Aggiornamento dopo 6 mesi

CONSULTI PER BAMBINI ADOLESCENTI E FAMIGLIE

Buona sera dottore,
Allego il link dal vecchio portale per aggiungere nuovi aggiornamenti riguardo mio figlio di quasi 6 anni, che a settembre andrà a scuola elementare.

Fino ad oggi direi che sono stati fatti passi importanti in tutti gli ambiti: il linguaggio, comprensione, comportamento etc. Al nostro ritorno dalle vacanze estive, le maestre del'asilo mi hanno detto che Matteo chiacchera moltissimo. Detta da loro " li dobbiamo tappare la bocca", per dire che ha fatto un importante progresso. La "fissazione" per i camion e molto diminuita. Non ci gioca quasi mai, forse ogni tanto li nomina per giocare o per portare al'asilo. Questo e perche adesso ha cambiato le preferenze. Al momento siamo nel periodo del " io voglio". Parla molto delle cose che vorrebbe fare. Ad esempio fare il suo compleanno a casa e chiamare alcuni suoi amici( dice anche i loro nomi). Al'asilo ha imparato il gioco del'oca, e gioca spesso con un suo amicheto a quale insegna anche le regole del gioco. Dice di volere andare in vacanza al mare e di portare la sua nuova nave dei pirati e vorrebbe anche i suoi amici con lui. E un pochettino affascinato dal fenomeno del vortice nel'acqua, dice spesso che vorrebbe affondare la nave nel'acqua. Vorrebbe fare un picnic, campeggio, etc. Ma penso che si inspira anche dai cartoni che guarda.
La sua logopedista mi racconta sempre molte cose positive, i tempi di concentrazione piu lunghi, la diversita e la complessita dei giochi. Fa anche psicomotricita con un altro bambino e anche la hanno sempre da raccontare cose molto positive, un'ottima evoluzione.
A parte la psicomotricita di gruppo e logopedia fa anche la piscina con un gruppo di bambini, senza i genitori, e sembra che tutto va bene.
Al livello relazionale e rimasto sempre espansivo e aperto con le persone, vuole sempre mettersi al centro del'attenione. Non e per niente timido con le persone per lui estranee. Pero lo fa solo se si trova nei posti molto familiari per lui: A casa nostra oppure a casa della sua nonna.
Abbiamo notato che il suo comportamento cambia in presenza dei nonni, o in presenza delle persone familiare. Cambia in senso negativo: Pretende un sacco di cose, fa capricci, fa dispetti. Quando tutti vanno via, torna il Matteo di sempre. Non capisco perche lo fa.
Nonostante tutti gli progressi, ancora si nota il suo linguaggio con molti diffetti di pronuncia, ma comunque comprensibile per tutti.
Questo anno al'asilo ci resta volentieri, non come l'anno scorso che diceva sempre di voler stare a casa con me. Credo abbia superato il distacco da me. Pero per un bel po di tempo ha usato come strategia per il suo distacco, un modo tutto suo di salutare le maestre. Entrava e li spaventava. Adesso ha smesso un po' perche li ho detto che e grande e dovrebbe dire buon giorno, e non di spaventare. Sembra che funzioni, ma ogni tanto lo fa anche in altre occasioni: a casa, da sua nonna, dalla logopedista. La cosa lo diverte molto.
Questi sono alcuni momenti che volevo raccontare ma l'elenco di tutto sarrebbe troppo lungo, per fortuna
C'e una cosa che mi preoccupa ancora, il linguaggio non del tutto formato e la sua immaturita e queste 2 cose comporta un'altra preoccupazione che e la scuola.Ora come ora abbiamo tutti un periodo sereno, Matteo e un bambino felice, e siamo soddisfati per come sono le cose al momento.

Grazie come sempre e come sempre mi scuso per gli errori di scrittura

Commenti

Bene.Mi sembra che lo sviluppo sia continuato in modo positivo su tutti i piani. C'è ancora tempo per il perfezionamento del linguaggio e per la maturazione, tenuto conto che ha cominiciato a parlare tardi; e questo riguarda anche l'apprendimento a scuola. Cercate di godervi il periodo sereno: anche per il futuro penso che continuerà come fino adesso, cioè a evolvere positivamente e a trovare il modo di affrontare gli alti e bassi inevitabili della vita quotidiana, della scuola, ecc ecc. Se ci saranno difficoltà, le affronterete come avete fatto finora, cercando di superare gli ostacoli e di andare avanti. Potrebbe essere bene interrompere gli interventi di logopedia ecc., lasciandolo andare avanti con le sue forze. Se ci fosse necessità, si potrà sempre richiedere un aiuto più avanti.

