Consulto comportamento strano e eeg bimbo 3 anni e mezzo

CONSULTI PER BAMBINI ADOLESCENTI E FAMIGLIE

Buongiorno, il mio bimbo di 3 anni e mezzo da un mese presenta un comportamento che ci preoccupa.

Da circa un mese, mentre sta giocando, improvvisamente abbandona l'attività, corre producendo versi gutturali, poi torna spontaneamente al gioco che stava facendo. Durante l'episodio appare poco contattabile (non risponde alle chiamate), a volte durante la corsa muove le dita delle mani sfregandole o inclina il capo. Capita che a volte la corsa sia sostituita da una camminata durante la quale però non emette versi. Su richiesta talvolta il bambino sembra ricordare l'evento indicando che stava correndo. Gli episodi sono pluriquotidiani e durano da pochi secondi fino a 20/30 minuti con andamento fluttuante, in cui alterna la corsa e la scarsa responsività a momenti in cui gioca e appare più contattabile. A volte il bambino presenta momenti brevi di alterazione del contatto anche in corso di altre attività (es. mangiare) nei quali sembra avere scatti nervosi e a volte sembra sorridere da solo. Pare che il bambino, quando si trova in situazioni in cui ha la possibilità di giocare con la cugina poco più grande di lui o di stare in un contesto che non sia casa questo comportamento si presenti meno.

Abbiamo effettuato una visita NPI durante la quale il bambino è risultato non avere problemi e l'obbiettività neurologica è risultata nella norma.
Abbiamo effettuato un EEG dal quale risulta:
Tracciato con video in veglia, addormentamento, sonno, risveglio e poligrafia eseguito dopo parziale privazione del sonno notturno. Nella fase di addormentamento che precede il sonno attività di fondo alfa instabile per evidenza di sequenze theta, asimmetrica per maggiore voltaggio all'emisfero di destra.
Si registrano sequenze di rallentamento e sincronizzazione del tracciato fisiologiche per l'età. Evidenti fin da questa fase anomalie con la morfologia della punta-onda lenta, sharp wave sulle regioni temporo-posteriori dell'emisfero di destra. Tali anomalie sono sporadiche, raramente evidenti anche a sinistra. Il paziente attraversa le fasi I e II di sonno N-REM durante il quale sono riconoscibili i comuni grafo elementi ipnici (punte al vertice, fusi e complessi K) che risultano discretamente organizzati, meglio rappresentati all'emisfero di destra. In sonno non franca attivazione delle anomalie descritte, che talora si organizzano in sequenze della durata massima di 3 secondi. Il risveglio favorisce la ripresa dell'attività precedente al sonno. Eseguita stimolazione luminosa intermittente al risveglio senza modificazione dell'attività di fondo. Non anomalie parossistiche di tipo critico. Conclusioni: tracciato discretamente organizzato con infrequenti anomalie localizzate.

Purtroppo il referto ci è arrivato per posta e non abbiamo avuto modo di confrontarci con la NPI con la quale abbiamo appuntamento a fine Luglio. Potreste darci un rimando per quanto riguarda l'esame? Sapreste darmi un'opinione circa il suo comportamento?

Ringraziando saluto.

Commenti

Per il resto il bambino come è, sviluppo,linguaggio, comportamento. ? Datemi magari più informazioni seguendo il questionario in colonna sinistra. Gravidanza e nascita? Malattie, traumi cranici? All'eeg viene riferita una lieve anomalia di cui è da valutare la causa possibile. Bisognerebbe vedere magari questi episodi. Le anomalie eeg non sembrano così frequenti come gli episodi. Provate a fare dei video e mandatemeli.

COMPOSIZIONE FAMILIARE
Madre: 34 anni
Padre: 38 anni
Genitori coniugati, conviventi, non consanguinei
Bimbo unicogenito nato ad Ottobre 2016
Due aborti spontanei dopo la nascita del bambino.
Familiarità per disturbo depressivo (nonna materna) e cefalea con aurea (zio materno).

NASCITA
Gravidanza normodecorsa. Movimenti fetali percepiti dai 5 mesi (seppur lievi) sino al termine. Nato a 39+2 settimane con parto naturale indotto. Peso alla nascita 2885 gr, lunghezza 50 cm, circonferenza cranica 33 cm. Apgar1: 9; Apgar 2: 10. Decorso post parto nella norma e dimissione in terza giornata.

1^ visita filtro a 29 g
Peso 3,55 kg Lunghezza 52 cm CC 35,6 cm
2^ visita filtro a 2m 17 g
Peso 5,65 kg Lunghezza 58 cm CC 39 cm
3^ visita filtro a 5 m 16 g
Peso 7,5 kg Lunghezza 65 cm CC 41,8 cm
4^ visita filtro a 8m
Peso 8,7 kg Lunghezza 69,5 cm CC 44 cm
5^ visita filtro a 11m 7g
Peso 9,3 kg Lunghezza 72,5 cm CC 44,7
6^ visita filtro a 1a 5m
Peso 9,85 kg Lunghezza 78 cm CC 46,1
7^ visita filtro a 2a 2m
Peso 11,95 kg Lunghezza 85 cm

Durante tutte le visite lo sviluppo psicomotorio e neurologico è risultati adeguato all'età.

Ora il bimbo pesa circa 15,5 kg ed è alto circa 1 metro.

