Sviluppo bimbo di 1 anno

CONSULTI PER BAMBINI ADOLESCENTI E FAMIGLIE

Egregio dottore

Mi permetto di scriverla con riguardo a mio figlio che compira' un anno tra qualche giorno. Mi scuso in anticipo per la lunga lettera. Nato con taglio cesareo, 3.6kg, sempre cresciuto in modo regolare(50 percentile), e' tranquillo, dorme e mangia bene. Usa il biberon da solo dai 6 mesi e cammina usando tutto il piede da quando aveva 9 mesi ed una settimana, e' sempre presente, ama giocare, l'altalena, il cavallo a dondolo, i libri, aggancia lo sguardo, e' curioso, si avvicina sempre per vedere che stiamo facendo e toccare tutto, quando mangia mi offre sempre il suo cibo e me lo mette in bocca. Da qualche giorno cammina verso di noi portando oggetti in alto, come se volesse mostrarceli. Il bimbo sta crescendo in una famiglia bilingue.

Ci sono alcune cose pero' che mi preoccupano da tempo:

1) ha sempre avuto una testa grande (91 percentile) mentre altezza e peso sono sempre state al 50 peroa1centile. Il dottore pero' dice che non e' un problema visto che la crescita del cranio e' sempre stata dello stesso percentile(l'abbiamo misurato ogni 6 settimane per circa 6 mesi).
2) non copia le nostre espressioni, come fare la linguaggia o suoni buffi con la voce. Non saluta, batte la mani, indica o fa si o no con la testa.  Non lo ha mai fatto nonostante lo incoraggi ogni giorno. Quando gli offro un gioco o da mangiare, o allunga la mano per prenderlo o gira la testa dall'altra parte.
Nelle ultime settimane ha imparato a fare high 5, e a toccarmi il naso quando glie lo chiedo dopo averglierli insegnati solo 1 volta( ma non batte le mani anche se glie l'ho mostrato 10,000 volte!) 
3) ha cominciato a lallare chiaramente a 8 mesi ed una settimana. Dopo circa 10 giorni pero' smise di farlo per 7/8 giorni. La pediatra disse che era a causa sei denti( 6 denti uscirono tutti insieme). Dopo circa un mese la lallazione si fermo' di nuovo per 4/5 giorni senza un motivo apparente. Qualche giorno prima di natale il bimbo ha detto la sua prima parola ma dopo 5/6 giorni ha smesso di farlo e non lo ha detto piu'. Ad oggi non dice ancora nulla neanche mamma o papa'.  Se gli chiedo dov'e' il papa', lo guarda senza indicare o dire nulla. 
4) sembra capire ma limitatamente. Per esempio si gira verso la radio se gli chiedo dove si trova, la guarda(anche se e' spenta) ma non la indica. Se gli chiedo dove si trova il cavallo a dondolo, ci va vicino e fa finta di cavalcarlo, o dove si trova la macchinuccia, la prende ma non fa mai broom, broom o dice nulla. Sembra capire se gli dico di non fare qualcosa o fermarsi o se gli chiedo di raccogliere un giocattolo e darmelo o metterlo sul tavolo. Certe volte si rifiuta di darmi il suo giocattolo ma dimostra di aver capito la mia richiesta.
Ma se gli chiedo se ha fame o se  il cibo che sta mangiando e' buono, mi guarda completamente perso
5) quando vede persone che non conosce, si avvicina(per sua iniziativa)e li guarda dritto negli occhi, quasi a fissarli senza sorridere ma se poi la persona gli sorride 8 volte su 10 lui piange e corre da me. Se invece la persona gli parla senza sorridere sembra essere piu' interessato e poi e' lui a sorridere e talvolta si fa prendere in braccio.
6) ama giocare a cucu' ma non lo inizia mai sono sempre io a doverlo fare. Negli ultimi 2 mesi il padre fa finta di essere un 'mostro' e lo rincorre e il bimbo corre da me per 'proteggerlo'. Ride e si diverte tantissimo. Quando vuole giocarci, va dal padre, sorride e poi corre da me per fargli capire che vuole che faccia il 'mostro'. Se gli chiedo di fare il mostro e rincorrere papa' pero' non vuole farlo
7) negli ultimi 3 mesi ha avuto una vera e propria ossessione nel torcere le dita della mano e poi muovere la mano e braccio come se stesse indicando nel vuoto in senso rotatorio e all'altezza del ventre/petto. Lo fa spesso durante il giorno, senza motivo, e talvolta lo fa cosi velocemente che perde l'equilibrio mentre cammina. Mentre lo fa e' calmo e spesso si ferma per guardare la mano. Se gli offro un gioco o da mangiare mentre muove la mano, smette immediatamente di farlo e prende cio' che gli offro(il dottore crede percio' che non sia un problema).