Innanzitutto la ringrazio per la sua risposta. Nonostante ci siano buoni risultati, le anzie non sono sparite del tutto .Non riesco a smettere di analizzare ogni suo gesto o parola senza pensare a questa sua diagnosi. Sono proprio fissata e questa cosa mi impedisce di guardare e di comportarmi con lui in modo naturale.
Volevo chiedere la sua opinione riguardo il test Children's Communication Checklist. La logopedista del asl ci ha chiesto di fare questo test e suppongo che alla fine verrà calcolato il punteggio.
Grazie

Sono contrario a tutti i test. A un professionista serio non servono, se non a cautelare se stesso. Anche i professionisti devono sopportare incertezze e timori di sbagliare. Fare test e seguire le 'linee guida' è un modo di rassicurarsi e cautelare se stessi, spesso però a danno dei pazienti. Invece mi sembra da cercare di diminuire il suo stress di mamma causato dalla diagnosi si spettro autistico avuto anni fa, e rinforzato da tutto l'iter fatto.. E' un esempio dell'effetto negativo di questa diagnosi e delle procedure che seguono. cerchi di liberarsene, in realtà è come se le avessero diagnosticato una possessione demoniaca: ha la stessa evidenza scientifica, come si usa dire oggi. Ribadirei il mio suggerimento di prendervi una vacanza tutti, sia bambino che famiglia, sospendendo anche la logopedia per qualche mese.

Grazie mille dottore,
Ametto che ho dei momenti di vero stress perche sono in pensiero per come iniziera la scuola. Per il resto sono contenta dell'evoluzione. Certo vorrei che tutto finisca per miracolo però quando torno indietro di come era Matteo 2,5 anni fa, mi ricordo che desideravo sentire da lui almeno la parola " mamma". Oggi mi racconta tante cose. E bello sentire " mamma, mi sei mancata" . Oppure mentre guarda un aereo in volo mi chiede " mamma, ma perché e così piccolo"? Ricevo tante piccole soddisfazioni tutti i giorni e questo mi da il coraggio e la certezza che un giorno tutto questo sembrerà un triste ricordo.
Tornerò più avanti con altri aggiornamenti.
Avevo letto qualche tempo fa un libro bellissimo che si intitola " Ho nascosto la mia voce" di Parinoush Saniee, una scrittrice iraniana. Si tratta di un tema molto attuale come il linguaggio dei bambini. Lo consiglio vivamente a tutti.

Bel titolo, e a quanto leggo su internet bel libro su un argomento che ci tocca tutti da vicino. Grazie della segnalazione.
In effetti molti dei bambini che passano di qui forse in qualche modo rifiutano di entrare in un mondo che non li capisce, che non gli è piaciuto, nelle loro prime esperienze. E invece che cercare di capirli, spesso gli adulti intorno a loro vogliono solo esaminarli, testarli, diagnosticarli, classificarli, rieducarli, riabilitarli, correggerli, modificarli...
Per fortuna molte volte i bimbi trovano la loro strada, come sembra essere successo nel vostro caso.

Buongiorno dottore,
La disturbo di nuovo per un consiglio. Come mi aspettavo, la diagnosi di Matteo è stata confermata. Mi aspettavo perché so come la pensava la mia neuropsichiatra. Un anno e mezzo fa, quando ha visto Matteo la prima volta, mi aveva detto che non importa quanto Matteo può migliorare, rimarrà comunque con questa diagnosi. Mi aveva fatto l'esempio del "braccio malformato". Che tipo possiamo far funzionare il braccio anche alla perfezione, ma rimarrà sempre un braccio malformato.
Quindi ieri quando mi hanno consegnato la busta con la diagnosi funzionale, non ero sorpresa quando ho letto il contenuto.
Ho sentito solo moltissima rabbia e tanti dubbi ancora.
Come mai, mio figlio che ha registrato un grande cambiamento e miglioramento, che ha una vita piena, che ama stare e giocare con i bambini, etc etc, ha un punteggio di 30-21 sulla scala c-gas, che significa che il soggetto ha una condizione gravissima, non è ne verbale, ne sociale, ne scolarizato.
Sulla griglia delle competenze lui non ha nessun problema cognitivo, motorio, e sensoriale. Avrebbe una difficoltà media per quanto riguarda il linguaggio e comunicazione e una grave di autonomia sociale.
Sento un profondo sentimento di ingiustizia e rabbia, perché mio figlio non è il bambino descritto nelle loro carte. Ho parlato con mio marito, lui condivide il mio pensiero, ma lui è una persona pragmatica, non si lascia tanto influenzato da ciò che hanno scritto e dice, tanto lo so che non è cosi.
Infine, io non dico che Matteo non ha nessuna difficoltà, ma non è neanche handicappato..
Mi sento molto sola davanti a questo muro di problemi e la paura maggiore è di non riuscire a vedere la situazione reale, ma attraverso questa diagnosi.

. Evidentemente non avete fatto un buon incontro. Invece che aiutarvi a andare avanti e affrontare le difficoltà sembra che qualcuno voglia solo tagliarvi le gambe e soffocare le speranze. Se il pescivendolo vi dà pesce avariato è meglio cambiarlo, direi. Ne va della vostra salute. Ci sono persone che non guardano alla realtà e allo sviluppo ma si limitano a guardare le loro griglie e i loro schemi. Se poi le griglie verranno cambiate vi diranno che loro comunque avevano ragione e seguivano la 'scienza', che si sa non è mai definitiva ma ogni tanto cambia. Come comincia a succedere anche sulla questione dell'autismo. Ma intanto hanno bruciato la carne al fuoco.
Cerchi di fare come suo marito..
Io penso che non abbiate bisogno di continuare ad andare da quelle persone. Come dicevo prendetevi una vacanza, una pausa, e vediamo come andranno avanti le cose, senza interventi di sorta. Il bambino mostra di poter andare avanti. Lasciatelo libero, altrimenti si rischia di ostacolarlo, mettergli palle al piede. Se in futuro ci saranno difficoltà, si affronteranno, come si deve fare nella vita.
Penso che Lei continui a portarsi dietro i suoi sensi di colpa che alimentano le paure e i dubbi. Cerchi di liberarsene o di resistere e non faccia più fare quei test inutili e dannosi.