PRIMI MESI
Fino al 6° mese il bimbo è stato allattato esclusivamente al seno, a richiesta, seppure all'inizio ci sono state delle difficoltà in quanto il bimbo sembrava crescere poco e per qualche settimana abbiamo aggiunto un po' di latte artificiale. Il bambino si attaccava spesso in quanto spesse volte durante la poppata si addormentava e non completava mai del tutto il pasto.
Dal 4° mese abbiamo sostituito lo spuntino di metà mattina e di metà pomeriggio con frutta grattugiata.
Dal 6° mese introduciamo 2 pappe complete a piatto unico frullati. Inizialmente abbiamo avuto difficoltà poiché il piccolo mangiava solo qualche cucchiaio e poi rifiutava. Poi abbiamo capito si trattava di un problema di temperatura (preferiva fossero quasi fredde) e verso gli 8 mesi le mangiava volentieri. All'anno e mezzo mangiava due pasti completi a pezzettini. Permanevano poppate per colazione e dopocena.
Dai due anni sono state eliminate anche le restanti poppate. Mangia solitamente o un primo o un secondo piatto più a volte la frutta. La verdura non la gradisce molto ma cerco di inserirla in vellutate/minestroni. La colazione è un tasto dolente poiché, avendo da sempre problemi con la nanna, non è mai stato abituato a farla per via della sveglia posticipata. La maggior parte delle volte passa direttamente allo spuntino di metà mattina, nei pochi mesi di frequentazione della scuola materna, periodo in cui la routine era più organizzata, faceva una colazione un po' frettolosa con yogourt oppure latte freddo e biscotti.
Il distacco dal seno non è ancora completamente avvenuto. Tende ancora a cercarlo quando particolarmente nervoso, stanco e al momento della nanna. Si tratta proprio di una coccola veloce alla quale, seppur sapendo sia un comportamento sbagliato, non riesco a dire di no. Trascorriamo la maggior parte della giornata io e lui da soli (a parte qualche giretto da nonni/cugini) poiché il papà è fuori per lavoro dalla mattina alla sera; il bambino in questi momenti diventa quasi ingestibile (piange fino allo sfinimento e diventa molto irritabile) e io la maggior parte delle volte cedo.

Il bambino da sempre ha difficoltà ad addormentarsi. I primi mesi si addormentava durante la poppata e come lo staccavo da me per metterlo nella culla si svegliava e iniziava ad piangere. In questo periodo non ha mai dormito per più di due ore filate e per questo motivo, presa dalla stanchezza dopo i primi 3/4 mesi di tentativi l'ho preso a dormire nel lettone. Ha sempre rifiutato il ciuccio e quindi sentendomi vicina e prendendo il seno il bambino sembrava più tranquillo e riuscivamo a riposare meglio entrambi.
Crescendo le cose non sono cambiate di molto, l'addormentamento risultava sempre complicato e il sonno notturno sempre un po' agitato con 2/3 risvegli la notte. Con l'inizio della scuola materna presenta un ritmo sonno-veglia più regolare con rari risvegli notturni, dopo i quali si riaddormenta facilmente con me (purtroppo, interrompendo questa routine a causa del COVID le cose sono tornate come prima). Non c'è modo di "costringere" il bambino ad addormentarsi all'orario in cui vogliamo; nonostante lo portiamo nel lettone (cosciente del fatto che sia poco costruttivo), fa la coccola la seno, leggiamo storie, cantiamo ninna nanne, se il bimbo non ha sonno non c'è verso che si addormenti, anzi, alle volte diventa ancora più irrequieto e otteniamo l'effetto contrario. A causa di tutti questi disturbi il bambino non ha un ritmo sonno-veglia regolare, si addormenta tardi la sera e si sveglia più tardi la mattina. Se provo a svegliarlo prima il bimbo a metà mattina crolla facendo slittare ulteriormente il riposino pomeridiano e di conseguenza anche l'orario della messa a letto serale. Nel periodo della scuola materna, come accennavo, la cosa era migliorata. Nonostante si svegliasse prima rispetto al solito il bimbo poi non aveva modo di riaddormentarsi durante la mattinata, anticipava l'ora del riposo pomeridiano (le maestre dicono si addormentasse con facilità) e di conseguenza anche l'orario serale era più stabile.

SVILUPPO PSICO-MOTORIO:
Il bambino non ha mai amato stare nel lettino/passeggino, era un continuo pianto, di conseguenza trascorreva la maggior parte del suo tempo in braccio o nella sdraietta. Quando poi ha iniziato a stare seduto da solo (5/6 mesi) stava principalmente sul tappeto o nel box, libero di muoversi. A iniziato a gattonare intorno ai 10 mesi, prima si spostava rotolando o strisciando. All'anno ha iniziato a camminare da solo. Ora il bambino salta, corre, sale le scale in autonomia, si arrampica.
Controllo sfinterico a 2 anni e mezzo anche se le feci ha preferito per un periodo farle ancora nel pannolino. Nel giro di poche settimane bene il controllo anche durante la notte.

SVILUPPO RELAZIONALE
Il bambino è sempre stato molto solare, vivace, ha sorriso a tutti sin dai primi mesi. Si è mostrato curioso verso l'ambiente circostante sin da quando è riuscito a stare seduto da solo, rotolando o strisciando è sempre andato alla ricerca di ciò che lo attirava di più. Facendo vocalizzi o tramite la lallazione cercava di attirare l'attenzione anche delle persone che lo circondavano.
Col passare del tempo poi ci ha sempre raggiunti per chiamarci, prenderci e portarci dove voleva, indicava le cose che desiderava. Piangeva qualora non lo capissimo e insisteva fino a che non otteneva ciò che voleva. Consolarlo a parole non è mai stato facile, si ricorreva quindi al seno (cosa che purtroppo a volte capita ancora oggi).
E' sempre stato incuriosito da tutto e tutti anche se gli è sempre servito un periodo di osservazione delle cose prima di "buttarcisi".

