodi realmente accaduti con personaggi di fantasia, oppure fa compiere imprese straordinarie ai componenti della famiglia. E’ decisamente enfatico quando racconta queste cose.
adesione a regole, orari, limiti, ....Conosce le regole, nota perfettamente quando qualcuno non le rispetta (a scuola se qualche suo compagno contravviene alle regole, lui lo nota subito e questa è una cosa che a detta delle insegnanti fanno un po’ tutti)
obbedienza agli adulti .....in linea di massima è obbediente, se ad esempio lo porto al parco giochi e gli dico che quando è l’ora di andare si va via senza fare bizze, lui non fa una piega. Nella routine mattutina a volte tenta di evitare qualcosa (ad esempio lavarsi i denti, oppure rimanda il momento della colazione) perché vorrebbe solo giocare, ma noi gli spieghiamo sempre che c’è un tempo per giocare ed un tempo per fare colazione, lavarsi, vestirsi, etc..di solito non contrasta troppo, magari dice di no una o due volte, ma poi cede, sempre con serenità comunque.
reazione a divieti, frustrazioni ....Quando è molto stanco oppure molto affamato sembra non capire più niente, grida NO con fermezza e decisione, incrocia le braccia e dice che è arrabbiato.
capricci, bizze ...raramente fa le bizze, ultimamente un po’ di più, crediamo anche a causa del grande caldo.
paure, fissazioni.... non si può definire un bambino pauroso, né con particolari fissazioni. Ha dei gusti ben precisi in fatto di giochi, se è il momento di giocare con i puzzle li vuole fare tutti uno dopo l’altro, se invece è l’ora delle macchinine mette in pista tutte quelle che ha (o comunque qualunque cosa abbia le ruote)
- SCOLARIZZAZIONE
asilo nido ………. A che età ……………. Reazioni eventuali ………….
Scuola materna …………….. eventuali difficoltà di inserimento, ambientamento............
Successive scuole ....... apprendimento ........ comportamento .........
La scolarizzazione è iniziata quando il bambino aveva 20 mesi, non ci sono stati problemi per l’inserimento che si è svolto in maniera molto tranquilla. Essendo la stessa struttura frequentata in passato anche dalle sorelle (pur essendo trascorsi tanti anni), ho ritrovato alcune educatrici che già conoscevo e con cui avevo un ottimo rapporto, quindi ho sempre portato il bambino all’asilo senza nessun tipo di ansia. C’è stato sempre molto dialogo fra noi genitori e le educatrici/educatori. Il bimbo era in una sezione di bambini più piccoli di lui. Durante la giornata al nido aveva però anche l’occasione di incontrare nel salone i suoi coetanei delle altre sezioni. Alcuni di questi bambini sono diventati suoi compagni alla scuola per l’infanzia.
Terminato l’asilo nido a fine giugno 2018, ai primi di luglio il bambino ha iniziato l’asilo estivo (viviamo in una località turistica e l’estate è maggiore occasione di lavoro per noi). Devo precisare che nel paese dove viviamo c’è un Istituto Comprensivo che permette un Progetto Continuità dal Nido fino alla Scuola Primaria. In pratica, durante l’anno scolastico, chi frequenta l’ultimo anno di un grado scolastico, viene portato in visita nella scuola di grado successivo. Quindi i bambini dell’ultimo anno di Nido sono andati in visita alla Scuola dell’Infanzia, quelli dell’ultimo anno della scuola dell’Infanzia hanno incontrato quelli della Primaria, etc…Dato che il servizio dell’asilo estivo viene erogato nei locali della Scuola per l’’Infanzia, il bambino ha affrontato benissimo l’inserimento estivo anche perché non era un ambiente del tutto sconosciuto.
L’asilo estivo è durato fino al 20-22 agosto circa (non ricordo esattamente la data.) Non ci sono mai state lamentele da parte delle educatrici, il bimbo è sempre andato volentieri ed ha sempre giocato con tranquillità.