Grazie della tempestiva risposta. Si, è esattamente come dice Lei. Non solo non abbiamo avuto un buon incontro, ma la consegna della diagnosi lo ha fatta tramite la psicomotricista, non ci siamo visti o parlati di persona. Io avrei tanto voluto discutere della situazione..ma ho l'impressione che lo fa a posta, per evitare certe domande...
Io non so come fare a lasciare l'ospedale con le sue terapie...Non sarò obligata a fare come dicono loro??? Ci sarano delle conseguenze? Penso per la scuola primaria se lui avra bisogno di sostegno.
Io avro sempre sensi di colpa perché una mamma si sente responsabile anche se non è colpevole. Ho fatto tutto ciò che mi hanno detto di fare perché sempre è stato invocato il diritto e il benessere del bambino. Volevo fare solo la cosa giusta nonostante non avuto mai fiducia in loro, perche non esiste fiducia là dove manca il fattore umano

Tutti abbiamo diritto all'assistenza sanitaria, ma non abbiamo l'obbligo di seguire le indicazioni mediche. Lei non ha l'obbligo di andare all'ospedale, o di portarci il bambino, se non vuole, e se il bambino non è in pericolo di vita. Le vaccinazioni sono obbligatorie, o la scuola dell'obbligo. Non il resto. Quando uno è ricoverato, come adulto, può andar via anche contro il parere dei medici. Basta che firmi , se glielo chiedono, ma anche questo non è obbligato a farlo. Non è mica una prigione.
Anche il sostegno scolastico, non è obbligatorio: tant'è vero che è la famiglia che lo chiede, se vuole. Nel caso di un figlio uno ha diritto a farlo seguire dal medico che vuole, se necessario non è obbligato ad andare al Servizio Pubblico. Ha diritto di non fare le cure prescritte - non sono mica cure salva-vita - Tanto più la riabilitazione, psicomotricità, logopedia e quant'altro, non sono cure mediche scientificamente provate. Sono interventi di aiuto, come andare in palestra a fare ginnastica, o a ripetizione per lezioni scolastiche. E la loro validità non è 'scientificamente provata'.
E se in futuro dovesse aver bisogno di qualcosa, ha diritto di tornare a richiederla, anche se in passato ha rifiutato un intervento.
Bisogna cercare di pensare con la propria testa: purtroppo i paroloni "diritto del bambino", "per il bene del bambino" sono spesso usati a sproposito, come strumento di pressione, tanto più dalle persone meno competenti e meno brave. Quasi un ricatto ai genitori.
Invece questi interventi, se non necessari, possono essere dannosi, come qualsiasi intervento medico o sanitario, e avere degli effetti collaterali negativi. Come se uno tenesse la gamba ingessata senza bisogno: gli si atrofizzerebbero i muscoli... Quindi bisogna stare in guardia e informarsi ma poi decidere con la propria testa. Ne va della salute e del benessere dei figli e della famiglia.

Grazie infinite per informazioni, mi sento molto più sollevata.
Penso proprio di sospendere per un tempo tutti questi interventi. Vorrei una pausa dopo tutto questo periodo burrascoso e pieno di anzie. Avrei dovuto ascoltare il consiglio di una delle terapiste di Matteo che 2 anni fa mi ha detto in privato che forse è meglio cercare le risposte altrove, perché anche allora per lei Matteo non aveva nulla a che fare con l'autismo. Avevo provato di parlare con il neuropsichiatra di allora, ma mi ha quasi cacciata dallo studio, evidentemente infastidito dalle mie domande sulla situazione di Matteo.
Poi a parte questo da poco ho dovuto affrontare la notizia della così detta dislessia di mia figlia sebbene non grave. Sempre il famoso ospedale con i loro famosi test. Mi sembrava un incubo... anzi mi sentivo una mamma fallita che è ancora peggio.
La ringrazio moltissimo per i suoi preziosi consigli

Guardi che anche la 'dislessia' è una cosa molto dubbia, anche se molto sponsorizzata anche da norme e leggi. Legga se vuole questa pagina sull'argomento.

L'articolo è molto interessante. L'avevo letto qualche mese fa.
Mia figlia e una bambina molto sveglia, intelligente, e molto abile in tutto.
Però la maestra ha pensato di segnalare la sua difficoltà di scrivere, perché confondeva le doppie lettere, e poi c'èra qualcos'altro che io non mi ricordo ora. Maestra diceva che forse è dovuto anche al bilinguismo ma meglio verificare. Quindi la conclusione del ospedale: DSA. Certo non ero obbligata ad accettare,ma la maestra mi ha quasi ricattata: "a scuola media la faranno fuori, sarà un inferno" etc etc.
Mi sentivo pressata e ho accettato ma sono tranquilla.
Mi dispiace solo che nella sua mente, lei ha già diviso i bambini in quelli normali e quelli che " hanno problemi" come dice lei. E lei lo sa che fa parte del secondo gruppo.
Poi dopo si meravigliano perché gli episodi di bullismo cominciano anche dalle elementari

Temo che la 'verifica' sia stata dello stesso livello delle altre. Test e basta. Temo che sia un vero e proprio 'terrorismo' che induce paura ai genitori e quasi li ricatta. Cercate di vedere le cose con i vostri occhi e di valutare con la vostra testa. Fidarsi è bene ma forse non fidarsi è meglio.

