Encopresi bimbo 7 anni

CONSULTI PER BAMBINI ADOLESCENTI E FAMIGLIE

Buongiorno
Vi ringrazio anticipatamente per la vostra attenzione.
Sono il papà di un bambino di 7 anni da poco compiuti. Nell’ultimo periodo abbiamo qualche problema riguardante la pupù. Cercherò di essere più sintetico.
Giorgio, questo è il nome di mio figlio, è un bambino molto vivace ma a anche molto sensibile. A scuola è un pochino in dietro rispetto agli altri compagnucci. Questo è stato causato dalla maestra della prima elementare che ha lasciato tutta la classe all’anarchia completa per questo siamo stati costretti a cambiargli sezione.
Dal punto di vista prescolare è stato un percorso sereno e di grande socializzazione. Purtroppo ha subito due piccoli interventi che lo hanno condizionato molto sul suo rapporto con i medici.
Ora da qualche mese ha qualche problema con la popò. Il tutto è iniziato con una forte stipsi che molto probabilmente, a detta anche del bambino, ha effettuato una defecazione dolorosa.
All’inizio non gli abbiamo dato molta importanza, ma notavamo che andava sempre meno in bagno se non per nostra stimolazione. Sembrerebbe che nel tempo abbia rimuginava sull’accaduto.
Ad un certo punto il bambino si teneva la popò anche per dieci giorni. Io è la mamma preoccupati, all’inizio ci discutevamo imponendogli di fare la popò con lunghe sedute sul water tra grandi pianti e attacchi di panico alla fine per consiglio del nostro pediatra abbiamo fatto un clistere. Quest’ultima ha permesso al bambino di evacuare completamente, a detta sua senza dolore ma da quel giorno sono iniziati i nostri problemi di incontinenza delle feci.
Sicuramente tale problema è stato particolarmente influenzato dalla somministrazione di molti lassativi osmotici come Laevolac (3 cucchiai al dì) e Movicol bambini (2 bustine al di) secondo indicazioni del pediatra. Dopo circa una settimana non prende piu le bustine ma solo due cucchiai di Laevolac.
Abbiamo portato Giorgio da un gastroenterologo pediatrico, ha escluso anomalie funzionali e ci ha consigliato di non dare troppa importanza alla cosa che molto probabilmente è una fase, una modalità di attirare la nostra attenzione, di continuare con i lassativi e attendere l’evoluzione della cosa e in caso di mettere un pannolone (Ovviamente Giorgio non vuole pannoloni), garantendoci che con il passare del tempo la cosa si risolverà. Ho letto su diversi forum che purtroppo è una cosa molto frequente nei maschietti. Alcuni hanno risolto il problema altri no. Ovviamente questa incognita mette ansia anche a noi genitori.
Voi che atteggiamento mi consigliate di assumere? L'encompresi nasconde sempre un disagio? Puo essere riferita al solo dolore passato della defecazione?
Grazie

Commenti

ho dimenticato di dire che l'enconpresi e solo diurna e abbiamo notato che alcune volte lo fa volutamente soprattutto quando ha qualche dolorette di pancia.

Sull'encopresi tutto sommato si sa abbastanza poco. In quarant'anni ho visto vari bambini e bambine, fra i 3 o 4 anni e gli 8 - 10, ma mai bambini più grandi o adolescenti. Nè tanto meno adulti. Ne dedurrei , anche se non è proprio un dato 'scientifico', che quasi tutti, tranne casi di handicap neurologici o mentali gravi, che non è il vostro caso, a un certo punto 'risolvono' il problema. Quindi forse il gastroenterologo vi ha dato il consiglio giusto.
E' un comportamento basato sulla volontà del bambino, che di solito rifiuta di andare al gabinetto e preferisce farsela addosso o trattenere la cacca. Tutto sommato è meglio il farsela addosso, nel senso che il trattenere ha più complicanze, può richiedere l'uso del clistere. Quindi meglio sopportare il cattivo odore ecc, che non fare troppa pressione cui può reagire trattenendo più decisamente.
Può valer la pena cercare se ci sono aspetti ambientali disfunzionali e ansiogeni - di fronte a cui il bambino magari reagisce con questa abitudine che gli permette in qualche modo 'magicamente' di controllare il disagio - e cercare di modificarli. Gli accenni al cambio di scuola, al ritardo di apprendimento, ecc suggeriscono questa dinamica. Se volete datemi qualche informazione in più seguendo il questionario nella colonna qui a sinistra.

Meglio non utilizzare un consulto altrui. Ho aperto per Lei un nuovo consulto

Buongiorno Dott. Benedetti
In seguito ad una diagnosi di distrurbo dell'attenzione e un percodo logopedico e psicologico durato 2 anni, Giorgio ha effettuato un test wish presso la ASL di competenza.Attualmente Giorgio ha 11 anni. Siamo un po preoccupati sull'esito del test dove il QI è di 74 (borderline)Sempre dal test è uscito che il suo punto di forza è la comprensione verbare (ICV 96). Le scrivo la relazione: Durante le somministrazione del test si mostra collaborativo e concentrato pur mostrando una certa irrequetezza motoria: si muove continuamente sulla sedia e durante le prove verbali si alza in piedi. Il profilo cognitivo si collaco poco al di sotto della norma con un QI totale pari a 74 (IAG83).L'indice di comprensione verbale e di 96, IRP 74,IVE 71. L'indice di memoria di lavoro non risulta interpretabile a causa di una levata discrepanza tra i punteggi che lo compongono (PMAX-PMIN>5)
Cosa ne pensa? Grazie anticipatamente

Com'era andata poi con l'encopresi?
Non do' molto valore ai test e alle diagnosi di quel tipo. Mi dica se vuole se ci sono delle difficoltà.

Grazie dottore per la richiesta. Per quanto riguarda l encompresi è passata ma ogni tanto gli riesce la paura di fare la pupù ma alla fine la fa. Più che difficolta diciamo che è un bambino incline all ansia. Abbiamo fatto diversi test ed è uscito che ha un disturbo Dell attenzione, disgrafico e discalculo e disprassico. Ha fatto 2 anni di logopedia e psicomotricità presso un centro. Dove anche li ha fatto diversi test. Il qi è sempre stato intorno agli 85 mai arrivato a 74 ecco perché eravamo un po' preoccupati. A scuola dal punto di vista didattico con un pdp va abbastanza bene scendiamo parecchio dal punto di vista disciplinare. Si stufa facilmente e vuole uscire dalla classe. Che consigli mi può dare. Grazie

Fare i test non aiuta a capire i bambini e le loro difficoltà: non sono automobili da fare il tagliando, o elettrodomestici. Vi consiglio di lasciar perdere chi funziona solo a test e cercare di capire il bambino come persona, e farvi aiutare eventualmente a questo scopo, di capirlo, e non tanto a farlo rientrare in parametri e tabelle...

Grazie Dottore condivido totalmente le sue parole ma purtroppo quando una ASL certifica una "diagnosi" bisogna fare i conti con la scuola. In questi casi cosa mi consiglia di fare? Della psicoterapia? Un qualcosa di "riabilitativo"? La ASL ci ha comunicato che verrà inserito in un gruppo e verra mandato a casa una sorta di psicologo che servirà a motivarlo (non so come viene chiamato tecnicamente). Grazie Ancora

Le diagnosi oggi spesso e volentieri sono sbagliate. Le scuole non hanno diritto di intromettersi in scelte che sono dei genitori. Spesso fanno danni...
Se vuole un mio parere bisogna fare un consulto, con le informazioni del questionario aggiornate, dei video e eventualmente anche osservazioni in videochiamata.

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AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.