Il bimbo non ha fratelli/sorelle ma ogni giorno lo porto a vedere altri bimbi dove puo' stare a contatto con loro. E' sempre stato con me e con il padre la sera e i fine settimana. Non vede i nonni o altri parenti spesso. Tra poco iniziera' al nido.

Sono preoccupata per la sua limitata capacita' espressiva sia verbale che a gesti oltre al fatto che non copia le nostre azioni e lo strano movimento della mano. So che e' piccolo ma mi chiedo se e' il caso di cercare aiuto o aspettare.

La ringrazio anticipatamente

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Commenti

Mi sembra della serie di come rovinarsi la vita quando tutto va bene. E' una vittima anche Lei dello spettro autistico: è una psicosi che non accenna a diminuire. Suggerirei, come ho detto altre volte, di non badare - se proprio volete fare i test, per così dire - se risulta nello spettro autistico, tanto oggi ci rientrano anche i geni, non solo Mozart e Einstein ma anche moderni.. L'importante è che non ci siano handicap! E per ora sembrerebbe proprio di no, visto come si diverte e va avnti a esplorare il mondo. E stia a guardarlo e ascoltarlo, non a parlargli a fargli richieste, cioè mi sa il contrario di quello che sta facendo. In bocca al lupo

La ringrazio per il suo tempo e le sue parole dottore. Molte volte dico a me stessa che mi preoccupo troppo ma e' difficile evitare di farlo visto cio' che si legge online che e' rafforzato dall'atteggiamento di dottori e insegnanti. Mi piacerebbe capire pero' perche' il bambino non sente il bisogno di esprimersi con gesti, anche i piu' semplici come si o no?
La ringrazio

Non so cosa dirle: forse ha aspettative errate su quello che fanno i bambini nelle varie età. Magari potrebbe esserle utile il libro sui bambini fino a tre anni indicato nella colonna a destra, di una educatrice montessoriana, molto utile a mio avviso .
Mi aggiorni fra qualche mese e lasci crescere il bambino liberamente.

Gentile dottore
Le scrivo per aggiornarla ma anche per chiedere il suo parere. Il bambino ha iniziato a salutare e un paio di volte ha battuto le mani dopo essere stato aiutato da mio marito. Ha anche iniziato a prendere l'iniziativa quando vuole giocare a cucu' (si copre il viso e poi lo scopre guardandomi contento). La mia domanda riguarda il bilinguismo. Il bambino passa tutto il giorno con me, parlo l'italiano tutto il giorno aparte se usciamo ed incontriamo gente, quando mi vedo costretta ad usare la lingua locale. In aggiunta, il pomeriggio, spesso guardiamo dei cartoni in una terza lingua e per un'oretta parlo quella lingua con lui per poi tornate ad usare l'italiano. Visto che il bimbo non ha ancora iniziato a parlare, mi chiedo se forse lo stia confondendo un po' troppo e sarebbe meglio concentrarsi su una lingua alla volta. Il mio timore pero' e che se smetto di usare l'italiano per un po', il bambino sia traumatizzato in qualche modo.
La ringrazio in anticipo.

