Comportamenti a 21 mesi

CONSULTI PER BAMBINI ADOLESCENTI E FAMIGLIE

Salve, sono la mamma di un bimbo di 21 mesi il quale manifesta, secondo il parere di molti (nonni zii ecc) un ritardo del linguaggio.. in pratica verso i 17 mesi ha iniziato a camminare anche se dal settimo ottavo mese gattonava e si alzava vicino agli appoggi che trovava tipo sedia tavolino.. a 17 mesi ha detto giusto qualche volta mamma e papa poi dopo un pò non l'ha più detto senza aggiungere nemmeno altre parole. Sempre verso i 17 mesi ripeteva i versi degli animali e ne sapeva circa una decina tipo come fa la pecora ripeteva behh o la mucca muhh la rana craaa ecc.. adesso invece non li ripete più, al massimo ne ripete uno o due ma solo dopo varie e varie volte che uno gli propone di farli.. verso i 13 mesi imparò a fare ciao ciao ma l'ha fatto giusto un tre o quattro volte senza mai più ripeterlo.. adesso fa dei discorsi da solo incomprensibili (mi hanno detto che si chiama prosodia e può essere un primo segnale di autismo) e al massimo dice be be per dire bello o tto tto per dire brutto o zitto.. . da qualche giorno inoltre ha iniziato a camminare sulle punte (pure questo mi hanno detto che può essere un primo segnale di autismo) anche se non lo fa sempre, anzi per la maggior parte appoggia tutta la pianta del piede. Per il resto è molto curioso, sorride agli altri già a due mesi, si volta se viene chiamato a nome, non indica gli oggetti nè fa si e no con la testa, ma si fa capire su tutto. Non ha mai avuto un sonno regolare di notte e ancora adesso spesso si sveglia durante la notte, inoltre deve essere cullato a lungo per addormentarsi.. ultimamente è un po' più nervoso del solito probabilmente per la nascita della sorellina che adesso ha circa un mese, infatti prima andava dai nonni e ci restava anche l'intera giornata, adesso si rifiuta di restarci tranne se vede che ci sono pure io o mio marito, e forse perché ci restò nei giorni della nascita della sorellina e quando tornò vide un'altra presenza a casa.. credo che questo sia il motivo del rifiuto a restare dai nonni e dell aumentato nervosismo.. ultima cosa non è mai stato affettuoso, sorride e gli piacciono le coccole ma non ha mai dato un bacetto a nessuno anzi mi da i pizzicotti tira i capelli graffia e lo fa con impeto nervoso (e anche questo mi dicono che può essere autismo). Quindi c'è effettivamente un ritardo del linguaggio e i vari sintomi descritti possono essere preoccupanti o semplicemente devo dare più tempo?

Commenti

Mi passi la battuta, ma vorrei vedere voi ( e nonni e zii...) se al ritorno da una breve vacanza da soli trovaste in casa vostra degli estranei, e gli altri che li trattano con tutti gli onori mentre quasi non badano più a voi... Credo che dareste qualche segno di turbamento e qualcuno magari vi consiglierebbe di andare dallo psichiatra.
Se su internet invece che tante fandonie sull'autismo si trovassero informazioni sui bambini normali e sul loro sviluppo e sulle risposte agli eventi intorno a loro, sarebbe tanto di guadagnato.
Il bimbo è stato via per alcuni giorni e al ritorno ha trovato tutto cambiato e qualcuno che lo butta giù dal seggiolone, come diceva mio zio tanti anni fa. Mi sembra più che comprensibile che reagisca con nervosismo e inquietudine tanto più che a questa età non è facile spiegargli le cose e rassicurarlo, e delle parole degli adulti non si fida certo, con lo scherzo che gli hanno fatto! Già prima vedeva che la mamma cambiava inspiegabilmente ed era sempre più 'occupata' da qualcos'altro...
Quindi cercate di stare attenti anche a lui e di capire i suoi stati d'animo e di rispondergli rassicurandolo, non a parole ma con i fatti, sul suo posto in casa e la sua 'sicurezza'. E lasciate parlare i molti che danno buoni consigli, come cantava Fabrizio De Andrè, senza badare loro se non per educazione.
Tenete in mente che anche un bambino piccolo è una persona, che pensa e reagisce agli avvenimenti intorno a lui, e ancora non sa esprimersi bene. Cercate di osservarlo e capire quello che gli passa per la testa, e di capire come vede le cose intorno a lui dal suo punto di vista, prima di pensare a ritardi, malattie, autismo e quant'altro.
Ci aggiorni fra qualche tempo e vediamo come proseguono le cose.

