Bambino 18 mesi aggressivo e "cattivo"

CONSULTI PER BAMBINI ADOLESCENTI E FAMIGLIE

Buongiorno dottore.

Le chiedo nuovamente un parere sulla crescita e lo sviluppo di mio figlio.
Ad oggi ha 18 mesi e penso che il suo sviluppo sia adeguato all'età, sia a livello motorio (cammina bene, corre ancora non benissimo, sale le scale da solo, per scendere ha ancora bisogno di noi) che linguistico (oltre a ripetere qualsiasi parola, ad oggi dice indicativamente 80-90 parole con cognizione, pronunciate quasi perfettamente). Anche a livello cognitivo credo che sia nella norma: capisce tutto, risponde ai comandi, sia semplici che più complessi, quando giochiamo a contare lui dice i numeri (non in sequenza, ma ha associato quelle parole alla categoria "numeri")... insomma, priva di confronti con suoi coetanei e con occhio inesperto, non vedo particolari problematiche al riguardo.

La difficoltà la vedo invece nei suoi atteggiamenti. E' sempre stato un bambino in continuo movimento, mai fermo, che deve sempre fare più cose insieme (per esempio, va in bici, mentre con il piede spinge una palla, con una mano beve il latte e con l'altra tiene un giochino). Si arrampica ovunque (non ha il minimo senso del pericolo) e se mi distraggo un attimo lo trovo in piedi sul tavolo della cucina o arrampicato sulla libreria ad un metro e mezzo da terra. Non gioca con lo stesso gioco per più di 1 minuto, non gioca da solo (deve esserci sempre qualcuno che condivide il gioco con lui). I libri li sfoglia velocemente senza soffermarsi un instante sulle immagini). Sul seggiolone non ne parliamo: mangia più veloce che può, butta tutto giù senza masticare e in 3 minuti ha fatto e deve scendere per tornare a giocare, arrampicarsi o stare in collo a noi.
Già in passato questo suo modo di fare mi ha fatto pensare ad un'iperattività... ma ultimamente le cose stanno peggiorando e più cresce più la situazione si ingrandisce.
Il problema è che ultimamente questa estrema attività sta sfociando in aggressività... lo era anche prima onestamente, ha sempre tirato botte o pizzicotti o qualche morso (anche al gatto di casa...), ma potendolo fare solo con genitori o nonni veniva bloccato per tempo (le nostre reazioni sono state diverse perché non sapevamo come approccarci, a volte lo abbiamo ignorato, altre detto con le buone, altre ancora urlato...).
Adesso però ha iniziato il nido (da 3 settimane) e già diverse volte le maestre mi hanno riferito che ha morso dei bambini, anche più grandi di lui... mi hanno riferito che quando morde lo fa con cattiveria e la motivazione è sempre per la contesa di giocattoli.
Mi hanno detto che è un pò "cattivo" con gli altri. Ci gioca insieme, vuole stare con loro, ma poi è aggressivo e cattivo (hanno usato proprio la parola "cattivo" che mi è rimasta molto impressa)...
Per il resto è comunque un bambino dolce, che ama il contatto, le coccole e i baci... però ogni tanto (sempre più spesso) gli prendono questi attacchi di violenza che non mi so spiegare...

Quello che le descrivo le sembra un quadro normale per un bambino della sua età? O pensa che ci sia qualche aspetto da approfondire? Questa iperattività continua e questa aggressività possono essere in qualche modo collegate e/o indice di altro?

La ringrazio.

Commenti

Mi sa che non riesce proprio a liberarsi del tarlo che ci sia qualcosa di patologico dietro al comportamento di suo figlio. 'Iperattività' è già un'etichetta diagnostica che rischia di affibbiargli mentre quella di 'cattivo' sembra passare dal campo medico a quello morale, se non addirittura di qualche possessione maligna... Una volta, ma in realtà anche oggi, molti ricorrono agli esorcisti, per non parlare di guaritori e stregoni che hanno la fila al loro 'ambulatorio'. E anche le etichette diagnostiche che vanno per la maggiore di questi tempi non hanno basi scientifiche più valide, in realtà. Mi sembra che si sia liberata di quella dell'autismo, mentre non ancora di altre...
I bambini assorbono quello che trovano nell'ambiente, o comunque ne vengono molto influenzati, e la loro personalità è plasmata dalle esperienze che fanno. Vi consiglierei quindi di aprire un po' di più gli occhi sul bambino, e non su libri di malattie ecc, per osservarlo bene, nella sua interazione con gli altri e capirlo. Le 'spiegazioni' dei comportamenti stanno spesso sotto gli occhi, ma non vengono viste perchè l'attenzione non è veramente sul bambino e quello che fa ma forse è distolta da qualcos'altro.

Aggiungo per chiarezza: Aprire gli occhi non sul bambino isolato, ma sul bambino nel suo ambiente, e su voi stessi, che siete il primo e fondamentale 'ambiente' del bambino. I bambini imitano e ripetono le esperienze che hanno visto o vissuto, così come imparano il napoletano o il cinese a seconda di dove vivono, anche se magari sono nati in Groenlandia.

Ha pienamente ragione quando sostiene che non riesco a liberarmi da determinati pensieri… purtroppo la mia gravidanza mi ha cambiata, ha instaurato in me un’ansia continua… mi avevano dato quasi per certo che mio figlio avesse una malattia genetica, una displasia… mi avevano anche consigliato di mettermi in contatto con cliniche estere per interrompere la gravidanza (alla 30sima settimana). Io ho rifiutato e ho fatto analisi genetiche consapevole che i risultati sarebbero arrivati solo dopo la nascita… poi è nato.. visivamente non aveva nulla, analisi genetiche negative e di punto in bianco “va tutto bene”…
Io probabilmente non sono riuscita a staccarmi da quel periodo, dalle loro parole. Sono passati nell’arco di un mese da “il bambino ha sicuramente problemi” a “è sano come un pesce”…
Questa cosa ha influenzato tutto… cerco di trovare il male laddove non c’è, come se non volessi rilassarmi, abbassare le difese perché mi aspetto la stoccata finale, la brutta sorpresa…

L’ambiente a casa a me sembra sereno. Io e mio marito ci amiamo, abbiamo delle discussioni ma mai accese e penso che rientrino nella normalità di una coppia e di una famiglia.
Non abbiamo mai usati le mani su di lui, nemmeno piccole, proprio perché non volevo insegnarli il gesto… forse abbiamo sottovalutato in passato questi suoi gesti (perché tanto a noi non facevano male) e non lo abbiamo fermato fin da subito, trasmettendogli l’idea sbagliata che sia un gioco o un modo accettabile di fare… non so..

La ringrazio comunque per le sue osservazioni… cercherò di capire meglio e di analizzare di più l’ambiente in cui sta crescendo mio figlio.
Sento molto questa responsabilità su di me… il fatto di influire così tanto su di lui, sui suoi comportamenti e sulla sua crescita.

Cerchi di stare col bambino ogni giorno almeno mezz'ora con la modalità 'Guardami Giocare', che trova nella colonna a destra, per osservarlo e conoscerlo lasciandolo libero e interagendo con lui su sua iniziativa, senza forzarlo. Vedrà che scoprirà molte cose che non sapeva su di lui

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AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.