18 mesi non parla

CONSULTI PER BAMBINI ADOLESCENTI E FAMIGLIE

Buongiorno,
le scrivo perché preoccupata di mio figlio di 18 mesi che non parla (non dice nemmeno mamma e papa’ ma solo vocali). Non si gira nella maggior parte dei casi in cui viene chiamato con il suo nome ma se dico “ne vuoi?” riferito a qualcosa da mangiare o altro si volta.
Non indica se non in rari casi ma si fa capire perfettamente, ci accompagna alle cose che desidera e ci coinvolge spesso nei suoi giochi che usa correttamente.
Mi preoccupano i movimenti con le mani che guarda spesso muovendole e tiene da qualche gg due dita sempre incrociate, corre in maniera frenetica quando sembra molto eccitato e a volte cammina o si gira su se’ stesso gettando lo sguardo di lato.
Va all’asilo da un mese e non interagisce con gli altri bambini, mi hanno chiesto infatti se è abituato ad averne attorno.
Non ho avuto problemi in gravidanza ed è nato da parto naturale alla 39esima settimana.
Cammina bene dai 15 mesi e ora corre, si arrampica, sposta le cose e le porta in giro. Ci imita nelle cose che facciamo e ama uscire. Non ha paure o almeno non ne ha evidenziate. È molto legato a me al padre e alle zie con cui sta frequentemente ed è molto affettuoso.
Pensa che debba approfondire?
Grazie

Commenti

Visto che ha scritto, meglio che mi mandi le informazioni del questionario nella colonna a sinistra e magari qualche video, per non restare a coltivarsi le paure...

composizione familiare 3 ; età dei componenti: mamma 36, papà 40 bambino 18 mesi;
età del bambino/a 18 mesi, aprile 2018
problemi in gravidanza: nessuno
NASCITA
a che settimana 39
Parto naturale
alla nascita : peso 3,250 altezza 50 cm circonferenza cranica 36 cm
PRIMI MESI
allattamento: materno fino a 8 mesi esclusivamente, dagli 8 ai 14 mesi alternato a quello artificiale; ……… allattamento a orario anche se non rigidamente, nessuna difficoltà.
inizio pappine, minestrine, ecc...
svezzamento: 5 mesi senza alcun problema
DISTACCO DAL SENO età 14 mesi difficoltà media, continua anche oggi a voler toccare il seno durante il
giorno.
ritmo sonno veglia nei primi mesi, orari, difficoltà: il bambino dorme la mattina e il
pomeriggio da 1 a 2 ore e la notte si sveglia per mangiare anche oggi; soffre crescita denti quindi parecchi risvegli.
persone che lo accudivano: io, mio marito e la zia
eventuale ritorno al lavoro della mamma: a quanti mesi? 5 mesi
reazioni del bimbo? inizialmente nulla, quando ho cominciato ad assentarmi per più ore ( il bambino aveva 12 mesi),
finito l’anno di allattamento, abbiamo notato un blocco da parte del bambino che per un paio di mesi
non procedeva ed era molto attaccato a me e mia sorella.
EPOCA SUCCESSIVA
alimentazione:
mangia tutto (verdure frutta legumi pasta) sonno: almeno un risveglio a notte;
orari e modalità: si addormenta tra le nostre braccia e da sempre nella sua culla.non c’è un orario definito.
abitudini: dito in bocca.
tempo video: televisione 2 ore al giorno
- SVILUPPO PSICO-MOTORIO:
dove veniva tenuto preferenzialmente dopo i primi mesi, da sveglio: libero di muoversi a terra sul tappeto morbido.
seduto da solo a che età:non ricordo
primi spostamenti a che età e come: ha gattonato dagli 8 mesi
primi passi da solo: 12 mesi ma appoggiato, da solo a 15 mesi stabile.
capacità motorie attuali:
cammina bene,
corre e si arrampica su divani e sedie.