Grazie per la tempistica risposta e per la disponibilità.. mi ha tranquillizzata, ci aggiorniamo fra un pò di tempo, nel frattempo ho un altro piccolo dubbio non so se mandarlo o meno a scuola, ovviamente al nido. Lo vorrei iscrivere ma non per avere più tempo a casa, perché sono casalinga e non mi pesa accudire il mio bimbo nonostante adesso c'è anche la sorellina.. vorrei iscriverlo per farlo stare a contatto con bimbi dei suoi mesi, per imparare a giocare e socializzare con gli altro in modo da avere più stimoli ho però paira che senta un ulteriore distacco da me e mio marito e possa quindo avere un ulteriore motivo per stare nervoso ed avvertire troppi cambiamenti... cho sentito varie amiche che hanno iniziato a mandare i figli al nido anche a due anni o più e tutte mi confermano che i figli reagiscono con nervosismo e percepiscono un distacco dalla loro famiglia e il loro ambiente. Cosa mi consiglia in tal senso.. grazie ancora

I nidi servono più agli adulti che non ai bambini, e per entrare in contatto con i coetanei c'è tempo e ci sono altri modi. E' sicuramente un passo difficile. Certo la crescita è fatta anche di passi difficili e faticosi e dell'esperienza di superarli, ma se sono troppo ravvicinati forse possono superare la capacità del bambino di affrontarli. Uno scalino faticoso è già il cambiamento in casa con l'arrivo della sorellina. Se possibile meglio rimandare altri scalini a quando avrà superato abbastanza la fatica di questo. Sia l'iperprotettività che l'iper -spartanità, per così dire, possono essere di ostacolo allo sviluppo. Meglio mantenersi in un giusto equilibrio, se possibile.

Salve dottore è passato un pò di tempo e volevo aggiornarla sul comportamento di mio figlio. Ormai ha 2 anni e 2 mesi, il suo vocabolario si è leggermente arricchito ma dice ancora poche paroline ne conoscerà tipo una ventina tra cui: aspetta, guarda, grazie, è mio!, buongiorno, ecc.. Adesso va dai nonni normalmente e si è abituato alla presenza della sorellina anche se è sempre molto geloso e spesso gli va vicino e gli stringe i piedini o gli da i pizzicotti e anche qualche schiaffetto, ogni tanto però cerca anche di giocarci e tenta buffamente di accarezzarla. In generale alterna giorni in cui è tranquillo ed altri invece dove inspiegabilmente si mostra nervoso e agitato. A breve vorrei iniziare a mandarlo a scuola ma sono convinta che non lq prenderà bene, comunque vedremo. Quello che vorrei capire di più sono questi suoi momenti di nervosismo..perché a volte è tranquillo e altre magari nello stesso contesto e stessa situazione invece è agitato e nervoso?? Un momento invece dove è sempre nervoso è al cambio pannolino lì è diventato letteralmente impossibile quasi sempre devo chiedere l'aiuto di qualcuno per cambiarlo, scalcia grida si sbatte con estrema forza e senza arrendersi mai fino all'ultimo, non ha mai adorato il cambio pannolino ma adesso è diventato una vera tragedia. Un'altra cosa che mi preoccupa è che essendo molto oppositivo ultimamente quando manifesta disappunto per qualcosa ha iniziato a buttarsi a terra e a battere con la testa e farsi male, ovviamente la testata la calibra al punto giusto per farci preoccupare ma cercardo di non rompersela completamente..questo ci preoccupa molto ed inoltre abbiamo paura che qualche volta possa farsi davvero male..abbiamo provato a rimproverarlo, ad ignorarlo a cercare di calmarlo con le buone a dargli qualche sberla sul sederino ma tutti i tentativi sembrano vani.. quando è nervoso inizia a dare testate.. un'ultima cosa che ho notato è che spesso in casa ma anche fuori inizia a fare dei lunghi giri a vuoto quasi sempre tenendo qualche oggetto in mano e sbrodolando con la bocca in modo molto ripetitivo.. non so qualcuno mi dice sempre che può essere un campanello d'allarme ecc ecc.. io quando vedo che inizia a farlo cerco di distrarlo e lui se trova qualcos'altro da fare la smette inizia a fare un'altra cosa..

Il bambino sembra proseguire normalmente il suo sviluppo. La valutazione del linguaggio non si fa contando le parole, ma guardando la comunicazione in generale fra bambino e ambiente, quanto adulti di casa e bambino si capiscono reciprocamente.
Riguardo al nervosismo e all'oppositività bisogna vedere appunto com'è il contatto fra bambino e familiari. Vi consiglierei il libro sui bambini fino a tre anni indicato nella colonna qui a destra di orientamento montessoriano. Il bambino deve essere lasciato libero di seguire le sue inclinazioni e la sua curiosità, per quanto possibile, e non guidato ed educato dagli adulti, a questa età. Mandatemi se volete qualche video del bambino, lunghi qualche minuto, su you tube, se possibile (più facile e rapido per me da vedere).