A metà settembre ha iniziato la scuola per l’infanzia, ma essendo stata creata una sezione di bambini per la maggior parte anticipatari, sono stati sistemati in un’altra struttura ancora, sempre comunque vicina al resto del plesso scolastico. Anche in questo caso l’inserimento non ha dato nessun tipo di problema, il bambino sembrava ben ambientato, come già detto alcuni bambini li conosceva già e comunque è sempre andato volentieri.
Dopo un mese abbiamo avuto un primo colloquio con le maestre per fare un primo resoconto e ci hanno detto che il bimbo ogni tanto alzava le mani sui compagni e non era troppo ubbidiente. Noi dicemmo che al nido e all’asilo estivo questo non era mai successo e la risposta iniziale fu “mah..vediamo un po’..noi però lo mettiamo al banchino da solo a riflettere”.
Da lì è iniziato il calvario. A fine ottobre (lui portava ancora il pannolino) iniziarono a dire che siccome il pomeriggio dopo il sonnellino lo trovavano sempre asciutto, ritenevano fosse il caso di procedere con lo spannolinamento, di comprare i pannolini a mutandina per abituarlo (io già glieli mettevo ) per abituarlo a farla nel vasino. E’ stato un dramma; praticamente ogni giorno il bimbo se la faceva addosso, con notevole disappunto delle maestre che, quando lo andavo a prendere, mi esortavano ad insistere anche a casa, sembrava quasi che insinuassero che non seguivamo la stessa linea. Noi a casa la seguivamo eccome, abbiamo discusso anche con la nonna che lo teneva perché lei inizialmente continuava a lasciargli il pannolino…insomma, l’apoteosi giunse un giorno che, andando a prenderlo all’uscita il pomeriggio, la maestra mi disse che lo avevano cambiato ben 6 volte, e che avevano anche dovuto usare i cambi degli altri bambini perché i tre cambi che avevo lasciato io non erano bastati.
Quando lo portavamo a lavoro con noi succedeva la stessa cosa, non riusciva a dire in tempo “pipì” e puntualmente si bagnava. Consideriamo anche che questa fase è avvenuta in pieno autunno-inverno, periodo non proprio ideale per lo spannolinamento di un bambino che non aveva ancora 3 anni.
In concomitanza con questa cosa, ovviamente, il bambino diventò molto più irritabile e nervoso, e gli episodi maneschi a scuola si intensificarono.
Anche a casa era decisamente irruento, e gli spiegavamo ogni volta che non doveva alzare le mani contro nessuno, né i compagni, né le sorelle, né babbo e mamma (ovviamente non ci ha mai picchiati realmente, solo una volta mentre eravamo a lavoro, vedevo che ballettava per la pipì ed io lo portai in bagno di corsa, ma siccome lui voleva guardare un film a cartoni, iniziò una bizza tremenda, e mentre lo mettevo seduto sul water mi dette uno schiaffo proprio ben assestato. A quel punto sbagliai anch’io, purtroppo, perché cedetti alla rabbia e gli resi lo schiaffo…a ripensarci adesso me ne vergogno profondamente. Ricordo che dopo averlo fatto calmare, tentai di parlargli e spiegargli che era molto brutto quello che avevamo fatto entrambi..e che le cose non si dovevano risolvere in quel modo.
Ad oggi il bimbo, per fortuna, ha acquisito piena autonomia nell’andare in bagno e lo fa con tranquillità, ma quel periodo è stato veramente da dimenticare, sia per lui che per noi.
Passata questa fase, diciamo dopo le vacanze di Natale, il bimbo a casa sembrava comportarsi decisamente meglio. Non aveva più degli scatti nervosi come prima (qualche bizza, oppure fare un disegno e poi scarabocchiarlo tutto). A scuola invece continuavano le lamentele delle maestre, soprattutto sul fatto che il bimbo non parlasse ancora bene. Una delle maestre ci chiese se avevamo mai pensato di portarlo da una logopedista. Inizio della paranoia…cominciai a cercare notizie per verificare se mio figlio avesse un ritardo nel linguaggio oppure no, segnavo tutte le parole che diceva, segnavo i fonemi che pronunciava correttamente e quali no…mi stavo convincendo che avesse dei problemi, mi sembrava che i suoi compagni (soprattutto le bambine) parlassero tutti come avvocati. Stavo iniziando ad informarmi per trovare una logopedista in gamba
Per fortuna mio marito mi calmò e mi disse di aspettare un pochino, il bimbo avrebbe compiuto tre anni di lì a poco, non tutti parlano così presto e correttamente, io non ricordavo assolutamente a che età avessero iniziato le mie figlie, ma poi pensai alla mia figlia grande (che è sempre stata taciturna) che però alla scuola per l’infanzia parlava bene..cercai di scacciare questo spettro, perché mi sembrava che ci fossero già insinuazioni che il linguaggio non perfetto preludesse a qualcos’altro..