Buongiorno dottore, la disturbo di nuovo per un consiglio.
Io e mio marito siamo davanti ad un incrocio e non sappiamo quale sia la decisione migliore per nostro figlio.
Intanto le comunico che abbiamo sospeso le attività che lui faceva al ospedale. Ma comunque resta la decisione per quanto riguarda il sostegno a scuola.
Mi hanno gia chiamato per la consegna della diagnosi e sono in anzia. Da una parte voglio fare la cosa giusta, ma dal'altra parte non accetto un sostegno per disturbo dello spettro. Se ci fosse un'altra patologia, non mi sentirei cosi esasperata. Mi sento come sto per mettere un etichetta a mio figlio.
Una parte di me ha fiducia in mio figlio, ma io sono una persona che sempre metto in considerazione " e se no".
Sto passando un periodo molto brutto: per mia figlia, per mio figlio, e poi c'è anche mio padre che ha un tumore terminale.
Ho paura di sbagliare, sono in un stato di animo cosi "basso" che non riesco proprio a vedere le cose con lucidità.
Per favore, mi dia un consiglio su cosa decidere per il sostego a scuola.
Grazie

L'importante è vedere se possiede i cosiddetti prerequisiti per la scuola elementare. Cioè se può farcela da solo senza sostegno. Se cos,ì pur nell'incertezza, uno potrebbe vedere come va il primo anno e se si rivelerà necessario fare il sostegno per il prossimo. Vediamo che diagnosi vi danno, se comprende anche una valutazione intellettiva (QI), pur se poco significativa spesso. Se come diceva suo figlio non ha problemi cognitivi, forse vale la pena di resistere. Se volete possiamo vederci via skype, anche con vostro figlio, e magari potrò dire qualcosa di più.
Riguardo a sua figlia se ha fatto le elementari, bene o male, perchè non dovrebbe fare anche le media? Di solito le gravi dislessie, qualunque cosa siano, si vedono fin dai primi due anni. Mi spiace per suo padre. Ci sono momenti difficili nella vita, bisogna cercare di resistere e farsi forza.
Riguardo a 'sbagliare' nelle scelte, direi che bisogna cercare di essere pratici ed affrontare i problemi che si vedono nel presente. Quelli futuri non val la pena di pensarci oggi, le previsioni e le prognosi spesso sono sbagliate.

La diagnosi c'è gia. Intendevo che devo consegnarla presso la scuola dove andra a settembre. Ho letto le informazioni riguardo i requisiti per la scuola. Matteo non ha nessun problema cognitivo. Detta dalle maestre del'asilo, lui è abbastanza autonomo nello svolgimento delle attività. Generalmente è un bambino tranquillo, nom problematico, che conosce le regole. Poi, io spesso li parlo che presto andra a scuola, e lui lo sa che lì si scrive, si legge, etc. Lui ha 2 amici con quali gioca molto e li cerca. Quando li dico che andiamo al parco, mi chiede subito se ci sono bambini. Questo mi fa credere che lui ha molta voglia di comunicare e di stare in mezzo ai coetanei.
Il problema maggiore rimane il linguaggio espressivo e anche la comprensione, ma che comunque è migliorato e continua a migliorare. Una delle maestre mi ha detto un paio di volte" dai, vedrai che ce la farà". Lo spero tanto.
Comunque, io e mio marito abbiamo pensato che forse è meglio avere al inizio un appoggio, che dopo se non servirà si potrà togliere,

Io non ho il programma skype, però potrei fare dei video.
Io vorrei sapere com'è il programma scolastico per bambini che hanno questa diagnosi. Viene in qualche modo personalizzato in base alle competenze di ogni individuo?
Grazie ancora

Si potrebbe avere un po' di coraggio e lasciarlo andare avanti da solo. Almeno cercate di fare in modo che l'insegnante di sostegno resti a distanza e non intervenga subito. Si vedrà nel corso dell'anno se riuscirà a stare nel programma o dovrà avere un programma 'semplificato' o 'diversificato'. Che verrà fatto dalla maestra di sostegno e discusso negli incontri trimestrali del 'progeto educativo personalizzato', che cambia nome a seconda delle regioni...
La diagnosi di Spettro autistico è sia sbagliata, perchè lui ha invece un ritardo del linguaggio, più specificamente,sia assurda in sè perchè priva di valore scientifico reale.
Cercate di mantenere la capacità di ragionare con la vostra testa e di non farvi sottomettere dai vari tecnici. Maestre e dottori cambiano, nel tempo, mentre i genitori restano!