Salve dott. Purtroppo non sono molto capace nel condividere video su YouTube o altro... comunque sono cambiate un po' di cose e mi farebbe molto piacere un suo parere. Il bimbo ha regredito nel linguaggio ormai quasi non parla più, emette molti suoni incomprensibili ma non dice più le parole che diceva prima. Non dice nemmeno mamma o papà, prima le diceva spesso anche se forse non molto contestualizzate..l'unica cosa che dice è ciao quando vede qualcuno o quando andiamo via da qualche posto. Sono aumentati i capricci spesso accompagnati da testate che da una volta buttatosi a terra. Ogni tanto gira intorno per casa spesso mantenendo qualche oggetto in mano e non risponde più se chiamato..anche se in rare iccasioni si gira ancora.. tutto questo accompagnato da difficoltà nel farlo mangiare perché non sta seduto per più di pochi minuti e difficoltà nel farlo addormentare la sera anche se poi mi dorme tutta la notte. In compenso ha contatto oculare con quasi tutte le persone vuole divertirsi vuole giocare è contento se lo fa ride sorride e manifesta emozioni.. ha espressioni facciali se per esempio ci rimane male di qualcosa arriccia le labbra quasi per piangere ecc.. purtroppo non indica ancora (ormai ha 30 mesi) e non si sta nei posti che non conosce tipo se me lo porto a trovare un'amica inizia a tirare scalciare urlare per andar via e a buttarsi a terra fino a che non vado via.. stessa cosa se volessi portarlo con me in un supermercato o in farmacia o dal pediatra ecc.. gli piace cmq uscire soprattutto passeggiate spazi aperti o parco giochi centro commerciale ecc... Di comune accordo con mio marito e col pediatra decidiamo di fare una consulenza neuropsichiatra infantile e optiamo per il X di W.. la visita dura giusto 5-10 minuti in cui il bimbo già stanco per l'attesa e del posto una volta entrati nella stanza ancora di più inizia a urlare e tirare per andare via. Il dott lo prova a chiamare un paio di volte e cerca di offrirgli un giochino ma il bimbo imperterrito continua col suo pianto. Il dott mi fa qualche domanda sulla gravidanza io gli dico che fu a termine parto spontaneo e nessuna complicanza, apgard alla nascita buono e insomma tutto ok.. il bimbo allatta dal seno per i primi 3 o 4 mesi poi misto con Latte art. Poi svezzamento a 5 mesi sorriso sociale a 2 mesi ecc.. nel frattempo lui scrive e scrive al pc e alla fine mi stampa una relazione che mi sintetizza dicendo che il bimbo ha difficoltà ad interagire a comunicare e che presenta stereotipie e ecolalia avendo un contatto oculare scarso e investendo in maniera caotica lo spazio intorno a lui. Mi dice che potrebbe essere un disturbo dello spettro autistico (ma non me lo scrive) e mi consiglia psicomotricità nonché esame uditivo e eeg nel sonno. Per me e mio marito si apre un universo di dubbi. Nostro figlio visto come un bimbo dal carattere difficile e testardo inizia a diventare un bimbo con un qualche disturbo e che ha bisogno di aiuto per sviluppare le abilità cognitive. Non pienamente soddisfatti e sempre in accordo col pediatra andiamo privatamente da un neuropsichiatra infantile privato.. questi ci accoglie con un'assistente psicologa e subito offono una serie di giochi al bimbo il quale si distrae e resta a esplorare i vari giochi in modo da farci parlare col dott e l'assistente che nel frattempo vedono pure le cose che fa il bimbo.. seguono vari test tra cui ados e test adi e alla fine arriveranno alla conclusione che il bimbo dai test raggiunge dei punteggi poco superiori ai valori soglia per cui presenta una diagnosi di rischio di disturbo dello spettro autistico ma lieve.. mi dicono che il linguaggio è presente ma il bimbo non lo usa e che avendo 2anni e mezzo ha ottime possibilità di migliorare e di uscire dal rischio di autismo o altri probabili disturbi anche perché fino a 5 anni il cervello è modellabile e con i giusti interventi il bimbo acquisisce tutte le abilità cognitive..me lo descrivono come un bimbo intelligente che però ha difficoltà a comunicare e interagisce. Mi sconsigliano la psicomotricità e la conseguente successiva logopedia. E mi parlano del metodo aba come lo strumento per aiutare il bambino a sbloccarsi. Noi ci informiamo dove poter fare questo tipo di terapia e loro mi rispondono che sarebbe preferibile farle con l'asl e non privatamente perché costerebbero abbastanza e perché l'asl garantisce più ore settimanali. Inoltre programmano per i prossimi mesi degli esami ematici per indagare eventuali problemi gastrointestinali o intolleranze allergie ecc e un EEG nel sonno da fare comunque con calma perché ci dicono che al 99% non uscirà niente ma è giusto poterlo escludere avendo i referti in mano. Ci rechiamo all asl con l'impegnativa del pediatra per progetto riabilitativo e il neuropsichiatra infantile dell asl ci dice che i test ados e adi fatti privatamente sono metodi americani di diagnosticare l l'autismo che lui invece non condivide..inoltre afferma che il bambino è troppo piccolo la diagnosi non la si può fare ancora e che semplicemente presenta un disturbo del neurosviluppo da trattare con psicomotricità per 6 mesi (3 volte a settimana 50 min di terapia a seduta) dopodiché rivalutazione e magari aggiunta di logopedia.. ci dice di lasciare stare il metodo aba perché l asl non lo passa, ci sono liste di attesa lunghe e dei protocolli non ancora definiti e comunque ce lo descrive come un metodo che si va bene ma che è troppo sponsorizzato dai neuropsichiatri nel privato e che è un metodo piu giusto da applicare ai bimbi con una sintomatologia più grave... alla fine abbiamo optato per fare terapie col metodo aba privatamente farà 6 ore settimanali in 3 sedute di 2 ore in modo da intervenire subito..e far partire anche il contratto con l'Asl per la psicomotricità in un centro convenzionato il quale comunque ci darà qualche mese di attesa dopodiché magari gli facciamo fare entrambe le cose così da verificare noi stessi dove si vedono più risultati.
Dottore mi scusi se mi sono dilungata così tanto.. mi interesserebbe un parere della situazione e qualche consiglio. Grazie per la disponibilità..le mando un abbraccio

