3 anni 10 mesi - ritardo del linguaggio

CONSULTI PER BAMBINI ADOLESCENTI E FAMIGLIE

Buongiorno Dott. Benedetti,

le scrivo per avere un suo parere sul mio bimbo di 3 anni e 10 mesi che attualmente frequenta il primo anno di scuola materna.
Essendo seguito ormai da 2 anni dalla Neuropsichiatria Infantile vorrei capire cosa ne pensa del nostro percorso e se secondo lei c'è effettivamente un problema sul quale intervenire.
Inserisco qui tutte le informazioni richieste dal suo questionario.

QUESTIONARIO SULLO SVILUPPO PSICOMOTORIO SIMBOLICO-LINGUISTICO E RELAZIONALE
composizione familiare; Mamma, Papà e bambino età dei componenti 35, 35 ; altre notizie ( bilinguismo, immigrazione, ecc.)
età del bambino/a 3 anni 10 mesi
problemi in gravidanza: minaccia di parto pretermine alla 32esima settimana
NASCITA
a che settimana induzione a 41+6 è nato il giorno successivo (42settimane)
Parto ( naturale, cesareo - eventuali motivi-, difficoltà) 2 induzioni + parto operativo
alla nascita : peso, altezza, circonferenza cranica 3.850gr, lunghezza 50cm, circ. Cranica 36cm 
(eventuali curve di accrescimento epoche successive)
indice di Apgar: 1’ 9/ 5’ 10. durata del ricovero in ospedale 2 giorni
PRIMI MESI
allattamento: Misto dopo 3 settimane di allattamento materno esclusivo data la scarsa produzione materno ……. artificiale ……… inizialmente a richiesta poi si è stabilizzato su orari abbastanza precisi, pochissime poppate notturne fin da subito dorme 5 ore consecutive la notte. Sospetta Alpv si procede con l’eliminazione dei latticini dalla dieta materna e viene utilizzato un latte artificiale privo di proteine del latte.
inizio pappine, minestrine, ecc... inizio frutta al pomeriggio al compimento del 6° mese, pranzo a 6 mesi e mezzo cena a 7 mesi. 
svezzamento (DISTACCO DAL SENO, o dal biberon, se allattamento artificiale), distacco dal latte materno a 6 mesi e mezzo, prosegue con artificiale 2 volte al giorno. Svezzamento facile nessun problema con pappe e minestrine.
ritmo sonno veglia nei primi mesi, orari, difficoltà... Da subito abbastanza regolare, dorme almeno 5 ore consecutive la notte, problemi di insonnia solamente durante i periodi di dentizione.
persone che lo accudivano... Mamma e Papà
eventuale ritorno al lavoro della mamma: a quanti mesi? Rientrata ai 26 mesi del bambino che però frequentava il nido già dai 16 mesi, nessun problema.
EPOCA SUCCESSIVA
alimentazione senza problemi, inizia presto a mangiare da solo, sonno fino ai 18 mesi due riposini (metà mattina e pomeriggio) dorme tutta la notte con pochissimi risvegli per la ricerca del ciuccio. Routine della nanna, a letto alle 21 con lettura della favola, si addormenta da solo da sempre, sempre dormito nel suo lettino dalla nascita, dorme nella sua cameretta dai 20 mesi.
abitudini ( ciuccio, biberon, orsacchiotto, copertina, ecc) Ciuccio, copertina, orsacchiotto e fino ai 2 anni e mezzo biberon di acqua sempre a disposizione. tempo video: esclusivamente televisione, in media 2 ore e mezza spezzate durante la giornata (mattina e tardo pomeriggio)
SVILUPPO PSICO-MOTORIO:
dove veniva tenuto preferenzialmente dopo i primi mesi, da sveglio: in genere un periodo tappeto con Palestrina, dondolino, occasionalmente nel box, libero di muoversi in salotto
seduto da solo a che età 6 mesi e mezzo
primi spostamenti a che età e come: rotolando, strisciando, uso del girello non ha mai rotolato molto, poco strisciando, no girello, gattona poco con un piede sotto il sedere.
primi passi da solo 12 mesi e mezzo
capacità motorie attuali….cammina, corre, salta, si arrampica, sale e scende le scale in autonomia, pedala sulla bicicletta (rotelle) 
controllo sfinterico (pipì e popò nel vasino/wc) a che età controllo della pipì verso i 3 anni e mezzo (colpa mia perchè durante l’estate ero impegnata con il trasloco e non sono riuscita a seguirlo bene), attualmente ha il pannolino la notte. La cacca è un caso a parte, da quando è in grado di muoversi da solo si è sempre nascosto per farla e nega di averla fatta, lo ritiene un fatto privato e quindi non ci avverte quando ha lo stimolo ma va a nascondersi (anche il padre da piccolo ha sempre avuto questo comportamento).
- SVILUPPO RELAZIONALE
RELAZIONE e COMUNICAZIONE nel primo anno di vita
primi sorrisi 2 mesi
curiosità verso oggetti e persone, attenzione,seguire con lo sguardo sempre avuta attenzione per ciò che succedeva attorno, sorriso sociale già dai primi mesi
Modi di comunicare e richiamare l'attenzione lallazione
Successivamente:
facilità a capirlo e interagire…abbastanza semplice capire le sue richieste, anche il pianto era molto diverso in base alle richieste.
facilità al pianto e facilità a consolarlo, coccolarlo, ecc …facile da consolare, in genere non piange molto 
reazione di fronte a persone e ambienti nuovi (diffidenza, paura, pianto...) ... inizialmente diffidente e timido, si copre gli occhi con il braccio ma dopo pochi minuti prende confidenza e si rilassa.
modalità di accudimento: ansioso, apprensivo, preoccupato, tranquillo, sicuro ...
FIGURE PRINCIPALI cui è attaccato Mamma e Papà, molto legato alle maestre del nido e alla baby sitter. i bambino è abituato a vedere altri adulti, parenti, amici? Circa ogni due mesi vede i nonni e i cuginetti con i quali ha un buonissimo rapporto, usciamo regolarmente con coppie di amici che hanno i bambini in classe con lui al nido
REAZIONI AL DISTACCO dai genitori abbastanza serena, gli inserimenti a nido e materna sono stati abbastanza tranquilli. Nido dai 16 mesi, inserimento sereno a parte qualche pianto al distacco che si risolve in pochi minuti. Inserimento alla materna (nello stesso Istituto, settembre 2018) abbastanza sereno; inserimento alla materna della nuova città (ci siamo trasferiti da Firenze a Como) molto sereno e tranquillo. Inserimento completo in meno di una settimana nonostante il cambio di scuola e amichetti.