Il bambino è stato abituato a stare principalmente con me, poi vede i nonni, zii e cugini in maniera non sempre continuativa. Frequentiamo anche una coppia di amici che ha una bimba della stessa età a cui il bimbo è molto affezionato. Il bambino è attratto dagli altri bambini, li cerca quando siamo al parco. E' socievole ma è piuttosto timido quindi se gli capita di trovare bimbi/adulti un po' irruenti tende a ritirarsi e a cercare la mamma. Con l'inserimento all'asilo, a parte i pianti del distacco dei primi giorni, una volta capito l'ambiente in cui si trovava, famigliarizzato con maestre e compagni non ha avuto particolari problemi. Ultimamente ci andava molto volentieri. Seppur prediliga la compagnia di alcuni amichetti che sono più affini al suo carattere il bimbo interagisce con tutti, li cerca per raccontare cose (anche se non è di molte parole) e giocare. Anche gli altri bimbi lo cercano, nonostante sia timido è molto amorevole ed era quasi considerato la mascotte della classe.

SVILUPPO SIMBOLICO - LINGUISTICO
Verso 7/8 mesi vocalizzi e lallazione. Imitazione versi animali. Si, no. Verso l'anno prime parole pronunciate, poi c'è stato un arresto dell'espansione del vocabolario fino all'anno e mezzo. Ripreso e migliorato con l'inserimento al nido all'età di 2 anni. Attualmente fa frasi quasi sempre intelleggibili con soggetto e verbo.

INTERESSE E CURIOSITÀ PER GLI OGGETTI

Il bambino è interessato ai giochi. Gioca con macchinine, costruzioni, animali a cui piace far da mangiare con il pongo o far loro il bagnetto, fa puzzle. A volte gioca a palla. Predilige per lo più correre e saltare. Gli piace molto anche guardare cartoni. Si stufa però alla svelta dei vari giochi, soprattutto se si ritrova a giocare da solo.

COMPORTAMENTO

Il bambino a casa è molto più vivace e "scatenato" che all'asilo. Le maestre dicono sempre che "non pare quasi di averlo". Partecipa alle varie attività ma è piuttosto tranquillo e obbediente.
A casa invece la cosa è un po' differente. Diciamo che noi non siamo genitori "rigidi", abbiamo sempre cercato di accontentarlo in tutto. Non è molto capriccioso però piange e si arrabbia se viene contrariato. Tende ad obbedire più ad altri adulti che a noi e questo credo proprio sia un problema che dipende da noi poiché, come detto, abbiamo sempre cercato di assecondarlo in tutto e quindi lui sa che prima o poi, con un po' di insistenza, cediamo.

- SITUAZIONE AMBIENTALE E FAMILIARE

Il bambino è sempre stato abituato ad avere me come figura di riferimento. Il papà arriva a casa per l'ora di cena e, di conseguenza, dedica poco tempo al piccolo e non sempre di qualità. Io cerco di fare del mio meglio ma a volte sono proprio stremata e mi rendo conto di non fare tutto il possibile per lui. A causa delle nostre rispettive stanchezze tendiamo ad essere piuttosto permissivi nei suoi confronti. Di conseguenza tende a far capricci e a contrariarsi se non ottiene ciò che vuole, se vuole giocare con un gioco che sta usando la cugina non glielo ruba di mano ma inizia a piangere a lanciare roba e poi scappa non volendo più parlare con nessuno. Poi spiegandogli le cose sembra calmarsi e capire e ritorna a giocare.
Cerco di limitare il tempo trascorso davanti agli schermi ma, a volte, faccio veramente fatica. Un po' perché avendo anche altre cose di casa da fare non posso trascorrere tutto il mio tempo con lui (e lui non gioca molto da solo), un po' perché il bambino non mostra molto interesse a lavoretti e attività varie (anche se all'asilo riferiscono non avere problemi) e, stufandosi presto di ogni cosa proposta, io a un certo punto non so più cosa fargli fare. Quindi le sue buone 3 orette di cartoni/video/giochi al tablet/tv le trascorre.

Per quanto riguarda l'EEG ci è stato semplicemente riferito che le anomalie presentate non sono significative (soprattutto per quanto riguarda il comportamento da lui mostrato in questo periodo) e potrebbero essere legate a disturbi del sonno che lui effettivamente sembra avere. Non potrebbero essere manifestazioni di stress/sfogo dovute alla "reclusione forzata" di questi ultimi mesi?

Dall'esame fatto con la NPI il bambino risulta vigile e reattivo. Buono il contatto di sguardo, interagisce con l'esaminatore mediante triangolazione di gioco. E' interessato all'ambiente circostante, che esplora separandosi senza alcuna difficoltà dalla madre. Durante la visita eloquio congruo al contesto, non sempre intellegibile. Capo normoconformato, liberamente mobile. Pupille isocoriche, isocicliche, normoreagenti allo stimolo fotico. MOE apparentemente indenni. Nervi cranici indagabili apparentemente indenni. Arti superiori e inferiori: tono, trofismo e forza muscolare nella norma. ROT normoevocabili, simmetrici. Afferra bene con entrambe le mani, motricità fine buona. Non evidenti dismetrie, prova di incappucciamento del pennarello eseguita correttamente. Deambulazione autonoma senza franche note patologiche, si accovaccia, raccoglie gli oggetti da terra senza difficoltà.