E poi questo comportamento disobbediente a scuola, ogni tanto una manata a qualche compagno, apparentemente senza motivo. Poi ci siamo accorti che appena lo portavamo la mattina, c’era un bimbo che lo spingeva o gli dava botte, e lui magari reagiva.
Ma di fronte a questa cosa le maestre minimizzavano “Son bimbi..poi fanno la pace”.
Però hanno insistito sempre nel dire che nel gruppo classe il comportamento di nostro figlio era preoccupante, che non si spiegavano come mai, perché a livello cognitivo era molto bravo, però voleva fare sempre di testa sua e poi rispondeva male alle maestre. E ogni ogni giorno a dirgli che a scuola si doveva comportare bene, che le maestre gli insegnavano tante cose, che lui doveva ascoltarle, non poteva fare cosa gli pareva.
Insomma..non c’è mai stata una notazione positiva, le competenze non erano state raggiunte perché il bambino non ascoltava. E questo fatto del mancato ascolto ha fatto sì che alla consegna dei lavori mi sia sentita parlare di DSA e BES. Ripeto, da Gennaio ad ora il bambino a casa si è sempre comportato correttamente, avendo anche sbloccato il linguaggio in maniera sorprendente e senza dover andare da una logopedista. Il bambino racconta quello che immagina, chiede il nome di tutte le cose, osserva il mondo che lo circonda, comprende le situazioni, ascolta quando parliamo..certo..a volte vuole essere un po’ protagonista e tende a sovrastare gli altri, ma la cosa non gli viene passata, cerchiamo di educarlo al rispetto per gli altri. Al momento che le scrivo sono più di due settimane che il bambino ha smesso di andare a scuola, e sinceramente lo abbiamo visto ulteriormente più tranquillo e più sicuro di sé stesso.
RAPPORTI SOCIALI, occasioni di incontri con altri, parenti, amicizie, ambiente extrafamiliare ........ ...Le uniche occasioni di incontri al di fuori dell’ambiente familiare sono: la nostra attività lavorativa, quindi incontro con i clienti, di solito è sempre pronto a farsi vedere e a mostrare un disegno che ha appena fatto, oppure uno dei suoi giochi preferiti. Inoltre quando è con la nonna paterna, va spesso con lei a fare la spesa, (la spesa è una di quelle attività che gli piace molto fare anche con noi), va al parco giochi dove trova altri bimbi e si comporta sempre bene.
- SITUAZIONE AMBIENTALE E FAMILIARE
altri conviventi (nonni, parenti, ecc) ………… inserimento sociale della famiglia (emigrati, trasferiti, ecc).... contatti sociali...
Organizzazione familiare per l'accudimento (orari dei genitori, nonni, baby sitter, ecc: descrivete come siete organizzati, la giornata tipo del bambino e della famiglia).......