INTERESSE E CURIOSITÀ VERSO LE PERSONE .... adulti curiosità verso gli adulti che conosce, inizialmente diffidente con chi non conosce. bambini da sempre attratto dai bambini specialmente i bimbi più grandi cerca di interagire nonostante le difficoltà date dal linguaggio.
CONDIVISIONE cerca di condividere interessi, attività, stati d'animo cercando l'attenzione delle altre persone, magari per farsi battere le mani, o dire bravo, ecc? Attivamente.... Solo passivamente .... Non è interessato a condividere ... caratterialmente abbastanza passivo, non cerca di essere il centro dell’attenzione, solo più tardi verso i 2 anni inizia a portare oggetti ai genitori per condividere l’esperienza.
- SVILUPPO SIMBOLICO - LINGUISTICO
LINGUAGGIO (età di inizio dei vari punti indicati):
lallazione, gorgheggi... 6/8 mesi
prime parole ……mamma 10 mesi
due parole insieme ... 24 mesi
uso del no e del sì .... No dai 18 mesi, Si dai 24 mesi 
frase minima (verbo e sostantivo ).... 36 mesi 
capacità di dialogo ... 3 anni e mezzo ma abbastanza limitata
INTERESSE E CURIOSITÀ PER GLI OGGETTI
USO DEI GIOCHI e degli oggetti ( gioco funzionale ....imitativo .....rappresentativo ), descrivete come usa giochi e oggetti. Gioco funzionale con macchinine, trenini, costruzioni, Simbolico a partire dai 30 mesi, imita gli adulti dai 2 anni circa.
DISEGNO SPONTANEO
Tutt’ora cerchi, linee ancora non è alla fase di disegno degli omini anche se spesso dice che sta disegnando un razzo spaziale o una nave dei pirati ma è difficile da interpretare.
scarabocchio , linee, cerchi... omino-testone ... figure, casetta, ecc ...
ATTENZIONE nelle varie attività e interessi: breve ... lunga .... ... tendenzialmente breve anche se sta migliorando molto i tempi di attenzione.
COMPRENSIONE DELLE COSE E DELLE RICHIESTE .... Comprende richieste che comportano due azioni consecutive es: spegni la luce e chiudi la porta, vai in camera e prendi questo, togli le scarpe e mettile nell’armadio…
COMUNICAZIONE DEI SUOI BISOGNI E DESIDERI .... Esprime bene i suoi bisogni con richieste corrette anche dal punto di vista lessicale, fa richieste abbastanza concrete.
- COMPORTAMENTO
(tranquillo, iperattivo, capriccioso, ecc)…., generalmente tranquillo, ha bisogno di sfogarsi fisicamente se rimane chiuso in casa per malattia per lunghi periodi diventa abbastanza nervoso.
adesione a regole, orari, limiti, .... Abbastanza collaborativo nel rispetto delle regole e degli orari. Sui limiti bisogna insistere un pochino di più perchè cerca di testare la pazienza.
obbedienza agli adulti ..... Generalmente abbastanza obbediente ma con proteste più o meno marcate.
reazione a divieti, frustrazioni ….reagisce piangendo con più o meno veemenza, in genere le reazioni più marcate si hanno alla richiesta di spegnere la televisione e di togliere la cacca.
capricci, bizze ... generalmente per richieste relative al cibo, biscotti/gelato..
paure, fissazioni.... Abbastanza fissato con razzi spaziali, dinosauri e robot giocattoli.
- SCOLARIZZAZIONE
asilo nido dai 16 mesi A che età 3 anni Reazioni eventuali ………….
Scuola materna 3 anni e 4 mesi eventuali difficoltà di inserimento, ambientamento nessuna difficoltà di inserimento o ambientamento
L’insegnante riporta difficoltà a mantenere l’attenzione durante le attività di gruppo, se viene fatta una domanda a tutto il gruppo non risponde se invece l’insegnante si avvicina e ripete la domanda solo a lui risponde correttamente. Non ama colorare con pastelli e pennarelli.
RAPPORTI SOCIALI, occasioni di incontri con altri, parenti, amicizie, ambiente extrafamiliare ........ ...
- SITUAZIONE AMBIENTALE E FAMILIARE
altri conviventi (nonni, parenti, ecc) ………… inserimento sociale della famiglia (emigrati, trasferiti, ecc).... contatti sociali...
Organizzazione familiare per l'accudimento (orari dei genitori, nonni, baby sitter, ecc: descrivete come siete organizzati, la giornata tipo del bambino e della famiglia).......
Nella giornata tipo, sveglia e colazione tutti insieme, poi li papà va a lavoro, la mamma si occupa della preparazione e della vestizione poi lo accompagna in passeggino fino a scuola, all’uscita da scuola alle 15.45 se c’è bel tempo andiamo al pacchetto, in caso di brutto tempo torniamo a casa, facciamo merenda, giochiamo insieme e dalle 18 può guardare i cartoni animati mentre la mamma prepara la cena e attendiamo il papà. Dopo cena giochiamo un pochino e alle 21 inizia la routine della nanna con lavaggio dei denti, pigiama, lettura libro e nanna. Dato che ci siamo da poco trasferiti in una nuova città non abbiamo per ora molti amici con cui uscire durante il weekend (a Firenze eravamo abituati a vedere molti amici con bimbi della sua età durante il fine settimana), cerchiamo comunque di trovare attività interessanti per il bimbo, andiamo al parco o a teatro a vedere i burattini..
modalità educative (permissive, ferme, severe, variabili, orari di sonno, dove dorme, chi 'comanda': adulti o bimbo? ecc .....)........., modalità educative ispirate alla disciplina dolce, ferme ma con verbalizzazione, no a punizioni o sberle. Gli orari sono abbastanza fermi, il riposino pomeridiano è obbligatorio anche durante il weekend salvo i casi in cui mostra di non essere stanco. Non c’è un “chi comanda” utilizziamo una forma comunicativa dolce basata sulla mediazione e sulla collaborazione.
tempo video (cioè passato alla televisione, video-giochi, telefonino ecc) non permettiamo l’uso di altri schermi al di fuori della televisione, no telefoni, no tablet, no video-giochi.
- EVENTI PARTICOLARI,
cambiamenti, trasferimenti, nascite, lutti, malattie di familiari, difficoltà, ecc....
Trasloco da Firenze a Como nell’autunno 2018 per motivi lavorativi.