Il contesto ambientale educativo presenta alcuni aspetti critici, di cui siete consapevoli ma che non cercate di modificare. Mancanza di limiti e regole e orari, eccessiva televisione, cosa che non favorisce l'evoluzione del bimbo e crea probabilmente aspetti stressanti.
Non credo che le anomalie eeg siano conseguenti a ciò, ma forse quelle comportamentali si.
Come indicazioni controllerei l'eeg fra qualche mese e modificherei gli aspetti ambientali critici, cioè cessare col seno, gestire diversamente addormentamento e risvegli, babysitter invece che tv,ecc. Sarà da farsi forza e coraggio e resistere, con pazienza e calma.ci vorrebbe forse anche un maggior coinvolgimento del padre. Cioè non ssembra un problema,a del bambino ma del modo di accudirlo. A parte l'eeg da ricontrollare. Provate a fare così e vedremo gli sviluppi.

Gentile Dr.,
la ringrazio per il consulto. Le ho inviato, come consigliato, dei video per farle vedere il comportamento del bimbo. Certamente cercheremo di fare ciò che ci consiglia, siamo consapevoli che dovremo lavorare tanto e non sarà facile. Mi scusi ma non ho capito, lei crede che le anomalie dell’eeg causino i comportamenti “strani” o viceversa? Crede sia una cosa reversibile?

Mi scusi, rileggendo forse ho capito cosa intende. Lei crede che i comportamenti siano conseguenza del nostro modo di gestirlo, giusto? Niente a che vedere con eeg?

Si, interpreta giustamente. Ho visto i video in cui corre e poi si ferma a giocare con una macchinina. Mandatemene qualcuno in momenti 'normali'

Ma anche questo tipo di comportamento, apparso improvvisamente in questi mesi di reclusione forzata, potrebbe essere comunque causato da noi? O lei si riferisce più ai capricci e altro?

Prima di pronunciarsi bisogna capire meglio la situazione.

So che a distanza e con pochi elementi a disposizione è imprudente dare “sentenze” ma cosa si può già escludere alcune cose e ipotizzarne delle altre o è ancora tutto da valutare?

Come consigliato le ho inviato ulteriori video. Grazie per l’attenzione

Ho visto il bambino in momenti normali. Tutto l'opposto. Però anche negli altri in realtà risponde di no, qualche volta. Direi che non sono episodi collegati con l'eeg. Mi sa che gli prendono i '5 minuti', va 'fuori di sé', ma in modo voluto, controllato. Avete notato se c'è qualcosa che li scatena? Frustrazione o altro? Voi non lo fermate quando gli pigliano? Vi limitate a fargli qualche domanda? Dal complesso mi sembra che lui fa quello che vuole, e voi lo lasciate fare. Diceva che per la vostra stanchezza siete piuttosto permissivi. L'effetto può essere che lui non è abbastanza 'contenuto' da voi e in certi momenti può salirgli una tensione che non viene contenuta e lui scarica in quel modo. Paura, ansia, preoccupazione? Di nuovo si torna quindi alla relazione e all'interazione con voi. Andrebbe quindi approfondita la conoscenza della vostra situazione come organizzazione e funzionamento familiare per vedere se ci sono delle cose che sarebbe utile modificare.

Esattamente. Il bambino quando non ha questi momenti è sereno, vivace, giocoso. Durante questi episodi sembra invece alienarsi, solitamente non risponde ma a volte, se interpellato, dice anche che sta facendo le corse, quindi sembra essere cosciente di ciò che fa. Parrebbe che, nel momento in cui non sa più che fare passa da un gioco all’altro in breve tempo e poi parte la corsa. Abbiamo provato a fermarlo ma sembra infastidito e contrariato, dice no e cole essere lasciato andare, quasi come se volesse continuare la corsa. Il bambino, con l’inizio della scuola materna, aveva iniziato a prendere un po’ di ritmi e anche io essendo meno stanca riuscivo ad essere un po’ più “rigida”. Poi, a causa del COVID, è improvvisamente dovuto restare a casa e la routine è venuta meno. Probabilmente prima aveva modo di sfogarsi e di stare con gli altri bambini poi è stato per 2 mesi senza vedere nessuno tranne che me che, seppur sforzandomi, ad un certo punto non sapevo più che fargli fare. In questo periodo poi sono stata un po’ in ansia per problemi di salute di mio padre, magari lui ha assorbito un po’ di questa mia tensione. In quei momenti è opportuno lasciarlo fare o fermarlo? Quali comportamenti dobbiamo adottare per migliorare la situazione?
Grazie

Bisognerebbe osservare cos'è che scatena quei momenti. Se si cerca di fermarlo bisogna offrirgli un modo diverso di scaricare la tensione, oltre ovviamente a cercare di diiminuire le situazioni di stress che lo 'caricano'. Forse un aiuto in casa tipo babysitter potrebbe servire. Se volete possiamo provare degli incontri con videotelefono per esplorare un po' la situazione. Potete vedere le modalità sulla pagina dei consulti privati

Proverò a prestare più attenzione per capire cosa potrebbe essere la causa scatenante. Ora che si può sto cercando si portarlo fuori e fargli incontrare persone, tentando per lo meno di farlo ritornare un po’ alla normalità. Quindi posso cercare di fermarlo o meglio lasciarlo fare? Crede possano essere comportamenti momentanei o che a lungo andare possano diventare permanenti?