- SVILUPPO RELAZIONALE
RELAZIONE e COMUNICAZIONE nel primo anno di vita
primi sorrisi 3-4 mesi
curiosità verso oggetti e persone: primi mesi
attenzione,seguire con lo sguardo: 3-4 mesi
Modi di comunicare e richiamare l'attenzione: pianto e versi
Successivamente:
facilità a capirlo e interagire: ci prende per mano per portarci dove vuole, facilmente comprensibile.
facilità al pianto e facilità a consolarlo, coccolarlo:
non piange tanto ma in quei casi è facile consolarlo e coccolarlo.
reazione di fronte a persone e ambienti nuovi: interessato ascoperta degli ambienti, diffidenza verso le persone...
modalità di accudimento:tranquillo, sicuro ...
FIGURE PRINCIPALI cui è attaccato: manma, papà e zia.
il bambino è abituato a vedere altri adulti, parenti, amici: si
REAZIONI AL DISTACCO dai genitori: se viene lasciato con le zie che frequenta o nonna nessuna; con estranei o gente che vede poco piange.
INTERESSE E CURIOSITÀ VERSO LE PERSONE .... adulti ...... bambini.....poca
CONDIVISIONE cerca di condividere interessi, attività, stati d'animo cercando l'attenzione delle altre persone, magari per farsi battere le mani, o dire bravo, ecc? com chi frequenta cerca di condividere i giochi; con gli sconosciuti nulla almeno all’inizio.
- SVILUPPO SIMBOLICO - LINGUISTICO
LINGUAGGIO (età di inizio dei vari punti indicati):
lallazione, gorgheggi 5 mesi
prime parole : nessuna parola, solo “wow” “ehi” e vocali assieme di vario tipo
due parole insieme niente
uso del no e del sì niente
frase minima (verbo e sostantivo ) no
capacità di dialogo no
INTERESSE E CURIOSITÀ PER GLI OGGETTI
USO DEI GIOCHI e degli oggetti ( gioco funzionale ....imitativo .....rappresentativo ), descrivete come usa giochi e oggetti: Il
bambino fa le costruzioni seguendo l’esempio della zia o nostro; fa canestro con la palla, si mette gli occhiali come vede da noi, suona il clacson nella macchinina, incastra delle ciotole e i cerchi nella piramide in ordine.
DISEGNO SPONTANEO
scarabocchio , linee, cerchi... omino-testone ... figure, casetta, ecc ...: nessuna

ATTENZIONE nelle varie attività e interessi: breve.
COMPRENSIONE DELLE COSE E DELLE RICHIESTE: quando chiediamo una cosa non sembra recepirla,
tranne poche volte.
COMUNICAZIONE DEI SUOI BISOGNI E DESIDERI: chiara comunicazione non verbale,
non indica (solo a volte) ma ci porta dove desidera o ci fa capire perfettamente cosa vuole fare.
UMORE- COMPORTAMENTO
tranquillo ma vivace fisicamente.
adesione a regole, orari, limiti, ....
obbedienza agli adulti .....
reazione a divieti, frustrazioni ....
capricci, bizze: al momento no
paure, fissazioni:
al momento nessuna
- SCOLARIZZAZIONE
asilo nido si A che età 17 mesi Reazioni eventuali: ha pianto al momento in cui viene lasciato e le prime settimane anche durante la permanenza. Dorme li’ ma ancora si rifiuta di mangiare anchw se ultimamente c’è stato qualche progresso.
Scuola materna …………….. eventuali difficoltà di inserimento, ambientamento............
Successive scuole ....... apprendimento ........ comportamento .........
RAPPORTI SOCIALI, occasioni di incontri con altri, parenti, amicizie, ambiente extrafamiliare ........ ...
- SITUAZIONE AMBIENTALE E FAMILIARE
altri conviventi no…………
Organizzazione familiare per l'accudimento (orari dei genitori, nonni, baby sitter, ecc: descrivete come siete organizzati, la giornata tipo del bambino e della famiglia): la
mattina viene accompagnato all’asilo ( prima dell’asilo,dalla zia )alle ore 7.30.
quando va all’asilo, viene preso dalla nonna alle 14 e si ferma con lei e la zia fino alle 17 e poi sta con mamma o papà o entrambi.
modalità educative (permissive, ferme, severe, variabili, orari di sonno, dove dorme, chi 'comanda': adulti o bimbo? ecc .....).educazione ferma anche se vogliamo sia libero di sperimentare. Orari di sonno: cerchiamo di far comandare gli adulti,
dorme nella sua culla.
tempo video (cioè passato alla televisione, video-giochi, telefonino ecc): 2 ore alla tv non consecutive
- EVENTI PARTICOLARI,
cambiamenti, trasferimenti, nascite, lutti, malattie di familiari, difficoltà, ecc....
Visite mediche, ospedale, altro......
Eventuali esami fatti e referti (Udito, vista, eeg, rmn,...): nulla.
Altre osservazioni: dopo l’anno è diventato diffidente verso gli altri,
non sembra interessato ai bambini e tende a isolarsi.