Visite mediche, ospedale, altro......
Eventuali esami fatti e referti (Udito, vista, eeg, rmn,...)
Esame audiologico nella norma.
Il bimbo è seguito dai 22 mesi dalla Neuropsichiatria Infantile dell’Asl di Firenze dopo m-chat dubbio.
Dopo valutazione con NPI viene intrapreso un percorso psicoeducativo con educatrice ASL dai 25 mesi ai 38 mesi.
A febbraio 2018 (33 mesi) viene somministrato il test ADOS che risulta negativo. Dato il trasloco nella nuova città chiediamo alla NPI una ulteriore valutazione con diagnosi per poter continuare il percorso a Como.
Nel referto viene riportata la seguente diagnosi: Fragilità del neurosviluppo con ritardo delle competenze linguistiche, una tendenza all’autodeterminazione e talora alla ripetitività, pur rimanendo tutti i sintomi sottosoglia per il disturbo dello spettro autistico.
Appena arrivati a Como ci attiviamo con il dipartimento di Neuropsichiatria Infantile dove viene sottoposto a due valutazioni con Psicologa dell’età evolutiva (che in via informale ci riferisce che all’osservazione le competenze cognitive sembrano essere adeguate all’età) e due sedute di valutazione logopedica; siamo in attesa di visita con NPI.
Attualmente abbiamo intrapreso un percorso di psicomotricità di gruppo.


Altre osservazioni

Al momento il linguaggio è in enorme espansione formula frasi corrette e la pronuncia è in continuo miglioramento
Alla recita natalizia ha eseguito balletti e canzoni a memoria senza nessuna difficoltà.
Rispetto ai compagni oltre ad un linguaggio meno sviluppato sembra essere più immaturo, non formula ragionamenti complessi e fatica a ricordare i nomi dei compagni nonostante comunque giochi con loro e interagisca in continuazione. Fatica a formulare racconti di ciò che è successo a scuola, ad esempio cosa ha mangiato o cosa ha fatto.
Fatica a seguire le attività se in gruppo, tende a perdersi nelle sue fantasie, mentre se stimolato direttamente risponde correttamente dimostrando di aver capito l’argomento. (Esempio: grande-piccolo, sopra-sotto)
Anche al parco si avvicina ai bimbi e instaura giochi con regole.
Conta oltre il 10 e conta con corrispondenza oggetti e quantità. Inizia ad individuare le forme nominandole correttamente.
Ogni tanto sfarfalla le mani quando è felice e occasionalmente cammina sulle punte ma sempre in caso di eccitazione.
Parla molto dei cartoni animati e delle cose che lo colpiscono di più, ha una fantasia molto accentuata, individua forme nelle nuvole o nelle macchie sul marciapiede (guarda mamma quello è un coniglio - macchia a forma di coniglio).
Ripete storie viste nei cartoni animati, non recitando le frasi ma raccontando la storia. Spesso parla con i cartoni animati come se fossero nella stanza con lui ad esempio “ciao orso cosa stai facendo? Ciao George cosa stai facendo? Ah ho capito! Stai prendendo i conigli.
A volte risponde fuori contesto.
Non sempre risponde alle domande non capisco se questo sia dovuto alla mancata comprensione della domanda.
Fatica a disegnare, ancora non sembra avere una mano dominante. Mentre disegna alla mia richiesta di spiegazioni dice che sta disegnando un trenino o un razzo ma in realtà è sempre uno scarabocchio dove non si distingue nulla.
Tende a disegnare profili utilizzando oggetti come i chiodini giocattolo, ad esempio disegna una canna da pesca con un pesce attaccato o il profilo di un dinosauro ed in effetti sono riconoscibili, non si tratta di figure chiuse ma solo di curve che rappresentano il profilo dei soggetti che intende rappresentare; il mio pensiero è che non riuscendo a disegnare con la matita disegna con gli oggetti.

La ringrazio
Saluti

Commenti

In effetti secondo me non c'è alcun problema. I bambini non sono soldatini che marciano uniti e compatti nello sviluppo, ma ognuno ha i suoi tempi e le sue caratteristiche. I limiti della norma sono all'inizio molto ampi, poi via via si compattano per essere verso i sei sette anni pronti alla scuola elementare, all'apprendimento e al rispetto delle regole sociali.
In quello che descrive non vedo niente di patologico. Suggerisco, sul piano educativo, che , come in barca, sia chiaro chi 'comanda' ed ha la responsabilità e quali sono i limiti e le regole: i 'passeggeri' sono molto più tranquilli...

La ringrazio per la pronta risposta Dott. Benedetti,
noi vediamo ogni giorno i miglioramenti del bimbo che attualmente non sta facendo nessuna "terapia" (per ora solo una lezione di psicomotricità).
L'unico aspetto che mi preoccupa veramente è il suo parlare un po' fuori contesto quando mi racconta tutte le storie dei cartoni animati; fatico a capire come mai lui preferisca raccontarmi cose viste in televisione rispetto a ciò che vive durante la giornata; non capisco se è un suo bisogno di condividere ed elaborare le emozioni che provengono dalla televisione in modo da assimilarle meglio con il mio aiuto o se lui vive come più reale ciò che vede in tv rispetto alla sua vita quotidiana.
Non dice mai "io ho fatto questo.. quello", solo ultimamente ha iniziato a dire "mamma guarda, sono fermo e ora.. gira gira (mettendosi a girare)"
Secondo lei in che modo posso aiutarlo a migliorare la sua percezione del sè e di quello che vive quotidianamente?