Non ha senso fare previsioni. Meglio frenare ansie e paure, e non alimentarle leggendo in internet, e dedicarsi a migliorare gli aspetti critici che si vedono. Cercate di capire di più vostro figlio, cosa può pensare, cosa gli passa per la testa. Se andate in ansia e vi impaurite avrete più difficoltà a capirlo e aiutarlo. Mandatemi magari qualche altro video in cui è insieme a un genitore e l'altro fa il video, e viceversa, cercando di fare come fate sempre, normalmente.

Ok dottore, cercheremo di fare come consigliato anche se, a volte, non farsi prendere dalla preoccupazione diventa difficile.
Ho visionato inoltre filmati riguardanti stereotipie motorie e in alcuni mi sembra di riconoscere mio figlio. Non so, magari è solo un’impressione e con occhi più competenti vedrei altro. Potrebbe trattarsi anche di queste?

Può chiamarle anche così. Come può vedere nella pagina indicata nella colonna a destra, le cosiddette stereotipie motorie sono in effetti movimenti, semplici o complessi, in cui possono rientrare anche le corsette su e giù che certi bambini fanno. Non è un quadro clinico ben definito e conosciuto, più che altro è un nome con cui si indica sinteticamente un gruppo di manifestazioni e comportamenti motori, di cui non sono conosciute le cause nè la prognosi nè eventuali terapie. Sono probabilmente la manifestazione di situazioni di stress che vanno valutate caso per caso.

Gentile Dr.,
approfitto ancora una volta della sua disponibilità. Lei aveva accennato al fatto parrebbe che il bambino va 'fuori di sé', ma in modo voluto, controllato. Ma se fossero stereotipie invece sarebbe una cosa involontaria? Da quello che ho capito nella maggior parte dei casi la situazione tenderebbe a regredire con il trascorrere del tempo fino a scomparire o sbaglio? Potrebbe essere che invece questi comportamenti s'instaurino nel bambino in maniera persistente e permanente?

Signora, non siamo in un ambito di conoscenze certe e sicure, per cui non possiamo nemmeno fare previsioni. Usare dei nomi per definire dei comportamenti non serve a conoscerli meglio, anzi si rischia ancor più la confusione dando l'illusione di conoscere...

Ha ragione dottore. Ma quando si tratta dei nostri figli si va un po’ in tilt e si cerca sempre di capire il più possibile la situazione perché l’ignoranza fa crescere ancora più l’ansia. Cercheremo di mettere in atto i suoi consigli sperando che la situazione migliori.

Buongiorno dottore,
scusi ancora se approfitto della sua disponibilità. Abbiamo appuntamento dalla NPI fra un mese. Lei ritiene sia da muoversi prima o possiamo aspettare? Crede sia necessario fare ulteriori esami (RM, TAC)?

Guardi, quelle 'corsette' più o meno in 'trance' non sono un sintomo associato a malattie cerebrali documentabili con esami per immagini (RMN) o del sangue ( per segni di infezioni, streptococco, ecc.) o anche EEG. Però di fronte a dubbi e incertezze può essere a volte consigliabile fare quegli esami, visto che poi non sono invasivi e pericolosi, per escludere il rischio di trovare in futuro delle anomalie che facciano rammaricarsi di non aver fatto prima gli esami. Non c'è una stretta indicazione clinica ma potrebbero quindi contribuire a conoscere meglio la situazione.
Sapendo però che quando si cominciano accertamenti clinici si sa quando si comincia, ma spesso non si sa quando si finisce. Si rischia di aumentare lo stress e il circolo vizioso e peggiorare la situazione.
Forse la cosa migliore è aspettare qualche tempo per vedere se le cose si chiariscono clinicamente, cioè tramite l'osservazione della loro evoluzione.

Grazie.
Le ha colpito nel segno. La mia paura è proprio quella di entrare in un circolo vizioso e non uscirne più. Non vorrei contribuire, con eccessivi esami, a far diventare mio figlio “malato” quando magari non lo è. Purtroppo oggi si è sempre più inclini a voler dare nome a tutto e non vorrei mai far etichettare mio figlio di qualcosa se non ce n’è bisogno. Non ritiene neppure utile, al momento, sottoporre il bambino a sedute di gioco spontaneo e anche a giochi più strutturati, eventualmente con l'ausilio di una terapista della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva?

In quei momenti secondo lei è utile lasciarlo fare perché ha bisogno di “sfogarsi”? Non è che provando piacere nel farlo, se non lo fermo, tenderà a farlo di più proprio perché sente che ne trae beneficio? O meglio distrarlo? Io in quei momenti provo più che altro a trasformare la corsa in gioco, rincorrendolo è facendo finta di prenderlo, a volte il bambino si ferma e si mette a correre però chiedendomi di prenderlo e scappando da me. Non so se può essere un atteggiamento adatto.

Gentile dottore,
scusi se la disturbo ancora. Mi è stato detto che potrebbe esserci una correlazione tra infezioni e l’insorgenza improvvisa di alcuni comportamenti strani. Il mio bambino a fine Febbraio ha avuto esito incerto per tampone della scarlattina. Ha fatto cura antibiotica. Ora, considerando che sono passati circa 2 mesi dall’insorgenza di questi suoi atteggiamenti, potrebbe essere ci sia correlazione tra questi o dopo così tanto tempo è da escludere?