Si dottore, è molto importante saper ragionare con la propria testa, ma è molto difficile. Ormai sono emersa fino al collo in questo problema. Ho un'amica che ha una figlia di età di mio figlio, e anche questa bambina è stata diagnosticata con questo disturbo. Quindi parlo spesso con lei, delle sue problematiche, poi a sua volta mi riporta le esperienze di altre mamme che incontra per la sua strada che affrontano realtà simile. E nella mia testa c'è proprio in caos totale, perche dopo penso al mio figlio...e infine, e una situazione incontenibile.
Perdoni il mio sfogo ma non c'è nessuno con cui posso parlare e chiedere consigli.
Tornero con dei aggiornamenti più avanti
Grazie ancora della sua attenzione e della sua disponibilità.

Salve dottore,
Le scrivo perché ho delle nuovi informazioni dal pediatra di mio figlio. Oggi sono stata con entrambi i bambini per una visita di routine. Quindi, dopo la visita, ho aperto con il pediatra il tema della diagnosi del bambino. In passato lui si era espresso contro la diagnosi, e ho voluto sapere se il parere suo è rimasto lo stesso.
In effetti lui mi ha detto che mio figlio non ha autismo, ha solo un ritardo, globalmente sembra un bambino più piccolo della sua età. Lo ha capito dal modo come parla e come si comporta. Mi ha detto che Matteo e un bambino molto presente, socievolo e affettuoso.
Mio pediatra sostiene quello che Lei ha sempre detto: che i bambini con qualche difficoltà vengono messi nello stesso calderone. E ho visto che questa cosa non l'ho sorprendente affatto, quindi situazioni come la mia non è una rarità.
In conclusione mi ha detto che le speranze di un recupero ci sono ma ci vorrà del tempo per la maturazione.
Mi ha prescritto un integratore naturale per lo stress, perché ha visto che Matteo ripeteva sempre "dottore non voglio la puntura", anche se è stato rassicurato che questo non succederà, lui continuava ad essere angosciato. Episodi del genere succedono spesso: il fatto di avere paura anche quando non c'è un pericolo evidente. Matteo sempre anticipa quello che potrebbe succedere con lui.
Mi sento adesso più sicura e più fiduciosa. Mi dispiace solo che nessuno a voluto (tranne Lei) di essere sincero e di dire dal inizio come stano le cose.

Per fortuna ha un bravo pediatra! Tenga conto che la maggioranza di medici, psicologi, insegnanti sono preda della psicosi dell'autismo, che per me ha lo stesso valore, come diagnosi scientifica, della diagnosi di 'possessione demoniaca'. Ci sono epoche in cui dominano queste credenze.

Gentile dottor Benedetti, io ho letto l'articolo sul suo portale riguardo il ritardo dello sviluppo. Scusi se La disturbo per un consiglio...Mi frulla in testa 2 cose. Come posso aiutarlo a crescere nella sua maturazione, che terapie esistono? Oppure lo devo lasciare a crescere ed educarlo in modo naturale? quali sono le aspettative nel futuro per i bambini che hanno questa difficoltà? Il pediatra mi ha detto che Matteo ha un ritardo, non grave, ma c'è l'ha.
Grazie mille

Crescere i bambini non è molto diverso dal curare le piante: non si possono 'tirare' ma solo badare che il terreno intorno sia adeguato e abbia le sostanze nutritive necessarie. Per i bambini sono importanti l'ambiente intorno e le esperienze adeguate alla loro età. Se ci sono difficoltà si possono aiutare via via che queste si manifestano, al momento opportuno. Non ha senso intervenire per problemi futuri: spesso non si prevede bene e si sbaglia strada. Quindi quando vedrete delle difficoltà, a scuola o altro, cercherete di capirle e vedere come aiutarlo, volta a volta. Non ci sono 'terapie' buone per tutto e per prevenire problemi futuri, come oggi spesso viene propagandato...

Buongiorno dottore,
Le scrivo per un ulteriore aggiornamento. Abbiamo avuto un colloquio con le maestre di asilo di mio figlio e loro mi hanno raccontato di come è la situazione a scuola. Devo dire che sono rimasta completamente sorpresa a sentire cosi tante belle cose di mio figlio. Ci vuole molto spazio per scrivere tutto. Ma il riassunto e che Matteo e un bambino intelligente, affettuoso e socievole. Cerca i suoi amici ed e anche cercato dagli altri. E un bambino che conosce le regole, segue tutte le indicazioni, svolge i compiti quasi sempre in autonomia. L'unica cosa meno positiva è il tempo di attenzione: quando la maestra racconta qualcosa, dopo un po' si annoia e si distrae. Questa, e altre difficolta che può avere non è soltanto sua, ma sono difficoltà comune nei quasi tutti i bambini.
Alla fine hanno ribadito più volte di stare tranquilla, che lui ce l'ha farà, e di non starle troppo addosso e di non insistere a casa con fare dei compiti perché ci pensano loro.
Matteo, detta da loro è un bambino molto sensibile, e ha bisogno di essere incoraggiato perché acquisti fiducia in se stesso. Ha molta paura di sbagliare e se sbaglia, ha molti sensi di colpa..
Però a casa e in altri ambienti dove lui si sente al suo aggio "dimentica" le buone maniere e si comporta a volte in modo provocatorio per attirare l'attenzione su di se.
Ho notato che ultimamente il suo modo di giocare è cambiato nel senso che ha cominciato ad alineare i giochi. Io li chiedo che cosa fa, e la sua risposta risulta molto logica: tipo " le macchine stanno in fila, perché c'è traffico". Oppure " i cavalieri stanno in fila perché fanno una trappola" . Sicuramente il suo terapista direbbe che i bambini nello spettro fanno così quindi e un modo di giocare non adeguato.
Io penso che non c'è niente di male se ogni tanto li va di giocare in questo modo.
Poi ho notato che imita le situazioni viste nei cartoni. Quindi si fa procurare una scatola. Lui dice che è la "scatola dei ricordi". E ci mete dentro alcuni suoi giochi. Saluta ognuno di essi poi chiude la scatola. Magari il giorno dopo ripete lo stesso scenario. Lei che ne pensa?