Chiaramente ogni volta che incontriamo un professionista ci mette in mostra le "mancanze" rispetto alla media dei bimbi della sua età e questo ci mette molta ansia; credo che ad un certo punto abbia influenzato notevolmente il bimbo che si è visto continuamente sottoposto a "valutazioni" sia di esperti che di noi genitori.
Sicuramente è un bimbo che ha i suoi tempi ma non capisco se in questa società ci sia ancora spazio per questo tipo di discorsi dato che appena un bimbo fuoriesce dalle tabelle viene medicalizzato. Anche i programmi delle scuole materne ora prevedono attività secondo me un po' troppo specifiche in tenera età e fin da subito mettono il bambino di fronte a verifiche di raggiungimento delle tappe che se non raggiunte fanno suonare campanelli di allarme.
La prossima settimana abbiamo la valutazione dell'NPI, spero che avremo la fortuna di incontrare un professionista di ampie vedute.
Per quanto riguarda il chi "comanda", probabilmente mi sono espressa male, il bimbo ha limiti e regole da rispettare e sa che sono i genitori a stabilire le regole, cerchiamo solamente di spiegare bene le motivazioni in modo che non le percepisca ingiuste o contraddittorie.
La ringrazio nuovamente
Saluti

Ho l'impressione che Lei lo guardi con occhio un po' troppo 'tecnico'. Non mi è chiaro il motivo per cui per due anni è stato seguito da una educatrice e con che tipo di 'percorso psicoeducativo'. A mio avviso ( e non solo mio, veda ad esempio Montessori) i bambini piccoli imparano dalle esperienze che fanno spontaneamente e liberamente. Gli interventi degli adulti possono a volte interferire e avere un effetto contrario. Spesso in comportamenti e atteggiamenti 'strani' dei bambini gli adulti non colgono che sono in realtà significativi e motivati dalla situazione, e non segno di patologie varie, come purtroppo oggi vengono invece interpretati. E' vero che l'ambiente scolastico oggi è poco a misura di bambino e caricato di eccessivi 'progetti' e programmi, ma a volte è meglio lasciare che un bambino trovi la sua strada, piuttosto che costringerlo su binari prestabiliti e penalizzanti. C'è il rischio forse anche di una eccessiva medicalizzazione, come Lei stessa avverte.

Buongiorno Dottore,
il bambino ha iniziato il percorso dopo la somministrazione del questionario M-Chat 23 da parte della mia pediatra a Febbraio 2017.
Il bambino aveva 20 mesi ed il test è risultato dubbio agli item 9,15,17,19,21,22.
Per questo motivo ci ha inviato alla NPI che dopo una prima valutazione ci ha indirizzato ad un percorso riabilitativo con educatrice professionale dell'ASL (1 volta a settimana) che si è concentrata sul favorire lo sguardo, la risposta al nome e la costruzione del gesto.
Sicuramente Lei ha ragione, tutti questi mesi di osservazioni e valutazioni con lo spauracchio dello spettro autistico sempre pendente sulle nostre teste ha fatto si che io andassi ad analizzare tecnicamente ogni singolo comportamento cosa che sicuramente in certi periodi è stata captata anche dal bimbo. Vedo che quando andiamo dai nonni o da amici che lo trattano come un bambino "normale" lui mostra progressi più rapidamente.

Mi sembra che Lei abbia una visione chiara delle cose in questo periodo però forse non è riuscita a non farsi influenzare dagli aspetti tecnici. la diagnosi 'sotto soglia' è un ulteriore jattura che cade su bambini e famiglia: ora vedono anche 'autistici asintomatici' e non vedono altro. Temo che la diagnosi di 'rischio' vi abbia solo rovinato la vita.
Cerchi di recuerare una sua visione libera, indipendente, e ugualmente un rapporto libero e non condizionato col bambino, che è più importante di tutti i pareri tecnici e delle tecniche messe in atto. I tecnici passano, mentre i genitori restano. Il bimbo come è adesso, nei suoi comportamenti, è effetto di tutte le esperienze fatte finora, che non sono 'neutre', ma influenzano il suo modo di essere. Non mi sembra avere gravi difficoltà di sviluppo, di comportamento, di comprensione. Forse proverei a vedere come se la potrebbe cavare togliendogli di dosso tutta la pesante armatura tecnica che gli è stata imposta. Potrebbe forse esserne alleggerito e procedere più facilmente, come vede quando è con persone che lo trattano 'rnomalmente'..

Buonasera Dottore,
oggi pomeriggio siamo stati dall'NPI per la valutazione, lui ha ricevuto dai colleghi le osservazioni del bimbo negli ultimi 3 mesi (2 valutazioni con psicologa dell'età evolutiva e due valutazioni con logopedista) e conferma la diagnosi effettuata dal precedente NPI, anche lui è favorevole ad una diagnosi di attesa per non etichettare il bambino ma al momento è propenso per un disturbo generalizzato dello sviluppo non altrimenti specificato dato che sono presenti alcuni tratti ma non tutti. Nel frattempo ci ha suggerito, senza fretta, di svolgere test genetici ed elettroencefalogramma. La terapia indicata è la solita quindi psicomotricità e successivamente logopedia.
Volevo sapere cosa ne pensa di questa classificazione.
La ringrazio
Saluti

Quello che penso lo trova negli scritti in colonna destra. Riassumendo mi sono progressivamente convinto che autismo e spettro autistico sono costruzioni fasulle, sbagliate che non aiutano a capire le difficoltà e a superarle, ma rischiano di peggiorarle, facendo un sacco di confusione. Meglio occuparsi dei bimbi e delle difficoltà e ostacoli che magari trovano, di cui non si occupano quelli che vedono solo l'autismo dappertutto. Per trovare le difficoltà bisogna per prima cosa aprire gli occhi.

Buonasera Dottore,
la disturbo nuovamente per chiederle un chiarimento. Il mio bimbo tende a ripetere frasi dei cartoni animati che gli sono rimaste particolarmente impresse, a volte non ripete le esatte parole ma il senso è quello. È come se si mettesse a giocare ripetendo queste, come se fosse un gioco per lui. Mi sembra aumenti quando è stressato.
Oggi ripeteva la sequenza di un gioco vista in una puntata del suo cartone preferito (gioco legato ai colori) poi ha voluto fare insieme a me questo gioco.. in queste ultime settimane è rimasto a casa da scuola per malattia e avendo limitato molto il tempo dedicato alla tv capita spesso che si annoi e quindi parta con questi racconti, spesso però mi sembra che quando ripete non voglia raccontare qualcosa a me ma che tenti di rivivere la puntata. Come se parlasse con degli amici immaginari..
Questo comportamento è normale? Si tratta di ecolalia differita?