Lei fa riferimento alla cosiddetta Pandas, nome che deriva dalle iniziali della definizione in inglese: Pediatric Autoimmune Neuropsychiatric Disorders Associated with a group A beta-hemolytic streptococcal infection, cioè disturbi neuropsichiatrici pediatrici autoimmuni associati con infezione streptococcica gruppo A. Comprende praticamente quasi tutti i possibili sintomi motori e psichici e viene attribuita a una reazione autoimmune allo streptococco A . In pratica molti bambini con sintomi motori o psichici a insorgenza improvvisa sono stati trovati positivi agli esami del sangue TAS, TASLO e altri riferiti allo streptococco. Da qui ne hanno attribuito la causa a quel batterio.
Inutile dire che non c'è alcuna prova che le cose siano così, ma molti medici sono invece convinti e propagandano questa cosiddetta sindrome, e curano l'infezione con antibiotici ( e qui nulla di male se si trova in effetti un'infezione) e con le terapie mediche e psicologiche (cognitivo-comportamentali) in voga oggi. Si tratta a mio parere e di altri di un'altra delle malattie inventate che vanno di moda oggi, senza che vi sia nulla di dimostrato sulla loro esistenza.
Molti oggi mi sembrano fare come i personaggi del Mito della Caverna di Socrate, 2500 anni fa: vedono ombre di pupazzi e le scambiano per realtà "oggettive e scientificamente dimostrate".
Bisogna stare in guardia da inganni e truffe...

Gentile dottore,
abbiamo effettuato seconda visita NP. La specialista ha detto che dall’EEG che era stato effettuato sono stati riscontrati degli infrequenti episodi parossistici di non accertata natura epilettica È in conclusione sostiene che gli episodi depongono per stereotipie motorie in bambino con obiettività neurologica e sviluppo psicomotorio nella norma, ma la presenza di anomalie epilettiche mi all’EEG non consente di escludere anche una possibile genesi epilettica. Quindi, in conclusione? A suo parere potrebbe davvero trattarsi di crisi epilettiche? La dottoressa è stata un po’ vaga in merito e ha detto di aspettare il prossimo EEG ma volevo, se possibile, capirne di più.
Ringraziando saluto

Mi sembra che giustamente la dottoressa ha parlato di un successivo EEG di controllo, da fare fra qualche tempo.
A volte bisogna sopportare i dubbi e le incertezze e vedere come evolve la situazione. E badare che le sviluppo proceda e 'la barca' sia ben stabile nel suo viaggio. A volte le 'barche' sono magari inclinate e instabili, e i 'passeggeri' accusano disturbi e squilibri, che sono però dovuti all'instabilità della barca, e non a anomalie loro.

Buongiorno dottore,
le scrivo nuovamente in merito a mio figlio. Come precedentemente detto la NPI che lo ha visitato sostiene che mio figlio abbia stereotipie motorie. Ora che il bambino è più grande sono però riuscita a captare anche qualcosa in più del semplice movimento perché il bambino dice che durante "i suoi momenti" lui immagina proprio qualcosa (scende di cartoni animati o videogiochi). È molto consapevole della cosa perché a volte dice proprio "aspettate che devo immaginare" e inizia a fare le sue corsette e i suoi salti. Quando avevo fatto presente alla NPI del fatto che, anche se non ne avevo la certezza, pensassi che mio figlio immaginasse proprio qualcosa, lei mi è sembrata a conoscenza di questa sfaccettatura delle stereotipie. Lei sa dirmi qualcosa di più in merito? Passeranno con la crescita? Ora che ha iniziato la scuola elementare sono un po' preoccupata perché ho paura che questa cosa possa interferire con l'andamento scolastico (anche perché mi dice che lui può immaginare anche da seduto senza per forza dover correre e quando sente la voce della maestra le immagini passano, ma io non sono convinta sia sempre così).
Grazie per l'attenzione e la risposta che vorrà darmi

Si, è una cosa conosciuta da poco tempo. Stereotipie motorie con intensa attività immaginativa, vengono chiamate. Se ne parla in una pagina che trova indicata nella colonna qui a destra.C'è indicato anche un sito internet in cui molti genitori si confrontano, che molti di loro trovano utile. Ci sono anche adulti che parlano della loro esperienza, se non ricordo male.
In sintesi, non se ne conosce la causa, il bambino non ne viene disturbato, non c'è da fare nessuna terapia. Non vanno impedite. Sono volontarie ma poco controllabili, come i tic. Spesso si riducono nel tempo e comunque il bambino impara a controllarsi, crescendo. Informando gli insegnanti non ci sono problemi nemmeno a scuola e con i compagni. Questo è quello che si conosce al momento.

Grazie dottore. Quindi lei crede sia opportuno parlarne con le insegnanti? Perché io al momento non ho accennato nulla a loro, anche per vedere se loro si accorgono di qualcosa o effettivamente il bambino le controlla abbastanza bene. La mia paura è che, come succede sempre più spesso, si senta poi il bisogno di dover medicalizzare la cosa quando, da ciò che ho capito, non è una cosa che va certificata. Detto ciò, il bambino presenta difficoltà con il disegno e la scrittura.. La cosa bonifico gli è mai piaciuta innparticolar modo e quindi non ha mai fatto molto esercizio in merito.. Impugna male la matita e ha il tratto ancora un po' traballante e indeciso. Lei crede che queste difficoltà possano dipendere anche dal fatto che il bambino presenta stereotipie?

No,credo che le stereotipie non c'entrino nulla. Se ha usato poco pennarelli e matite ha fatto poca pratica. Dovrà fare come una volta, aste, linee, cerchi.. per allenarsi. Forse è il caso di aspettare se le maestre dicono qualcosa e poi informarle. La cosa non richiede alcuna certificazione, non è infettiva ...