Col bambino deve parlare la sua lingua madre, originaria, si parla di 'lingua materna', no? Se sente altre lingue le imparerà un po' alla volta. Il bilinguismo o multilinguismo può a volte ritardare l'inizio del linguaggio.

Caro dottore
Sono passati un po' di mesi e vorrei aggiornarla sui progressi del bambino che ha quasi 18 mesi. Il bimbo indica, saluta, mangia e dorme bene, corre d'appertutto e, generalmente, e' felice. Con noi e' molto aperto, se scherziamo con lui ride, ci porta i libri da leggere, e' spontaneo, ama stare in giardino e vedere gli animali(noi abitiamo in campagna ma a solo pochi minuti dal paese). Capisce tutto in entrambe le lingue anche se fino ad oggi non parla, nemmeno mamma e papa, solo mamama, tatata e altri suoni strani. A volte sembra volerci dire qualcosa o rispondere alle nostre domande ma e' del tutto incomprensibile. Seguo la sua rubrica da tempo e so che e' presto per preoccuparmi. Durante il lockdown e' diventato molto timido, al punto che se vede un estraneo che gli parla magari solo per dirgli ciao ( per esempio mentre sta nel passeggino) si agita. E' diventato anche molto attaccato al padre(da quando lavora da casa). Da 7 settimane va al nido 2 volte a settimana e sembra piacergli. Il resto del tempo sta solo con noi 2. Le educatrici ci hanno detto l'altro giorno che e' molto diverso da 7 settimane fa, non piange piu', si siede vicino a bimbi di un'eta' simile ma con quelli piu' grandi si limita a guardarli ma non si avvicina. L'!altro giorno ha guardato i bimbi piu' grandi giocare con la sabbia ma si e' rifiutato di giocarci insieme. Poi quando loro se ne sono andati, lui e' stato contento di giocarci da solo. Nelle ultime settimane ho cercato di portarlo fuori piu' spesso per farlo riabituare a stare con gli altri bimbi (prima del lockdown uscivamo a vedere altri bimbi tutti quasi tutti i giorni). Ho notato piu' volte che mentre gli altri bambini si avvicinano, gli toccano la faccia e cercano di parlarci, lui rimane immobile,non sorride e non dice nulla. Vedo poca interazione con gli altri e sembra essere piu' contento di isolarsi, allontanarsi per fare altro. Anche quando lo porto al parco giochi guarda tutti e tutto ma non si avvicina a nessuno e se qualche bimbo cerca do avvicinarsi a lui,tende ad ignorarlo. Lo trovo strano, perche' con noi e' completamente diverso, ci cerca e prende l'iniziativa per giocare. Abbiamo notato che se qualcuno viene a casa, lui si sente a disagio e viene subito da me ma dopo un'ora o anche piu' comincia a rilassarsi, a guardare la persona negli occhi e talvolta si avvicina. Che possa essere eccessiva timidezza? È cosa posso fare per aiutarlo?
La rinrazio anticipatamente

Quello che descrive ha un nome: si chiama "paura dell'estraneo" ed è una fase normale che i bambini passano da quando imparano a distinguere fra le figure familiari e quelle no. E' una fase che comincia verso i 9-10 mesi e può durare più o meno a lungo, in base anche alle esperienze che il bambino fa nell'ambiente. In famiglie un po' isolate, magari straniere e poco inserite in un ambiente sociale può capitare che la paura dell'estraneo duri a lungo e produca anche comportamenti particolari di rifiuto ed evitamento, a diversi livelli, di linguaggio, relazione, ecc.
Ma mi sembra che qui siamo nella fase normale. Come dicevo il bilinguismo a volte si associa con in modico ritardo del linguaggio espressivo, cioè non nella comprensione ma nella produzione. Ma di solito non comporta problemi e non è necessario alcun intervento. Non forzatelo e lasciate che si abitui con l'esperienza, limitandovi a tranquillizzarlo e rassicurarlo ed essere attenti a gestire la separazione dai familiari, ad esempio per l'asilo, parlandone con lui e dicendoglielo e non allontanandovi di nascosto, ma usando pazienza e tranquillità.