Se volete potete usare anche whatsapp per mandarmi qualche video. Sarebbe utile vederlo, anche a distanza. Contattatemi per email ( veda 'contatti'), eventualmente, e vedete le istruzioni per fare i video, nella colonna qui a sinistra.
Quanto alla vostra storia è esemplare della situazione odierna. Invece che aiutarvi a capire se c'è qualcosa che non va, facendo osservazioni prolungate e ripetute con voi e con il bambino, valutando sia i possibili aspetti medici che quelli ambientali cui il bambino può reagire, si limitano a fare i test per 'autismo' o a fare una 'diagnosi' spiccia di 'disturbo del neurosviluppo' (che è la stessa cosa) e a dare le indicazioni standard, uguali per tutti, psicomotricità e logopedia ( nel pubblico) e ABA (nel privato, per i costi), che vengono appunto indicate per qualsiasi 'disturbo' dei bambini, come filtri magici. Purtroppo queste 'diagnosi' sono innaffidabili, prive di validità scientifica, non servono a nulla, se non a dar lavoro ai tanti addetti. Anche le 'terapie' si limitano a 'esercitare' il bambino e addestrarlo a rispondere ai 'comandi' degli adulti, come se fosse un cagnolino da addestrare ( ho visto vari filmati della terapia aba che mi hanno inviato vari genitori), senza aiutare i genitori a capire e affrontare la situazione.
Visto che descrivete una regressione nel linguaggio è indicato fare l'EEG nel sonno, per escludere la sindrome di Landau-Kleffner e simili, che si manifesta appunto con una regressione del linguaggio e del comportamento e deve essere curata con medicine specifiche. La probabilità è minima, ma vale la pena essere sicuri.
Avere un punto di riferimento a volte può aiutare comunque, perchè spesso se uno non sa che fare e si abbatte la situazione può peggiorare, ma state attenti a proteggere voi e il bambino da 'invasioni' eccessive, cercando di mantenere buon senso e autonomia per pensare con la vostra testa e non 'credere' agli esperti come se avessero poteri magici. In realtà non sanno niente, perchè sulle difficoltà di sviluppo non si sa finora quasi niente. JìHanno solo imparato ad applicare delle tecniche ( con due week-end di formazione e addestramento !?!), come se si occupassero di pacchi da distribuire, senza offesa per postini e corrieri.
La cosa principale non è 'addestrare' il bambino, ma togliergli gli ostacoli e i freni che lo rallentano o lo fermano nel suo sviluppo, e questo vale per chiunque, anche per i bambini con lesioni cerebrali certe e sintomi evidenti come paralisi, epilessia, ecc. , tanto più con i bambini che non hanno queste lesioni o malattie evidenti.

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AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.