modalità educative (permissive, ferme, severe, variabili, orari di sonno, dove dorme, chi 'comanda': adulti o bimbo? ecc .....).........,
tempo video (cioè passato alla televisione, video-giochi, telefonino ecc)
La nostra famiglia è composta da me, mio marito, il bambino, le due sorelle (che sono solo figlie mie) e due cani. I nonni materni abitano in un appartamento adiacente al nostro, ma data la loro età difficilmente possono occuparsi del bambino. I nonni paterni abitano a poche centinaia di metri da noi, ma ad occuparsene è principalmente la nonna (circa due pomeriggi a settimana, se può anche tre). Sia quando c’è scuola che durante il periodo delle vacanze, il bambino si alza da solo intorno alle 7:30/8:00, che è lo stesso orario in cui ci alziamo anche io e mio marito(solo qualche volta bisogna svegliarlo).. Durante la scuola le figlie si alzano autonomamente, la grande alle 5:30 (deve prendere il treno), la seconda alle 7:00 (va a scuola a piedi da sola) Attualmente va subito in bagno a fare la pipì, dopodichè va in cucina ed apre il mobiletto dove stanno i biscotti e le cose per la colazione ed apparecchia per tutti. Per quanto possibile cerchiamo di fare colazione tutti insieme, i cani sono sempre vicino a noi in casa, sono una presenza costante ed il bimbo li ama molto, prendendosi cura di loro (mi aiuta a mettere le crocchette nelle rispettive ciotole, gli versa l’acqua da bere, etc..)
Se c’è scuola di solito uno di noi porta il bambino verso le 8:45, spesso però facciamo tutto abbastanza in fretta e a volte il bambino vorrebbe avere il tempo per giocare un po’. Adesso che non c’è scuola effettivamente ce la prendiamo un pochino più comoda, ed anche lui segue più volentieri la routine mattutina (colazione, lavarsi i denti, vestirsi, giocare e uscire). A scuola andiamo a riprenderlo il pomeriggio alle 15:50/16:00. (Dormiva il pomeriggio a scuola fino a prima delle vacanze di Pasqua, dopo tale data le maestre decisero che i bambini non avrebbero più dormito il pomeriggio).Se noi non possiamo per motivi di lavoro, va direttamente a prenderlo la nonna. In questo caso andiamo a riprenderlo dopo che ha cenato, verso le 21:30. A quell’ora lo portiamo a casa, lo mettiamo a letto, dopodichè ceniamo noi. Se invece è con noi cerchiamo di cenare tutti per le 21:00.
In pieno inverno cerchiamo di anticipare almeno di un’ora l’orario della cena.
Dopo la cena gioca un po’ (se non è troppo stanco) poi si lava i denti e va a letto, in ogni caso mai più tardi delle 10:30
Adesso che non c’è scuola il bimbo è quasi tutto il giorno in negozio con noi. Abbiamo strutturato la nostra attività lavorativa in maniera tale che, purtroppo, siamo necessari sia io che mio marito ogni giorno, dal lunedi al sabato. Quindi la Domenica è l’unico giorno in cui possiamo dedicarci alla famiglia. Quando il bambino non sta con la nonna, lo portiamo sempre con noi a lavoro. Lui ha la sua scrivania, con alcuni giochi, il necessario per disegnare, spesso si diverte ad entrare negli scatoloni vuoti e fa finta di guidare un treno o un’auto. Quando siamo particolarmente impegnati in lavori di concentrazione (siti web, risoluzione di problemi hardware o software) purtroppo dobbiamo “bloccarlo” con un film a cartoni. Siamo perfettamente consapevoli che questo non è giusto per il bambino, perché se è con noi dovrebbe poter interagire con noi. La nostra condizione attuale non ci consente di fare altrimenti, non possiamo affidarci a nessun altro sul lavoro (e magari avere la possibilità di prendersi almeno un pomeriggio alla settimana per stare con il bimbo), né tantomeno trovare una baby sitter. A volte una delle sorelle (di solito quella di 12 anni) viene con noi il pomeriggio e quindi lo intrattiene un po’, magari lo fa giocare con le costruzioni oppure stanno fuori davanti al negozio a fare le bolle di sapone..Quando finiamo di lavorare, prima di andare a casa dobbiamo portare i cani allo sgambatoio, e quindi passiamo circa 20 minuti in quest’area verde recintata piuttosto ampia. Ci sono molti alberi, quindi è decisamente ombreggiata Negli orari in cui andiamo noi difficilmente troviamo altri cani, o se li troviamo sono cani che conosciamo e dei quali siamo sicuri. Il bambino comunque sa che non deve avvicinarsi troppo ai cani degli altri, anche se conosciuti. I nostri sono molto buoni ed hanno visto il bambino fin dalla nascita, quindi gli sono molto affezionati. Quando siamo allo sgambatoio il bambino è evidentemente felice di poter stare all’aria aperta e poter correre tranquillo, cercare legnetti, osservare le formiche.