Benissimo tutte le notizie. Il cenno al suo ( del bimbo) senso di colpa e al terapista ( che terapia fa, non ricordo?) mi mette il dubbio che il bimbo sia troppo stressato dalle richieste e gli si insinui il timore di non fare abbastanza bene. Forse è il segno che bisogna stressarlo meno e limitarsi a mettere buone regole e limiti di buon senso. E per carità lo lasci giocare come vuole.

Ha fatto psicomotricità e logopedia fino a due mesi fa, presso l'ospedale della zona. Ma seguendo il suo consiglio, ho interotto la terapia, con la scusa che ci prendiamo una pausa. Io non so come si svolgevano le terapie. Non ho mai assistito. È stato un periodo quando ne faceva veramente tante di sedute, anche privatamente, tutti i giorni. Poi man mano le ho ridotte, perché lui si sentiva molto stanco. Purtroppo non siamo stati fortunati, perche i neuropsichiatri, i logopedisti e i terapisti cambiavano spesso, quindi non saprei perché lui ha sviluppato questo lato. Cerca sempre il contatto fisico: "mamma fammi le coccole". Se sente che il mio tono de la voce cambia mi chiede subito se sono arrabbiata. Vuole sempre dormire con noi genitori ed essere abbracciato mentre si addormenta. Se mi alzo dal letto, spesso sente e si alza chiedendomi dove vado, oppure addirittura "perche stai scappando?. Come se avesse paura di essere abbandonato. A casa siamo stati sempre molto permissivi con lui, forse troppo.
Comunque, per adesso ho deciso che avrà solo 2 punti di riferimento: la scuola, e la casa. Vediamo come va

Bene. E un po' alla volta fatelo dormire per conto suo e trattatelo più da grande.

Dottore, vorrei una sua opinione e un consiglio su come rinforzare le capacità di socializzare di mio figlio e la fiducia in se stesso. Se prima ero più preoccupata per il linguaggio, ora mi preoccupa di più il suo stato interiore. Ho scritto nel messaggio anteriore che lui ha bisogno di essere incoraggiato, di avere più fiducia in se stesso. Oggi e successo un episodio che mi ha fatto piangere: Matteo è andato nel cortile a giocare a palla con i bambini dei vicini un po' più grandicelli di lui. Dopo qualche tentativo di prendere la palla, non ci riusciva e al improvviso ha iniziato ad avere dei atteggiamenti provocatori. Faceva dispetti. Io l'o portato con la forza in casa. Poi li ho chiesto perché si comporta in quel modo. Lui è scoppiato in lacrime e ha detto che il gioco era" troppo dificile, ho rovinato tutto e Alle (uno dei bambini) è arrabbiato con me.
Ho visto la sua frustrazione. Lui voleva tanto stare e giocare ma il gioco per lui era sopra le sue competenze e lo faceva stare male.
Dottore, sento che siamo davanti ad un ostacolo importante. Lui dovrà affrontare molte cose difficile nella vita. Come faccio ad aiutarlo a non gettare la spugna ogni volta che davanti a se c'è un problema? Dove ho sbagliato e dove continuo a sbagliare?
Sarà che lui crescendo diventa consapevole dei propri diffetti oppure sta peggiorando?

Ho il dubbio che forse l'avete seguito troppo e il bambino ha imparato poco a camminare con le sue gambe, come avesse tenuto delle stampelle forse inutili e per troppo tempo. Bisogna quindi lasciarlo fare da sè, e allentare il guinzaglio, in modo da seguirlo da lontano, e non più da vicino, forse troppo vicino, come finora. Le capacità si rinforzano solo con la pratica: se uno porta troppo in braccio suo figlio, questi non impara a camminare e non allena i muscoli. L'unico modo è farlo camminare da sè, così imparerà anche a sopportare la fatica e andare lontano. Vale la stessa cosa anche in tutte le altre capacità, oltre che quella motoria. Seguire troppo spesso vuol dire ostacolare e rallentare. Voi avete solo da incoraggiarlo e festeggiarlo quando ha successo e consolarlo quando qualcosa non gli riesce, spronandolo a non darsi per vinto e ritentare. I problemi della vita si impara ad affrontarli affrontando ogni giorno quelli che si presentano e facendosi forza e diventando resistenti per andare avanti con le proprie forze, limitando le 'spinte' a quando sono proprio necessarie per affrontare qualche salita più dura e non ritirarsi e tornare indietro.

