Test ADOS: farsi o non farli?

CONSULTI PER BAMBINI ADOLESCENTI E FAMIGLIE

Buongiorno dottore,
sono la mamma di D., 4 anni.
E' un bambino da sempre molto vivace, allegro e affettuoso.
A due anni abbiamo notato un ritardo del linguaggio e così su consiglio del pediatra ci siamo rivolti ad un logopedista (privato, se no avremmo dovuto metterci in lista d'attesa con le tempistiche che lei sicuramente conosce meglio di me). Dopo le prime 6 sedute durante le quali il bambino non faceva altro che piangere disperato, la logopedista ci ha consigliato di interrompere momentaneamente le sedute perché probabilmente D. non era ancora pronto.
A tre anni, vedendo che il bambino tentava di parlare e si innervosiva perché non riusciva a farsi comprendere, abbiamo ritentato la strada del logopedista ma in un'altra struttura e stavolta l'ha accettata di buon grado.
Fino ad un annetto fa amava andare sulle giostre, al mare e in piscina, tanto che lo scorso inverno lo abbiamo iscritto al corso di nuoto per bambini piccoli pensando di fargli cosa gradita, invece da allora ha iniziato ad avere paura delle piscina e non vuole più andarci, così come lo scorso anno non ha voluto mettere nemmeno un piede a mare.
E' subentrata anche la paura delle giostre: non vuole più salire da nessuna parte tranne che sullo scivolo, a patto che non ci siano altri bambini.
Negli ultimi 9 mesi ha subito dei cambiamenti molto forti: ad agosto scorso è nata la sorellina, a settembre ha iniziato la scuola materna (non ha frequentato il nido) e poco dopo abbiamo cambiato anche casa.
La nascita della sorellina l'ha accettata abbastanza bene, anche se di tanto in tanto si fa presente un po' di gelosia e di regressione.
Alla materna le maestre mi dicono che è molto timido, parla solo se interpellato e a bassissima voce. Partecipa alle attività strutturate mentre nelle ore di gioco libero, a meno che non vadano a cercarlo gli altri bambini per proporgli qualcosa, va nell'angelo dei libri e si sceglie un libro da "leggere".
Ecco, i libri gli sono sempre piaciuti: ama farsi raccontare le storie, che puntualmente impara a memoria e poi le legge lui a noi, conosce e distingue i numeri e tutte le lettere dell'alfabeto.
Da dicembre scorso ha avuto un'esplosione del linguaggio: compone frasi, si esprime in modo sufficientemente buono pur non essendo ancora il linguaggio di un bambino di 4 anni e anche la logopedista ha notato tale evoluzione.
Continua però a far fatica a relazionarsi col mondo esterno… Se siamo fuori casa e deve chiederci qualcosa lo fa a voce bassa per non farsi sentire, se qualche estraneo gli chiede qualcosa non risponde, oppure lo dice a me che poi devo riferire la risposta.
Al parco se vede un gruppetto di bambini che gioca a pallone si avvicina e aspetta che gli chiedano di giocare, se no viene da noi e ci chiede: "Dillo tu ai bimbi!".
Settimana scorsa ha fatto il colloquio annuale con la neuropsichiatra infantile propedeutico alla logopedia ed ha proposto di fargli fare dei test ADOS per escludere eventuali patologie.
Io e mio marito ci siamo presi un po' di tempo per pensarci, perché non siamo molto dell'idea…
Secondo lei è davvero il caso di farglieli fare? Non vorremmo sottoporre il bambino ad uno stress inutile e soprattutto leggevo pareri non proprio positivi su questi test.
La ringrazio per l'attenzione dedicatami e resto in attesa di un suo parere.
Sotto il questionario compilato.

QUESTIONARIO SULLO SVILUPPO PSICOMOTORIO SIMBOLICO-LINGUISTICO E RELAZIONALE
composizione familiare; Papà, 47 anni; Mamma, 35 anni; sorellina, 9 mesi
età del bambino/a 4anni
problemi in gravidanza: nessuno
NASCITA
a che settimana 41 + 1
Parto naturale
alla nascita : 54 cm, peso 4,140 kg
(eventuali curve di accrescimento epoche successive)……...
indice di Apgar: 9’
PRIMI MESI
allattamento esclusivo al seno per 5 mesi; introduzione pappe appena compiuti 5 mesi accettata di buon grado. E’ tuttora una buona forchetta. Non presenta intolleranze o allergie.
I ritmi del sonno nei primi mesi sono stati buoni; faceva quakche riposino durante la giornata e di notte si svegliava 1/2 per la poppata dopo di che si riaddormentava. Dal 4° mese non si è più svegliato per le poppate notturne.
persone che lo accudivano: durante il primo anno di vita è rimasto a casa con la mamma poiché in maternità dal lavoro
eventuale ritorno al lavoro della mamma: 12 mesi. È stato poi accudito dai nonni materni che lo accudiscono tuttora e con cui ha un ottimo rapporto. Il bimbo ha reagito bene al distacco, anche se ogni tanto aveva qualche “attacco di mammite”.
EPOCA SUCCESSIVA
Alimentazione varia (pasta, carne, pesce, latticini, frutta, verdura); riposino pomeridiano fino ai 2 anni, a nanna verso le 22.30/23.00 e sveglia verso le 9.00-9.30 (prima di iniziare la scuola materna).
- SVILUPPO PSICO-MOTORIO:
dove veniva tenuto preferenzialmente dopo i primi mesi, da sveglio: in braccio, nel lettino, nel box, sul passeggino, sul tappeto, libero di muoversi ecc. ....
seduto da solo a che età: 7 mesi
primi spostamenti a che età e come: ha iniziato a gattonare intorno ai 10 mesi; intorno all’anno si alzava in piedi e camminava trenendosi al muro o ai mobili. Se lasciato in piedi senza sostegni a cui appoggiarsi rimaneva in piedi in equilibrio, ma senza fare passi. Deambulazione autonoma totale a 18 mesi