Lo sviluppo globale del bambino appare nella norma, visto che anche i tempi di comparsa del linguaggio sono molto ampi.
Però il bambino ha mostrato chiaramente di aver patito due eventi importanti e stressanti, l'assenza della mamma per il lavoro a 12 mesi e il nido a 17 mesi per tempo lungo. Direi che nell'età in cui ha dovuto affrontarli era quasi al massimo livello di sensibilità e quindi lo hanno impegnato al massimo delle forze e lo impegnano tuttora, forse togliendo benzina allo sviluppo del linguaggio, diciamo così.
Inoltre c'è anche una presenza della zia un po' troppo importante forse, che confonde magari un po' il bambino sulle figure primarie di attaccamento. E' importante la distinzione fra le figure primarie, mamma e papà, e altre figure importanti. Un legame solido costituisce la base sicura da cui può avventurarsi all'esterno, come un astronauta che esce dal modulo spaziale. Tanti legami più leggeri non danno la stessa sicurezza.
Direi che il tempo pieno al nido da subito mi pare eccessivo, lo ridurrei alla sola mattina, visto che poi il pomeriggio c'è il sonnellino, immagino. Il nido è utile agli adulti, meno ai bambini, di solito, specie se non sono abbastanza evoluti per fare lo 'scalino' senza troppa fatica.
Se possibile qualche volta dovrebbero accompagnarlo e riprenderlo anche la mamma e il papà, alternativamente.
Insomma c'è da fare attenzione al tema del distacco dalle persone e dall'ambiente conosciuto, in modo da facilitargliene la gestione. E' una questione di fatica: se si dà un peso troppo grande e senza essere allenato, un bambino può non sopportare la fatica, o quasi, e manifestarlo in vari modi. Se invece si riduce il peso e si allena gradatamente, si rinforza e si prepara meglio ad affrontare le inevitabili fatiche. E' questione di valutare con attenzione quantità e tempi, da buoni 'allenatori'.

La ringrazio intanto per la sua risposta. Cercherò di modificare ed equilibrare i nostri atteggiamenti e il distacco dal bambino.
Lui va gia’ solo di mattina all’asilo, forse mi sono spiegata male. Anche se sta fino alle 14 e comunque non è poco.
Lo accompagna sempre il padre perché il distacco da me è più duro e perché non riesco con il lavoro ad esserci.
Viene preso invece dalla nonna o la zia.
Non mi preoccupa tanto il ritardo del linguaggio che ho letto in tante sue risposte essere diverso da bambino a bambino per svariati motivi. Mi preoccupa questo sguardo laterale mentre corre o gira, l’atteggiamento con le mani e il
non voltarsi quando viene chiamato per nome.
Ci sono tante cose che fa chiaramente e notiamo giorno per giorno un cambiamento.
La scelta di mandarlo all’asilo è stata di necessità lavorativa e anche, su consiglio del pediatra, per il linguaggio e la socializzazione con altri bambini in cui lui è carente.

