Aggiornamento bambino quasi 7 anni

CONSULTI PER BAMBINI ADOLESCENTI E FAMIGLIE

Buongiorno dottore
Volevo aggiornarla sulla situazione di mio figlio dopo diverso tempo che non scrivo sul suo portale e dopo aver concluso il primo anno di scuola elementare.
Il bambino è notevolmente migliorato dal punto di vista del linguaggio sia in comprensione che in produzione anche se presenta ancora delle immaturità per la sua età e spesso si confonde (per esempio a volte dice orecchie per dire occhi ma poi si corregge da solo a volte invece non si rende conto dei suoi errori e cerchiamo velatamente di farglielo notare).
Il primo anno scolastico è andato piuttosto bene. Gli abbiamo affiancato per la prima volta il sostegno e devo dire che siamo stati fortunati perché ha avuto delle maestre meravigliose.
Ci hanno sempre detto che non presenta difficoltà di apprendimento ma le difficoltà le ha nel reggere le piccole frustrazioni. Ed è questo il problema maggiore al momento.
Ogni piccola frustrazione lo manda in bestia. Se gli cade la penna, se la maestra non chiama lui quando alza la mano, se perde quando gioca all’intervallo con i suoi amici, per fare alcuni esempi.
Le maestre dicono che durante l’anno è migliorato anche in questo però a casa al momento è la difficoltà maggiore che abbiamo con lui.
La psicomotricista ci parla di disregolazione emotiva e ci suggerisce sempre di mantenere la calma cercando di parlargli per risolvere il problema senza mai arrabbiarsi o punirlo o anche solo mandargli occhiatacce.
Lui quando ha queste piccole crisi anche a scuola il più delle volte urla, si innervosisce e piagnucola anche se solitamente la visa dura poco e si calma in fretta.
Per il resto è un bambino solare. A scuola ha legato con 2 o 3 bambini compagni di classe che ha conosciuto quest’anno, anche al parco giochi fa subito amicizia anche se è penalizzato dal suo linguaggio acerbo.
Al momento il npi della asl si è appoggiato alla precedente diagnosi di spettro per potergli dare il sostegno a scuola ma a voce ci ha detto che lui non lo considera nello spettro. Secondo lui presenta qualche piccolo tratto ma non sufficientemente da metterlo nello spettro. Ha cambiato la diagnosi in disturbo generalizzato dello sviluppo non altrimenti specificato.
Lei cosa ne pensa? Come aiutarlo a gestire al meglio la rabbia?
Lui ha anche pochissima autostima, nonostante sia uno dei migliori in classe nella lettura per esempio e riesce piuttosto bene anche nella scrittura. Qualche piccola difficoltà forse nel ragionamento matematico ma nulla di particolare
Grazie in anticipo

Commenti

Mi spiace che poi non ci siamo visti via skype.
Ho l'impressione che le cose si sono complicate da un punto di vista psicologico. Le reazioni alle frustrazioni erano già da tempo un aspetto che vi preoccupava. Conta poco che gli sia dia un nome o un altro ('disregolazione emotiva' è proprio un'espressione scadente, sembra adatta più a un dispositivo elettronico, da 'regolare') non aiuta a capire cos'è che disturba alla base e come fare a superarlo. In effetti non è nelle competenze di logopedisti o psicomotricisti, e temo nemmeno di npi attenti solo alla diagnosi e ai test e alle procedure burocratiche.
Non sappiamo nulla delle basi biologiche del comportamento e non c'è la minima prova reale che prevalgano gli aspetti biologici su quelli psicologici e ambientali. Invece che le esperienze negative e frustranti possano disturbare e quindi complicare le cose , questo è un dato che tutti vedono ad occhio nudo, direi, se solo hanno gli occhi aperti. e allora io temo che diagnosi, accertamenti, terapie forse inutili , insegnante di sostegno, ecc ecc, siano state esperienze negative e che il bambino reagisca a queste esperienze. Si impara dall'esperienza, essenzialmente, anche a sopportare le frustrazioni e a avere fiducia in sè e negli altri e a acquistare sicurezza.
Rischia di essersi instaurato un circolo vizioso in cui il bambino si vede diverso dagli altri e teme di non essere capace e si dispera e si arrabbia. Ha bisogno a questo punto di essere capito ed aiutato a uscire da questo circolo vizioso. Non è questione per logopediste e psicomotriciste, ma eventualmente per psicoterapeuti di bambini, possibilmente non orientati ai compiti da fare e alle procedure cognitivo comportamentali, ma alla comprensione del bambino e all'aiuto al suo sviluppo psicologico personale.
Mi sembra necessario non vederlo più come un bambino 'malato' da 'riabilitare', ma come una persona da capire e aiutare ad affrontare le difficoltà, a livello psicologico, nell'esperienza.

Non credo che siano state per lui esperienze negative perché è sempre andato volentieri sia a logopedia che a psicomotricità (da quando va privatamente non parlo di quello della asl con cui abbiamo avuto una pessima esperienza) e anche con l’insegna Di sostegno ha un ottimo rapporto. Lui cerca proprio anche a scuola la presenza della maestra e ha paura a fare le cose da solo.
Si sente rassicurato quando la maestra gli sta vicino ed è anche per questo che abbiamo optato per il sostegno.
Lei quindi ci consiglia uno psicoterapeuta? Non so se in zona c’è ne siano

L'insicurezza che manifesta è forse un effetto collaterale di avere sempre qualcuno accanto, e forse di tanti interventi fatti. Sentirsi rassicurato non aiuta a diventare autonomo. Se riguardate i post precedenti, anche di anni fa, mi sembra che ero sempre piuttosto diffidente su quanto vi dicevano.
Comunque le reazioni eccessive alle frustrazioni, l'insicurezza, la rabbia non sono pertinenza di riabilitatrici e insegnanti ma di psicoterapeuti. Non è una questione di ritardo dello sviluppo, ma di reazioni psicologiche a situazioni in cui anche l'ambiente gioca la sua parte. Sono da mettere a fuoco gli ostacoli e gli impedimenti che possono esserci nelle varie situazioni ambientali, per cercare di ovviarle, oltre che le abitudini presi dal bambino, che si rivelano forse non utili ad affrontare la situazione intorno a lui. Ci vuole un'ottica psicoterapica che metta a fuoco sia la situazione esterna, a livello ambientale e familiare, che quella interna del bambino.

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AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.