È esattamente così, dottore. Lo abbiamo seguito molto da vicino. Prima perché si è piccoli e bisogna farlo, poi avendo problemi di sviluppo e di linguaggio lo abbiamo aiutato moltissimo, anticipando sempre ciò che lui voleva, senza aspettare che fosse lui a chiedere. Poi dopo la così detta diagnosi, abbiamo sbagliato tutto. Ormai sono diventata la sua ombra, oppure come vengono chiamati a giorno d'oggi i genitori che seguono troppo i loro figli " genitori elicottero". Ammetto che sono diventata così. Cercherò di lavorarci sopra.
Grazie mille dottore

Buonasera dottore,
Vorrei chiedere di nuovo un suo parere riguardo il comportamento di mio figlio. Sono un po' preoccupata da suo atteggiamento un po' prepotente.
La cosa positiva è che fa molti progressi in tutti gli ambiti ma spesso si comporta in modo dispetuoso e prepotente. Un paio di volte ci ha detto che comanda lui, che lui è il capo. Questo comportamento c'è l'ha anche fuori casa. Pretende le cose degli altri e se non le ottiene, fa dispetti. Ma a voltr anche senza motivo. Per esempio, se è arrivato per primo al altalena, non perde l'occasione di vantarsi che era arrivato lui per primo, oppure fa le boccacce, insomma per niente simpatico. Questo secondo me non lo aiutera ad avere buoni raporti con i coetanei. Ma la cosa più brutta è che a volte lo fa anche con gli adulti.
Io dopo a casa faccio con lui il moralizzatore, poi lui si scusa un sacco di volte, promette di non fare più, ma dopo si dimentica.
Lui è un bambino molto sensibile, capisce che è sbagliato e che, non vuole fare di proposito, ma probabilmente non riesce a frenare questo impulso. Poi c'è altra sua abitudine di vantarsi oppure di fare vedere qualcosa che lui possiede e che ritiene molto interessante: una maglietta nuova, un giochino etc. Questo lo fa anche con una nonna sconosciuta al parco, ad esempio.
Io li spiego che non deve fare soprattutto con chi non conosce, ma lui dice " ho solo fatto vedere la maglietta". Per lui non c'è niente di male, invece io mi sento spesso imbarazzata a tal punto che quando entriamo per esempio in gelateria preferita, li devo dire di salutare e di dire i gusti che vuole, e basta.
Non so neanche se è giusto o sbagliato ma ho il pensiero fisso "che cosa penserà la gente. Se lui avesse 4 anni, o 5 al massimo direi che ci sta. Ma ne ha 6 e mi aspetto che lui abbia un atteggiamento un po' più da bambino grande, e non così infantile.
Non so che strategia devo usare con lui per correggere questi atteggiamenti.

Grazie

Per 'correggere' bisognerebbe sapere qual è la cosa giusta, per quel bambino, in quel momento. Al massimo si può sapere cosa uno vuole, ma non è detto che sia bene per quel bambino, per il suo sviluppo. Non si può maturare a comando, per il desiderio di un genitore. Frenare e correggere il bambino di continuo significa creare un conflitto continuo, fra i suoi desideri e le sue iniziative e la correzione esterna. Penso che così si entra in un circolo vizioso che rovina tutto. Bisogna ovviamente mettere chiari limiti e regole, ma direi poche ma buone, essenziali, e su quelle non desistere, lasciando che nel resto impari dall'esperienza. Il problema forse è accettare il bambino così com'è e aspettare che maturi. Forse il bimbo non corrisponde alle aspettative e si cerca di trasformarlo in un altro. Il risultato temo che sia che il bambino si senta non accettato e tutto sbagliato e reagisca o cercando di comandare lui e imporre il suo dominio o si avvilisca e si sfiduci. Se riesce ad aderire alle aspettative rischia di diventare finto e mascherato, per così dire, e non si veda più il bambino vero nascosto.
Se si ricorda anche in passato avevamo parlato del suo imbarazzo di fronte a certi comportamenti all'esterno. Mi sembra che sia questo un problema di fondo. Il desiderio di un genitore deve fermarsi di fronte alle spinte autonome del bambino. Bisogna assecondare queste, possibilmente, non opporsi a una evoluzione naturale. Non è detto che anche se non vanno secondo i desideri dei genitori non abbiano uno sviluppo positivo. Provi ad allontanarsi un po', nel senso di stargli meno addosso, lasciare l'elicottero che diceva, osservarlo da una certa distanza e intervenire solo in casi estremi.

Grazie dottore, Lei come sempre riesce a farmi raggionare.
So che è anche un problema mio, ma non so come sono finita in questo circolo vizioso, mi preoccupa sempre il futuro e aggisco come se per prevenire qualcosa, che non si sa se accadra mai...