Che cambiamento notate giorno per giorno?
Anche se molti lo credono, anche pediatri e altri professionisti, il nido non aiuta lo sviluppo del linguaggio e la socializzazione, in realtà. Il linguaggio viene appreso sentendo parlare gli adulti, per imitazione, e non dai coetanei, che ovviamente parlano a loro modo.... A volte anche dalla tv e allora i bambini parlano come nei cartoni, ripetendo frasi sentite. Nella socializzazione, i coetanei sono gli ultimi con cui imparano a stare, dopo gli adulti e i bambini grandi, perchè sono trattati in modo particolare, mentre i coetanei sono rivali e concorrenti da cui difendersi, spesso.
"sguardo laterale mentre corre o gira, l’atteggiamento con le mani e il non voltarsi quando viene chiamato per nome" non sono in sè indizi importanti (di autismo, evidentemente, si, legge su internet...) ma abitudini, 'vizi', segni magari di 'fatica' come dicevo sopra e di qualcosa che non va, come una pianta che ha le foglie un po' rovinate e non fiorisce. Di solito bisogna guardare se la pianta ha tutto il necessario ed è messa bene e magari starci più attenti per un po'.
Voglio dire che a mio avviso non è importante correre a avere o fare una diagnosi, ma guardare se il bambino è disturbato da qualcosa, più che avere un 'disturbo', fare delle eventuali correzioni e seguirlo per un po'. E' il contrario di quello che si trova su internet e che dicono la maggior parte degli specialisti, ma è proprio questo il problema che c'è oggi.
Mandatemi comunque dei video, se volete, per vedere direttamente il bambino insieme a voi in casa. Può aiutare a capire meglio.

Mi è arrivato solo un video col bimbo che gioca a nascondino nell'angolo del divano, mi sembra. Si vede il bimbo giocare, divertito. Fate qualche altro video in casa, normalmente.

Le avevo mandato, prima del video singolo, un’altra mail con altri video. L’ho inoltrata, spero arrivi.

Oltre al primo vedo due filmati, in uno il papà fa girare una cosa tipo trottola e il bambino ne è come ipnotizzato e spinge il papà a continuare... Nell'altro con la zia infila dei pennarelli nel barattolo. Non sono sufficienti per farsi un'idea.
Comunque gli oggetti che girano ( tipo le ruote delle macchinine, trottole, ecc) possono 'ipnotizzare', e qualcosa di simile può attrarlo nel correre guardando di lato , e nel guardare le mani che si muovono. Forse così certi bambini scoprono un modo di provocarsi come delle sensazioni particolari che li attraggono e vogliono ripetere. Come ogni autostimolazione se diventano troppo insistenti è meglio cercare di distrarli, perchè facciano anche altre cose e scoprano altri aspetti del mondo.
Non so se vi ho già consigliato il libro "fino a tre anni" indicto nella colonna qui a destra. Puo' essere utile per capire il bambino in questa fase e creargli intorno un ambiente adatto al suo sviluppo.

Leggerò il libro che mi ha indicato e cercherò di modificare qualche aspetto della nostra quotidianità per capire l’evoluzione del bambino. Mi dispiace ma non ho al momento altri video utili. Cercherò anche di vivere io questa fase più serenamente senza indagare su aspetti che magari sono passeggeri. Grazie

Buonasera.
Volevo aggiornarla sulla situazione del bambino.
È diventato socievole sia con adulti che con i bambini. Il linguaggio purtroppo è molto scarso: dice si e no, zia, vieni ma nient’altro. Per qualche giorno ha detto mamma e papà. Non ha più gli atteggiamenti che le avevo descritto e mi avevano preoccupato. Il bambino ha 22 mesi. Gioca con cognizione con varietà di giochi e all’asilo partecipa alle attività anche se secondo me soffre il non comunicare con il linguaggio. A gesti si fa capire benissimo. Cosa ne pensa?

Penso che va benissimo e che il linguaggio può attendere, ha tutto il tempo, è assolutamente nella norma. L'importante è comunicare e capirsi. Non forzatelo e lasciategli i suoi tempi.