Grazie mille

Ecolalia differita è un'espressione che in sè non ha nessun significato patologico. Lasci perdere. Anche noi adulti a volte canterelliamo qualche motivo o ripensiamo a qualche scena di film, o immaginiamo qualcosa ecc. Perchè non dovrebbero farlo i bambini, a loro modo? Al massimo il problema sarebbe se lui ( o anche un adulto) preferisse occuparsi solo di quello che ha in mente e non della realtà circostante. Non mi sembra così, ed è comprensibile che lo faccia quando è stressato, come per distrarsi.

Buongiorno Dottore,
la disturbo nuovamente per avere un suo parere sulla nostra situazione.

A fine aprile ci siamo recati allo Stella Maris di Pisa per avere un secondo parere sulla situazione del nostro bimbo.
Abbiamo effettuato una seduta di valutazione con NPI che ha interagito con il bimbo e ci ha detto che si tratta di un bimbo intelligente che però presenta un ritardo nello sviluppo del linguaggio e della comunicazione; a mia domanda diretta se potesse trattarsi di un ritardo globale mi ha risposto di no perché il bimbo è in linea con la sua età per certi aspetti, per altri addirittura più avanti mentre rimane indietro nel linguaggio.
Il giorno seguente abbiamo effettuato EEG in privazione di sonno che è risultato privo di qualsiasi anomalia.
La scorsa settimana il bimbo è stato sottoposto a 3 sedute di valutazione psicomotoria (presso l'Asl del nostro comune su richiesta dell'NPI che lo segue, questo per terminare tutto l'iter di valutazione composto da due sedute con psicologa, due sedute di valutazione logopedica e appunto 3 sedute di valutazione psicomotoria) dove è stato somministrato il test di Griffith.
Alla prima seduta ho partecipato anche io, il bimbo è stato insolitamente oppositivo, si è rifiutato di fare quasi tutto, dopo pochi minuti dall'inizio dei test di performance (con tanto di cronometro alla mano..) non voleva più stare seduto ed era chiaramente in ansia.
La seconda seduta due giorni dopo è stata senza genitori, il bambino era molto più sereno e collaborativo e la dott.ssa mi ha detto che aveva fatto tutto il test, lo stesso vale per la terza seduta.
Abbiamo notato che ormai il suo comportamento in sede di valutazione devia moltissimo dal suo comportamento normale, si sente giudicato e osservato, parla a voce più bassa e meno intelligibile e resta prevalentemente a testa bassa e guarda di nascosto se lo stiamo guardando...
Due giorni fa abbiamo avuto l'incontro riassuntivo con l'NPI che lo segue e ci ha comunicato i risultati delle osservazioni.
Finalmente anche le sfumature lievi che loro pensavano potessero indicare uno spettro autistico sono diminuite quindi dopo due anni possiamo finalmente liberarci della spada di Damocle dello spettro autistico!
Ora però i test mostrano un ritardo globale in tutte le aree, i risultati mostrano valutazioni nel primo percentile in tutti e 5 i campi.
Io resto basita, perchè non mi sembra assolutamente che il bambino sia così indietro rispetto alla media della sua età se non appunto nel linguaggio (che comunque mostra miglioramenti incredibili, anche solo nell'ultimo mese ha iniziato a fare discorsi molto più comprensibili, frasi più lunghe, inventa storie di fantasia con draghi e dinosauri, ed esprime sempre meglio la sua volontà).
La prossima settimana abbiamo appuntamento con un genetista (a quanto pare molto quotato) dato che ci hanno consigliato di effettuare i test genetici (x fragile e cgharray) per escludere qualsiasi problema di tipo genetico soprattutto dal momento che pensiamo ad una seconda gravidanza.
Lei cosa ne pensa di questi test di sviluppo? quanto sono attendibili? ad esempio: non è molto autonomo nel vestirsi, questo però dipende dal fatto che io non ho sviluppato molto la sua autonomia in questo ambito (probabilmente sbagliando).
Queste valutazioni non tengono conto dell'aspetto caratteriale? lui è tendenzialmente pigro e abbastanza testardo..
possibile che abbiamo due pareri così diversi da due differenti NPI?
Il ritardo globale dello sviluppo è sempre correlato ad un ritardo cognitivo? perchè non può essere semplicemente immaturità in certe aree che verrà recuperata nel tempo?
Alla fine lui le tappe le ha fatte tutte, anche se in ritardo rispetto alle tabelle...

Perdoni la lungaggine ma davvero non riesco a capire...

Grazie infinite per la sua disponibilità.

Se ha letto qualcosa di quello che scrivo, avrà visto che diffido di tutti i test e non dò valore ai loro risultati. E' come cronometrare la velocità di corsa di qualcuno: è influenzata da talmente tante variabili che non ha alcun valore, tranne che per stabilire i record o per l'allenamento di chi si allena per le gare.
Con ciò la sua perplessità di fronte all'operato dei tanti tecnici che ha visto è ampiamente motivata. Direi che spesso le valutazioni sono inattendibili, specie nell'attribuire eventuali cause. Direi anche che ricorrere ai servizi per bambini con qualche ritardo dello sviluppo è pericoloso: temo che spesso gli effetti siano più pericolosi che utili. Tutti gli interventi che vengono fatti hanno sicuramente effetti collaterali negativi, non è sicuro nè dimostrato che abbiano effetti positivi. Quando ci sono, non si può stabilire se dipendono dalla normale evoluzione del bambino o dall'intervento.
In conclusione 'fidarsi è bene, non fidarsi è meglio'... Raccomando sempre di cercare di usare i propri occhi e la propria testa per vedere e riflettere, e se quello che vedete è diverso da quello che vi dicono, è probabile per lo più che abbiate ragione voi. Temo sia questa la realtà attuale nel campo dello sviluppo dei bambini.

Grazie mille Dottore per la sua disponibilità,
in effetti quello che noi vediamo è un bambino che negli ultimi mesi è sbocciato definitivamente, sta facendo progressi quotidiani in tutti i campi e questo ci fa essere molto fiduciosi sulla sua evoluzione futura.
Effettueremo i test genetici solo per sicurezza in vista di una prossima gravidanza, anche se sinceramente non penso che i risultati possano mostrare problemi.
Grazie di nuovo.