Gentile Dottore
Volevo aggiornarla sullo sviluppo di mio figlio. Una settimana prima dei 22 medi ha iniziato a parlare e in 3 mesi ha imparato a dire 30-40 parole, di cui 17 pronunciate correttamente e il resto no. Il bambino sembra scegliere se dire la parola in una o l'altra lingua in base alla lunghezza. Ovvero sceglie sempre la parola piú corta. Continua a dormire bene e si é inserito bene al nido; quando lo porto piange ma appena l'educatrice apre la porta corre dentro per cominciare a giocare. Ama molto i puzzles, i libri, la musica e ballare. É ancora timido con le persone che non conosce o conosce poco, incluso altri bambini; tende a isolarsi e ignorarli. Le educatrici dicono peró che al nido é contento di giocare e fare attivitá accanto agli altri bimbi e che é normale che si comporti cosí alla sua etá(quasi 25 mesi). Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa lei in merito. Circa 3 settimane fa non si sentí bene. Aveva la febbre e smise di mangiare completamente. Il dottore disse che una delle tonsille era grande e infiammata e consiglió l'antibiotico. Il bimbo peró aveva anche le gengive gonfie e rosse. Dopo solo un giorno il bambino si rifiutó di prendere l'antibiotico e non ci fu verso di fargliero prendere. Un paio di giorni dopo le gengive sanguinavano e aveva le labbra piene di ulcere. Lo portai sia dal medico che dal dentista peró essuno riusci a capire cosa avesse. Anche se l'infezione é andata via, da allora il bambino é diventato molto pignolo sul cibo. Prima mangiava tutto e volentieri. Amava molto la pasta e le banane. Adesso vuole solamente il pane o patate (tagliate a dadi altrimenti non le mangia) e il formaggio. Non c'e' verso di fargli mangiare altro. Per non viziarlo se non mangia, non gli dò nient'altro (non ho mai ceduto e compensato con altro). A merenda gli do un grissino che mangia volentieri. Non gli do/ ho mai dato biscotti, cioccolata o cibi simili. Mi sto cominciando a preoccupare perché ha perso un bel pó di peso; non é sottopeso ma non possiamo continuare cosí. L'unica cosa che mangia volentieri sono i fiocchi d'avena cotti con il latte per colazione a cui aggiungo un pó di frutta(si sveglia affamato, suppongo perché la sera mangia poco o niente). Non so cosa fare, cosa mi consiglia?
La ringrazio anticipatamente

Bene per lo sviluppo globale e per il linguaggio bilingue.
Riguardo al mangiare deve essere stata dolorosa l'infezione alla bocca che ha avuto. Strano che pediatra e dentista non abbiano capito cos'era. Non sarà stata una candidiosi?
Lascerei mangiare il bambino come e quanto vuole, senza forzarlo e lasciandogli gestire da sè il mangiare. Forse è una fase di inappetenza e paura rimasta dopo l'infezione, che dovrebbe passare nel tempo.
Non capisco cosa intende "Per non viziarlo se non mangia, non gli dò nient'altro (non ho mai ceduto e compensato con altro). " Non vorrei che come mamma avesse un atteggiamento troppo spartano e al contempo troppo intrusivo e controllante. Se è così forse potrebbe rendere conto anche di una certa insicurezza e timidezza del bambino. I bambini devono essere lasciati liberi di gestirsi da sè, all'interno di margini di sicurezza e con la presenza degli adulti, ovviamente
Veda la pagina "Guardami Giocare": provi ad utilizzare la modalità suggerita lì, e poi mi dica.
Se vuole mi mandi anche dei filmati del bimbo con i genitori.

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AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.