Volevo aggiungere che parla tanto nella “sua lingua”, nel senso che sembra che canti a volte o fa discorsi ma non si capiscono ovviamente.
Esegue piccoli ordini anche se non tutti ma, come le dicevo, interagisce tantissimo e imita ( gesti, balli) e gioca tanto.
Il pediatra è tranquillo. Dice che valuteremo altro dopo i due anni.

Non occorre valutare nulla. Bisogna lasciarlo crescere senza mettergli impedimenti e ostacoli. Di solito sono gli adulti che ostacolano i bambini, con le loro richieste spesso assurde e incomprensibili. Gli 'ordini' si danno agli animali, o ai soldati, o agli schiavi: i bambini non sono nulla di questo. Sono persone, con la loro mente, i loro pensieri, le loro preferenze. Ma gli adulti non lo capiscono, pensano che siano dei robot da programmare o degli animali da circo da addestrare...

Mi sono sicuramente espressa male con il termine “ordini” ma le assicuro che il bambino è pienamente libero di esprimersi e di sviluppare se stesso. Per questo non abbiamo intrapreso alcuna strada pur essendo “bombardati” di commenti sul non parlare e prima sul carattere restio del bambino completamente cambiato, come le ho detto, da mesi.
Il pediatra ci ha sempre lasciati fare e mai ha detto di fare approfondimenti o cose simili perché appunto secondo lui il bambino è pienamente in linea con lo sviluppo. La soglia dei due anni l’ha data per una valutazione con lui finora mai fatta.
La ringrazio per il suo feedback.

Buongiorno,
la volevo aggiornare sulla situazione del bambino.
Ora ha 27 mesi. Non parla ancora ma conta ( a modo suo) anche con le dita o quando vede i numeri sul biberon. Ripete le canzoni che ascolta, sempre a modo suo anche se si capisce perfettamente che ripete una determinata canzone.
Durante il lockdown ha fatto i lavoretti dell’asilo: colorare con le mani, pennello, divertendosi.
Appena siamo usciti nuovamente, cercava i bambini.
Nell’ultimo mese invece sembra a volte evitarli e ad esempio in spiaggia canta prendendo gli animaletti o altro ma
non gioca con gli altri.
Tra qualche settimana riprenderà l’asilo.
Vediamo progressi ogni mese anche se non parla e sembra spesso esssere infastidito da qualche bambino. Con i bambini più grandi invece va meglio, li cerca.
Con noi è molto affettuoso e legato.
Gioca con tutto in maniera congrua.

Ottime notizie. Anche quella, della mail precedente, che avete un pediatra tranquillo, non cacciatore di autistici.
I coetanei sono i più difficili da trattare, quindi gli ultimi che un bambino cerca, di solito. Cercate di ricevere tutte le sue comunicazioni, comunque fatte, rispondendo con le vostre parole. Essere capito e avere risposte (quindi il contrario di quello che normalmente si fa, cioè volere che il bambino capisca e risponda alle richieste degli adulti!...) è lo stimolo principale allo sviluppo del linguaggio.
Buon proseguimento

Salve. Sono nuovamente preoccupata: mio figlio non interagisce con gli altri bambini e con gli adulti solo a convenienza. All’asilo non partecipa alle attività ma gioca per fatti suoi. Non è spaventato da loro ma non li cerca.
Con noi interagisce ma raramente riesci a trasferirgli un concetto o a “ parlare”.
Se lo chiamano non si volta, solo con i familiari stretti.
Anche con bambini a casa, stessa cosa.
Inoltre ho scoperto che soffre di dermatillomania ( genetica) e questa cosa mi sta facendo impazzire: cerca sempre anche negli altri parti da toccare.

dermatillomania ereditaria volevo dire.