Paola F.

Buongiorno Dottore,
le scrivo per aggiornarla sulla situazione.
Il bimbo ora ha 4 anni e 5 mesi, negli ultimi 6 mesi il linguaggio si è evoluto notevolmente, conversa, capisce e ha ampliato incredibilmente il lessico.
Tende a parlare dei cartoni animati come se fossero suoi amici e a trattarli come amici immaginari ma ci coinvolge in queste sue scenette; inventa storie con diversi protagonisti andando ad unire insieme spezzoni di vari cartoni.
In questi momenti di gioco è attivo e presente, mi coinvolge e vuole che io partecipi. Gioca tantissimo in questo modo, porgendomi giochi immaginari, facendo finta che il divano sia una nave dei pirati sul quale farmi salire e portarmi all'avventura.
Adora i libri, ascoltare le storie e finge di leggermi lui i libri sintetizzando un po' la storia.
Gioca con le costruzioni e costruisce strutture abbastanza semplici, come automobili, razzi, casette...
Gioca a fare la spesa e a cucinare e richiede la mia presenza.
Abbiamo passato un agosto abbastanza complicato dato che ha avuto una lunghissima bronchite (2 cicli di antibiotico) che ci ha impedito di goderci l'estate e di fare le vacanze. Il bimbo è quindi stato costretto in casa per quasi un mese a parte qualche passeggiata pomeridiana. Durante questo mese ovviamente è diventato molto nervoso sia per il numero di medicinali da somministrare durante la giornata sia per l'impossibilità di giocare e scatenarsi al parco giochi.
Si è trasformato in un bimbo particolarmente oppositivo, che reagisce molto male al NO, scagliando giocatoli o provando a colpirci. Abbiamo cercato di gestire la cosa senza punizioni o particolari costrizioni.
Con l'inizio della scuola le cose si sono sistemate ed è tornato il bimbo collaborativo che conoscevamo; il problema è che a scuola invece si rifiuta di collaborare con la maestra.
Da quando è tornato a scuola (secondo anno di materna, classe mista età 3-4-5) non sembra aver accettato l'arrivo dei nuovi bimbi di 3 anni; non accetta di non essere più il "più piccolo" e le nuove richieste di autonomia dell'insegnante.
Cerca quindi di attirare l'attenzione dell'insegnante in ogni modo, principalmente togliendo le scarpe in classe e rifiutandosi di svolgere le attività richieste fino a che la maestra non si siede accanto a lui per farle insieme (cosa che ovviamente non può fare). Non mi sono stati segnalati comportamenti non idonei con i compagni di classe, e anche noi abbiamo visto che alle varie feste di compleanno gioca e si comporta bene con i compagni. L'unica cosa è questo rifiuto dell'autorità dell'insegnante.
La maestra mi riferisce che il linguaggio è notevolmente migliorato e che le racconta tante cose.
Al mattino molto spesso dice di non voler andare a scuola ma alla fine quando entra in classe sembra sereno.
A casa spesso si rifiuta di fare quanto richiesto ma alla fine riusciamo a convincerlo quasi sempre senza troppi problemi.
Certo è un bambino "faticoso" non è semplice fargli fare una cosa se non vuole ma sinceramente penso sia un tratto caratteriale, nulla di patologico..
Lui è abituato principalmente a relazioni individuali, a casa ha me e/o il padre, sta facendo un percorso di psicomotricità individuale e di logopedia; tutte relazioni individuali dove a detta dei terapisti si comporta benissimo.
Da aprile a giugno aveva fatto un percorso di psicomotricità di gruppo (con lo stesso terapista) ma poi l'NPI aveva suggerito di passare a sessioni individuali per lavorare con lui su alcuni aspetti in modo più rapido (attenzione, ascolto della consegna).
Lunedì avremo un consulto con il NPI che lo segue e ho il terrore che possa essergli affibbiata la diagnosi di oppositivo-provocatorio che potrebbe segnare il suo percorso scolastico.
A novembre avremo un incontro tra NPI, terapisti ed insegnanti.
Come dovrei comportarmi in questa situazione? Cosa posso fare per fargli capire che ci sono cose che deve fare anche se non ha voglia?
Grazie mille
Saluti
Paola F.

Vedo che non siete ancora riusciti a liberarvi dalla 'rete' in cui siete rimasti accalappiati alcuni anni fa. Prima era il dubbio dell'autismo, poi dopo una quantità di tempo ed energie perse ( anche dal bambino) per escluderlo, ora c'è il dubbio di altre diagnosi fasulle. Invece che occuparsi del bambino e del suo sviluppo, probabilmente interferito e appesantito da tutti gli inutili test e terapie fatte ( anche psicomotricità e logopedia sono 'terapie' sanitarie, 'riabilitazioni' , prive di qualsiasi validazione scientifica e fatte pur senza diagnosi sicure e indicazioni conseguenti...), ora rischiate di occuparvi di nuove diagnosi. Temo che il bimbo manifesti con la sua oppositività il suo disagio e la sua protesta legittima contro le interferenze che gli adulti sembrano mettere al suo sviluppo. Ricordatevi che la strada dell'inferno è lastricata di buone intenzioni. "Per il bene del bambino" si fanno spesso disastri...
Vi consiglierei di fare una 'vacanza' di parecchi mesi da tutte le terapie e le visite che il bambino ha in atto o in programma, per vedere se questo diminuisce lo stress e forse lo fa star meglio. Dopo un'estate così stressante e con i cambiamenti trovati al suo ritorno a scuola, il bimbo ha bisogno di qualche tempo per essere rassicurato.
Temo che anche qui parlando solo di diagnosi non si veda bene il bambino nel suo ambiente. Spesso è questo che bisogna guardare, come quando una piantina in un vaso deperisce. Più che la piantina si guarda il terreno, se c'è acqua, nutrimento, buona esposizione alla luce, difesa da intemperie e parassiti, ecc. Siete sicuri che tutto vada bene nel vostro funzionamento familiare, organizzazione, ecc.? Provate a dare un'occhiata agli 'errori frequenti dei genitori', al link nella colonna qui a destra.

