PAURA DELLO SPETTRO AUTISTICO E CHE NON POSSA RECUPERARE IL RITARDO PSICOMOTORIO

CONSULTI PER BAMBINI ADOLESCENTI E FAMIGLIE

Salve Dr, sono mamma di un bimbo di 3 anni e 5 mesi con ritardo del linguaggio.
Da quando aveva 10 mesi ha frequentato l’asilo nido, dove le maestre riferivano che era sveglio come bimbo e giocherellone.
Quando fa due anni e 3 mesi entriamo in pandemia lo scorso anno, da premettere che diceva poche parole: mamma, papa, acqua, palla, circa 30 paroline.
La pandemia la trascorriamo a casa con noi genitori che lavoravamo mezza giornata io e l’altra mezza giornata mio marito in smart-workin.
Proprio per i limiti imposti (niente asilo, niente parco giochi, nessuna uscita) cercavamo di non farlo mai piangere, ovvero se voleva i biscotti o le patatine anche prima di pranzo, pur di non vederlo piangere, lo assecondavamo, se voleva mangiare nel salone nel suo tavolinetto, senza sedersi al tavolo con noi lo assecondavamo e via dicendo sempre assecondato e con tante ore trascorse davanti alla tv.
Passata la fase pandemia, iniziamo ad uscire: un disastro!!
Non voleva piu’ vestirsi per uscire, voleva sempre stare a casa, pianti di disperazione, la prima volta che siamo andati da mia suocera e da mia zia dopo la pandemia gli ha preso la porta a calzi perché non voleva stare e voleva tornare a casa.
Per la prima volta che ha rivisto le mie sorelle e i miei nipoti non ha fatto salti di gioia e se loro si avvicinavano per abbracciarlo o baciarlo, lui spesso si tirava indietro e se era il caso dava loro uno schiaffo.
Nonostante una delle miei sorelle l’ha quasi cresciuto, quando io lavoravo, fino a 10 mesi l’entrata all’asilo nido, la chiamava a volte anche mamma, dopo la pandemia è stato difficile lasciarlo con lei perché piangeva disperato, voleva solo stare con noi genitori.
Diciamo che non abbiamo passato una bella estate 2020, ma da Settembre con l’ingresso alla scuola materna questi atteggiamenti non ci sono più, ovvero: è contento quando usciamo, sta tranquillo quando andiamo da amici e parenti, è ritornato l’affetto nei confronti dei miei familiari. Queste cose sono rientrate nella normalità.
Anche se il linguaggio non si era arricchito.
A settembre 2020 entra a scuola materna, non ha ancora 3 anni compiuti perché li ha fine novembre, porta il pannolino, anche se a casa lasciato senza pannolino (nudo perché no vuole nemmeno la mutandina) fa i suoi bisogni in bagno, ma ancora per uscire non l’abbiamo tolto.
Riferisco alle maestre del problema legato al pannolino e del ritardo nel linguaggio, devo dire che non mostrano preoccupazione.
I problemi nascono da questo evidente ritardo nel linguaggio e da quando noto grandi differenze con i bimbi della sua età, ovvero: mentre i bimbi alla sua età sono in grado di giocare e interagire fra di loro, io devo spesso dire a mio figlio cosa deve e cosa non deve fare.
Qualche mese fa la maestra mi fa notare di alcuni atteggiamenti strani (chiamate da lei stereotipie) ovvero: che si dondola dalla sedia, lecca i banchi di scuola (che non fa a casa) e che spesso si butta a terra (a casa ha un tappeto grande dove gioca a terra) e che se lo impegnano a giocare con un gioco si esercita piu’ volte ma se si tratta di momenti di ascolto o altro spesso è distratto e che è spesso al maestra a integrarlo nel gruppo. Perché essendo che non parla e essendo che in classe ci sono bimbi anche di 4-5-6 anni non hanno voglia di giocare con lui.
Mostro preoccupazione alla maestra di questi atteggiamenti, lei con tono sgarbato mi dice che non è sua competenza valutare se sono anomali ma comunque mi fa preoccupare.
Su consiglio mi dice a questo punto di insistere almeno a fargli fare logopedia.
In presa al panico con la paura che mio figlio, oltre al ritardo del linguaggio assumeva questi atteggiamenti definiti dalla maestra stereotipie mi sono rivolta ad una npi, le conclusioni sono state che mio figlio se pur chiamato per nome 3 volte si è girato solo una volta, scarso contatto oculare con la d.ssa, la palla non gliel’ha lanciata (strano perché lui adora giocare a palla) che nel gioco simbolico ha solo interagito una volta dando il biberon al bambolotto, che si concentrava solo sui giochi che doveva raggruppare figure uguali o per colore, ed era difficile distoglierlo dall’attenzione di questi giochi anche se richiamato tramite un sonaglio, non rispettava la turnazione nel gioco, pertanto, nonostante prima della diagnosi premette che i punteggi dei test effettuati sono risultati piu’ bassi in quanto il bimbo non si è sottoposto a tutti i giochi, non perché lei riteneva non li sapesse fare ma perché non interessato, ha diagnosticato: ritardo nello sviluppo psicomotorio con atipie comportamentali (le sterioitipie che ha segnalato la maestra) e di relazione, e fra i test eseguiti dalla madre, segnalato con tratti autistici.
IO sono entrata nel panico piu’ assoluto, perché ho sempre ritenuto mio figlio fosse indietro rispetto ai suoi coetanei ma non che potesse trattarsi di autismo. Dopo quella relazione non ho fatto altro che mettere sotto pressione mio figlio, tanto da vedere quello che prima non vedevo, ovvero: se chiamato per nome non sempre risponde, sembra lo faccia solo se interessato a quella cosa che gli diciamo, poi se guarda la tv sembra proprio non ascoltare, a volte ho l’impressione che non comprende cosa gli dico, spesso capita che non segue le turnazioni nel gioco, a volte come la mattina prima di andare a scuola e quando lo prendo all’una e mezza non parla una parola, sembra completamente assente, mentre quando giochiamo insieme è un bambino felice sorridente, capisce il gioco, inizia a ripetere molte piu’ parole rispetto a prima, con gli estranei non socializza molto, solo se quella persona è interessata a suoi interessi, come giocare a rincorrerlo, fargli il solletico o prenderlo e farlo volare in alto, altrimenti è come se gli sono indifferenti anche solo se gli rivolgono una parola, lui non li guarda e non risponde, al parco giochi gioca solo con bimbi che conosce ma mai lo vedi con bambini sconosciuti, è un bimbo molto autonomo se vuole una cosa va e se la prende, dice ciao ma non sempre, indica con il dito, pochissime volte mi sono accorta che ha fatto il movimento di sfarfallare le mani, ma rimane il fatto che sono ossessionata che lui possa avere lo spettro autistico.
Mi sono rivolta ad una terapista che mi ha rassicurato dicendomi che per i npi tutti i bimbi che in quei test non fanno 100/100 hanno tratti autistici.
Dopo un mese seguito dalla terapista mio figlio fa progressi con il linguaggio, ha iniziato anche a dire alcune frasi.
Lei cosa ne pensa della descrizione e secondo lei dovrei andare alla ricerca di una diagnosi tramite un altro parere di un altro neuropsichiatra?

Mi mandi qualche video del bambino mentre gioca insieme a voi in casa. Veda le istruzioni in colonna sinistra.

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AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.