Buongiorno dottore, innanzitutto sempre grazie per le sue risposte e la sua disponibilità. È vero, mio figlio non ha fatto molta pratica con matite e pennarelli ma, a mio parere, rimane indietro rispetto ai suoi compagni. So che non dovrei fare paragoni ma a volte non ce la faccio proprio. Il bambino scrive in maniera poco armonica, fa le o in senso orario, le i dal basso verso l'alto, la dimensione delle lettere non è completamente regolare. Inoltre ha difficoltà anche con la forbice. Fargli fare i compiti diventa sempre una battaglia, comincia sempre dicendomi "Ci metterò una vita e li farò male". So che forse è necessario prenda dimestichezza con i materiali in questione ma la mia paura è che abbia un dsa. Le maestre ad oggi non mi hanno detto nulla ma forse è anche un po' presto per potersi sbilanciare in tal senso. Come posso aiutare il bambino senza mandarlo in frustrazione? Non vorrei insistere e pretendere un risultato migliore quando magari il bambino ha davvero delle difficoltà. Grazie ancora per l'attenzione

Guardi, i disturbi di apprendimento non sono malattie da virus o altro, in realtà sono solo un nome, addirittura una sigla, DSA, che si confonde con quella dello spettro autistico, ugualmente inesistente come entità reale.
Ci sono invece bambini che nel crescere hanno difficoltà in certe abilità, per motivi in gran parte indimostrati. Le teorie abbondano, ma non c'è uno straccio di prove scientifiche.
La cosa migliore a mio avviso è di affrontare le difficoltà con buon senso e pazienza, senza stressare troppo i bambini per non ottenere l'effetto contrario, difendendoli anche dai bombardamenti di diagnosi e terapie fasulle che vengono da ogni dove. Incoraggiate il bambino a fare i suoi compiti, se è alle elementari, non certo alla materna, senza pretendere, ma solo come esercizio di allenamento. Si impara dall'esperienza.
Cercate di non avere fretta e di controllare la vostra ansia e lasciate tempi al bambino, rassicurandolo e tranquillizzandolo. Principalmente cercate di non andare in tilt voi genitori. Se necessario possiamo vederci in videochiamata

Gentile dottore,
la disturbo nuovamente per parlarle di una cosa che inizia a preoccuparmi. Da una decina di giorni mio figlio dice di avere le allucinazioni. Le distingue assolutamente da quelle che lui chiama immaginazioni e che sono legate alle stereotipie; le descrive come qualcosa di fantastico che lui vede in un contesto reale e che dopo pochi secondi scompare. Indagando un po' ho capito che lui ha visto/sentito di questa cosa in alcuni cartoni che gli è capitato di guardare. Per questo motivo mi viene il dubbio che in realtà lui non abbia delle vere e proprie allucinazioni ma che lo dica solamente perchè lo ha visto/sentito in questi cartoni. L'ho sentito dire anche alla cuginetta "Guarda che ho anche le allucinazioni" quasi come a vantarsi e so che ne ha parlato anche alle maestre a scuola perchè dice che ne ha avuta una anche in questo contesto. L'unica cosa che mi lascia un po' perplessa rispetto a questa riflessione e la dettagliata descrizione che mi fà rispetto a queste "allucinazioni". Lei cosa mi dice al riguardo? Potrebbe essere che queste IIM lo porti anche ad avere allucinazioni? Mi piacerebbe avere un suo parere in merito e magari anche avere un consiglio su cosa fare e come comportarmi. Ringraziando porgo cordiali saluti.

Senta, sopporti un po' e lasci passare del tempo. Mi sa che il bimbo si accorge che fare o dire cose strane attira l'attenzione su di lui... Cercate di dargli abbastanza attenzione in modo che non abbia bisogno di richiamarla in qualche modo. I controlli EEG poi come sono andati?

L'impressione che lo faccia per attirare l'attenzione l'ha data anche a me. Il fretello minore sicuramente l'ha un po' destabilizzato e il non avere più tutte le attenzioni su di lui o il non poter sempre fare le sue cose in tranquillità un po' lo manda in crisi. I successivi EEG hanno avuto lo stesso esito del precedente; sono state riscontrate delle piccole anomalie ma nulla di rilevante a detta della NPI. Abbiamo effettuato anche RM e risulta tutto ok.

Bene. Quindi cercate di avere pazienza e resistenza e buon senso. E cercate di capire vostro figlio e i motivi che può avere , e non pensare sempre malattie e disturbi per le cose che fa, ma magari agli aspetti educativi e relazionali e pedagogici che sono le cose più importanti per crescere i bambini

Salve gentile dottore, anzitutto sempre grazie per le sue risposte. L'"emergenza" allucinazioni sembra rientrata; il bambinone ha parlato solo per qualche settimana e poi non ha più accennato nulla al riguardo. Le scrivo per cercare di avere un consiglio, se possibile, in merito ad un'altra cosa. Abbiamo avuto il colloqui con la scuola e le maestre hanno riscontrato che, rispetto ai primi mesi, ultimamente il bambino risulta molto distratto in classe e va richiamata l'attenzione più volte durante le lezioni. Ho chiesto a lui e ha sinceramente detto che in quei momenti "immagina". Ho cercato di spiegargli che deve provare a tenere questi momenti per il periodo della ricreazione e cercare di evitare di farlo durante le lezioni. Purtroppo è una cosa su cui noi non abbiamo il controllo e non sappiamo come fare per governarla un po' questa se non chiedere al bambino di fare la fatica di trattenersi un po'. Probabilmente, ora che ha preso un po' di confidenza con l'ambiente, i compagni e le maestre si sente anche più libero di poterlo fare. Ho letto che il magnesio bisglicinato potrebbe essere utile per queste cose. Potrebbe essere? Lei ha qualche consiglio per la situazione che si sta presentando?
Ringraziando porgo cordiali saluti.