Buongiorno Dottore,

Torno ad aggiornarla sul nostro percorso. Dopo quasi 8 mesi di attesa abbiamo ricevuto gli esiti del test genetico (cgh array) che suggerisce una probabile trisomia 47 XYY.
Abbiamo fatto un ulteriore test per conferma e siamo in attesa dell'esito.
Il genetista ci ha detto molto poco se non che questo risultato potrebbe spiegare il perchè del ritardo dell'acquisizione del linguaggio.
La situazione a scuola dopo le vacanze di Natale è tornata serena, il bimbo (ora ha 4 anni e 8 mesi) ha smesso di togliere le scarpe e sembra più collaborativo. Per aiutarlo a superare il disagio a scuola abbiamo inserito un piccolo sostegno di due ore a settimana da parte dello psicomotricità che lo segue (tutto su nostra iniziativa e a nostre spese) con il quale ha un bellissimo rapporto.
Il terapista ci riferisce che il bimbo riesce a completare tutte le attività senza troppi problemi, deve solo essere aiutato a mantenere la concentrazione.
Il suo problema principale rimane sempre il fatto che lui tende a parlare da solo di cartoni animati e favole inventando situazioni fantastiche ad alta voce che lo distraggono dalle attività. Il bimbo in queste situazioni non è isolato nel proprio mondo ma cerca di coinvolgere anche gli altri in queste sue fantasie ( ad esempio " guarda lì c'è un robot gigante, ma si è rotto e ora cosa facciamo? mi aiuti, lo aggiustiamo? .. ) le situazioni variano ma sono spesso sempre le stesse.
Secondo lei queste fantasie sono stereotipie? come dobbiamo agire in merito?
Fino ad ora personalmente non sono intervenuta per bloccarle e ho partecipato a queste sue fantasie perchè dato che inizialmente il problema era il linguaggio, mi sembravano passi avanti nella comunicazione e nell'acquisizione di nuovo lessico. Ma ora temo di aver incoraggiato questo suo comportamento.
Nel corso di questi mesi il linguaggio è migliorato tantissimo, fa frasi lunghe e abbastanza articolate, il lavoro con la logopedista sulla costruzione della frase sembra dare buoni frutti e il lessico è davvero molto ampio e articolato forse anche perché ama l'ascolto di libri e favole.
A scuola sembra progredire anche nel disegno e nei lavoretti.
A casa anche il gioco è progredito, ha iniziato a giocare da solo, a volte fa gioco simbolico con i pompieri e inventa storie di incendi da spegnere.., a volte gioca con i mattoncini e costruisce strutture abbastanza complesse (perlopiù macchinine) con moltissimi mattoncini. Compone puzzle di 12 pezzi da solo. Costruisce piste per i trenini e fa giochi di manipolazione con pasta modellabile e sabbia cinetica.
Ascolta le fiabe sonore e segue molto bene le storie.
Sul piano delle autonomie, riesce a vestirsi da solo, si lava sotto la doccia, e sta imparando ad allacciare e slacciare i bottoni (le dita sono un po' impacciate ma migliora rapidamente), va in bagno a fare pipì in autonomia e finalmente riesce anche a fare la cacca nel wc.
La prossima settimana avremo un incontro con NPI, terapisti e maestre per discutere su come procedere per il prossimo anno scolastico e se richiedere un sostegno più intenso.
Mi perdoni Dottore, capisco perfettamente che non si possano fare diagnosi a distanza e che lei non possiede la sfera di cristallo, ma vorrei sapere se nella sua decennale esperienza ha visto bambini che hanno superato queste stereotipie e che hanno iniziato a comunicare in modo più "normale"?
Nella sua esperienza questa trisomia cosa comporta? la mia paura più grande è quella del ritardo mentale, lei ritiene che i comportamenti descritti possano lasciare pensare ad un deficit cognitivo?
La ringrazio come sempre per la disponibilità.

Intanto è bene aspettare l'esito del controllo. Poi meglio non fasciarsi la testa prima di essersela rotta. I rischi nella vita sono tanti, se ci si pensa troppo non si esce più di casa...
Non ho particolare esperienza della sindrome XYY, 'supermaschi' venivano chiamati, e a suo tempo vennero ipotizzate cose che si rivelarono sbagliate, facendo gravi errori statistici. In realtà non sembrerebbero persone fuori della norma. Anche nel caso del bimbo, più che a questi aspetti mi sembra occorre prestare attenzione agli aspetti psicologici relazionali. Il sostegno è previsto per i bambini con handicap, non mi sembra il caso. Avere qualcuno sempre accanto riduce l'autonomia. Mi sembra che bisogna lasciare al bimbo il tempo di fare esperienza e imparare dall'esperienza, badando di non interferire con atteggiamenti sbagliati degli adulti.

Buongiorno Dott.,

In questi anni le ho scritto diverse volte sul suo portale riguardo al mio bimbo.
Domani compie 5 anni e siamo sempre nel tunnel delle diagnosi.
L’ultima in ordine di tempo è arrivata circa un mese fare (Disturbo misto dello sviluppo) per avere la certificazione e il sostegno nell’ultimo anno di materna. Purtroppo ho dovuto cedere perché inserito in un ambiente di classe complesso, un nuovo cambio di scuola sarebbe stato ancora più traumatico essendoci trasferiti meno di due anni fa da ...
Si tratta di una scuola paritaria con un programma molto molto esigente (al momento dell’iscrizione non sapevamo il programma) e una classe da 29 bambini di età mista, spesso B. si rifiutava di fare le attività proposte e veniva lasciato libero di giocare perché l’unica maestra non può seguirlo più da vicino.
Abbiamo mandato a nostre spese una volta a settimana (2ore per 7 volte) lo Psicomotricista che lo segue e con il quale ha un bellissimo rapporto, in sua presenza B. si è sempre mostrato collaborativo e portava a termine le richieste senza problemi.
A inizio marzo i test genetici hanno rivelato che B. è affetto da Sindrome XYY.
B. prima della pandemia faceva una sessione individuale di psicomotricità e una di logopedia alla settimana.
Il problema principale riguarda il linguaggio e la comunicazione, tende a giocare reinterpretando cartoni animati o favole, a volte mischia le trame creando storie sue, in genere ci coinvolge e ultimamente nei dialoghi tra i personaggi si inserisce in prima persona.
A volte è un suo modo per scaricare lo stress, per staccare da una situazione che gli mette ansia;
Ha iniziato ad imparare l’alfabeto, riconosce le lettere ma si rifiuta di scriverle perché dice che non è capace.
Ama disegnare, ma odia colorare. Conosce le forme, impara a memoria le canzoni e spesso canticchia.
La scuola è un argomento scomodo, abbiamo saputo che spesso i bimbi vengono messi in punizione (in piedi verso il muro o sulla sedia a pensare).
A casa svolge in modo corretto molti esercizi di pregrafismo, ama usare le forbici e incollare ma le attività manuali non sono tra le sue preferite.
Riesce a completare puzzle da 20/24 pz in autonomia.
Ama i giochi in scatola, i treni, costruzioni Lego e adora fare fotografie in giro per casa.
Si lava abbastanza autonomamente, si veste e sveste da solo.
Nei video che le invio sono presenti due momenti di gioco di questa mattina: nel primo il bimbo gioca da solo con una macchinina, purtroppo sì è accorto di essere ripreso; nel secondo interagisce con me.
Volevo sapere cosa pensa della sua evoluzione e se in base alla sua esperienza il bimbo potrà avere uno sviluppo intellettivo normale.