- EVENTI PARTICOLARI,
cambiamenti, trasferimenti, nascite, lutti, malattie di familiari, difficoltà, ecc....
Visite mediche, ospedale, altro......
Eventuali esami fatti e referti (Udito, vista, eeg, rmn,...)
Altre osservazioni ……….
..................
L’unico evento particolare che si ripete ciclicamente due volte l’anno è la partenza da casa delle sorelle per andare a stare dal loro padre. Quest’ultimo fa un lavoro che lo tiene lontano da casa per circa 5 mesi, quindi torna per due mesi poi riparte per altri tre mesi e torna per altri due. Le bambine quindi possono stare col loro padre in maniera concentrata per quattro mesi l’anno (ripeto, due mesi e poi altri due mesi), ed in questo periodo fanno un vero e proprio trasloco di libri, indumenti, cose per la scuola, scarpe, effetti personali, etc…La più piccola torna da noi la Domenica e passa del tempo anche con il fratellino. La grande di solito va in giro con le amiche (vista l’età adolescenziale) e raramente torna a casa nostra la Domenica.
Quindi diciamo che il bambino vede andar via le sorelle e poi le vede tornare dopo molto tempo. Fino ad oggi non abbiamo mai preso in considerazione il fatto di provare a spiegargli questa situazione, perché sinceramente non crediamo sia possibile dire ad un bambino di tre anni e mezzo che le sue sorelle hanno un altro babbo e un’altra casa dove andare, senza provocare un trauma in lui.
Dall’altra parte però siamo anche consapevoli che il non spiegare niente potrebbe creare ugualmente delle insicurezze, dovute a qualcosa che il bimbo cerca forse di capire, ma non comprende.
Potrebbe essere questo il motivo dei momenti di particolare irritabilità?
Per quanto riguarda visite mediche etc.. il bambino non ha effettuato niente di specialistico. Abbiamo parlato della situazione a scuola con la nostra pediatra e in accordo con noi ha fatto una richiesta per visita neuropsichiatrica infantile, principalmente per scrupolo. Ad oggi però non abbiamo ancora avuto modo di prenotare la visita, perché la cosa ci spaventa anche un po, soprattutto perché abbiamo paura di entrare nel tunnel delle diagnosi sbagliate.

Bah, dalla lettura delle notizie sembrerebbe che il bimbo non abbia avuto problemi fino all'ingresso in questo disgraziato asilo, dove fin da subito si è trovato in conflitto con richieste troppo rigide delle insegnanti. La fase del controllo sfinterico sembra essere stata proprio traumatica, e probabilmente ha lasciato strascichi. Il fatto che ora che è a casa e l'asilo è finito stia più sereno e tranquillo farebbe pensare quasi a cambiare asilo, se possibile, altrimenti, speriamo che la fatica dell'adattarsi un giorno gli torni utile, parafrasando il titolo di un film ('questa sofferenza un giorno ti sarà utile') di qualche anno fa. Credo che si possa dirgli tranquillamente che le sorelle vanno dal papà, con cui prima la mamma era sposata, mentre poi si sono separati. Semplicemente, rispondendo alle domande del bambino ovviamente in modo comprensibile per lui: ci sono bambini che alla sua età devono affrontare la separazione dei genitori.
Non farei nessuna visita specialistica di alcun tipo.

Gentilissimo Dottore,
la ringrazio infinitamente per la sua sollecita risposta. Ha confermato quello di cui eravamo sicuri tutti noi in casa, e cioè che il bimbo semplicemente non si sia trovato con le insegnanti, che a loro volta non hanno saputo gestirlo. Ho letto molto volentieri anche i suoi articoli del portale e trovo ammirabile il fatto che lei metta a disposizione con franchezza il suo pensiero. Mi scusi se le ho rubato comunque del tempo per leggere tutte le informazioni sul bambino. La ringrazio nuovamente.

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AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.