Il bambino è in prima elementare , mi sembra. Che a Pasqua cominci a distrarsi a scuola non mi sembra poi una cosa così grave. Fra un paio di mesi sarà finita.... Come va con lettura e scrittura e aritmetica?
Per carità non andate dietro a medicine o integratori vari, sono turlupinature...

Esattamente, il bambino è in prima. Le maestre dicono che potrebbe accusare un po' di stanchezza e per questo sia più distraibile. Mi auguro possa essere così anche perchè la preoccupazione rimane per gli anni a venire. Per il resto dicono sia un bambino molto intelligente, interviene in modo pertinente (e quindi mi dico che nonostante sia distratto comunque tiene il passo della lezione) e ha un buonissimo lessico e comprensione. Con la scrittura è molto autonomo, con la lettura bene ma tende ancora a sillabare le parole, gli manca un po' di esercizio. Il disastro succede poi quando deve fare i compiti a casa.. E' una tragedia tutte le volte; un continuo opporsi e lamentarsi ma in maniera esagerata e incontrollata.

Mi sembra che la situazione sia globalmente positiva. Il bambino sembra essere partito nell'apprendimento e nell'adattamento alla scuola. Può darsi che a casa invece ci sia ancora qualcosa che lo destabilizza.
Mi vuole descrivere brevemente un po' l'andamento familiare, la vostra organizzazione, con il fratellino, ritmi e abitudini quotidiane, sonno, pasti, vita à extrascolastica

Sicuramente il problema è a casa e in noi. Il bambino, descritto da esterni e in altre situazioni, è sempre risultato un bambino che quasi non sembra essere quello che vediamo noi a casa. A scuola parla con tutti insegnanti comprese, racconta le sue esperienze, si è inserito bene nel gruppo dei pari ed è ben voluto. Ci hanno riferito che è molto interessato e non si lamenta minimamente quando gli viene richiesto di svolgere qualcosa ed è addirittura uno dei primi a finire. Sono molto contente.
A casa sono principalmente io che mi occupo dei bambini; mio marito è fuori dalla mattina alla sera. La mattina sveglio il grande e lo preparo per la scuola. Se abbiamo la fortuna che il piccolo dorme questo momento rimane per noi altrimenti devo gestire entrami e la cosa diventa un po' più caotica. Poi va a scuola accompagnato dalla zia. I primi tempi lo portavo io poi, una volta abituato per comodità va con la zia; due giorni a settimana riesco invece a portarlo ancora io. All'ora di pranzo mangiamo insieme ma tra il preparare, lo sparecchiare e il ripreparasi per il rientro a scuola è sempre un momento in cui si va un po' di fretta gli concedo di guardare un po' di cartoni. Il pomeriggio al rientro da scuola 2 volte a settimana svolge un'ora di sport, poi si torna a casa, cerca di giocare purtroppo quasi sempre da solo poichè il piccolo richiede attenzioni che non posso non darglie se cerchiamo di giocare insieme tende a "distruggere" ciò che lui fa. Se ha compiti cerco di farglieli fare prima di cena altrimenti gli dedico del tempo esclusivo dopo la cena. Dopo la cena, dal momento che c'è anche il papà, la cosa è un pochino più gestibile.. Si riesce a dedicare a un tempo che sia solo per lui ma è davvero molto poco rispetto a ciò che lui vorrebbe. Per l'addormentamento, che tra capricci vari arriva sempre troppo tardi (22.30/23) , ci dividiamo; io mi dedico al più piccolo che senza di me purtroppo non riesce ad addormentarsi e il papà si dedica al grande. Solitamente si mettono nel letto insieme, raccontano storie ma capita che mio marito si addormenti prima di lui e io lo ritrovo che guarda cartoni sul cellulare. Allora lo faccio addormentare. Ha risvegli notturni per questo richiede quasi sempre la presenza di un adulto con lui nella stanza o addirittura nel letto perchè dice di avere paura. Con il fratello è un rapporto di odio e amore (più odio che amore). Il fratellino lo cerca spesso e quindi gli impedisce tante volte di fare ciò che vuole, io cerco di fare del mio maglio ma mi è molto difficile mantenere un clima disteso. Spesso dice di odiare il fratello e gli fa dispetti per infastidirlo. In questo caos si ritrova non di rado davanti a pc per guardare video, se potasse ci passerebbe tutto il giorno. A volte diventa il suo compagno di giochi. Nel weekend se il tempo lo permette cerchiamo di stare fuori casa. Andiamo al parco, in montagna o al lago. Se riusciamo ci incontriamo con degli amici che hanno una bimba della sua stessa età ma principalmente il suo tempo lo passa comunque con adulti. Insomma, diciamo che è un bel casino e sicuramente è tutto questo che lo destabilizza. Io cerco di fare del mio meglio ma quasi mai ce la faccio e non saprei neppure come fare a fare in un modo che sia diverso da come faccio. A volte vorrei essere più "rigida" ma mi ritrovo spesso ad accontentare i loro capricci per non sentirli lamentare.

Storia non rara in molte famiglie. Comunque il fatto che fuori si comporti bene è positivo. Probabilmente basta che voi resistiate con pazienza e cercando di tenere la barca nella rotta giusta e in equilibrio... Cercando però di non farvi prendere la mano e di distinguere i posti e i ruoli fra i 'piloti' e i passeggeri, altrimenti la barca va sugli scogli.

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AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.