WEBINAR autismo una visione diversa , con M Zappella, E Tribulato, D Novara e G Benedetti
PSEUDO-AUTISMO: DIFFICOLTÀ DELLO SVILUPPO REATTIVA TRANSITORIA
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Commenti
gbenedetti
Gio, 08/07/2021 - 12:35
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Mi spiace che poi non ci
Mi spiace che poi non ci siamo visti via skype.
Ho l'impressione che le cose si sono complicate da un punto di vista psicologico. Le reazioni alle frustrazioni erano già da tempo un aspetto che vi preoccupava. Conta poco che gli sia dia un nome o un altro ('disregolazione emotiva' è proprio un'espressione scadente, sembra adatta più a un dispositivo elettronico, da 'regolare') non aiuta a capire cos'è che disturba alla base e come fare a superarlo. In effetti non è nelle competenze di logopedisti o psicomotricisti, e temo nemmeno di npi attenti solo alla diagnosi e ai test e alle procedure burocratiche.
Non sappiamo nulla delle basi biologiche del comportamento e non c'è la minima prova reale che prevalgano gli aspetti biologici su quelli psicologici e ambientali. Invece che le esperienze negative e frustranti possano disturbare e quindi complicare le cose , questo è un dato che tutti vedono ad occhio nudo, direi, se solo hanno gli occhi aperti. e allora io temo che diagnosi, accertamenti, terapie forse inutili , insegnante di sostegno, ecc ecc, siano state esperienze negative e che il bambino reagisca a queste esperienze. Si impara dall'esperienza, essenzialmente, anche a sopportare le frustrazioni e a avere fiducia in sè e negli altri e a acquistare sicurezza.
Rischia di essersi instaurato un circolo vizioso in cui il bambino si vede diverso dagli altri e teme di non essere capace e si dispera e si arrabbia. Ha bisogno a questo punto di essere capito ed aiutato a uscire da questo circolo vizioso. Non è questione per logopediste e psicomotriciste, ma eventualmente per psicoterapeuti di bambini, possibilmente non orientati ai compiti da fare e alle procedure cognitivo comportamentali, ma alla comprensione del bambino e all'aiuto al suo sviluppo psicologico personale.
Mi sembra necessario non vederlo più come un bambino 'malato' da 'riabilitare', ma come una persona da capire e aiutare ad affrontare le difficoltà, a livello psicologico, nell'esperienza.
Nefer82
Gio, 08/07/2021 - 16:06
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Non credo
Non credo che siano state per lui esperienze negative perché è sempre andato volentieri sia a logopedia che a psicomotricità (da quando va privatamente non parlo di quello della asl con cui abbiamo avuto una pessima esperienza) e anche con l’insegna Di sostegno ha un ottimo rapporto. Lui cerca proprio anche a scuola la presenza della maestra e ha paura a fare le cose da solo.
Si sente rassicurato quando la maestra gli sta vicino ed è anche per questo che abbiamo optato per il sostegno.
Lei quindi ci consiglia uno psicoterapeuta? Non so se in zona c’è ne siano
gbenedetti
Gio, 08/07/2021 - 16:59
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L'insicurezza che manifesta è
L'insicurezza che manifesta è forse un effetto collaterale di avere sempre qualcuno accanto, e forse di tanti interventi fatti. Sentirsi rassicurato non aiuta a diventare autonomo. Se riguardate i post precedenti, anche di anni fa, mi sembra che ero sempre piuttosto diffidente su quanto vi dicevano.
Comunque le reazioni eccessive alle frustrazioni, l'insicurezza, la rabbia non sono pertinenza di riabilitatrici e insegnanti ma di psicoterapeuti. Non è una questione di ritardo dello sviluppo, ma di reazioni psicologiche a situazioni in cui anche l'ambiente gioca la sua parte. Sono da mettere a fuoco gli ostacoli e gli impedimenti che possono esserci nelle varie situazioni ambientali, per cercare di ovviarle, oltre che le abitudini presi dal bambino, che si rivelano forse non utili ad affrontare la situazione intorno a lui. Ci vuole un'ottica psicoterapica che metta a fuoco sia la situazione esterna, a livello ambientale e familiare, che quella interna del bambino.