Buongiorno dottore,

Sono tornata per dare un aggiornamento riguardo mio figlio di 6 anni che ha iniziato la scuola elementare con sostegno.
Devo dire che sono rimasta piacevolmente sorpresa nel scoprire che Matteo ha avuto un ottimo inserimento e che va a scuola molto volentieri. Primo giorno di scuola diciamo e stato piu difficile per lui perche era molto ansioso, dicendomi di avere tanta paura della scuola. Dopo 3 giorni, mentre si uscivamo per andare a scuola, mi aveva detto : "mamma, io non ho più paura della scuola" Pero l'ansia li ha fatto venire dei tic nervosi (si tirava i capelli). Adesso non lo fa così spesso. Invece mi dice che li da fastidio il suono della campanella (che suona veramente molto forte)
Le maestre mi hanno detto che si e perfettamente inserito nella classe. Fa i compiti sia con l'aiuto dove non riesce, ma anche in autonomia. Per adesso non ha un programma differenziato, fa tutto ciò che fanno gli altri. (almeno cosi sembra, poi vedrò più avanti quando avrò il colloquio con le maestre)
Conosce tutte le lettere, distingue le vocali, fa gli esercizi, insomma fa tutto ciò che li viene chiesto. Poi lui ci tiene molto a farli e ci rimane male se sbaglia oppure se non riesce a fare un certo compito. Ha molta paura di sbagliare e si rende conto se il compito fatto non e all'altezza dovuta. La sua difficoltà maggiore e la calligrafia e il disegno, perche esse richiedono una certa manualita, che lui non ha ancora del tutto acquisito. Poi rimane la questione del linguaggio, sebbene migliora la pronuncia, ha ancora difficolta nel sostenere un discorso piu complesso. I suoi racconti sono strutturati in brevi e semplici frasi. Confonde ancora il maschile e feminile, i tempi e anche i pronomi, ma nonostante questo il suo vocabolario e abbastanza nella norma.
Risponde a tutte le mie domande, e anche lui cerca di comunicare gli avvisi della scuola.
Ho avuto un brevissimo incontro con le maestre che mi hanno comunicato che Matteo se la cava piuttosto bene. Ha 2-3 amici con quali ama giocare.
Generalmente e molto sereno e carico pare che la scuola non lo ha per niente disturbato, anzi, va volentieri adesso a scuola,più di quanto andava al asilo.
Ci sono tanti altri aspetti positivi, ma mi limito a dire quello che riguarda l'ingresso scolastico.
Adesso ho davanti il dilemma: se Matteo mostrerà anche piu avanti di essere autonomo, si può richiedere la rinuncia al sostegno? Adesso forse lui non si rende conto, ma dopo capirà il motivo per cui ha il sostegno...non voglio che lui si senta diverso dagli altri, cosa che lui ha già notato. Ha visto che la maestra lo portava fino dove aspettavo io, mentre i suoi amici non facevano così. Poi lui a detto alla maestra che vuole venire da me, da solo, come fanno tutti. E cosi e stato.

Bene, mi sembra che l'evoluzione sia positiva.
A me sembrerebbe non aver nemmeno titoli al sostegno scolastico, che si dà ai bambini con handicap fisso o progressivo.
Per toglierlo basterà una vostra comunicazione alla direzione della scuola. Anche per email, almeno in un caso visto di recente. Ma ovviamente troverete molte resistenze e pressioni a non farlo. Intanto potreste chiedere di non trattare il bimbo diversamente dagli altri, come lui stesso vuole, e non fargli avere un sostegno individuale stretto, da vicino, per vedere come se la cava. Per evitare complicazioni - qualcuno si è visto deferire al Tribunale dei Minori - vi servirebbe comunque l'avvallo di un certificato specialistico che sconfermi l'indicazione ricevuta.

Dottore, se io dovessi dire alle persone che conoscono mio figlio (parenti, le mamme di suoi compagni etc), che lui ha la diagnosi di autismo, ne rimarrebbero tutti perplessi, perché visto da fuori e normalissimo. (ad eccezione il difetto di linguaggio) Percio tengo tutto in segreto, e spero che anche le maestre manterranno la nostra riservatezza.
Mi chiedo, come siamo arrivati ad avere un handicap grave? art 3, comma 3.

Spesso penso che la mia mente mi fa brutti scherzi, forse sono io a non vedere, e non volere accettare, ma ho visto bambini gravissimi che hanno lo stesso grado di handicap, e la differenza e abbissale.

Ma come si fa rilasciare un certificato del genere? Perché non hanno messo una diagnosi, del tipo : ritardo psicomotorio oppure qualsiasi altra che non e definitivamente invalidante?

Vorrei chiederle anche un parere riguardo i bambini con questa diagnosi, in generale. E una mia curiosita
Ho notato, che tra tutti i casi che personalmente ho conosciuto, l'80%
sono bambini di stranieri, oppure almeno uno dei 2 genitori e straniero. Secondo Lei esiste un collegamento, un fattore che condiziona le diagnosi di autismo?

Io penso che probabilmente ha ragione Lei e sbagliano quelli che hanno dato quella diagnosi.
Le diagnosi di autismo che vengono fatte oggi sono a mio avviso sbagliate e prive di validità, per cui non vale la pena farci statistiche o simili. I figli di famiglie immigrate spesso hanno difficoltà di adattamento a un ambiente diverso dal loro, e a volte hanno difficoltà di linguaggio e di relazione con l'ambiente extrafamiliare, ma vengono presi sempre per 'autistici', sbagliando.

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AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.