Non conoscevo questo nuovo termine.... C'era quello di 'tricotillomania', che indicava il vezzo di rigirarsi i capelli, ma ad esempio non conosco un termine per il mettersi le dita nel naso o per mordersi le unghie ecc. Tutte abitudini più o meno sgradevoli a vedersi, ma certo non gravi sintomi di malattie mentali, così come quella di grattarsi o togliersi pellicine o croste ecc.. Guardi che oggi sul mercato della salute mentale vengono inventate sempre nuove malattie e sempre nuove terapie, gli interessi sono molti... Cerchi di non cascarci. Ogni giorno ha il suo affanno, dice l'adagio: meglio occuparsi ogni giorno dei problemi della vita che non dar retta ai venditori di nuove malattie e nuovi elisir di lunga vita.
Guardi che non bisogna "trasferire concetti" ai bambini, non sono computer cui trasferire contenuti... Imparano da sè, da quello che vedono e sentono intorno a loro, grazie alla loro curiosità e alla loro voglia di conoscere e imitare e rfare tutto quello che vedono e provarsi a fare da sè. Come diceva la Montessori: Aiutami a fare da solo!

Mio marito e mio suocero hanno questo “vizio” ed ora è stato identificato con questo nome dal pediatra.
Non è in effetti piacevole perché il bambino cerca sempre di toccare nei, croste: facendosi del male o facendone ad altri. Anche mio marito purtroppo lo fa e, pur facendo un forte lavoro psicologico, non riesce a smettere. Per il bambino chiaramente mi preoccupa.
Per il resto, si ha ragione. Le mie preoccupazioni nascono dal vederlo “disadattato”, non partecipativo alle attività degli altri bambini anche se lo coinvolgono nei loro giochi.

Non è una 'patologia genetica' . Il pediatra ha voluto sfoggiare la sua 'scienza' efarvi impressione. Ma non è una malattia, o un sintomo di chissà che, è solo un'abitudine, magari presa imitando il papà e il nonno. Quanto al 'disadattato', anche questa è una questione di abituarsi: uno "si adatta" se fa conoscenza e si abitua a certe situazioni. Abituarsi a un nuovo ambiente non è facile, comporta rinunciare ad altre abitudini, ecc. Ma fa parte della crescita e dell'imparare a vivere. Ci vuole pazienza e resistenza, affinchè uno alla fine sopporti e si adatti. Se gli adulti sono tranquilli e sicuri, i bambini si adattano rapidamente, altrimenti è più difficile.

Cercheremo di avere più pazienza e di essere meno ansiosi. Ammetto che siamo molto preoccupati per il non parlare ed il non socializzare e sicuramente lo trasferiamo anche al bambino.
Oggi all’asilo ci hanno detto di dargli delle abitudini perché non vuole fare le attività con gli altri e prende per la mano la maestra e la porta altrove a giocare. Non riescono a coinvolgerlo. Anche per la merenda è sfuggente. A casa non ho questi problemi ma è vero che non resta seduto a mangiare. Forse dovremmo stabilire una routine.

Ma forse bisogna cercare di capire un bambino, alle prese con un momento difficile, il distacco da casa e l'andata in un posto sconosciuto e molto diverso, pieno di altri bambini-rivali e di persone sconosciute, invece che volerlo 'classificare'! dategli tempo di abituarsi e cercate di aiutarlo ad affrontare la difficoltà, consolandolo, rassicurandolo. E certo anche in casa qualche regola e qualche limite sono utili e necessari per imparare a stare insieme...

La situazione purtroppo è peggiorata. Il bambino anche se ha iniziato a ripetere qualche parola e ad individuare numeri e lettere, ha comportamenti ripetitivi e ci ascolta pochissimo.
Non riusciamo ad avere la sua attenzione.
All’asilo le maestre cj hanno manifestato queste problematiche invitandoci a rivolgerci ad un NPI.
Ha manifestato anche aggressivita’ lanciando cose senza motivo.
Siamo sconfortati.

Mi sembra un bambino in crisi perchè non ha ancora superato la prima fase di adattamento al nido, e non viene capito e aiutato dalle educatrici. Immagini lui come è sconfortato e disperato, se si mette anche a tirare oggetti. Bisogna capirlo e aiutarlo a passare questa fase, non patologizzarlo. Se volete mandatemi dei video o anche vediamoci una volta per videotelefono, per vedere voi e il bambino insieme e per avere il tempo necessario per parlarne. Le modalità sono descritte in 'consulti online privati'., nei menù in cima alla pagina.

_________________________

AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.