Ps. Ho letto il suo libro, grazie per portare avanti questa battaglia! Siamo entrati nel tunnel a 22 mesi con m-chat dubbio e mi hanno rubato la gioia di vedere mio figlio crescere.

Grazie per il suo sostegno.
La sua descrizione è quella di un normale bambino di 5 anni, mi sembra. L'alterazione genetica riscontrata è una anomalia senza particolari conseguenze patologiche. Molti adulti scoprono di averla per caso, facendo esami per altri motivi. La diagnosi che riferisce (Disturbo misto dello sviluppo) non è in realtà una 'diagnosi' vera, di una particolare malattia, ma solo una categoria classificatoria che non ha a mio avviso alcun reale valore, come molte di queste diagnosi. Il bambino probabilmente patisce l'effetto del tunnel che avete dovuto percorrere in questi anni. Temo che si senta 'diverso' e 'non capace', per cui magari evita di mettersi alla prova, ad esempio scrivendo le lettere che pur conosce.
Colorare è un'inutile tortura che la scuola affligge ai bambini, togliendo a molti di loro il piacere di disegnare. Lo lasci libero di disegnare e giocare e fare attività come vuole, almeno fuori di scuola.
La presenza dello psicomotricista a scuola mostra che se rassicurato da una presenza amica è in grado di fare normali attività. Il rifiuto è dovuto a cause psicologiche ( timore, ansia, diffidenza, ecc), non a incapacità. Non è quindi un 'disturbo dello sviluppo', direi, ma una questione di sicurezza e fiducia in se stesso che ostacola le sue possibilità. Non è competenza di insegnanti di sostegno, e nemmeno di psicomotricisti o logopedisti, direi, (salvo eccezioni) ma di psicologi dello sviluppo, per cercare di liberargli la strada dagli ostacoli che temo siano messi più che altro dagli adulti.
Attendo i filmati per conferma.

La vista del bambino nei due lunghi filmati mi conferma l'imressione di un colossale errore di valutazione che sta continuando da quattro anni!. Purtroppo siete cascati nella rete del sistema autismo che imperversa in ogni dove. Il vostro mi sembra il caso paradigmatico di un bambino e una famiglia disturbati da questo sistema, a partire dal pediatra a 20 mesi col test e via via tutto il resto. Non siete riusciti ad uscirne finora, e andando avanti rischiate di rovinare il bambino. Mi sembra un bambino assolutamente normale, calmo attento, intelligente, che gioca in modo interessante, forse un po' trattenuto, imprigionato in qualcosa che non lo lascia completamemte libero. Non so perchè siete stati così ligi a tutte le indicazioni assurde che avete sempre ricevuto. State attenti: mettergli il sostegno a scuola mi sembra veramente sbagliato e rischia di farlo sentire definitivamente un handicappato. Non so perchè non sono riuscito a convincervi, ma temo che venite trascinati a un iter che è molto negativo per il bambino. Mi sembra che con i vostri occhi vedete che il bambino è normale, ma non riuscite a difendervi e a difenderlo da questo assurdo sistema in cui vi siete ritrovati. C'è qualcosa che frena anche voi, che vi impedisce di avere coraggio e di opporvi ai gravi errori che pur intravedete. Cercate di ripensare a tutto quanto Vi sembra un handicappato il vostro bambino? Penso di no, eppure lo lasciate trattare come tale. Il sostegno fa parte della Legge dell'Handicap, 104/92, non di interventi di aiuto evolutivo a minimi difficoltà di adattamente e comportamento che ogni bambino può avere! Liberatevi e liberatelo da questa rete che vi ha preso e uscite dal tunnel in cui vi siete ritrovati. Siete voi i responsabili di quello che viene fatto al bambino: in ogni cosa c'è la vostra autorizzazione. I medici possono dare pareri consigli , ma poi le decisioni sono vostre, e così la responsabilità. Cercate di trovare il coraggio di opporvi e rifiutare provvedimenti dannosi per vostro figlio.

Grazie Dottore,
le sue parole mi rincuorano, questo periodo di quarantena ci ha dato modo di stare con il bambino 24 ore su 24 e ci ha permesso di vedere tutti i suoi progressi. Sicuramente come dice lei il bimbo ha risentito della lente di ingrandimento che è stata puntata su di lui fin da piccolissimo. Lo stesso vale per noi genitori gettati in un tunnel infinito di visite specialistiche senza risposte che ci ha spesso lasciati in preda allo sconforto, cambiando il nostro modo di vedere il bimbo. Nell'ultimo mese vediamo un bimbo più sereno e fiducioso, meno stressato dalle continue richieste della scuola e dalle aspettative delle maestre. Sta imparando con i suoi tempi e spero acquisendo un po' più di fiducia nei suoi mezzi. Spero che settembre (o quando riprenderà la scuola) possa essere un nuovo capitolo per lui e noi saremo lì a batterci per lui. Come dice lei dobbiamo trovare il coraggio di fidarci del nostro istinto e difenderlo dagli attacchi esterni che lo vogliono inquadrato in tabelle e tempistiche.
Grazie davvero per averci aiutato e sostenuto in tutto il processo.

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AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.