capacità motorie attuali: un po’ impacciato nei movimenti. Cammina e corre bene, ma è un po’ scoordinato nel giocare a pallone e sale e scende le scale facendo un gradino per volta.
controllo sfinterico (pipì e popò nel vasino/wc) a che età: è stato un lungo percorso… inizialmente non voleva saperne di fare i bisogni nel water (3 anni), poi con l’aiuto della scuola materna ci siamo riusciti.
- SVILUPPO RELAZIONALE
RELAZIONE e COMUNICAZIONE nel primo anno di vita
primi sorrisi 1 mese
curiosità verso oggetti e persone, attenzione,seguire con lo sguardo SI’
Modi di comunicare e richiamare l'attenzione: vocalizzi, indicazione col dito di oggetti/persone
Successivamente:
facilità al pianto e facilità a consolarlo, coccolarlo, ecc ... SI’
reazione di fronte a persone e ambienti nuovi (diffidenza, paura, pianto...) ... SI’
modalità di accudimento: durante la settimana è stato accudito dai nonni materni mentre mamma e papà erano a lavoro. Probabilmente un po’ ansiosi (primo nipote) ma è stato sempre coccolato e ha sempre giocato anche in casa con loro.
FIGURE PRINCIPALI genitori, nonni, cuginetto più grande
CONDIVISIONE cerca di condividere interessi, attività, stati d'animo cercando l'attenzione delle altre persone, magari per farsi battere le mani, o dire bravo, ecc? Attivamente.... Solo passivamente .... Non è interessato a condividere ... Sì, cerca l’attenzione delle persone presenti.
INTERESSE E CURIOSITÀ PER GLI OGGETTI
Gioca con le costruzioni, le macchinine, con dei giochi che utilizzava da piccolissimo che adesso sono passati a sua sorella. Costruisce, gioca con gli animali della fattoria, spesso simula situazioni vissute all’asilo e finge che i pupazzi siano le maestre e i suoi compagni di classe. Altre volte finge che ci siano lui e la sorellina, che vanno al mare, in chiesa, al parchetto…
DISEGNO SPONTANEO
fa solo degli scarabocchi con i vari colori; all’asilo utilizza anche il pennello e le forbici.
COMPRENSIONE DELLE COSE E DELLE RICHIESTE: buona
COMUNICAZIONE DEI SUOI BISOGNI E DESIDERI: discreta. Qualche difficoltà ad esternare le emozioni
UMORE
- COMPORTAMENTO
Tranquillo fuori casa; spesso iperattivo a casa.
Tende spesso a fare dispetti se gli diciamo di non fare qualcosa (lo rifà dicendo “mamma, guarda” e ridendo). Ha un po’ di timore in più del papà motivo per cui si limita nell’avere questi comportamenti.
- SCOLARIZZAZIONE
Niente nido. Iniziato la materna a settembre scorso. Distacco difficile (anche per mamma e papà!), ma le maestre hanno sempre riferito che dopo i primi minuti di pianto si tranquillizzava e infatti quando andavo a riprenderlo era sereno. Non cerca molto gli altri bambini, ma quando viene coinvolto nelle attività di gruppo partecipa. La prima settimana si è rifiutato di mangiare ma poi ha iniziato.
Alle 13.00 i nonni vanno a riprenderlo perché ha pomeriggio non dorme mentre i bambini del primo anno fanno il riposino dopo pranzo ma soprattutto perché come primo anno abbiamo preferito fargli fare mezza giornata.
- EVENTI PARTICOLARI,
Cambiamenti notevoli durante gli ultimi 9 mesi:
- nascita sorellina;
- inizio scuola materna;
- cambio casa.

Commenti

A parte il fatto che considero il test ADOS inutile e dannoso, qui non vedo alcuna indicazione a farlo. Il bambino sembrerebbe avere, in base alle notizie, uno sviluppo entro i limiti della norma ma un atteggiamento insicuro e ansioso nel contatto con il mondo extrafamiliare, da cui si difende con un atteggiamento vicino al 'mutismo elettivo'. Probabilmente il motivo è che è rimasto a lungo nell'ambiente familiare con poche esperienze del mondo esterno. Comunque mandatemi qualche video del bambino insieme a voi, come da istruzioni nella colonna qui a destra.

Non vedo nemmeno indicazioni alla logopedia, visto che siamo in un ambito, emotivo, ansioso, che non è di competenza della logopedia nè di altri terapisti della riabilitazione. Se il bambino trattiene le comunicazioni verbali, per così dire, non è perchè non sa parlare, ma perchè è insicuro e in ansia nell'ambiente esterno, cosa che forse i cambiamenti recenti hanno accentuato. In casa parla normalmente, mi pare di capire, anche se manca la parte del questionario relativa al linguaggio. C'è stato un ritardo del linguaggio che però è sbocciato, direi spontaneamente, nel quarto anno, cosa non così rara.

per il celere riscontro e sono rasserenata dal fatto che anche lei reputi superfluo far sottoporre il bambino ai test ADOS.
Settimana prossima io e mio marito abbiamo il colloquio con la neuropsichiatra infantile che vuole comunque esporci il funzionamento di questi test ma che, come le dicevo, abbiamo intenzione di declinare.
Riguardo al linguaggio: è comparsa la lallazione intorno ai 5 mesi, poco dopo ha iniziato a dire "mamma" e "papà" e via via altre paroline anche se molto poche, senza mai comporre frasi di due parole (neanche soggetto+verbo).
Fino all'età di tre anni si è espresso molto attraverso i gesti e l'indicazione.
Gli è sempre piaciuto cantare ed intonava le canzoni con "lalalalala".
Dallo scorso dicembre ha iniziato finalmente a formulare le frasi, a cantare ripetendo i testi in modo corretto e ad esprimersi verbalmente, anche se molti fonemi sono ancora da perfezionare (ad esempio non riesce a dire la C: "tane" invece di "cane", "tatta" invece di "cacca", ecc.)
Come possiamo intanto aiutarlo a superare questa ansia di tutto ciò che non è famiglia?
Ora che frequenta la scuola materna cerchiamo sempre di portarlo alle feste di compleanno degli amichetti e con le belle giornate è spesso fuori, con noi o con i nonni.
A breve le invierò qualche filmato.
Grazie ancora.

La pronuncia delle parole dovrebbe maturare con l'esperienza, senza bisogno di interventi specifici (logopedia). Anche la paura dell'ambiente esterno dovrebbe diminuire con l'esperienza e la pratica, cercando di non stressarlo e di non forzarlo, lasciando che faccia quello che si sente, spontaneamente. Servirebbe aumentare le occasioni di contatti sociali, insieme ai genitori, per diminuire la distanza fra ambiente familiare e ambiente sociale, dove ovviamente dovrà abituarsi a non avere un ruolo privilegiato, ma uguale agli altri coetanei.

Buonasera dottore,
stasera abbiamo avuto il colloquio con la neuropsichiatra infantile che ci ha meglio illustrato il funzionamento dei test Ados.
Dice che non dovrà essere il bambino a farli ma io e mio marito. Dovremmo sottoporci entrambi ad un colloquio di circa un'ora dove ci verranno chieste molte informazioni sul bambino e sulla nostra situazione familiare. In base ai risultati la logopedista potrà poi trovare il giusto metodo per far in modo che l'interazione con l'esterno diventi fisiologico.
Dato che dobbiamo sottoporci noi e quindi nessuno stress per il bambino pensavamo di farli, anche se non le nascondo che continuiamo ad essere scettici...
È possibile che tramite i "test" da noi effettuati si possa risalire alla causa della difficoltà di nostro figlio ad interagire con l'esterno?
Intanto proprio ieri D. alla festa dell'asilo è salito per la prima volta sui gonfiabili e si è divertito, tanto da aver pianto quando poi siamo andati via.

Il test è una semplice pagella delle 'prestazioni' o meglio "non prestazioni", del bambino: se non indica, 1 punto, se non risponde, 1 punto... se saltella, 1 punto e così via. Se la somma supera certi valori, come il cinque nella vecchia pagella, viene promosso 'autistico' o bocciato... Non ha alcun valore per risalire a delle cause, nè per altro. E' solo causa dell'enorme confusione che c'è in giro in questo periodo. O meglio, la colpa non è del test, ma di chi lo usa e lo applica e vede autistici dappertutto, come una volta i marziani, i russi, ecc.
Visto che il bimbo sembra in una fase molto positiva di sviluppo, temo che possiate solo rovinarvi e rovinargli la vita. Temo che voi idealizzate le possibilità di una logopedista, tanto più se questa ha bisogno di test per capire il bambino, neanche fosse l'indirizzo per consegnare un pacco postale, senza offese per i postini. L'interazione con gli altri si impara dall'esperienza di frequentare gli altri; come per nuotare: bisogna stare nell'acqua, non si impara in palestra.

_________________________

AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.